Suolo e Salute

Anno: 2014

Da FederBio pieno appoggio a Martina nella lotta agli OGM

Pieno sostegno al Ministro delle Politiche Agricole Martina quello espresso da FederBio, impegnata da tempo nella lotta agli Organismi Geneticamente Modificati e convinta sostenitrice del decreto interministeriale che sospende la coltivazione di mais OGM. La Federazione in un comunicato esprime infatti il proprio sostegno “al ministro e alla sua intenzione di attivare, nel caso di una pronuncia sfavorevole del primo grado di giudizio, un’azione concertata con le regioni per bloccare comunque le prossime semine”.  Secondo Paolo Carnemolla, Presidente FederBio, “quanto espresso dal ministro è una disponibilità importante in attesa che la vertenza giudiziaria arrivi al pronunciamento definitivo e che ci siano le condizioni per mettere in campo un provvedimento legislativo adeguato, possibilmente nel quadro di una nuova normativa europea, sulla quale la presidenza di turno della Grecia sta già lavorando e sulla quale, ancora di più, potrà lavorare quella italiana dal prossimo giugno”. Una posizione, ribadisce FederBio, “a difesa dell’agricoltura italiana, biologica e di qualità senza prese di posizione e polemiche strumentali”. Fonte: Agrapress

Galletti: governo italiano impegnato per modifica direttiva UE su OGM

“Siamo fortemente impegnati per una modifica della normativa europea al fine di consentire agli stati membri di applicare limitazioni o di proibire la coltivazione di OGM in tutto o parte del loro territorio nazionale”. Così si è espresso  il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti commentando la discussione sul tema avvenuta nel corso del Consiglio dei Ministri di venerdì scorso 4 aprile. “Assieme ai ministri delle politiche agricole e della salute, Maurizio Martina e Beatrice Lorenzin – ha proseguito Galletti – stiamo collaborando con la Grecia, oggi presidente UE, alla definizione della proposta di modifica della direttiva che disciplina il settore nella direzione di una maggiore autonomia degli stati in materia di OGM”.

Fonte: Agrapress

Al via domenica Vinitaly Bio

Sta per aprire i battenti la 48esima edizione di Vinitaly, la più celebre e importante manifestazione enologica italiana, in programma dal 6 al 9 aprile 2014. Quest’anno, anche il mondo del biologico ha ottimi motivi per essere interessato all’appuntamento veronese. Grazie all’accordo realizzato tra Veronafiere e FederBio infatti, l’edizione di quest’anno vedrà per la prima volta svolgersi anche “Vinitalybio”, il nuovo salone specializzato dedicato ai vini biologici certificati, ospitato all’interno del padiglione 11. Un progetto pensato per valorizzare la produzione enologica certificata secondo le norme del regolamento UE n. 203/2012 sulla produzione e l’etichettatura del vino biologico, entrato in vigore il 1° agosto dell’anno scorso. “Il progetto – spiega il presidente di Veronafiere Ettore Riello – risponde alla logica dell’Ente di innovare continuamente i propri prodotti per adeguarli ai cambiamenti del mercato. Vinitalybio è una grande occasione di visibilità per le cantine biologiche italiane che rappresentano il 6,5% del vigneto nazionale con 53 mila ettari coltivati, ponendo l’Italia al secondo posto per estensione a livello mondiale. L’Italia, inoltre, con una quota del 13% rappresenta il terzo esportatore di vini bio negli Stati Uniti.”
«Con l’entrata in vigore nel 2012 del regolamento sulla produzione biologica anche per il vino – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – abbiamo colto l’occasione per adeguare alla normativa europea la nostra offerta fieristica, dando uno spazio distinto alle produzioni certificate. Come tutte le iniziative che mettiamo in campo per le rassegne, anche Vinitalybio è pensato per favorire il business e per questo l’accordo con FederBio prevede anche un’attività di incoming per portare a Verona buyer provenienti dai mercati più interessanti per il consumo di vini biologici, in particolare Germania, Svizzera e Paesi Scandinavi.»
Il Presidente FederBio Paolo Carnemolla sottolinea l’importanza della certificazione anche nel caso dei vini biologici, in quanto è proprio la certificazione “ che rappresenta l’unica garanzia per chi intende acquistare un vino ottenuto secondo i principi e le rigorose normative dell’UE in materia di biologico. (…). Questo è l’unico requisito indispensabile per partecipare alla manifestazione e sul rispetto del quale FederBio supporterà Veronafiere con apposito personale e verifiche mirate. La certificazione biologica è del resto orami riconosciuta a livello internazionale pure fuori dall’UE, dunque è un’opportunità straordinaria anche per il vino italiano per migliorare ulteriormente il proprio posizionamento sui mercati”.

La prima edizione conterà su 1000 mq di superficie e  oltre 100 espositori certificati. Nel corso dei 4 giorni di Vinitaly, oltre agli stand dei diversi produttori inoltre anche un’enoteca  dove apprezzare i vini biologici presentati all’appuntamento veronese. In calendario poi una serie di eventi di degustazione organizzati da FederBio e rivolti ai buyer e giornalisti che vogliono approfondire la conoscenza dei vini biologici e, a completare la proposta biologica dell’edizione 2014 di Vinitay, il convegno “Il vino biologico italiano alla sfida dei mercati”: un’occasione di confronto sulle potenzialità del mercato del vino biologico in Italia e all’estero e sulle opportunità commerciali della certificazione biologica per la filiera vitivinicola.

Il programma di dettaglio degli eventi di Vinitaly Bio è consultabile a questo link
Fonte: FederBio

Anabio: positiva la proposta di riforma del biologico ma alcuni punti restano da chiarire

A seguito della proposta della Comunità Europea di revisione del regolamento sul biologico, in un comunicato l’Anabio, associazione per l’agricoltura biologica della CIA, fa sapere che “l’obiettivo è ambizioso, alcuni interventi sono significativi, ma ci sono degli aspetti che destano qualche perplessità e vanno necessariamente approfonditi. Anabio-Cia sottolinea che l’obiettivo della proposta è quello di “ migliorare l’attuale normativa e di favorire lo sviluppo sostenibile delle produzioni biologiche dell’unione” e, al tempo stesso, di “ garantire condizioni di concorrenza eque per gli agricoltori e gli operatori, consentire al mercato interno di essere più efficiente e di mantenere e migliorare la fiducia del consumatore verso i prodotti biologici”. Per questi motivi, l’associazione ritiene particolarmente interessante sia “l’abolizione di 37 dei 135 adempimenti imposti attualmente agli operatori” sia il rafforzamento del concetto di approccio “basato sul rischio in materia di controlli”, un criterio che secondo Anabio “dovrebbe contribuire a dare fiato agli operatori onesti liberandoli, in funzione della loro accertata affidabilità, di una parte di questo onere”. Accolta con favore anche la novità costituita dalle certificazione di gruppo, che si traduce in una riduzione degli oneri per gli agricoltori e in una contemporanea riduzione degli adempimenti, favorendo in particolare l’associazionismo soprattutto tra piccoli produttori, costretti troppo spesso ad abbandonare il sistema di certificazione in passato per l’eccessivo carico burocratico. “La proposta – prosegue il comunicato – rafforza la distintività’ del metodo biologico, in quanto esplicita ancora meglio la sua forte sostenibilità impegnando il settore ad assicurare l’utilizzo responsabile di energia e risorse naturali, come l’acqua, il suolo e l’aria”. Non mancano però le critiche e le perplessità su alcuni punti della proposta: in particolare secondo Anabio-Cia “si limita fortemente la possibilità di abbreviare il periodo di conversione e questo può rappresentare un limite in quanto mettere a coltura terreni precedentemente abbandonati dovrebbe essere favorito”.
Per migliorare la proposta, chiosa il comunicato, “la CIA svilupperà il suo impegno affinché vengano apportati i necessari miglioramenti alle nuove normative”.
Fonte: Agrapress

 

Lettera a Martina e Olivero di FederBio, Aiab e Associazione per l’Agricoltura Biodinamica

FederBio, Aiab e l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica hanno scritto al ministro Martina e al viceministro Oliviero una lettera in cui manifestano la loro piena disponibilità per promuovere congiuntamente azioni, strategie e proposte a favore dell’agricoltura biologica e biodinamica e dell’intero settore del bio. A renderlo noto un comunicato congiunto delle tre associazioni, in cui le stesse “avanzano concrete proposte per creare le condizioni favorevoli al rilancio dell’agricoltura biologica del nostro paese”. “Expo 2015, OGM, PAC, sono alcuni dei temi di stretta attualità sui quali le tre associazioni hanno voluto soffermarsi e per i quali auspicano scelte e azioni congiunte per assicurare un futuro sostenibile a un settore espressione della qualità agroalimentare italiana, riconosciuto a livello mondiale, trainante per l’economia del paese e che offre opportunità imprenditoriali ai giovani e di rilancio alle aree più marginali”. Nella lettera, inoltre, le associazioni firmatarie auspicano “un miglioramento organizzativo del sistema del bio, con la richiesta di una semplificazione burocratica ed una più ampia e pratica partecipazione delle associazioni rappresentative di tutto il comparto ai tavoli tecnici per la concertazione sulle questioni normative e tecniche di livello europeo e nazionale”. Per il Presidente FederBio Carnemolla “alla vigilia di appuntamenti cruciali per il paese come l’avvio della nuova programmazione dei fondi europei e dell’expo di Milano e in quadro di impegno collettivo straordinario per il rilancio dell’economia e della competitività del paese, il settore biologico nazionale ha voluto dare con questa lettera congiunta al governo un segnale unitario e concreto di disponibilità”. “Mmentre si chiacchiera ancora troppo genericamente di ‘Made in Italy’ – prosegue Carnemolla – il modello agricolo e alimentare biologico italiano è già leader in Europa e ai primi posti nel mondo, offriamo al ministro Martina e al viceministro Olivero la nostra piena, immediata e fattiva collaborazione per costruire le condizioni di un rilancio dell’agricoltura italiana che guardi alla qualità, alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio e della biodiversità in un quadro normativo già pienamente europeo e sullo scenario di un mercato mondiale che attende solo di essere conquistato. Ci auguriamo davvero che il ministro Martina e il viceministro Olivero sappiano cogliere il segnale unitario che viene dal mondo del biologico nel quale tante imprese e tanti giovani si stanno impegnando e si facciano portatori, nel mondo politico e istituzionale del modello agricolo e alimentare che il biologico rappresenta fondato sulla biodiversità, sulla sostenibilità, sulla giustizia sociale, sulla qualità”.
Fonte: Agrapress

Kendall dell’NFU nuovo presidente dell’OMA

E’ Peter Kendall, della britannica National Farmers’ Union, il nuovo presidente dell’OMA; l’Oganizzazione Mondiale degli Agricoltori. Kendall e’ stato eletto nel corso dell’assemblea generale delle confederazioni appartenenti all’OMA riunite nei giorni scorsi a Buonoe Aires per il forum mondiale WFO-OMA. Nel corso dell’assemblea è stato anche eletto un board composto da sei membri: Mailan Rahmanbin per l’Asia,   Evelyn Nguleka per l’Africa, Brent Finlay in rappresentanza dell’area Australia, Luis Miguel Etchevehere per l’America Latina), Piet Vanthemsche per l’Europa) e Ron Bonnet in rappresentanza del Nord America.
Fonte: Agrapress