Suolo e Salute

Mese: Gennaio 2014

Ismea-Unioncamere danno vita ad “AgrOSserva”

E’ stato presentato nei giorni scorsi a Roma “AgrOsserva, l’Osservatorio sulla congiuntura del settore agro-alimentare realizzato da Ismea insieme ad Unioncamere. L’Osservatorio produce un rapporto trimestrale di analisi e previsioni riguardanti l’agroalimentare italiano, uno strumento “nuovo e più completo per monitorare le dinamiche congiunturali e di mercato del settore, utile alle istituzioni e agli operatori soprattutto ai fini decisionali”, secondo le parole del Presidente dell’Ismea Artuto Semerari. “Un’opportunità in più” – ha proseguito Semerari – “per le aziende che non sempre, soprattutto in una fase come quella attuale, si trovano nelle condizioni di comprendere appieno il contesto in cui operano e di valutare i possibili aspetti evolutivi dei mercati”. L’importanza strategica dell’agroalimentare ai fini del rilancio dell’economia nazionale è stata sottolineata anche dal Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, secondo il quale la caratteristica saliente dell’Osservatorio è quella di “affiancare al servizio di monitoraggio del mercato agricolo – che Ismea svolge istituzionalmente – le competenze del sistema camerale nell’analisi del sistema imprenditoriale per accendere un faro di informazione periodica approfondita su tutta la filiera agroalimentare”. E’ uno strumento importante perché è proprio l’osservazione tempestiva e approfondita delle dinamiche in atto che può aiutarci a individuare le politiche più adatte per sostenere le piccole e medie imprese di questa filiera, fondamentale per il rilancio del Paese”.

Fonte: AIOL; ISMEA

Pomodoro viola OGM inglese, Coldiretti: gli italiani non si fidano

Secondo quanto riportato dal Financial Times, ricercatori del John Innes Centre di Norwich, capoluogo dell’East Anglia, Regno Unito, hanno realizzato in laboratorio un pomodoro OGM dalla caratteristica colorazione viola quando maturo. Il pomodoro è stato creato arricchendo le sue fibre con antociani, antiossidanti naturali responsabili di diversi effetti benefici sulla salute umana, dalla prevenzione delle malattie cardiovascolari alla riduzione dell’insorgenza delle patologie neoplastiche. Una notizia che ha fatto tuttavia storcere il naso a molti, secondo quanto riporta la Coldiretti: “ben 7 italiani su 10  ritengono gli alimenti OGM meno sicuri di quelli tradizionali”, afferma la confederazione sulla base di una indagine Ixè. “Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio rimane elevato il livello di scetticismo dei cittadini”, si legge in un comunicato. Secondo Coldiretti “sostanzialmente gli OGM in commercio riguardano pochissimi prodotti e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali senza benefici riscontrabili dai cittadini”.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

Al Vertice Italia – Spagna si è parlato anche di agricoltura e agroalimentare

Tutela delle tipicità, promozione della dieta mediterranea e armonizzazione delle informazioni nutrizionali sono alcuni degli argomenti legati al mondo dell’agricoltura e dell’agroalimentare su cui si è focalizzato il vertice intergovernativo  italo-spagnolo svoltosi lunedì scorso alla presenza del Presidente del Consiglio Enrico Letta e del suo omologo spagnolo Mariano Rajoy. “Italia e Spagna possiedono storicamente un patrimonio alimentare comune: la dieta mediterranea e – si legge nella dichiarazione congiunta emessa al termine dell’incontro – si impegnano a promuovere la dieta mediterranea come patrimonio culturale non materiale dell’umanità’, confermandola come modello di un’alimentazione sana, ricca di cereali, legumi, frutta, verdura e olio d’oliva. a questo scopo, Italia e spagna lavoreranno insieme per aumentare la consapevolezza del consumatore sull’importanza della dieta mediterranea come parte integrale di uno stile di vita salutare ed equilibrato”.Oltre a questi argomenti, i due gruppi si sono confrontati anche sulla sicurezza alimentare, auspicando un rafforzamento dei controlli a livello europeo, e sulla spinosa questione dell’etichettatura a semaforo proposta dal governo inglese, potenzialmente in grado di “distorcere il mercato senza informare correttamente i consumatori sui requisiti di una alimentazione sana e bilanciata”. Per quanto riguarda la Politica Agricola Comunitaria, le due delegazioni hanno ribadito l’importanza della riforma e hanno dato analogo risalto alla futura riforma dell’OCM frutta, auspicando che le organizzazioni dei produttori siano continuino ad essere tenute in debita considerazione dalla Commissione Europea.

Fonte: Agrapress

Provincia di Bolzano, aumentano le aziende bio

Continuano a crescere in numero le aziende biologiche della provincia di Bolzano: nel corso del 2012 il loro numero ha superato quota 800. Grazie anche all’attività di promozione del biologico condotta dal Centro di Sperimentazione Laimburg, che propone un corso di introduzione alla frutti e viticoltura biologica giunto ormai alla 17esima edizione, oggi la superficie coltivata destinata alla frutticoltura ammonta a 1.372 ettari. Ad oggi, le mele bio interessano il 7,2% dell’intera superficie frutticola altoatesina, mentre nel caso della viticoltura bio essa interessa 263 ettari. Per quanto riguarda infine le aziende di trasformazione e commercializzazione dei prodotti biologici, il loro numero è adesso attestato a 230.

Fonte: La Prima Pagina, Centro di Sperimentazione Laimburg

Ancora aperte le iscrizioni al Premio Biol 2014

Come conseguenza delle tante richieste pervenute al XIX Premio Biol, il termine per iscriversi alla prossima edizione, in programma dal 19 al 21 marzo prossimi ad Andria, è stato prorogato al 15 febbraio prossimo. Il Premio è patrocinato da IFOAM e AgriBio Mediterraneo ed è promosso da Regione Puglia, Camera di Commercio di Bari, Città di Andria in collaborazione con Associazione BiolItalia e Consorzio Puglia Natura. La manifestazione pugliese rappresenta il più importante appuntamento internazionale dedicato agli oli biologici extravergine: olivicoltori, cooperative di produttori e imbottigliatori provenienti da tutto il mondo presenteranno anche quest’anno il meglio della produzione olivicola mondiale, che verrà sottoposta al severo vaglio di una giuria di 25 esperti, dodici provenienti da altrettante  regioni italiane (dalla Liguria alla Sardegna) e tredici da dieci nazioni estere. Oltre all’Italia, l’edizione 2014 prevede infatti  la presenza di tre giudici americani, cinque europei (un inglese, due tedeschi, uno spagnolo , un greco), un tunisino, un indiano, un argentino, un giapponese e un cinese. Diversi i riconoscimenti che verranno assegnati: il Premio Biol, rivolto al migliore olio extravergine biologico imbottigliato all’origine e pronto per la commercializzazione ed il Premio BiolPack, per il miglior packaging per quanto riguarda design e chiarezza dell’etichetta; a questi due premi principali saranno affiancati inoltre altri riconoscimenti territoriali e tematici, tra cui il Premio BiolKids, dedicato ai giovani degustatori delle scuole elementari. La kermesse andirese sarà affiancata da un ricco programma di appuntamenti culturali, gastronomici e tecnici finalizzati a promuovere e valorizzare la qualità dell’olio extravergine d’oliva biologico. Per informazioni e iscrizioni: www.premiobiol.it, info@premiobiol.it

Fonte: Premio Biol, Greenplanet

Boom delle richieste di cosmetici bio negli States

Stando a quanto riporta Quality Assurance International (QAI), sempre più consumatori in America sono alla ricerca di cosmetici naturali, biologici o contenenti comunque almeno  una percentuale di ingredienti biologici. Secondo la società di ricerche di mercato americano Spins, i cosmetici e i prodotti per la cura personale contenenti almeno il 70% di ingredienti biologici sono cresciuti in fatturato di oltre il 40% nell’ultimo anno. Purtroppo, come in Europa, anche negli Stati Uniti uno scoglio è costituito dalla mancanza di una specifica definizione giuridica del termine “biologico” per i prodotti cosmetici. Ma diversi produttori hanno trovato un modo intelligente per aggirare il problema: con i loro prodotti cosmetici, molte imprese adempiono alle severe disposizioni previste per gli alimenti bio, adottando sulle proprie confezioni il logo USDA. Oltre a questa strada, in molti casi i produttori hanno scelto di ricorrere a disciplinari privati quali lo standard NSF / ANSI 305, con la dicitura “contiene biologico” (prodotti contenenti almeno il 70% certificato di componenti bio), o i loghi BDIH, Ecocert e Natrue (certificato da Suolo e Salute) per i prodotti importati negli Stati Uniti.

Fonte: Oneco