Suolo e Salute

Mese: Novembre 2014

A Parigi la 3a conferenza sulla trasformazione degli alimenti bio

E’ in programma il 17 e 18 novembre prossimi a Parigi 3 ° Conferenza sulla trasformazione degli alimenti biologici, organizzata da Ifoam EU in collaborazione con Synabio. Obiettivo della conferenza, dal titolo 3rd Organic Processing Conference: Future Challenges: Sustainability, Quality, Integrity & New Regulation, quello di condividere le esperienze pratiche su sostenibilità, integrità (Control & import), qualità (Additivi e Aromi – lavorazione accurata – Etichettatura). Gli argomenti in questione verranno affrontati alla luce della proposta di nuovo regolamento del bio europeo, in discussione in questo periodo. L’appuntamento di Parigi costituirà un’occasione di dialogo e confronto tra esperti del settore, produttori, certificatori, aziende e istituzioni sia nazionali che comunitarie, con l’obiettivo di costruire una grande rete europea degli operatori del settore. Ulteriori informazioni sul sito dell’evento a questo indirizzo.

Fonte: Ifoam EU, FederBio

A Tokyo dal 20 al 22 novembre Biofach Japan

E’ previsto dal 20 al 22 novembre prossimi l’edizione 2014 di Biofach Japan, la prima manifestazione “gemella” in ordine di tempo ad essere stata organizzata a partire dalla fiera mondiale di Norimberga. Nata nell’oramai lontano 2001, Biofach Japan è la prima e unica fiera di settore in Giappone. Faxcendo parte del circuito Organic Expo ospita eslcusivamente espositori ci cui prodotti rispondono rigorosamente a precisi criteri di ammissione, aumentando conseguentemente la trasparenza nei confronti del visitatore.

Maggiori informazioni su Biofach Japan sono disponibili al seguente indirizzo:

http://organic-expo.jp/en

USA: uno studio indaga i motivi per cui molti agricoltori si oppongono alla conversione bio

 Un recente studio pubblicato dal Journal of Marketing indaga sui motivi per cui negli Stati Uniti ancora   molti agricoltori faticano ad accettare l’idea di convertire la propria azienda all’agricoltura biologica, pur   trattandosi di un metodo di coltivazione sempre più redditizio rispetto a quello convenzionale. Secondo   quanto emerge dalla ricerca, i motivi sono fondamentalmente psicologici, in quanto il passaggio ad   un’agricoltura di tipo bio comporterebbe la rinuncia ad una serie di posizioni e convinzioni sostenute con   convinzione fino a quel momento.  In buona sostanza, per l’agricoltore industriale “medio” americano,   rinunciare ai prodotti chimici di sintesi significa anche rinunciare “a fare soldi” e per questo continuano a   non fidarsi dell’agricoltura biologica. Di più, spesso e volentieri la diffidenza di fondo mostrata nei confronti   del biologico assume quasi i contorni di una contrapposizione ideologica, quasi che il metodo biologico   fosse qualcosa a metà tra la superstizione e l’ideologia, e non un modo di lavorare che si fonda su precise   basi scientifiche.   Per gli autori della ricerca, la svolta culturale potrebbe avvenire solo a condizione che gli agricoltori   convenzionali riconoscessero che sono i filtri distorcenti del preconcetto ad impedire loro una riconversione   sempre più richiesta anche dai mercati (si pensi che per il 2015 il mercato del biologico dovrebbe sfiorare   quota 100 miliardi di dollari). Ma, come è noto, cambiare la mentalità delle persone è una delle sfide più   complesse da affrontare…
Fonte: Greenbiz

FederBio: soddisfazione per decisione della Commissione Ambiente PE su OGM

Piena soddisfazione quella espressa da FederBio riguardo il Via libera della Commissione Ambiente del   Parlamento Europeo alla nuova normativa che prevede la facoltà, da parte dei singoli Stati Membri, di   limitare o vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio, anche se autorizzati dalla stessa UE.  Per il   presidente FederBio Carnemolla “il voto di oggi ripristina il diritto dei paesi membri a vietare le coltivazioni   OGM, fornendo solide basi legali per bandirli, precedentemente non contemplate”. “Questo significa  che e’   stata posta l’attenzione sull’importanza della biodiversità agraria e sulla valorizzazione di un’agricoltura che   tutela tale biodiversità, a sfavore dell’industria biotech”. “Siamo molto soddisfatti di questo primo risultato,   che deve essere la base per la definizione finale della direttiva sulla quale l’Italia svolge un ruolo da   protagonista”, ha concluso Carnemolla.

Fonte: Agrapress

Al via i triloghi sulla proposta di regolamento sugli OGM

Hanno preso il via ieri, mercoledì 11 novembre, i triloghi tra Parlamento, Consiglio e Commissione UE in   merito alla proposta di regolamento sugli OGM. La proposta prevede che siano i singoli stati membri a   decidere se consentire la coltivazione o meno degli Organismi Geneticamente Modificati sul proprio   territorio. Come ha illustrato in un’intervista ad Agrapress il presidente della Commissione ambiente   Giovanni La Via si tratta di un passaggio squisitamente tecnico, un incontro dedicato “alla esposizione del   risultato del voto in commissione ambiente e quindi del mandato parlamentare”, aggiungendo che  “a   quanto pare, il consiglio non ha ancora il suo mandato”.  Nei prossimi giorni è previsto un meeting tecnico in cui verranno affrontate le questioni di minore rilievo   sulle quali è possibile ipotizzare “un’immediata convergenza”, mentre “i punti politici più ostici, che sono   quelli relativi alla lista delle cause di esclusione della coltivazione sul territorio di uno stato membro, alla   responsabilità ed alla partecipazione del committente alla procedura di esclusione, saranno affrontati   successivamente”,.  La commissione ha anche  introdotto la possibilità di vietare gli OGM per ragioni ambientali. “i criteri e le   motivazioni, come l’utilizzo del territorio, il rispetto per la biodiversità, la resistenza ai pesticidi sono molto   meglio articolati, molto più precisi rispetto al testo troppo vago della commissione”, ha dichiarato la   relatrice Frederique Ries, deputata belga del gruppo Alde. E’ stata inoltre categoricamente esclusa la   possibilità che venga intavolato un negoziato con le società produttrici di OGM nella fase di predisposizione   degli eventuali divieti in discussione nel corso dei triloghi.

Fonte: Agrapress

Vino: pubblicato decreto che modifica il Disciplinare IGT “Emilia” o “dell’Emilia”

E’ stato pubblicato sul sito del Mipaaf il Provvedimento del 7 marzo 2013 concernente la pubblicazione   della proposta di modifica del disciplinare di produzione dei vini a indicazione geografica tipica “Emilia” o   “dell’Emilia” e del relativo documento unico. Il provvedimento, come recita l’intestazione, giunge “a   conclusione della procedura nazionale preliminare della relativa richiesta, e la trasmissione alla   Commissione UE della medesima richiesta”. In altre parole, il decreto modifica il disciplinare di produzione   dei vini a indicazione geografica tipica “Emilia” o “dell’Emilia”, come richiesto dal consorzio tutela vini Emilia  In merito la Fedagri / Confcooperative Emilia Romagna ha voluto esprimere in un comunicato vivo   apprezzamento per il decreto con cui il ministero delle politiche agricole riconosce il consorzio di tutela vini   Emilia” attribuendo alla stessa Fedagri “l’incarico di svolgere le funzioni di tutela, promozione,   valorizzazione, informazione del consumatore e vigilanza per la identificazione geografica territoriale   Emilia”.   Per il presidente regionale di Confcooperative Carlo Piccinini il decreto costituisce una “novità   estremamente importante, che rappresenta, tra l’altro, la tappa finale di un percorso promosso anche dalle   nostre cantine sociali e avviato con la definizione del disciplinare Igt Emilia e la successiva costituzione di un   consorzio interprovinciale che coinvolge principalmente gli operatori vitivinicoli di Modena e Reggio Emilia   (…) con l’obiettivo di tutelare e valorizzare la produzione legata ai vini lambruschi”.  “Questa misura costituisce un ‘mattone’ estremamente importante per completare il progetto di   realizzazione del cosiddetto distretto del lambrusco, un distretto socioeconomico, costituito da numerosi   produttori viticoli affiliati alle cantine sociali cooperative di prima trasformazione e da una significativa   presenza di aziende di elaborazione e di imbottigliamento”
Fonte: Agrapress