OGM, La Via: assicurata certezza del diritto e sovranità degli Stati Membri
“Dopo una fase di stallo durata quattro anni, oggi è stata approvata la nuova legislazione che permetterà agli stati membri di limitare o vietare in piena autonomia la coltivazione di colture contenenti organismi geneticamente modificati (OGM) sul loro territorio, anche dopo l’approvazione a livello europeo”. A dichiararlo il presidente della commissione ambiente del parlamento europeo Giovanni La Via: “quello di oggi e’ un accordo che aspettavamo da tempo, arrivato dopo un lungo negoziato”. “A mio avviso tale compromesso rappresenta l’unico accordo possibile, e come ogni buon compromesso lascia un po’ di amaro in bocca a tutte le parti coinvolte. ma con la nuova legislazione, abbiamo assicurato flessibilità e certezza del diritto, dando ascolto ai nostri cittadini e alle loro esigenze, visto che quello degli OGM è un tema molto sensibile e su cui c’e’ un forte dibattito nell’opinione pubblica”. Secondo La Via si tratta di un accordo che “assicura e riconosce la sovranità di ogni stato membro, fornendo loro la libertà di scelta, sulla base di criteri rigorosi, non in contrasto con la valutazione della salute e del rischio ambientale effettuata dall’autorita’ europea per la sicurezza alimentare (EFSA)”. “Sarà inoltre possibile per gli stati membri, basare il divieto sulla scorta di motivazioni relative a politiche ambientali, oltre che a quelli relativi ai rischi di impatto per la salute e l’ambiente, gia’ testati durante la fase autorizzativa. Gli stati membri da oggi potranno vietare la coltivazione ogm senza correre il rischio di essere citati dinanzi alla corte di giustizia, ma dovranno anche assicurare che le coltivazioni non contaminino altre aree interessate dalla coltivazione di prodotti non OGM, e di impegnarsi per evitare contaminazioni transfrontaliere con paesi confinanti”.
Tra i punti evidenziati da La Via, anche lil fatto che, entro 4 anni dall’entrata in vigore della direttiva, “la Commissione Europea, presenterà una relazione sull’efficacia della stessa, anche in relazione alla valutazione del rischio ambientale e alla effettiva compensazione dei danni ambientali dovuti alla coltivazione di ogm negli stati membri”, i quali “potranno chiedere alla società che presenta domanda di autorizzazione per la coltivazione di colture ogm a livello UE, di modificare la portata geografica della propria richiesta, con l’effetto di escludere la totalità o una parte del proprio territorio. Ma potranno anche procedere al divieto o alla limitazione della coltura OGM anche senza aver prima formulato la domanda di modifica dell’ambito geografico”.
Fonte: Agrapress