Suolo e Salute

Mese: Maggio 2014

Una delegazione macedone in visita a Suolo e Salute

Il 13 maggio scorso una delegazione di alti funzionari del Ministero  dell’Agricoltura della Repubblica di Macedonia – afferenti agli uffici  dell’agricoltura biologica, del servizio fitosanitario e dell’agenzia  veterinaria e alimenti – nell’ambito del progetto “Twinning project MK  2009/IB/AG 02 “Organic agriculture production and quality protection of  agriculture products“, ha partecipato ad una visita studio  organizzata presso gli uffici di Bologna di Suolo e Salute. L’incontro è avvenuto nel contesto di una visita di studio prevista dal progetto, un’azione di  gemellaggio amministrativo (twinning, appunto) sul tema dell’adeguamento agli standard comunitari delle norme per la certificazione dei prodotti biologici e di quelli a denominazione di origine protetta.  Iniziativa finanziata dalla Commissione europea in qualità di partner tecnico del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. All’incontro con Suolo e Salute  hanno preso parte, in accompagnamento, anche funzionari del Ministero  delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e funzionari della  Regione Emilia Romagna. Durante la giornata Alessandro D’Elia –  direttore marketing, sviluppo e relazioni istituzionali – ha presentato  l’attività di Suolo e Salute e le procedure di controllo e  certificazione delle aziende biologiche. L’incontro è stato molto  proficuo e interessante soprattutto sul piano tecnico-organizzativo dell’organismo di controllo; di fatto, per la prima volta i funzionari  macedoni hanno avuto la possibilità di confrontarsi con una struttura di  certificazione importante a livello europeo, con oltre 13.000 aziende  controllate, 17.000 visite ispettive effettuate ogni anno e oltre 1400  campioni prelevati. L’incontro è stato pienamente in linea con lo scopo  del progetto europeo che come obiettivo il rafforzamento dei sistemi per  la certificazione dei prodotti biologici e delle produzioni di origine  protetta nella repubblica di Macedonia.
Fonte: Suolo e Salute, Regione Emilia-Romagna

Nuovo rapporto di Greenpeace su api e pesticidi

“A come Ape. Un’agricoltura senza pesticidi è possibile”. Questo il titolo evocativo dell’ultimo rapporto di Greenpeace dedicato al delicato tema api-pesticidi. Il lavoro riunisce ricerca scientifica ed esperienze dirette di agricoltori e produttori che seguono i principi di un’agricoltura ecologica e sostenibile ed è stato presentato martedì scorso a Roma da Federica Ferrario, responsabile della campagna agricoltura sostenibile dell’organizzazione ambientalista. Cornice della presentazione il ristorante del Roof Garden del Palazzo delle Esposizioni, dove lo chef Antonello Colonna ha realizzato alcuni piatti utilizzando ingredienti che dipendono dall’azione di impollinazione delle api, a sottolineare lo stretto legame tra il cibo che consumiano e questi preziosi insetti. Nel rapporto infatti, che segue altri due studi dedicati ai pesticidi dannosi per le api e all’analisi dei residui di pesticidi nel polline delle bottinatrici, si evidenzia che ben un terzo di ciò che mangiamo e gran parte della flora spontanea dipendono dall’attività delle api. “Le cause del declino degli impollinatori – ha detto Ferrario – sono imputabili alla perdita di habitat naturali e all’agricoltura industriale che negli ultimi 40 anni ha fatto un uso sempre maggiore di fertilizzanti, diserbanti e insetticidi”. Nel rapporto sono presenti inoltre 25 video-interviste ad agricoltori, scienziati, istituti di ricerca di 10 paesi europei impegnati tutti per lo sviluppo di un’agricoltura ecologica. Iil rapporto è disponibile al link www.greenpeace.org/italy/acomeape.
Fonte: Agrapress

Martedì a Treviso un incontro su pesticidi e alimentazione

Appuntamento martedì 27 maggio a Treviso per il convegno “Pesticidi a tavola? No grazie”. L’incontro, promosso da FederBio in collaborazione con i negozi biologici NaturaSì e Cuorebio, vedrà gli interventi di Carlo Modonesi, zoologo dell’Università degli studi di Parma, e Michela Trevisan, biologa nutrizionista specializzata in scienze dell’alimentazione. Il programma completo è disponibile all’indirizzo http://www.federbio.it/files/1216.pdf.  Per ulteriori informazioni: info@federbio.itwww.federbio.it

 

Il Ministero della salute pubblica una guida all’etichettatura degli alimenti

E’ stato pubblicato recentemente dal Ministero della salute pubblica l’opuscolo “Etichettatura degli alimenti. Cosa dobbiamo sapere“ in cui, partendo da quanto previsto dal Regolamento (UE) 1169/2011, in vigore dal 13 dicembre 2014, vengono illustrate dettagliatamente le diverse diciture che devono essere presenti sulle confezioni alimentari. Per farlo ha scelto una grafica chiara, piacevole e intuitiva, che senz’altro facilita il consumatore nel suo viaggio all’interno del complicato universo dell’etichettatura alimentare. Tra le disposizioni più significative, le  dimensioni minime delle scritte che non possono essere inferiori ai 1,2 mm, la necessità di fornire una chiara indicazione riguardo il grasso vegetale impiegato (se olio di palma, olio di soia o altro) e i criteri da rispettare affinché un alimento possa essere definito povero di grassi, zucchero, sale, ecc, ponendo un freno al proliferare di cibi che di “light” e sano hanno spesso solo il nome… L’opuscolo può essere scaricato in formato pdf a questo indirizzo.
Fonte: il Fatto alimentare

Croazia, il movimento bio contro gli OGM

Ultimo dei Paesi entrati a far parte dell’Unione, oggi la Croazia si trova ad un bivio: da un lato l’opinione pubblica, piuttosto diffidente nei confronti degli OGM, e i produttori di biologico, convinti che esso costituisca la strada giusta per un rilancio della competitività croata, dall’altro le multinazionali, in costante pressing perché si adottino coltivazioni gm. A scaldare gli animi il dibattito europeo in merito al mais “Pioneeer 1507”, per il quale la multinazionale giapponese aveva chiesto autorizzazione alla coltivazione ben 13 anni fa. Dopo il richiamo della Corte di giustizia all’UE per la mancata decisione, la Commissione europea ha espresso parere favorevole, mentre 19 Paesi membri dell’Europarlamento, tra cui la Croazia, si sono opposti. Secondo l’eurodeputata tedesca Dagmar Roth-Behrendt, la mancanza di misure di mitigazione del rischio per farfalle e falene (particolarmente esposte agli effetti del polline del mai OGM) da parte della Pioneer sono alla base della contrarietà dell’Efsa (l’autorità europea per la sicurezza alimentare). In Croazia i punti di vista sono vari: scondo il ministro degli Esteri croato  Vesna Pusić mancano adeguati strumenti in grado ad un paese singolo di decidere se consentire o meno gli OGM sul proprio territorio. Diverso il parere del biologo Hrvoje Fulgosi, presidente del Consiglio croato per gli OGM, secondo il quale l’allarmismo è ingiustificato dato che la legislazione croata prevede controlli e monitoraggi costanti e che, in ogni caso, gli OGM autorizzati nei prodotti alimentari e nel cibo da allevamento devono essere inferiori alla soglia dello 0,9%. Oltre alla presenza della clausola di salvaguardia che consente ad ogni Stato Membro di limitare temporaneamente l’uso o la vendita di OGM sul proprio territorio, se ritenuti dannosi per l’ambiente e la salute. In un Paese dove tutte e venti le Contee (analoghe delle nostre regioni) si sono dichiarate OGM free, il fronte degli oppositori agli OGM teme soprattutto che passi la “strategia della coesistenza”, adottata da quindici stati membri, che prevede la coabitazione fra colture transgeniche e biologiche. La deputata verde e attivista Mirela Holy, fondatrice del neonato Partito per lo sviluppo sostenibile (OraH), su questo punto ha le idee molto chiare: “le ricerche dimostrano chiaramente i danni che gli OGM provocano sulla biodiversità, per questo dobbiamo continuare ad attenerci con forza al protocollo di Cartagena, ratificato dal nostro paese nel 2002”. Dello stesso avviso l’Associazione agricoltori, secondo la quale il bio è l’unica strada in grado di restituire competitività al settore. “Non serve la coltivazione intensiva: l’agricoltura biologica può diventare la nostra carta: piccoli ma forti fra i giganti dell’Unione Europea”, sostiene Ante Ivanika,  un coltivatore biologico croato. La battaglia si preannuncia decisiva per le sorti dell’agricoltura croata.
Fonte: La Nuova Ecologia

Oggi a Milano il convegno “EXPO 2015 – un patto globale per il cibo”

Si svolgerà giovedì29 maggio presso Palazzo Clerici, a Milano, il convegno “EXPO 2015 – un patto globale per il cibo”. L’incontro, promosso dal Mipaaf e dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (Ispi) avrà come argomento principale  la sfida alimentare globale del futuro, tema centrale dell’Expo 2015. Ricchissima la platea degli ospiti che interverranno:  il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, il Ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini, il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, l’Amministratore Delegato Expo 2015 Spa Giuseppe Sala, il presidente Ispi Giancarlo Aragona, il Vice Presidente Barilla S.p.A. e Barilla Center for Food and Nutrition Foundation Paolo Barilla,  Direttore Generale della FAO Josè Graziano Da Silva, il Presidente, Alliance 2015, Wolfgang Jamann e Carlo Petrini, Presidente e fondatore di Slow Food. Coordinerà i lavori Paolo Magri, Vice Presidente Esecutivo e Direttore Ispi.
Fonte: AIOL