Si è tenuta nei giorni scorsi presso il Parlamento Europeo un incontro promosso da Paolo De Castro, relatore permanente per i negoziati UE-USA della Comagri nonché coordinatore del gruppo S&D, sul tema “TTIP, rischi e opportunità per il settore agroalimentare”. Nel corso della sessione, come si apprende da un comunicato, “i rappresentanti europei degli agricoltori, delle cooperative e dell’industria agroalimentare hanno fatto il punto su aspettative e timori in relazione al negoziato transatlantico attualmente in corso”.
Secondo De Castro la posta in gioco è molto alta e l’accordo può portare grandi opportunità per molti settori produttivi dell’UE, a cominciare proprio dall’agroalimentare.
Sul tema, ha portato il proprio contributo Albert Jan Maat, presidente del Copa, la prima organizzazione europea di rappresentanza degli agricoltori che annovera attualmente 60 membri effettivi degli Stati membri dell’Unione europea e altre 36 organizzazioni partner che includono rappresentanti di paesi come l’Islanda, la Norvegia, la Svizzera e la Turchia. Secondo Maat è fondamentale delineare un’agenda comune tra Unione Europea e Stati Uniti per poter definire standard agroalimentari comuni. Maat ha poi insistito sulla necessità di riconoscere e tutelare le indicazioni geografiche.
Christian Pees, presidente Cogeca (Comitato generale della cooperazione agricola dell’Unione europea), che riunisce le organizzazioni nazionali di rappresentanza delle cooperative agricole, ha sottolineato che è sbagliato attendersi un accordo limitato alle sole questioni tariffarie, ma al contrario capace di affrontare e risolvere una serie di punti cruciali, a cominciare da quello riguardante gli aspetti fito-sanitari e l’utilizzo di
ormoni e antibiotici.
Mella Frewen, di Fooddrink Europe, che rappresenta il mondo dell’industria alimentare, ha insistito sul fatto che l’accordo dovrà in primis risolvere alcuni nodi più urgenti, concentrandosi in particolare su quegli aspetti che rischiano di costituire effettive barriere di esportazione tra Europa e USA.
La vicepresidente del Parlamento Europeo Mairead McGuinness ha dichiarato che fondamentale è la capacità dell’accordo di conciliare i rispettivi standard, prendendo come punto di riferimento la parte avente standard migliori a seconda dei settori interessati. Solo in questo modo, ha continuato la MCGuinness, il TTIP potrà essere definito un vero partenariato e non un semplice accordo commerciale.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Bernd Lange, presidente e relatore permanente per il TTIP della Commissione Commercio Internazionale dell’Europarlamento che, come si apprende dal comunicato, “ha riassunto i temi principali della discussione, partendo dalla necessità di una maggiore trasparenza durante le fasi di negoziazione. Lange ha poi rimarcato come il mercato statunitense rappresenti un’enorme opportunità per il settore agroalimentare europeo e come, per questa ragione, sarà necessario adoperarsi al massimo per rimuovere tutte le barriere commerciali attualmente esistenti”. Lange si è detto fiducioso circa il buon esito dei negoziati, a condizione però che “le contrattazioni subiscano una svolta nei prossimi mesi, con obiettivi molto più ambiziosi rispetto a quelli posti fino ad ora”.
Fonte: UE, Agrapress