Suolo e Salute

Anno: 2015

SANA 2015: torna la più importante manifestazione italiana su alimentazione e cosmesi bio

Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con SANA, il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, che si terrà presso il polo fieristico di Bologna dal 12 al 15 settembre. La 27° edizione del Salone avrà quindi luogo verso la metà del mese, invece del canonico primo fine settimana, ma restano confermate le tre grandi aree espositive: alimentazione biologica, prodotti per la casa, ecologici ed ecosostenibili, e benessere naturale, con la cosmesi bio che assume un ruolo sempre più importante.

Nonostante la crisi economica, infatti, i numeri sono in continua crescita, nel mondo come in Italia. Al Parco della Biodiversità di Expo Milano, area progettata da Bologna Fiere, è stato da poco presentato il Beauty Report realizzato da Ermeneia per Cosmetica Italia: da questa ricerca risulta che un consumatore su quattro acquista abitualmente prodotti bio, mentre uno su dieci afferma di preferire le aziende sostenibili, che rispettano ambiente, animali e lavoratori.

A conferma arrivano anche i dati della ricerca americana di Kline & Company, secondo cui la cosmesi bionel mondo porta a un fatturato di oltre 13 miliardi, di cui un quinto riguarda solamente l’Europa.

fiera sana 2015

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche gli italiani, quindi, preferiscono prendersi cura della propria persona in maniera naturale, dicendo addio alla chimica e alle sostanze dannose come petrolati, siliconi e conservanti.

Dopo il grande successo della scorsa edizione, che ha registrato ben 43.000 presenze, SANA vi aspetta anche questo 2015 con quattro giorni di esposizioni, conferenze, incontri: ci sarà nuovamente spazio per il premio Sana Novità, tornerà il Sana Shop e potrete trovare gli ultimi prodotti usciti in commercio.

Un’occasione unica, per espositori e visitatori, per consumatori abituali o per chi è semplicemente incuriosito, di conoscere più da vicino il mondo del bio.

Riso Biologico: la II Conferenza internazionale va in scena a Pavia

La seconda Conferenza internazionale sul riso biologico si terrà tra Milano e Pavia, dall’1 al 4 settembre prossimi. Il primo giorno di appuntamenti si svolgerà presso l’Expo di Milano, nel Parco della Biodiversità Auditorium “Il Centro della Terra”, mentre i successivi avranno come scenario l’Azienda Erbatici – Chateauform in Mezzana Bigli (PV).

Il programma(consultabile liberamente a questo link: http://www.orpconference.eu/file/PROGRAMMA_it.pdf) prevede convegni scientifici, dibattiti, esperienze concrete di chi segue la strada dell’agricoltura biologica per la coltivazione di questo cereale, il più consumato al mondo. Sono previste anche visite guidate nelle aziende agricole circostanti.

Obiettivo principale dell’appuntamento, è quello di permettere e facilitare lo scambio di informazioni, conoscenze ed esperienze sul campo, soprattutto tra chi (ricercatori e produttori in primis), lavora attivamente nel mondo della risicoltura biologica. Alle attività sono invitati a partecipare anche le organizzazioni di categoria, le associazioni dei commercianti e dei consumatori, gli enti territoriali e le autorità locali.

Quella di Pavia non è una scelta casuale. Come ha dichiarato di recente in un’intervista Maria Gabriella Di Calì, esperta agro-ambientale della provincia di Pavia, in quest’area ci sono 82mila ettari coltivati a riso, di cui 5-6mila sono biologici: “Una quota di tutto rispetto, considerando che il discorso del biologico è partito solo 7-8 anni fa e ha comunque visto buoni tassi di crescita. L’interesse per il riso biologico è evidente, il prodotto dà una remunerazione maggiore ed è per questo che i risicoltori guardano con fiducia a questa prospettiva”. Sono 300 gli operatori della zona che si affidano all’agricoltura biologica e si prospetta una crescita sostenuta per il prossimo futuro.

riso biologico

 

 

 

 

 

 

 

 

La Conferenza sarà occasione per uno scambio scientifico, ma anche culturale, che ha lo scopo di mettere in rete competenze e conoscenze nel settore.In particolare, sul sito ufficiale della Conferenza, sono elencati gli obiettivi specifici dell’incontro:

  • stabilire lo stato delle conoscenze e delle competenze scientifiche e operative del settore, soprattutto per quel che riguarda la produzione di riso biologico, del suo apporto all’ambiente, al paesaggio e alle tradizioni;
  • conoscere le principali innovazioni agro-ecologiche operate nelle diverse piantagioni sparse per il pianeta;
  • analizzare gli apporti del riso biologico sull’alimentazione e la salute dei consumatori, identificando anche il contributo di questa coltivazione per uno sviluppo sostenibile;
  • indagare le conseguenze delle politiche pubbliche nel settore, fornendo precise linee guida per il futuro;
  • condividere i risultati dei lavori con il pubblico di massa, attraverso il coinvolgimento dei diversi media, per raggiungere soprattutto i consumatori finali.

Per partecipare alla Conferenza è necessario premunirsi di biglietto d’ingresso. Sono previste agevolazioni per chi effettua l’acquisto entro il 25 luglio. Maggiori dettagli, al link: http://www.orpconference.eu/it/iscrizione/

 

Fonti:

http://www.orpconference.eu/file/PROGRAMMA_it.pdf

http://www.orpconference.eu/it/iscrizione/

http://www.orpconference.eu/it/informazioni/

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/07/09/riso-biologico-pavia-teatro-della-seconda-conferenza-internazionale/44873

 

Expo 2015: il padiglione dell’Azerbaigian punta tutto su biologico e biodiversità

L’Azerbaigian come crocevia geografico e delle diversità. L’Azerbaigian come punto di incontro e occasione per valorizzare la biodiversità, culturale, umana, agricola. Sono queste le linee guida che hanno ispirato il padiglione Expo milanese di questo Paese caucasico a cavallo tra culture e tradizioni: il Medio Oriente, l’Europa, l’Asia.

La sua ricchezza naturalistica”, scrivono gli organizzatori del padiglione azero“lo rende un modello di biodiversità unico al mondo: sono presenti 9 delle 11 aree climatiche conosciute, oltre 4000 specie di piante e più di 20 mila specie animali. Natura, storia, cultura, tradizioni, innovazione: tutto questo è l’Azerbaigian”.

Soprattutto, il padiglione dell’Azerbaigian ha puntato su ciò che veramente conta nelle odierne sfide globali: agricoltura biologica e modelli di vita sostenibili.

Nella personale elaborazione del Tema di Expo Milano 2015, proposta dall’Azerbaigian”, si legge sul sito della manifestazione milanese,“gli itinerari tematici hanno lo scopo educativo di proporre il Paese come grande produttore ed esportatore di prodotti alimentari biologici sani e genuini, per promuovere le sue grandi tradizioni storiche e culturali in ambito alimentare e favorire l’introduzione di una nuova visione politica incentrata su sviluppo sostenibile, biodiversità e salute delle generazioni future”.

I prodotti biologici, in quest’ottica, diventano il punto da cui partire per costruire un presente sostenibile, ma con un occhio di riguardo al futuro delle generazioni più giovani.La ricchezza naturalistica di questo Paese si coniuga alla diversità nei campi dell’agricoltura e della cucina. Il popolo azero, aperto alle contaminazioni e alle connessioni internazionali, non rinuncia a difendere il proprio territorio, con tutto il suo patrimonio di risorse naturali.
azerbaijan

 

 

 

 

 

 

 

Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, il padiglione dell’Azerbaigian offre un colpo d’occhio unico,costruito com’è su tre sfere di vetro, che rappresentano a loro volta tre biosfere: i paesaggi, le nove zone climatiche caratteristiche dello Stato asiatico e, l’ultima, dedicata alle categorie di tradizione e innovazione, termini solo in apparente contraddizione tra loro. In realtà si fondono insieme: unione testimoniata anche dal tipo di materiali utilizzati per la realizzazione della struttura, dove legno e pietra sono la base per costruzioni architettoniche dal respiro contemporaneo.

Ai visitatori, il padiglione azero offre degustazione di prodotti biologici tradizionali, specialità culinarie, ma anche spettacoli musicali e composizioni floreali particolari.

Fonti:

http://www.ecologiae.com/expo2015-padiglione-azerbaigian-alimenti-biologici-biodiversita/73981/

http://www.expo2015.org/it/partecipanti/paesi/azerbaigian

http://www.azerpavilion2015.com/it/

Agricoltura sociale: il Senato approva il ddl. Tutte le novità

A quasi un anno di distanza dall’approvazione della Camera, il disegno di legge sull’agricoltura sociale passa anche al Senato seppur con qualche ritardo: quando l’estate scorsa il testo ha superato il primo passaggio parlamentare, si prevedeva un’approvazione definitiva entro l’autunno. Solo l’8 luglio, invece, è stato approvato in Senato, ed è ancora necessaria una rilettura da parte dei deputati.

Il ddl punta all’unione di progetti di inclusione sociale con i concetti di agricoltura biologica e sostenibile, e sembra aver incontrato il favore di operatori del settore e associazioni, anche se non è mancato qualche parere discordante.

La normativa prevede l’introduzione nell’ordinamento della definizione di agricoltura sociale, in cui rientra tutta una serie di attività, tra cui:

  • il reinserimento, sociale e lavorativo, di persone con disabilità, persone svantaggiate e minori in età lavorativa;
  • le prestazioni sociali e di servizio alle comunità locali, che prevedono l’utilizzo di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura;
  • l’ausilio di animali e la coltivazione delle piante come base per offrire prestazioni terapeutiche;
  • eventi e iniziative (come fattorie sociali e didattiche) di educazione ambientale e alimentare, per la salvaguardia della biodiversità.

La legge offre, tra le altre cose, l’opportunità agli enti regionali di promuovere degli specifici programmi per implementare la multifunzionalità delle imprese agricole, all’interno dei propri Psr (Piani di sviluppo rurale).
agricoltura sociale
L’obiettivo è proprio quello di dar impulso allo sviluppo dell’agricoltura sociale e rafforzare le pratiche di progettazione integrata territoriale.

Inoltre, la nuova norma prevede la possibilità, per le istituzioni pubbliche, di dare priorità agli operatori di agricoltura sociale, per quanto riguarda la fornitura di prodotti agroalimentari e per l’assegnazione di terreni pubblici agricoli. Su quest’ultimo punto, si prevede anche la possibilità per le istituzioni di assegnare gratuitamente alle imprese operanti nel settore beni immobili confiscati alle mafie.

In ultimo, è istituito presso il Mipaaf l’Osservatorio sull’agricoltura sociale, che definirà le linee guida in materia, assumendo funzioni di monitoraggio e coordinamento delle politiche rurali e comunicative.

Il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha sottolineato che l’approvazione in Senato “è un passo importante e credo sia fondamentale arrivare al via libero definitivo entro il semestre di Expo” aggiungendo:“Inclusione e sostenibilità, temi centrali anche della Carta di Milano, sono due parole chiave per capire il valore dell’agricoltura sociale, intesa non solo come opportunità economica. Principi, questi, praticati ogni giorno da quasi mille esperienze su tutto il territorio nazionale, con oltre 200 milioni di euro di fatturato e un valore che va ben oltre quello economico”.

Anche Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha espresso soddisfazione:”Con l’approvazione in Senato del ddl sull’agricoltura sociale si è fatto un passo in avanti verso il riconoscimento del ruolo che l’agricoltura deve ricoprire nella modernizzazione del paese, valorizzando il ruolo delle realtà rurali nella costruzione di una nuova partecipazione sociale, sostenendo la diffusione un’economica circolare e solidale. Ora auspichiamo che la Camera dei Deputati approvi in via definitiva e prima della pausa estiva il testo, dando avvio ad un’applicazione concreta nei PSR 2014-2020 i cui bandi sono in fase di pubblicazione a livello regionale“.

L’Alleanza delle Cooperative Sociali, per bocca del portavoce Giuseppe Guerini, si è detta invece perplessa in merito alla normativa. Soprattutto per quanto riguardail comma 4 dell’articolo 2, cassato nel corso della discussione parlamentare, che prevedevadei criteri più stringenti per riconoscere le attività come effettivamente agricole: in particolare, si inseriva un limite minimo di fatturato del 30% nel settore.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/07/10/agricoltura-sociale-il-senato-approva/44632

http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/464877/La-Camera-da-l-ok-ecco-la-legge-sull-Agricoltura-sociale-Ora-filiera-e-marchio

http://www.vita.it/it/article/2015/07/09/agricoltura-sociale-la-delusione-delle-cooperative-sociali/135845/

http://www.greenbiz.it/panorama/opinioni/14036-agricoltura-sociale-decreto-senato

https://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/44693.htm

 Agricoltura biologica, unica alternativa sostenibile secondo Latouche

Serge Latouche, economista e filosofo francese padre della teoria della decrescita, è intervenuto nei giorni scorsi a BorgoFuturo 2015, il festival della sostenibilità che ha animato le vie di Ripe San Ginesio (MC), piccolo comune di soli 800 abitanti considerato uno dei paesi più sostenibili d’Italia, ospita spazi di coworking, un orto solidale, attività economiche in chiave creativa, e intinerari di turismo sostenibile.

Latouche durante il suo intervento ha parlato dell’agricoltura biologica, di un ritorno all’autoproduzione  e alla riduzione dei consumi energetici, dichiarando che,  “l’agricoltura industriale basata su pesticidi e concimi chimici crea dei gap: da un lato aumenta i target di produttività per il lavoratore, dall’altro impoverisce i terreni. Un contadino che lavora una piccola area avrà, sul lungo periodo, un tipo di terra con maggiore produttività rispetto ad una vasta zona coltivata con metodi intensivi che impoveriscono il suolo e fanno si che la produttività crolli inevitabilmente”.

Borgo futuro 2015

 

 

 

 

 

 

 

 

Per dare una possibilità al nostro futuro e al futuro dei nostri figli l’agricoltura biologica diventa l’unica possibilità, continua dicendo: “se non siamo sicuri che nel 2050 sfameremo il mondo con l’agricoltura biologica, possiamo essere sicuri di un’altra cosa: il sistema dell’industria agroalimentare finirà inevitabilmente, con la scomparsa di petrolio e fonti fossili. Per questo è necessario intervenire prima che si consumino anche la gran parte delle risorse naturali, a causa dell’impatto delle attività umane”.

E’ palese come l’ agricoltura biologica da sola non basta, tutto il sistema dovrebbe essere scardinato, considerando che ora tutto è basato  sull’utilizzo del petrolio, partendo dalla produzione alla distribuzione per arrivare allo smaltimento. Ecco come in questo contesto le fonti rinnovabili rappresenti una parte importante di questo cambiamento che deve maturare. Secondo Latouche, Ripe San Ginesio fornisce un modello importante di trasformazione da seguire per altre comunità.

Fonti

http://www.greenstyle.it/borgofuturo-2015-latouche-agricoltura-biologica-da-sola-non-basta-159282.html

http://altrimondinews.it/2015/07/07/agricoltura-biologica-per-latouche-unica-possibilita/

 

 

Nuova alleanza per la commercializzazione delle mele biologiche

Nuova alleanza per la commercializzazione delle mele biologiche

E’ stato definito in questi giorni un nuovo accordo tra la Sft di Trento e la  Op Apofruit Italia.

Un accordo che darà una svolta alla commercializzazione di mele biologiche sia in scala nazionale che internazionale. Il piano concordato tra le due realtà determinerà uno sviluppo dell’offerta di mele biologiche che sarà commercializzata a marchio Almaverde Bio, con la gestione commerciale affidata alla Società Canova, filiale del Gruppo Apofruit, attivo nel comparto dell’ortofrutta biologica. L’accordo tra Apofruit e S.F.T. determinerà anche una razionalizzazione dei costi globali di filiera grazie alle diverse sinergie in fase di acquisto e di logistica. La S.F.T. associa circa 450 produttori della provincia di Trento con un valore della produzione commercializzata della società pari a circa 21,2 milioni. Apofruit è una grande cooperativa con sede a Cesena di produttori ortofrutticoli con oltre 3.600 soci con sede a Cesena, per un valore della produzione di 184 milioni.

One Red Apple stands out among many Green.

 

 

 

 

 

 

 

“Come Gruppo Apofruit – dichiara il direttore generale Ilenio Bastoni – crediamo fermamente nel modello di aggregazione dell’offerta e non nella integrazione delle imprese. E’ una differenza importante le cui grandi opportunità sono state colte al volo dalla Cooperativa Sft. Abbiamo trovato una sintonia tra le due imprese puntando alla tutela della distintività delle caratteristiche territoriali di ciascuna e concordando sull’impegno comune in tutti i progetti innovativi volti a portare valore alla produzione”.
Il direttore di Sft Armando Paoli concorda sugli obiettivi comuni: “Abbiamo aderito al progetto di Apofruit – dichiara – perché è una occasione di crescita per i nostri prodotti e i nostri associati, puntando sullo sviluppo di mercati emergenti e di politiche di marca che richiedono, necessariamente, sinergie e aggregazioni strategiche senza le quali difficilmente si riuscirebbero a centrare gli obiettivi”.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/vivaismo-e-sementi/2015/07/08/mele-biologiche-siglato-accordo-apofruit-e-sft-di-trento/44874

http://www.freshplaza.it/article/75750/La-SFT-di-Trento-entra-in-Apofruit-Italia-cosi-le-mele-bio-trentine-andranno-in-tutto-il-mondo

http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/ortofrutta/2015/07/07/agroalimentare-nuova-alleanza-per-mele-bio-s.f.t.-apofruit_9b544a3d-e66a-4206-bf92-cfd7197f2824.html