Pubblicati i materiali del progetto “Lazio Bio”
Sono stati pubblicati gli atti del convegno “L’educazione alimentare per il biologico” tenutosi a Roma il 12 ottobre 2012 presso il Centro Congressi di Eataly, e svolto nell’ambito del progetto “Lazio Bio”. Il progetto, elaborato dalla Direzione regionale Agricoltura della Regione Lazio ed approvato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf), è stato realizzato nell’ambito delle azioni 3.1 e 3.2 previste dal “Programma di azione nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici per gli anni 2008 e 2009”. Oltre al convegno, il progetto si è concretizzato nell’evento “Le piazze del Bio – Regione Lazio”, nell’ideazione e creazione di un manuale didattico sull’agricoltura biologica e nella realizzazione del convegno sopra riportato. Il progetto è stato elaborato e seguito dal l’Area Produzioni agricole e marketing agroalimentare della Direzione regionale Agricoltura della Regione Lazio . Sul sito web della Regione Lazio, oltre agli atti del convegno (con contributi di Teresa De Matthaeis, Dirigente Ufficio Agricoltura Biologica – PQA V del Mipaaf, Roberta Sonnino e Ana Moragues Faus della Cardiff School of Planning and Geography, Laura Di Renzo dell’Università di Roma Tor Vergata e Roberto Pinton in rappresentanza di FederBio), come materiali relativi al progetto è disponibile anche la versione digitale del manuale didattico sull’agricoltura biologica, a questo indirizzo.
Fonte:Sinab, Regione Lazio
Voto riforma PAC, delusione dalle associazioni
Dopo il voto del parlamento europeo riguardo la riforma della PAC, i commenti di molte associazioni rivelano una sostanziale delusione per la mancata attuazione di alcune riforme giudicate fondamentali.
In particolare, le associazioni (tra cui FederBio, Slow Food, AIAB, FAI, Legambiente, WWF, Lipu, Italia Nostra, Touring Club Italiano) rimarcano la mancanza di provvedimenti mirati a sostenere un’agricoltura pienamente sostenibile e di un sostegno concreto nella direzione dell’innovazione. Secondo Maria Grazia Mammuccini, portavoce delle 14 associazioni italiane che sostengono la campagna per la riforma della PAC, “il parlamento ha bloccato alcuni dei peggiori provvedimenti che la commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale ha cercato di far passare, ma non e’ riuscito a realizzare le riforme necessarie per avere una PAC realmente più verde e capace di proteggere la natura, premiare l’agricoltura più sostenibile e mantenere vitali le zone rurali”.
“il voto di oggi – prosegue il comunicato – e’ deludente per quelli che come noi chiedono una profonda riforma della politica agricola. tuttavia, e’ positivo che l’assemblea plenaria del parlamento europeo abbia bloccato i peggiori aspetti della proposta della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, compresi i doppi sussidi illegali e la cancellazione dalla condizionalità di metà dei requisiti esistenti in materia di ambiente e di salute pubblica. Tuttavia non sono state inserite adeguate misure per premiare le pratiche agricole veramente sostenibili, come l’agricoltura biologica e biodinamica, ne’ si e’ fatto nessun passo in avanti per rafforzare il secondo pilastro, che e’ il vero strumento per investire in progetti innovativi per il territorio rurale. Ancora una volta si e’ persa un’occasione strategica per una vera riforma della PAC in grado di dare un contributo al superamento della crisi economica e ambientale che stiamo vivendo”.
Fonte: Agrapress
De Castro: A Bruxelles è stata scritta una pagina importante per l’agricoltura europea
Commenti positivi per il voto dell’europarlamento sulla riforma della PAC arrivano dal Presidente della commissione agricoltura e sviluppo rurale Paolo De Castro. “È con grande soddisfazione che la commissione agricoltura registra oggi l’approvazione dei quattro dossier legislativi da parte dell’aula, un segnale che testimonia la ferma volontà di far proseguire l’iter di riforma della PAC”. Secondo De Castro quella di mercoledì 13 costituisce “una pagina importante per l’agricoltura europea” Soddisfazione anche per “l’adozione delle correzioni apportate dalla Comagri su trasparenza, doppi finanziamenti e condizionalità che ci consegnano una riforma molto migliorata rispetto alla proposta della commissione, più flessibile e meno burocratica, che torna a mettere al centro il lavoro e l’impresa, guardando in maniera consapevole al futuro. il voto positivo di oggi premia il lavoro svolto nell’ultimo anno dalla commissione agricoltura per la definizione di una politica che avrà un ruolo nevralgico di sostegno, crescita e sviluppo di un settore centrale nella dimensione europea, e ancor più in quella italiana, come quello dell’agricoltura”. “Con il voto di oggi – prosegue De Castro – la Comagri riceve da parte del parlamento il mandato negoziale per la fase dei triloghi che inizierà il prossimo 11 aprile. In questa fase ci confronteremo con consiglio e commissione sull’intero impianto della riforma, sul quale contiamo di raggiungere un accordo entro la conclusione del semestre di presidenza irlandese, ovvero entro il prossimo mese di giugno”.
Fonte: Agrapress
L’Europarlamento approva la riforma della PAC
Finanziamenti più equi e trasparenti, maggiori contributi per i giovani e i piccoli agricoltori, misure ambientali più flessibili, diminuzione della burocrazia e sanzioni più equilibrate, flessibilità nel settore per far fronte alle sfide dei mercati; aiuti ai produttori di latte ma nessuna proroga delle quote latte, mantenimento delle quote per lo zucchero e proroga fino almeno al 2030 del diritto d’impianto della vite. Questi alcuni dei punti più significativi della Riforma della PAC approvata mercoledì 13 marzo dall’Europarlamento, la prima in cui il Parlamento, insieme agli Stati membri, è depositario di pieni poteri legislativi.
Per quanto riguarda i finanziamenti agli agricoltori, la linea adottata è quella di ridurre le differenze esistenti e far si che nessuno possa ricevere meno del 65% della media Ue. Un sostegno particolare viene riservato ai giovani agricoltori, che dovrebbero poter beneficiare di un 25% in più sui pagamenti fino al limite massimo di 100 ettari; parallelamente, per i piccoli agricoltori i singoli Stati membri dovrebbero essere liberi di mobilitare maggiori risorse, riducendo invece i finanziamenti a quelli più grandi. Il Parlamento ha appoggiato infatti la proposta della Commissione di stabilire nella cifra di 300.000 € il tetto massimo per i pagamenti diretti a qualunque azienda, riducendo in maniera significativa i pagamenti per ci riceve più di 150.000 € (eccezion fatta per le cooperative, in quanto queste ultime ridistribuiscono ai membri i pagamenti). “Questa decisione riflette il pensiero dei cittadini europei su come dovrà essere la futura politica agricola dell’Ue. Dobbiamo fare in modo di mantenere e promuovere le economie rurali e di assicurare che competitività e protezione dell’ambiente siano compatibili. In questo modo saremo in grado di utilizzare al meglio il denaro pubblico per fornire beni pubblici per tutti“, ha dichiarato Luis Manuel Capoulas Santos, relatore per i regolamenti su pagamenti diretti e sviluppo rurale.
I deputati dell’Europarlamento concordano inoltre sul fatto che il 30% dei bilanci nazionali dovrebbero essere subordinati al rispetto delle misure di greening obbligatorie, pur sottolineando che le misure ambientali devono essere introdotte gradualmente ed essere più flessibili. Resterebbero confermate le tre misure ambientali principali (diversificazione delle colture, conservazione dei pascoli permanenti e creazione di aree di interesse ecologico), pur con qualche eccezione (ad esempio, inserendo nelle valutazioni le dimensioni dell’azienda). Inoltre, come azioni volte a sostenere gli agricoltori sul mercato, secondo l’Europarlamento le organizzazioni degli agricoltori dovrebbero essere dotate di nuovi strumenti ed essere autorizzate a negoziare direttamente i contratti per conto dei loro membri. Sul tema, il relatore per il regolamento sull’organizzazione dei mercati comuni Michel Dantin ha sottolineato la filosofia dell’indirizzo dato dai parlamentari: secondo Dantin queste regole “non devono consentire la formazione di cartelli, ma delle organizzazioni di produttori forti dovrebbero aiutare gli agricoltori a liberarsi dalla dipendenza economica e garantire loro un tenore di vita dignitoso“.
Al termine del voto, il presidente della commissione agricoltura Paolo De Castro ha così commentato: “Oggi abbiamo raggiunto un giusto equilibrio tra sicurezza alimentare e miglioramento della protezione ambientale, in modo che la nuova politica agricola dell’Ue sia in grado di fornire ancora più beni pubblici ai cittadini dell’Ue. Ma deve anche essere resa meno burocratica e più equa per gli agricoltori, non da ultimo per rafforzarli per far fronte a situazioni di crisi. Questa sarà la nostra posizione al momento di negoziare la sua forma definitiva con gli Stati membri”.
Fonte: AIOL
Un progetto per promuovere il biologico e il naturale Made in Italy in Corea del Sud
Biologico e cosmesi naturale sono al centro di un programma di promozione del Made in Italy in Corea del Sud secondo quanto prevede una convenzione sostenuta dal Ministero per lo Sviluppo Economico e sottoscritta da Federalimentare e Federbio e con il supporto organizzativo di BolognaFiere. Le azioni previste dal programma comprendono una mappatura e uno scouting in Corea del Sud allo scopo di per verificare la consistenza della domanda del mercato coreano e le potenzialità di penetrazione per il Made in Italy del settore, identificando al tempo stesso i keyplayer e le associazioni di categoria locali presso cui promuovere le aziende italiane. Lo scenario coreano sarà presentato alle aziende italiane del settore bio attraverso un seminario informativo in cui verranno illustrate le possibilità commerciali nel paese asiatico, affrontando in particolare le problematiche relative alle normative doganali vigentii principali canali di distribuzione, le peculiarità del mercato e le tendenze del consumatore-tipo coreano. In Corea del Sud verrà quindi organizzato un evento di presentazione del settore del biologico e del naturale Made in Italy, con degustazione di prodotti bio, coinvolgendo per l’occasione i principali operatori locali e la stampa di settore sudcoreana.
L’evento servirà anche come strumento di preselezione degli operatori professionali coreani che parteciperanno alla 25ma edizione di SANA, il Salone internazionale del biologico e del naturale organizzato da BolognaFiere, in programma a Bologna dal 7 al 10 settembre 2013. Durante il Salone verranno organizzati incontri business-to-business (B2B) tra la delegazione coreana e le aziende espositrici italiane i cui settori merceologici rientrino tra quelli individuati dal progetto, fornendo alle aziende produttrici italiane l’opportunità concreta di ampliare la propria rete di distribuzione e di vendita nella realtà sudcoreana. Con lo scopo di favorire la diffusione delle informazioni sullo svolgimento del progetto, verrà dedicata sul sito del Sana una sezione specifica, costantemente aggiornata, che riporterà le diverse iniziative in programma.
Fonte: FederBio
Innalzamento dei mari, uno studio italiano ed inglese prevede una crescita fino a un metro entro il 2100
Se da un lato giungono notizie di qualche conforto sul fronte dei grandi problemi ambientali globali (si veda a questo proposito l’articolo relativo allo studio australiano sugli ecosistemi della biosfera pubblicato sul nostro sito a questo indirizzo), notizie meno incoraggianti giungono da un lavoro tutto italiano. Lo studio del professor Giorgio Spada, docente del Dipartimento di Scienze di Base e Fondamenti (DiSBeF) dell’Università degli Studi di Urbino, che sarà a breve pubblicato sulla rivista americana Geophysical Research Letters, realizzato in collaborazione con scienziati del Glaciology Centre di Bristol (UK), afferma che, in conseguenza dello scioglimento dei ghiacci continentali, nel 2100 si potrà raggiungere in alcune aree del pianeta un aumento del livello dei mari di circa 30 cm che, a causa del riscaldamento delle acque degli oceani, potrebbero raggiungere e superare i 60 cm. Valori decisamente superiori a quelli osservati nel corso del secolo scorso, su scala globale, di circa 20 cm. Scenari estremi, elaborati in base alle tante variabili da considerare in una ricerca di questo tipo, indicano addirittura che l’aumento di livello marino potrebbe essere ancora più elevato. Il lavoro costituisce uno degli esiti del progetto europeo di larga scala “ice2sea”, finanziato dalla UE nell’ambito del programma quadro FP7. L’obiettivo di “ice2sea” è una migliore comprensione degli effetti che le variazioni climatiche in atto hanno sulle masse glaciali continentali, e l’elaborazione di scenari di variazioni future del livello marino su scala regionale. Il progetto, che ha visto la partecipazione di altri 23 Istituti di Ricerca europei ed internazionali, è coordinato localmente dal prof. Giorgio Spada.
Il lavoro si basa sui modelli che il professor Spada ha sviluppato nel corso degli anni finalizzati a simulare le interazioni fra la criosfera (ovvero quella porzione della superficie terrestre coperta dall’acqua allo stato solido e che comprende le coperture ghiacciate di mari, laghi e fiumi, le coperture nevose, i ghiacciai, le calotte polari ed il permafrost), la terra solida e le masse oceaniche, in con lo scopo di elaborare previsioni attendibili sull’andamento futuro del livello marino globale. Secondo i modelli l’aumento nel livello dei mari sarà diverso nelle varie zone del pianeta, come conseguenza delle variazioni del campo di gravità causate dalla distribuzione non uniforme delle masse continentali sulla superficie del pianeta e dalle deformazioni ad esse associate, oltre che dalla complessa dinamica degli oceani. Senza dubbio, in ogni caso, esso sarà più significativo nelle coste equatoriali e conseguentemente costituirà un problema particolarmente grave per tutti i paesi compresi tra i due tropici.
Fonte: Università di Urbino