Suolo e Salute

Mese: Aprile 2013

Convegno conclusivo del progetto Val.or.bio

E’ in programma il prossimo 9 maggio a Monsampolo del Tronto (AP) presso l’Unità di Ricerca per l’Orticoltura Sala Convegni “L. Natali” (Via Salaria, 1) il convegno “ “Valorizzazione della tipicità orticola attraverso l’agricoltura biologica-VAL.OR.BIO “, atto conclusivo dell’omonimo progetto di ricerca.
Val.or.bio è stato avviato con l’obiettivo di incentivare la diffusione delle tipicità orticole di Emilia Romagna, Marche ed Abruzzo, attraverso un programma di miglioramento genetico e di verifiche agronomiche, sia presso le unità operative (CRA-ORAeCRPV), che direttamente nelle aziende orticole biologiche ubicate nelle tre regioni. Al contempo, sono stati effettuati specifici studi volti a verificare la qualità alimentare, nutrizionale e nutraceutica dei prodotti ottenuti e a mettere a punto dei protocolli di tracciabilità delle produzioni. Inoltre è stata effettuata una valutazione del livello di gradimento delle produzioni da parte dei consumatori. Ulteriori informazioni si possono ottenere consultando il programma di dettaglio del convegno.
Fonte: FederBio

Un monumentale studio paleo climatico conferma i cambiamenti climatici in atto

E’ stato pubblicato recentemente da Natural Geoscience lo studio “”Continental-scale temperature variability during the past two millennia”, un lavoro monumentale che ha impegnato un nutritissimo gruppo di ben 78 ricercatori provenienti da alcuni tra i più prestigiosi istituti di ricerca del mondo.  Il lavoro ha preso in esame i dati ottenuti dall’analisi di campioni dendrocronologici (anelli di acrescimento degli alberi), polline, sedimenti, carote di ghiaccio, stalagmiti e documenti storici di oltre 500 siti diversi, in grado di fornire un’accurata ricostruzione dell’andamento delle temperature sulla superficie del pianeta negli ultimi due millenni. Il lavoro è stato avviato da Pages, acronimo per “Past global changes”, una rete di oltre 5.000 scienziati di oltre 100 Paesi che si è impegnato nello studio dell’ambiente terrestre del passato, con l’obiettivo di formulare previsioni quanto più possibile accurate per il futuro. Per questi scopi, a partire dal 2006 Pages ha avviato l’iniziativa “The Pages 2k Network (The 2K Network)”, una rete costituita da 9 gruppi di lavoro regionali tra loro collegati, che hanno condiviso i dati paleo climatici per tracciare in definitiva questo gigantesco “affresco” climatico del Pianeta Terra. Unica eccezione allo studio è rappresentata dal continente africano, dove la mancanza di un numero sufficiente di dati ha impedito una ricostruzione più accurata. Altro ambito in cui il progetto non si è spinto è l’andamento delle temperature negli oceani, altrettanto se non più significativo per le implicazioni climatiche, per il quale è attualmente in corso il progetto parallelo Ocean2k”. Il network Past è finanziato dalla Swiss national science foundations e dalla National oceanic and atmospheric administration Usa (Noaa). Le conclusioni confermano quanto ribadito più volte da ambientalisti e climatologi, confutando le posizioni dei presunti “ecoscettici”. Quelle attuali sono le temperature più alte che la superficie terrestre abbia conosciuto da 1.400 anni a questa parte. Le parole dei ricercatori sono molto chiare in questo senso: “Gli ultimi cambiamenti climatici globali hanno avuto una forte espressione regionale. Per chiarire il loro modello spazio-temporale, abbiamo ricostruito le temperature del passato negli ultimi 1 – 2 millenni per sette regioni su scala continentale. La caratteristica più coerente, in quasi tutte le ricostruzioni delle temperature regionali è una tendenza al raffreddamento a lungo termine, che si è concluso alla fine del XIX secolo. A scale multi-decadali e centenarie, la variabilità della temperatura mostra nettamente diversi patterns regionali, con più somiglianze all’interno di ciascun emisfero che tra di loro. Globalmente, non ci sono stati intervalli multi-decadali caldi o freddi sincroni che definiscono un “Medieval Warm Period” (Mwp)o una “Little Ice Age” (Lia), ma tutte le ricostruzioni mostrano condizioni generalmente fredde tra il 1580 e il 1880, scandite in alcune regioni da decenni caldi durante il XVIII secolo. Il passaggio a queste condizioni di freddo si era verificato in precedenza nella regione artica, in Europa e Asia che in Nord America o nelle regioni dell’emisfero meridionale. Il riscaldamento recente ha invertito il raffreddamento a lungo termine, durante il periodo di 1971 – 2000, l’area media della temperatura ponderata ricostruita è stato superiore rispetto a qualsiasi altro tempo in quasi 1.400 anni”. «Vi è stato un generale trend di raffreddamento, durato fino alla fine del IX secolo. Ha fatto eccezione il continente antartico, dove il fenomeno è stato più attenuato. In seguito il riscaldamento ha toccato tutto il pianeta. Abbiamo scoperto che i periodi più freddi corrispondo ad una diminuzione dell’attività solare e ad un aumento dell’attività vulcanica, che con l’emissione di aerosol nell’atmosfera blocca la radiazione solare. Entrambi questi fattori hanno un ruolo più importante di quanto si ritenesse». Nei fatti, fino a circa 100 anni fa il pianeta è stato interessato da una tendenza media al raffreffamento, che si è invertita proprio a cominciare dal secolo scorso con un riscaldamento marcato anche in conseguenza del global warming che continua ad influenzare in maniera importante l’andamento delle temperature a causa del perdurare delle emissioni di gas serra. Dichiarano infatti i ricercatori che “secondo l’instrumental temperature record, le temperature superficiali medie per il 1982 – 2012 sono state circa 0,2° C più calde rispetto alla media 1970 – 2000. Questo riscaldamento supplementare porterebbe le attuali temperature superficiali ben al di sopra qualsiasi altro momento nel corso degli ultimi 2.000 anni. Il global warming che si è verificato a partire dalla fine del XIX secolo ha invertito la persistente tendenza ad un raffreddamento globale a lungo termine. L’aumento della temperatura media tra i secoli XIX e XX ha superato la differenza di temperatura tra tutti gli altri secoli consecutivi, in ogni regione , tranne l’Antartide e il Sud America». A conferma di quanto rilevato dai climatologi, secondo i quali nel corso degli ultimi 100 anni le temperature delle terre emerse e degli oceanisono aumentate di circa 0,8 gradi, in conseguenza principalmente dell’utilizzo di combustibili fossili, della continua deforestazione, del cambiamento di utilizzo dei suoli e dell’agricoltura industriale.
Fonte: Greenreport

La Svizzera è sempre più bio

Secondo quanto reso noto da Bio Suisse, nel corso del 2012 il numero di aziende agricole convertitesi a biologico è quasi raddoppiato rispetto a quanto avvenuto nel 2011. Arrivano così a quota 5.731 le aziende bio svizzere, con un aumento di 245 unità durante il 2012, l’11,3% dell’intero settore agricolo elvetico (erano il 10,9% nel 2011).
In crescita anche il commercio al dettaglio, cresciuto del 5,3% per un fatturato record di 1,83 miliardi di franchi svizzeri (pari a circa 1,5 miliardi di euro). Ogni anno, un cittadino svizzero spende in media 16 franchi (130 euro= in prodotti biologici, con una preferenza in particolare per ortaggi, frutta e uova.
Con l’Austria, la Svizzera detiene il record per superficie coltivata a bio rispetto al totale.
Fonte: Greenplanet

PAC, Catania: fondamentale la convergenza interna

“La Convergenza interna è per noi un punto assolutamente determinante, è necessaria una maggiore flessibilità su questo punto ed il trilogo dovrà tenerne conto. Dobbiamo mantenere la necessaria tutela per i piccoli agricoltori, perché anche nel nuovo regime sia mantenuta una clausola di salvaguardia a 5000 euro, oltre la quale potranno essere effettuate le riduzioni in caso di applicazione della disciplina finanziaria, in modo da proteggere da eventuali tagli chi si trovi al di sotto di questa soglia”.
Si è espresso in questi termini il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania a margine del Consiglio dei Ministri dell’agricoltura e della pesca dell’Unione europea in corso in questi giorni in Lussemburgo. “In merito al regolamento transitorio – ha continuato il Ministro – è necessario fare chiarezza sui tempi legati ad alcune scelte che riguardano l’applicazione del nuovo regime di aiuti, come regionalizzazione, convergenza interna, aiuti accoppiati, prima assegnazione dei titoli. Un posticipo dei tempi entro i quali lo stato membro deve effettuare le sue scelte in queste materie sarebbe opportuno. Inoltre auspichiamo un’adeguata flessibilità per i programmi di sviluppo rurale nel passaggio dalla vecchia alla nuova programmazione”. “Continuiamo a ribadire alla Commissione – ha concluso Catania – l’opportunità di proseguire nell’attuazione del programma di aiuti alimentari agli indigenti nell’ambito della PAC anche per l’anno 2014.”
Fonte: AIOL

Il 2 maggio un seminario sulle certificazioni religiose

E’ in programma il 2 maggio prossimo presso Unindustria a Napoli il seminario informativo gratuito dedicato alle certificazioni religiose Halal e Kosher. L’iniziativa, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, rientra nel novero delle azioni e strategie di valorizzazione ed internazionalizzazione del Made in Italy ed è realizzata in collaborazione con FederBio e Federalimentare, con il supporto tecnico di Fiere di Parma e il contributo culturale e scientifico di Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Centro Islamico Culturale d’Italia.
Il progetto si pone l’obiettivo di diffondere in particolare la certificazione di qualità dei prodotti biologici e delle certificazioni religiose Halal e Kosher, intese come leve di marketing e validi strumenti per la promozione e la protezione delle eccellenze alimentari del Made in Italy e il rafforzamento della competitività del sistema produttivo nazionale nei mercati esteri.
L’appuntamento del 2 maggio fa parte di una più ampia serie di seminari informativi in programma nei prossimi mesi. Partecipando all’incontro, le aziende potranno ascoltare esperti di settore che illustreranno caratteristiche, tecniche e potenzialità commerciali offerte da questo tipo di certificazione.
Per iscrizioni e ulteriori informazion è possibile inviare una mail all’indirizzo e.cattabiani@fiereparma.it (fax 0521 996340), oppure rivolgersi ai referentidi FederBio (Luisa Colombo, tel. 051 4210272- cell. 3939316043) o di Federalimentare (Giovanni Delle Donne, tel. 06 5903343).
Fonte: FederBio

Via Campesina lancia l’allarme land grabbing anche in Europa

Stando ai risultati di un recente studio promosso dal Coordinamento Europeo Via Campesina (ECVC), quello del land grabbing sta diventando un fenomeno che interessa e coinvolge anche l’Europa. Secondo lo studio, land grabbing e accesso alla terra stanno diventando due questioni “di importanza cruciale”, due fenomeni che l’attuale PAC rischia di facilitare. Un allarme specifico e circoscritto, secondo il Coordinamento, che però sta suscitando iniziative concrete di resistenza al fenomeno. Tra gli esempi portati dal rapporto, uno in particolare riguarda il nostro paese e nello specifico la città sarda di Narbolia, dove la locale comunità, grazie anche all’azione di “Crocevia” si è mobilitata per far fronte al progetto di utilizzo dei terreni agricoli per ospitare grandi impianti di serre alimentate ad energia solare.
Via Campesina e il Centro Internazionale Crocevia fanno parte di un ampio network di associazioni di agricoltori che si battono da tempo per promuovere le istanze di un’agricoltura contadina, antitetica a quella industrializzata ed intensiva, e per questo spesso poco tutelata dalle scelte politiche dell’Unione. Le associazioni, che una volta di più con questo rapporto hanno denunciato l’allarmante fenomeno del land grabbing, si battono per un’agricoltura “a dimensione d’uomo”, custode del territorio, in grado di preservarlo dai dissesti idrogeologici, di conservare la biodiversità e di mantenere il legame con la cultura locale.
Fonte: Agrapress