Suolo e Salute

Anno: 2013

Ad Are (Svezia) il 17° Meeting RRN

Si svolgerà ad Are, in Svezia, il 14 e 15 marzo prossimi il 17° meeting delle Reti Rurali nazionali. Un incontro durante il quale l’attività di incontro della rete RRN si combinerà con il secondo “modulo” del programma pilota di formazione NSU (acronimo per Network Support  Unit). Obiettivo di fondo di questi moduli pilota è quello di condividere un’esperienza di apprendimento reciproco e di scambio di esperienze. Nel corso della due giorni svedese in particolare verrà presentata la metodologia RICA (Research, Ideas, Concepts and Action, ovvero Ricerca, idee, concetti e azioni), a cura della’unità NSU svedese. In questo cercando di elaborare strategie e risposte comuni finalizzate a coinvolgere nella maniera migliore i diversi stakeholders potenzialmente compresi delle strategie della Rete Rurale.

Il programma preliminare, in lingua inglese, è disponibile a questo link

Fonte: Rete Rurale

Nasce l’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente. Commenti positivi dal Commissario europeo Potočnik e dal Ministro Clini

Il 27esimo “Consiglio direttivo dell’Unep” (il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) di Nairobi, svoltosi dal 18 al 22 febbraio,  è stata l’occasione per la nascita ufficiale dell’UNEA,  la nascita di UNEA, l’Assemblea per l’ambiente delle Nazioni Unite. Un incontro, quello nella capitale kenyota, in cui l’attenzione è stata concentrata in particolare sugli esiti della Conferenza di Rio +20 e sul rafforzamento dell’Unep stessa. L’UNEA si riunirà ogni due anni a Nairobi e vi prenderanno parte tutti e 193 gli stati membri delle Nazioni Unite. L’evento segna un passo fondamentale nella direzione di una politica ambientale condivisa su scala globale, come ha ricordato il  Commissario europeo Janez Potočnik: “L’istituzione di Unea, previa approvazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (Unga), è un passo importante che attua le decisioni prese a Rio +20. Ciò porterà ad un organismo delle Nazioni Unite più forte che si occupa dei temi ambientali. Essere poi collegato direttamente all’Assemblea generale delle Nazioni Unite significa maggiore considerazione ed integrazione per i temi ambientali nel sistema delle Nazioni Unite”. Secondo il Commissario europeo, la creazione dell’UNEA consentirà ai vari ministri dell’ambiente l’adozione di decisioni strategiche sostenute da un punto di vista finanziario, favorendo un maggiore coinvolgimento della politica sulle grandi questioni dell’ambiente. “È nell’interesse dell’Unione europea e del nostro pianeta vedere l’Unep riuscire in questa nuova impostazione e farò quello che posso per contribuire a che questo avvenga” ha ribadito Potočnik. Sulla stessa lunghezza d’onda i commenti del Ministro dell’Ambiente Clini, secondo il quale “la decisione dell’Unep di istituire l’Unea, è un segnale importante di riforma della governance internazionale, per una gestione più efficace e più efficiente delle politiche ambientali. Si dà così piena attuazione alla Conferenza di Rio+20, a conclusione della quale gli Stati si erano impegnati a rafforzare il ruolo dell’Unep come autorità ambientale principale, con l’obiettivo di definire l’agenda globale per l’ambiente e di promuovere una realizzazione coerente”.

Fonte: Greenreport

La triste realtà dei “villaggi del cancro” cinesi

Importante presa di posizione del Ministero dell’Ambiente cinese che nei giorni scorsi, per la prima volta, ha ufficialmente ammesso l’esistenza dei cosiddetti “villaggi del cancro” sul territorio della Repubblica Popolare. Il sinistro nome dato a queste località è dovuto al fatto che l’inquinamento è così elevato da far registrare un’incidenza di tumori decisamente superiore alla norma. E, dato ancora più importante, rispetto ai dati già diffusi in precedenza da alcune associazioni ambientaliste, il numero dei luoghi censiti, da circa un centinaio, è salito a oltre 400. Un atto di trasparenza piuttosto inusuale per il governo cinese, accompagnato da un documento in cui il governo si dichiara intenzionato a “proteggere e controllare i rischi derivanti da sostanze chimiche per l’ambiente nel periodo del piano quinquennale (2011-2015)”. Sostanze chimiche tossiche che, per ammissione dello stesso Ministero, “sono all’origine di molte crisi ambientali, legate all’inquinamento dell’aria o dell’acqua”. LA notizia, ripresa pochi giorni fa dal quotidiano francese “Le Figaro”, riporta alla ribalta una realtà denunciata per la prima volta nel 2009 da eng Fei, giornalista della televisione di Hong Kong Phoenix TV, che iniziò un’opera di sensibilizzazione pubblica sul legame tra inquinamento e malattie contratte dalla popolazione residente. Nei “Villaggi del cancro” infatti l’incidenza della malattia ha subito un incremento record dell’80% negli ultimi trent’anni, al punto da diventare la prima causa di morte in Cina, stando alle dichiarazioni del Ministero della Salute cinese. Attualmente, ogni anno in Cina muoiono per tumore circa 2,7 milioni di persone, secondo quanto riferito dal China Daily in un articolo del mese scorso che cita il rapporto 2012 del Cancer Registry. Un numero elevatissimo in costante crescita, specchio di uno sviluppo economico ininterrotto che i cinesi stanno pagando a caro prezzo sulla propria pelle. E un monito molto chiaro, se mai dovesse servire, sulle gravissime conseguenze che un ambiente inquinato possono arrecare non solo all’ambiente stesso ma, in prima battuta, alla salute umana.

Fonte: AIOL

E in Nuova Zelanda rispunta un uccello delle tempeste ritenuto estinto

Tra le tante notizie negative che provengono dal fronte della conservazione della biodiversità, ogni tanto capita di poter raccontare una storia con un inatteso happy end. E’ il caso dell’ Oceanites maorianus, un piccolo uccello delle tempeste che risultava estinto da oltre 150 anni e che, quasi miracolosamente, è stato ritrovato da un gruppo di ricercatori neozelandesi.

Le ricerche miravano a verificare la presenza di siti di nidificazione dopo che alcuni esemplari erano stati avvistati nel 2003 dopo quasi un secolo e mezzo durante il quale si era persa ogni traccia di questa specie.

Il team, guidato da da Chris Gaskin e Matt Rayner dell’università di Auckland, ha compiuto una serie di studi nelle Poor Knights Islands, Mokohinau Islands ed a Little Barrier Island nel tentativo di individuare il sito di nidificazione dopo che, nel 2012, alcuni individui catturati in mare aperto avevano rivelato agli studiosi tracce di nidificazione e di allevamento dei pulcini.Il gruppo di ricerca ha così potuto catturare 24 uccelli delle tempeste della Nuova Zelanda e, con un microscopico radio-trasmettitore del peso di solo un grammo, sono riusciti a individuare il sito di nidificazione, tenuto gelosamente segreto per ovvi motivi di conservazione.

«Il sito da monitorare è molto fragile e con gli uccelli in una fase delicata del loro ciclo di allevamento. Stiamo utilizzando per la maggior parte strumenti automatizzati e mantenere un approccio” hands-off”, sebbene il team visiti la zona e la tenga sotto controllo», ha dichiarato Matt Ryner, secondo il quale “la scoperta ribadisce  l’importanza di una gestione attenta dei gioielli conservazione, come Little Barrier Island e gli ambienti marini circostanti”. Ora i ricercatori stanno cercando di stimare l’entità della popolazione e la sua distribuzione. Proprio basandosi sul lavoro degli studiosi L’Hauraki Gulf Forum si appresta a pubblicare l’Hauraki Gulf seabird management strategy and research plan. Secondo John Tregidga, presidente del Forum, «localizzare il territorio di nidificazione è stato di rilevanza internazionale e metterà in evidenza l’importanza dell’ Hauraki Gulf Marine Park come significativo  hotspot della biodiversità a livello globale».

Fonte: Greenreport

Il resveratrolo delle uve rosse contro i deficit di udito e cognitivi

Secondo quanto rivelato da uno studio condotto dai ricercatori dell’Henry Ford Hospital di Detroit, Stati Uniti, il resveratrolo, un fenolo non flavonoide rinvenuto nella buccia dell’acino d’uva, è in grado di contrastare i danni all’udito e opporsi al declino cognitivo. Lo studio ha sperimentato la sostanza su un popolazione di topi sottoposti sperimentalmente all’esposizione a forti rumori prolungati. I ratti cui era stato somministrato il resveratrolo hanno fatto registrare una minore incidenza di perdita o diminuzione dell’udito. “Il nostro ultimo studio si concentra sul resveratrolo e sui suoi effetti sulla bio-infiammazione, la risposta del corpo al danno e a tutto quello che si ritiene essere la causa di molti problemi di salute, tra cui l’Alzheimer, il cancro, l’invecchiamento e la perdita dell’udito“, ha spiegato l’autore dello studio, Michael D. Seidman, direttore della divisione di chirurgia dell’orecchio e neurologia dell’Henry Ford Hospital. “Il resveratrolo è una sostanza chimica molto potente che sembra proteggere contro i processi infiammatori del corpo legati all’invecchiamento, alla cognizione e alla perdita dell’udito.” “Abbiamo dimostrato che somministrando agli animali il resveratrolo, siamo in grado di ridurre il declino cognitivo e dell’udito“, ha concluso  il dottor Seidman.

Fonte: Freshplaza

Energia tascabile con la microturbina Made in Italy

Sembra un’invenzione di Archimede Pitagorico, ma al contrario è un progetto reale e tutto Made in Italy. Stiamo parlando di una microturbina del diametro record di 14 millimetri in grado di produrre energia sfruttando le piccole quantità di energia meccanica o fluida presenti nell’ambiente per alimentare sensori o altri sistemi di misura. Autore di questo prototipo brevettato che ha già attirato l’interesse di numerose aziende della Silicon Valley Emanuele Guglielmino, dell’ITT, l’Istituto Italiano di Tecnologia. Un progetto che ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di migliore innovazione sia da Start Cup Ricerca – Il Sole 24 Ore che da Mind The Bridge.

La struttura compatta e la capacità di generare autonomamente fino a 30W, rende la microturbina una tecnologia adatta a sostituire le batterie o a ricaricarle in particolare all’interno di impianti distribuiti su grandi estensioni o in zone remote, riducendo l’utilizzo dei cavi elettrici associati”, ha dichiarato l’inventore.

Le applicazioni potenziali sono davvero infinite, data la possibilità della microturbina di utilizzare aria o gas in pressione in aree altrimenti complicate da raggiungere con un normale sistema di cavi. Gasdotti, reti idriche, sistemi ferroviari, sono solo alcuni dei moltissimi ambiti di applicazione potenziale di questo prototipo che, secondo il suo realizzatore, ha una durata stimata di circa 10 anni.

Fonte: Greenme