Suolo e Salute

Mese: Gennaio 2014

Suolo e Salute al Biofach 2014

Prenderà il via il 12 febbraio prossimo a Norimberga la 25esima edizione di Biofach, la più importante vetrina internazionale del settore biologico. Per l’edizione dei venticinque anni sono attesi nella città bavarese oltre 2.400 espositori e circa 40.000 buyer specializzati. Insieme al VIVANESS (Salone Internazionale della Cosmesi Naturale), il BIOFACH offre ogni anno uno spaccato completo del mercato globale degli alimenti biologici e della cosmesi naturale in tutta la sua varietà. Cinque i “cluster” principali di questa edizione 2014: trend e innovazioni, generazione futuro, congresso, incontro del commercio specializzato e aree dedicate. Lo Stand novità ospiterà l’esposizione di tutti i prodotti e i servizi nuovi e innovativi, e proprio qui sarà dedicato uno spazio specifico ai prodotti vegani. Come di consuetudine, tra i prodotti presentati allo Stand novità i visitatori professionali potranno poi votare il Best New Product Award. Altre attrattive di questa sezione della fiera lo Stand delle giovani aziende innovative la borsa del lavoro con il raggruppamento degli espositori per formazione – lavoro – prospettive, nonché l’incontro “Karrieretreff” (Polo carriera). Parte di questo cluster sarà inoltre costituito dal premio per la ricerca nel campo degli alimenti biologici “Forschungspreis Bio-Lebensmittel”. Nuova organizzazione anche per il congresso Biofach e Vivaness, con numerosissimi appuntamenti per gli operatori di settore e non solo. Al mondo del gusto la fiera di Norimberga dedicherà ben cinque aree distinte: al Pianeta formaggio, introdotto nell’edizione del 2013, si affiancheranno quest’anno olio d’oliva, vino, pesce e caffè. Il tutto vivacizzato da presentazioni con degustazione, workshop e molte altre esperienze a disposizione dei visitatori. “Con questa soluzione e insieme ai nostri partner offriamo un forte plusvalore ai visitatori del BIOFACH provenienti dal commercio al dettaglio del settore” – ha dichiarato il responsabile di Biofach e Vivaness Udo Funke. “Tutto questo, così speriamo, regalerà a ogni operatore esattamente quello che è di massima utilità nel lavoro quotidiano di ciascuno di loro dietro al bancone del formaggio o del pesce, negli scaffali dell’olio d’oliva o del vino, oppure al banco del caffè del proprio negozio: un aiuto per promuovere le vendite e il posizionamento, nonché numerosi esempi di best practice”. La manifestazione si concluderà nella giornata di sabato 15 febbraio. Suolo e Salute sarà presente anche quest’anno con un proprio stand: venite a trovarci allostand n.447, situato al Padiglione 4. Il nostro personale sarà disponibile per fornirvi ogni informazione utile riguarda la certificazione biologica e le altre certificazioni nel settore agroalimentare.

Tutti gli espositori e le informazioni sono disponibili nei siti delle due manifestazioni:

www.biofach.de

 e www.vivaness.de

Fonte: Suolo e Salute, Biofach

Online la guida all’etichettatura di Suolo e Salute

E’ disponibile adesso anche on line la seconda edizione della guida all’etichettatura di Suolo e Salute. La guida, a cura della Direzione Tecnica di Suolo e Salute, vuole essere uno strumento utile per tutti gli operatori che lavorano nel comparto del bio: attraverso un linguaggio semplice e immediato, riporta i termini d’uso del logo comunitario e le diciture di conformità che devono comparire sulle etichette dei  prodotti bio, con l’obiettivo di rendere disponibile in forma semplice ed accessibile le disposizioni del Titolo IV del Regolamento CE n.834/07 e CE 889/08. Dopo l’esposizione delle prescrizioni generali di etichettatura, valide per tutti i prodotti certificati secondo il Reg. CE 834/07, la guida descrive nello specifico l’etichettatura dei prodotti alimentari e quella dei mangimi. E’ possibile effettuare il download gratuito dell’intera guida in formato pdf, previa compilazione di un form, dalla pagina certificazione > produzioni biologiche > etichettatura a questo link, oppure direttamente dal menu principale del sito web (servizi Online > scarica la guida all’etichettatura).

Fonte: Suolo e Salute

Dal New York Times un duro attacco all’extra-vergine italiano

Con un gioco di parole apprezzabile solo in lingua inglese, Nicholas Blechman, illustratore e direttore artistico dell’inserto libri del New York Times, ha realizzato una grafica dal titolo “Extra Virgin suicide” (il noto film di Sofia Coppola, il Giardino delle vergini suicide, in inglese si intitolava infatti Virgin Suicides, offrendo a Blechman un ottimo spunto da copywriter). L’illustratore, nel realizzare il proprio lavoro, un vero e proprio attacco all’olio extravergine d’oliva, non è certo andato per il sottile, utilizzando come base gli articoli di Tom Mueller, autore del blog “La verità sull’olio d’oliva” e soprattutto di “Extraverginità”, libro dedicato proprio all’exxtravergine italiano e presentano niente meno che alla Camera dei Deputati. Ebbene, parlando dell’olio made in Italy, Mueller sottolinea che troppo spesso l’olio etichettato come italiano in realtà proviene da altri paesi (tra i quali annovera Spagna, Marocco, Tunisia), viene mescolato con oli a basso costo e mescolato con beta-carotene, per nascondere l’aroma e clorofilla per rinforzare il colore. Negli USA, continua Mueller, quasi il 69 per cento dell’olio d’oliva in vendita e’ adulterato, grazie al potere dei produttori (secondo il blogger, spesso collusi con il sistema politico) che in questo modo, però, hanno causato un vero e proprio crollo dei prezzi dell’olio d’oliva e un’enorme perdita in termini d’immagine. Il “Suicidio extravergine” del titolo, appunto. Le reazioni alla pubblicazione da parte del mondo olivicolo italiano sono state numerose. Secondo MKassimo Gargano, presidente Unaprol, “il fumetto di accuse del New York Times ci dice che negli USA il vero olio extra vergine di oliva Made in Italy è ciclicamente sotto attacco”. Gargano ribadisce con forza che “le accuse non riguardano il vero olio extra vergine di oliva prodotto in Italia bensì quello che viene spacciato fraudolentemente per Made in Italy negli usa e non solo”. Grazie alla legge Mongiello salva olio Made in Italy, che il Presidente Unaprol definisce innovativa, “il parco dei giochi di prestigio si e’ drasticamente ridotto e chi non vuole adeguarsi alle norme trasparenza si è spostato molto probabilmente all’estero dove i controlli sono più blandi”. Per Coldiretti Blechman “riporta una realtà, purtroppo già nota e denunciata, di numerose frodi e contraffazioni”. Malgrado gli sforzi del settore e della stessa Coldiretti, la succitata legge ‘salva olio’ “ancora oggi non risulta pienamente applicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali denunciate dallo stesso New York Times, a livello nazionale e comunitario”.

“Ora c’e’ la possibilità in parlamento, nella discussione in corso sulla legge comunitaria – prosegue la Coldiretti – di approvare uno specifico emendamento diretto a rispondere alle osservazioni dell’Unione Europea ed a rendere operativa la norma, ripristinando tra l’altro il tappo antirabbocco a tutela del vero extravergine italiano anche nella ristorazione”. Con questo intervento, “l’Italia ha dunque l’occasione – conclude la confederazione – di ricostruire una credibilità internazionale”. Purtroppo, come ricorda quest’ultima vicenda, il danno è oramai fatto. Ma molte reazioni sono state assai meno tenere nei confronti dell’iniziativa: oltre allo stesso New York Times, che ha ipotizza a breve una rettifica, la CIA ha parlato di un vero e proprio “insulto alla qualità dei prodotti Made in Italy”. Per la Confederazione il lavoro di Mueller rappresenta “una generalizzazione sul fenomeno delle sofisticazioni che offende il lavoro onesto dei nostri agricoltori”. Netta la presa di posizione del direttore Unaprol Sandali, che ha voluto rispondere alla sollecitazione dell’Associazione delle Industrie Olearie Italiane che, nel definire le accuse americane “troppo generiche”, invitava a “non sparare nel mucchio ma, se si ha conoscenza, fare i nomi di aziende che si sono macchiate di truffe e sofisticazioni”. “I nomi ci sono – ha dichiarato Sandali – e sono quelli di Sasso, Carapelli e Bertolli. Aziende che appartengono alla multinazionale spagnola Deoleo e che commercializzano dietro le etichette con nomi italiani olio d’oliva che è spesso una miscela di prodotti italiani, spagnoli e di altra provenienza”. Purtroppo il problema si sposta a monte, in questo caso, dal momento che l’indicazione dell’origine dell’olio da parte di questi marchi soddisfa le regole Ue in materia. Durissima invece la risposta dell’industria olearia italiana, che in una nota associata di Assitol e Federolio si sono dichiarate “sconcertate dal fatto che una sede istituzionale come il Parlamento italiano venga utilizzato per promuovere, con la partecipazione di istituzioni e Autorità dello Stato, il libro di un autore ispiratore di un selvaggio attacco ai nostri prodotti, alle nostre istituzioni e al nostro Paese in generale”. Un atto d’accusa al mondo dell’industria portato nell’ambito di un incontro al quale nessun rappresentante del mondo industriale è stato chiamato a partecipare. Assitol e Federolio hanno quindi chiesto “che si ponga un freno a questo indiscriminato gioco al massacro il cui unico risultato è danneggiare fortemente il Paese e che si intavolino confronti seri ed equilibrati aperti a tutti gli attori della filiera, industria compresa”.

Fonte: Agrapress, il Sole24Ore

Chi beve più vino rosso al mondo? I cinesi!

La nuova frontiera del vino? In Cina. Questo almeno quanto risulta dai dati di “Vinexpo” resi noti nei giorni scorsi da Coldiretti, secondo i quali il gigante asiatico sorpassa l’Italia e la Francia conquistando il primato di maggior consumatore al mondo di vino rosso nel 2013. “In Cina sono state stappate 155 milioni di casse per un totale di 1,86 miliardi di bottiglie di vino rosso nel 2013 rispetto alle 150 milioni dei francesi e ai 141 milioni degli italiani”. “Un incremento record pari al 136 per cento rispetto al 2008, mentre nello stesso periodo si e’ verificato un calo del 18 per cento in Francia e del 5,8 per cento in Italia”. Curiosamente, la popolarità del vino rosso in Cina deriva anche dal significato associato al colore rosso, associato nella cultura cinese alla salute, al potere e alla buona sorte. Malgrado il dato proponga interessanti scenari di crescita sul fronte delle esportazioni, Coldiretti ricorda che “la maggioranza del vino consumato in Cina e’ di produzione locale anche se le importazioni rappresentano complessivamente una quota di mercato di 19 per cento”.

Fonte: Agrapress

CUN Suini, raggiunto l’accordo sul Regolamento

Al termine della riunione svoltasi il 22 gennaio scorso presso il Mipaaf alla presenza delle organizzazioni designatrici dei componenti della Commissione unica nazionale – Suini da macello, di rappresentanti del Mipaaf e di Borsa Merci Telematica Italiana, Assica, Coldiretti, Confagricoltura e Cia,è stato approvato il nuovo regolamento che entrerà in vigore a partire già dalla prossima riunione della Commissione, in programma il 23 gennaio a Mantova. Una svolta che arriva al termine di un lungo stallo risolto grazie anche alla mediazione del Mipaaf, che ha lavorato a lungo per trovare una mediazione sula riforma. Il nuovo Regolamento prevede tra l’altro che le parti si impegnino a fissare il prezzo finale del prodotto escludendo l’ipotesi di ‘non quotati’; che venga introdotta maggiore flessibilità nella tempistica; e la semplificazione di alcune procedure adottate nella definizione della tendenza di mercato e nella formazione del prezzo; il rafforzamento della figura del Segretario (designato dalla BMTI) nel suo ruolo di mediazione nella fase di la fissazione del prezzo. Un successo che si inserisce in un più ampio quadro strategico voluto dal Ministero con l’obiettivo di integrare le diverse iniziative di settore in un unico progetto nazionale e che diviene propedeutico alla discussione in programma nella giornata di oggi in occasione della riunione del Tavolo di filiera.

Fonte: AIOL

AgrOsserva, una fotografia dell’agricoltura italiana nel III trimestre 2013

L’agricoltura fa registrare una nuova contrazione nel terzo trimestre 2013, ma il settore primario riesce sostanzialmente a “tenere” rispetto al sistema industriale. Questo uno dei dati più significativi contenuti nel rapporto AgrOsserva e riferito al periodo luglio-settembre 2013. La flessione dell’agroalimentare, nell’ordine dell’1,6%, è in parte imputabile al clima sfavorevole per l’agricoltura italiana, ma fa registrare una frenata netta rispetto al dato riferito al trimestre precedente, dove il calo era stato del 2,4%. Sostanzialmente stabile invece l’occupazione, in calo di un modestissimo 0,1%, ben al di sotto della media nazionale che, nello stesso periodo, ha visto il segno meno attestarsi al 2,3%. Scorporando il dato, l’occupazione dipendente nelle campagne è calata dello 0,9% mentre quella indipendente ha fatto registrare un aumento quasi speculare, compensandosi. Per quanto riguarda il tessuto agricolo nazionale, prosegue la contrazione nel numero di imprese, scese di 7.716 unità, pari al 4% in meno rispetto allo stesso periodo 2012. Patisce in particolare il Nord-Est, con un -5,2%, meno invece il centro (-3,1%). Buone performances invece per l’industria alimentare, in aumento dello 0,8% (su base annua), con 513 imprese in più per un totale di 68.256. Scendono sensibilmente i prezzi di produzione (-3,2%), dato però risultante da una crescita dei prodotti zootecnici (+2,2%) e una contemporanea, significativa riduzione dei prezzi delle coltivazioni vegetali (-7,1%). Anche se su base tendenziale il segno resta positivo (+3,1% i prezzi rispetto al terzo trimestre del 2012), con  un incremento delle colture vegetali del 4,6% e di un + 1,5% della zootecnia. Sempre più complicato invece l’accesso al credito, in calo di ben il 13% rispetto all’anno precedente. Sul fronte dei consumi, prosegue la contrazione della spesa per i generi alimentari, calata in valore del 3,9% ma solo dell’1,7% in volume. A sottolineare il tentativo da parte degli italiani di spostare i propri acquisti verso prodotti scontati o di basso prezzo. Meglio la domanda proveniente dall’estero, in grado di far lievitare le esportazioni da gennaio a settembre 2013 del 5,8% rispetto al 2012: aumenti particolarmente significativi per vini e spumanti (+8,3%), olio di oliva (+9,9%), ortaggi freschi (+12,3%), e segni positivi di entità più contenuta per frutta fresca e trasformata, pasta, salumi, formaggi e latticini. In particolare, a trainare l’export soprattutto le spedizioni verso Paesi extra europei (+7,9% su base annua) rispetto a quelli europei (+4,7%). Cresce invece meno l’import (+3,5%). Malgrado le difficoltà affrontate nel corso dell’anno, gli operatori si sono dimostrati meno pessimisti rispetto a scenari di medio-lungo periodo rispetto a quanto non lo fossero nel trimestre precedente, segno di una tendenziale inversione di rotta in questo senso. In termini assoluti, tuttavia, solo il settore vitivinicolo al momento da registrare un clima di fiducia positivo (+5,8), mentre i valori dell’indice più negativi riguardano i comparti dei seminativi (-11,2) e della zootecnia da latte (-7,2).

Fonte: AIOL, ISMEA