Suolo e Salute

Anno: 2014

Aggiornamento normativo e adeguamento documentazione aziendale

Facendo seguito all’entrata in vigore dal 01/01/2014 del Reg. di esecuzione UE n.392/2013 s.m.i sono stati modificati alcuni adempimenti a carico degli Operatori assoggettati al controllo delle produzioni biologiche relativamente ai seguenti argomenti:

Fascicolo di controllo:  a partire dsl 01/01/2014 gli Operatori si devono impegnare a costituire e aggiornare un “fascicolo di controllo” , ovvero l’insieme delle informazioni e dei documenti trasmessi, ai fini del sistema di controllo, alle autorità competenti dello Stato membro o alle autorità e agli organismi di controllo da un operatore soggetto al sistema di controllo di cui all’articolo 28 del regolamento (CE) n. 834/2007, ivi comprese tutte le pertinenti informazioni e i documenti relativi a tale operatore, o alle attività di tale operatore, di cui dispongano le autorità competenti, le autorità di controllo e gli organismi di controllo, ad eccezione di informazioni o documenti che non hanno incidenza sul funzionamento del sistema di controllo;

Dichiarazione integrativa alla Notifica di cui all’art.63 del Reg CE 889/2008: la relazione tecnica comprendente l’assunzione d’impegno da parte degli Operatori a rispettare le normative vigenti in materia di Agricoltura Biologica deve essere riformulata accettando esplicitamente di:

– accettare, qualora l’operatore e/o gli appaltatori di tale operatore siano controllati da autorità o organismi di controllo differenti, conformemente al sistema di controllo istituito dallo Stato membro in questione, lo scambio di informazioni fra tali autorità od organismi;

– accettare, qualora l’operatore e/o gli appaltatori di tale operatore cambino autorità od organismo di controllo, la trasmissione del proprio fascicolo di controllo all’autorità o all’organismo di controllo successivo;

– accettare, qualora l’operatore si ritiri dal sistema di controllo, di informare quanto prima l’autorità competente e l’autorità o l’organismo di controllo;

– accettare, qualora l’operatore si ritiri dal sistema di controllo, che il fascicolo di controllo sia conservato per un periodo di almeno cinque anni;

– accettare di informare quanto prima le competenti autorità di controllo o le autorità/organismi di controllo di qualsiasi irregolarità o infrazione riguardante la qualificazione biologica del loro prodotto o dei prodotti biologici ricevuti da altri operatori o appaltatori;

Suolo e Salute srl a tal proposito ha predisposto dei nuovi  modelli di Dichiarazione Integrativa alla Notifica da sottoscrivere, (scaricabili dal nostro sito in questa sezione) che vanno ad integrare/sostituire quelli precedentemente sottoscritti. Tali modelli  possono essere richiesti anche alle Direzioni Regionali Competenti di Suolo e Salute e saranno oggetto di verifica da parte degli ispettori durante le prossime verifiche ispettive.

Una delegazione macedone in visita a Suolo e Salute

Il 13 maggio scorso una delegazione di alti funzionari del Ministero  dell’Agricoltura della Repubblica di Macedonia – afferenti agli uffici  dell’agricoltura biologica, del servizio fitosanitario e dell’agenzia  veterinaria e alimenti – nell’ambito del progetto “Twinning project MK  2009/IB/AG 02 “Organic agriculture production and quality protection of  agriculture products“, ha partecipato ad una visita studio  organizzata presso gli uffici di Bologna di Suolo e Salute. L’incontro è avvenuto nel contesto di una visita di studio prevista dal progetto, un’azione di  gemellaggio amministrativo (twinning, appunto) sul tema dell’adeguamento agli standard comunitari delle norme per la certificazione dei prodotti biologici e di quelli a denominazione di origine protetta.  Iniziativa finanziata dalla Commissione europea in qualità di partner tecnico del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. All’incontro con Suolo e Salute  hanno preso parte, in accompagnamento, anche funzionari del Ministero  delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e funzionari della  Regione Emilia Romagna. Durante la giornata Alessandro D’Elia –  direttore marketing, sviluppo e relazioni istituzionali – ha presentato  l’attività di Suolo e Salute e le procedure di controllo e  certificazione delle aziende biologiche. L’incontro è stato molto  proficuo e interessante soprattutto sul piano tecnico-organizzativo dell’organismo di controllo; di fatto, per la prima volta i funzionari  macedoni hanno avuto la possibilità di confrontarsi con una struttura di  certificazione importante a livello europeo, con oltre 13.000 aziende  controllate, 17.000 visite ispettive effettuate ogni anno e oltre 1400  campioni prelevati. L’incontro è stato pienamente in linea con lo scopo  del progetto europeo che come obiettivo il rafforzamento dei sistemi per  la certificazione dei prodotti biologici e delle produzioni di origine  protetta nella repubblica di Macedonia.
Fonte: Suolo e Salute, Regione Emilia-Romagna

Nuovo rapporto di Greenpeace su api e pesticidi

“A come Ape. Un’agricoltura senza pesticidi è possibile”. Questo il titolo evocativo dell’ultimo rapporto di Greenpeace dedicato al delicato tema api-pesticidi. Il lavoro riunisce ricerca scientifica ed esperienze dirette di agricoltori e produttori che seguono i principi di un’agricoltura ecologica e sostenibile ed è stato presentato martedì scorso a Roma da Federica Ferrario, responsabile della campagna agricoltura sostenibile dell’organizzazione ambientalista. Cornice della presentazione il ristorante del Roof Garden del Palazzo delle Esposizioni, dove lo chef Antonello Colonna ha realizzato alcuni piatti utilizzando ingredienti che dipendono dall’azione di impollinazione delle api, a sottolineare lo stretto legame tra il cibo che consumiano e questi preziosi insetti. Nel rapporto infatti, che segue altri due studi dedicati ai pesticidi dannosi per le api e all’analisi dei residui di pesticidi nel polline delle bottinatrici, si evidenzia che ben un terzo di ciò che mangiamo e gran parte della flora spontanea dipendono dall’attività delle api. “Le cause del declino degli impollinatori – ha detto Ferrario – sono imputabili alla perdita di habitat naturali e all’agricoltura industriale che negli ultimi 40 anni ha fatto un uso sempre maggiore di fertilizzanti, diserbanti e insetticidi”. Nel rapporto sono presenti inoltre 25 video-interviste ad agricoltori, scienziati, istituti di ricerca di 10 paesi europei impegnati tutti per lo sviluppo di un’agricoltura ecologica. Iil rapporto è disponibile al link www.greenpeace.org/italy/acomeape.
Fonte: Agrapress

Martedì a Treviso un incontro su pesticidi e alimentazione

Appuntamento martedì 27 maggio a Treviso per il convegno “Pesticidi a tavola? No grazie”. L’incontro, promosso da FederBio in collaborazione con i negozi biologici NaturaSì e Cuorebio, vedrà gli interventi di Carlo Modonesi, zoologo dell’Università degli studi di Parma, e Michela Trevisan, biologa nutrizionista specializzata in scienze dell’alimentazione. Il programma completo è disponibile all’indirizzo http://www.federbio.it/files/1216.pdf.  Per ulteriori informazioni: info@federbio.itwww.federbio.it

 

Il Ministero della salute pubblica una guida all’etichettatura degli alimenti

E’ stato pubblicato recentemente dal Ministero della salute pubblica l’opuscolo “Etichettatura degli alimenti. Cosa dobbiamo sapere“ in cui, partendo da quanto previsto dal Regolamento (UE) 1169/2011, in vigore dal 13 dicembre 2014, vengono illustrate dettagliatamente le diverse diciture che devono essere presenti sulle confezioni alimentari. Per farlo ha scelto una grafica chiara, piacevole e intuitiva, che senz’altro facilita il consumatore nel suo viaggio all’interno del complicato universo dell’etichettatura alimentare. Tra le disposizioni più significative, le  dimensioni minime delle scritte che non possono essere inferiori ai 1,2 mm, la necessità di fornire una chiara indicazione riguardo il grasso vegetale impiegato (se olio di palma, olio di soia o altro) e i criteri da rispettare affinché un alimento possa essere definito povero di grassi, zucchero, sale, ecc, ponendo un freno al proliferare di cibi che di “light” e sano hanno spesso solo il nome… L’opuscolo può essere scaricato in formato pdf a questo indirizzo.
Fonte: il Fatto alimentare

Croazia, il movimento bio contro gli OGM

Ultimo dei Paesi entrati a far parte dell’Unione, oggi la Croazia si trova ad un bivio: da un lato l’opinione pubblica, piuttosto diffidente nei confronti degli OGM, e i produttori di biologico, convinti che esso costituisca la strada giusta per un rilancio della competitività croata, dall’altro le multinazionali, in costante pressing perché si adottino coltivazioni gm. A scaldare gli animi il dibattito europeo in merito al mais “Pioneeer 1507”, per il quale la multinazionale giapponese aveva chiesto autorizzazione alla coltivazione ben 13 anni fa. Dopo il richiamo della Corte di giustizia all’UE per la mancata decisione, la Commissione europea ha espresso parere favorevole, mentre 19 Paesi membri dell’Europarlamento, tra cui la Croazia, si sono opposti. Secondo l’eurodeputata tedesca Dagmar Roth-Behrendt, la mancanza di misure di mitigazione del rischio per farfalle e falene (particolarmente esposte agli effetti del polline del mai OGM) da parte della Pioneer sono alla base della contrarietà dell’Efsa (l’autorità europea per la sicurezza alimentare). In Croazia i punti di vista sono vari: scondo il ministro degli Esteri croato  Vesna Pusić mancano adeguati strumenti in grado ad un paese singolo di decidere se consentire o meno gli OGM sul proprio territorio. Diverso il parere del biologo Hrvoje Fulgosi, presidente del Consiglio croato per gli OGM, secondo il quale l’allarmismo è ingiustificato dato che la legislazione croata prevede controlli e monitoraggi costanti e che, in ogni caso, gli OGM autorizzati nei prodotti alimentari e nel cibo da allevamento devono essere inferiori alla soglia dello 0,9%. Oltre alla presenza della clausola di salvaguardia che consente ad ogni Stato Membro di limitare temporaneamente l’uso o la vendita di OGM sul proprio territorio, se ritenuti dannosi per l’ambiente e la salute. In un Paese dove tutte e venti le Contee (analoghe delle nostre regioni) si sono dichiarate OGM free, il fronte degli oppositori agli OGM teme soprattutto che passi la “strategia della coesistenza”, adottata da quindici stati membri, che prevede la coabitazione fra colture transgeniche e biologiche. La deputata verde e attivista Mirela Holy, fondatrice del neonato Partito per lo sviluppo sostenibile (OraH), su questo punto ha le idee molto chiare: “le ricerche dimostrano chiaramente i danni che gli OGM provocano sulla biodiversità, per questo dobbiamo continuare ad attenerci con forza al protocollo di Cartagena, ratificato dal nostro paese nel 2002”. Dello stesso avviso l’Associazione agricoltori, secondo la quale il bio è l’unica strada in grado di restituire competitività al settore. “Non serve la coltivazione intensiva: l’agricoltura biologica può diventare la nostra carta: piccoli ma forti fra i giganti dell’Unione Europea”, sostiene Ante Ivanika,  un coltivatore biologico croato. La battaglia si preannuncia decisiva per le sorti dell’agricoltura croata.
Fonte: La Nuova Ecologia