Suolo e Salute

Anno: 2015

Insetti impollinatori: la relazione che premia l’agricoltura biologica

Studi recenti pubblicati in una relazione dal The Organic Center   dimostrano come le pratiche di agricoltura biologica sono efficaci nel benessere e ripopolamento delle specie da impollinazione, in particolare per le api, che negli ultimi anni sono calate ad un ritmo allarmante. Intitolato “The Role of Organic in Supporting Pollinator Health”, il rapporto presenta 71 studi che descrivono le minacce attuali per i nostri impollinatori e l’impatto delle pratiche biologiche. Si è riscontrato che il metodo biologico non solo riduce i rischi per le api, ma sostiene attivamente la crescita e la salute delle popolazioni di api e altri impollinatori. Il documento delinea le tecniche di impollinatori utilizzati dagli agricoltori biologici che possono essere incorporati in sistemi agricoli tradizionali.

Il Dottor Jessica Ombra , direttore del Programma Scienza del The Organic Center  dice:  “Speriamo che questo rapporto agisca come strumento per educare politici, produttori e consumatori. Le pratiche compatibili con gli insetti impollinatori, utilizzati dagli agricoltori biologici possono essere adottato da tutti gli agricoltori”.

Il 75% di tutte le colture legate all’ alimentazione sono realizzate grazie agli impollinatori, soprattutto le api, per avere un buon raccolto. Ne ultimi dieci anni, vi è stata una forte riduzione della popolazione delle api. Dal 2006, gli apicoltori hanno perso più di un terzo dei loro alveari., negli Stati Uniti, ad esempio, più di 16 miliardi dollari all’anno, del valore delle colture che beneficiavano degli insetti impollinatori. Senza l’impollinazione da api mellifere, molta frutta e verdura come mele, frutti di bosco, carote e cipolle non sarebbe più sui nostri scaffali.

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Secondo la relazione del The Organic Centre, nessun fattore viene principalmente imputato come responsabile dello spopolamento delle api, ma si parla di una ferie di fattori che uniti hanno creato questo problema. L’esposizione a pesticidi tossici, le infezioni di parassiti, la cattiva alimentazione, la perdita di habitat e la produzione di agricoltura intensiva,  fattori che legati insieme rappresentano conseguenze letali per le api.

L’agricoltura biologica rappresenta la scelta migliore per supportare gli insetti impollinatori, e i consumatori sono consapevoli che ogni volta che scelgono un prodotto biologico sostengono la salute di questi insetti e dell’intero ecosistema.

L’agricoltura biologica permette di evitare l’esposizioni a sostanze tossiche così nocive per gli insetti impollinatori, per l’uomo e per l’ambiente. Nell’agricoltura industriale vengono utilizzati in osi massicce insetticidi, erbicidi, fungicidi e altri prodotti tossici. Ad esempio i neonicotinoidi, una classe diffusa di insetticidi, risultano essere particolarmente dannosi per le api.

Altro fattore che aiuta gli insetti impollinatori è la tutela dell’habitat e della biodiversità. Le api hanno bisogno di una varietà di piante da cui raccogliere polline e nettare sufficienti per sostenere i loro alveari. Poiché i produttori biologici sono tenuti a gestire le loro aziende in un modo che mantiene e migliora le risorse naturali, le aziende biologiche tendono ad avere un paesaggio più vario con più piante da fiore per sostenere ed alimentare le api. L’agricoltura biologica attraverso diverse pratiche quali la rotazione delle colture, piantare siepi e l’uso di tecniche di lotta integrata aiuta a ricreare e a mantenere l’habitat per questi insetti impollinatori. La relazione del The Organic Center segue la strategia della Casa Bianca che prevede finanziamenti per la protezione dell’habitat naturale delle api, un aumento delle ricerche  e spinge l’Environmental Protection Agency a rivalutare i neonicotinoidi.

Per il rapporto completo, visitare il https://www.organic-center.org/publications/the-role-of-organic-in-supporting-pollinator-health/ .

 

Pac 2007-2013: 1,6 milioni inutilizzati che rischiano di tornare a Bruxelles

In questi giorni, nelle diverse regioni, si stanno definendo i vari interventi inerenti al Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020.

I PSR sono parte integrante della riforma della Pac, che ha come obiettivo quello di incrementare la produttività dell’agricoltura, assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola; stabilizzare i mercati, garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori.

Se da un lato, però, si stanno definendo le cornici all’interno delle quali inserire gli aiuti provenienti dalla nuova Pac 2014-2020, dall’altra esistono ancora 1,6 miliardi di euro di fondi Pac 2007-2013 ancora inutilizzati.

Secondo quanto afferma Informatore Agrario, molte regioni stanno effettuando una vera e propria corsa contro il tempo per spendere le risorse assegnate, evitando che i fondi incappino nelle penalità del disimpegno automatico e quindi dover essere restituiti a Bruxelles.
Il mese di agosto, infatti, dovrebbe scadere il termine ultimo da regolamento per presentare le modifiche ai Psr.

Precisamente, l’importo totale dei fondi non ancora spesi ammonta a 1.598 milioni di euro, rispettivamente 716 milioni di euro per le regioni del centro-nord e 874 milioni per il centro-sud.

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Le autorità di gestione dovranno allineare il piano finanziario del Psr alle spese attese per fine anno, quindi devono fare previsioni di spesa, il più possibile corrette, per ciascun asse. La Commissione Europea taglierà i pagamenti per le spese che supereranno gli impegni previsti nel piano finanziario in vigore per ciascun asse del Psr.

Sembra comunque che la difficoltà nella gestione della chiusura dei piani di sviluppo rurale sia stata compresa dalla Commissione e che pertanto sia stata proposta l’estensione del limite per le modifiche finanziarie tra gli Assi dal 3 al 5%, posticipando così dal 31 agosto al 30 settembre 2015 la data ultima per la trasmissione delle modifiche finali ai Psr 2007-2013.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/06/08/pac-2007-2013-ancora-16-miliardi-da-spendere/44392

http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1435

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2015/05/15/psr-2007-2013-16-miliardi-ancora-inutilizzati/43101

 

Il 15 giugno a Expo per parlare di Dop, Igp, tutela e valorizzazione dei prodotti italiani

Lunedì 15 giugno, nell’ambito di Expo, si terrà un incontro sugli Stati Generali delle Indicazioni Geografiche Italiane, organizzato dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.

L’incontro sarà articolato su tre aree tematiche dal titolo: “L’evoluzione delle Dop e Igp in Italia”, “La garanzia per i consumatori”e “Le politiche di tutela e valorizzazione”.

L’incontro si svolgerà durante la mattinata. Previsti interventi e discussioni per ogni area tematica.

In particolare, parleranno de “L’evoluzione delle Dop e Igp in Italia”:

  • Giuseppe Liberatore – Presidente Aicig
  • Riccardo Ricci Curbastro – Presidente Federdoc
  • Lorenzo Beretta – Vice Presidente lsit
  • Cesare Baldrighi – Presidente Afidop
  • Daniele Salvagno – Presidente Federdop Olio
  • Nicola Levoni – Presidente Assica
  • Cesare Mazzetti – Presidente Comitato Nazionale Acquaviti

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Si parlerà di azioni coordinate e collettive delle produzioni tutelate della salumeria italiana, sistema dei grandi formaggi italiani a denominazione di origine, DOP e IGP dell’olio, “Il sistema delle IG nel settore delle bevande spiritose”.

La seconda parte sulla garanzia per i consumatori sarà trattata da:

  • Stefano Vaccari – Capo Dipartimento ICQRF
  • Cesare Patrone – Capo del Corpo Forestale dello Stato
  • Gianluca Dell’Agnello – Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari
  • Filippo Trifiletti – Direttore generale Accredia

I temi caldi saranno: le azioni di contrasto al fenomeno di contraffazione e Italian Sounding, prevenzione e repressione dei reati agroalimentari, lotta alle frodi perpetrate ai danni del patrimonio agroalimentare.

La terza sezione, invece, vedrà gli interventi di:

  • Luca Bianchi, Mipaaf – Capo Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare e dell’ippica
  • Ezio Castiglione – Presidente lsmea
  • Riccardo M. Monti – Agenzia ICE
  • Alberto Mattiacci – Università La Sapienza di Roma
  • Mauro Rosati – Direttore Generale Fondazione Qualivita

In questa fase dell’incontro si parlerà di numeri e valori del settore agroalimentare e vitivinicolo, strategie di internazionalizzazione a sostegno del Vino e del Food italiani e valorizzazione dei prodotti.

Apriranno l’incontro, l’On. Luca Sani,  Presidente Commissione Agricoltura della Camera, e il sen. Roberto Formigoni, Presidente Commissione Agricoltura del Senato. A concluderlo, invece, gli interventi dell’On. Paolo De Castro, Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo e relatore permanente per Expo 2015, e di Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.

Fonti:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8682

Lombardia, bando PSR 2014-2020: 7milioni a disposizione dell’agricoltura biologica

Pubblicate sul BURL n.22 del 27.05.2015 le disposizioni attuative regionali del primo bando del nuovo PSR 2014-2020 che interessa il territorio lombardo.

Il bando riguarda le aziende agricole in periodo di conversione o che sono già biologiche al momento della data di presentazione della domanda di aiuto.

La Misura 11 promuove l’introduzione e lo sviluppo di sistemi di coltivazione e allevamento, nonché di pratiche colturali, che si limitano all’uso di prodotti consentiti dal metodo biologico. Tra gli obiettivi della misura, anche quello di ridurre lo sfruttamento dei terreni e degli animali, migliorando in questo modo la qualità del suolo agricolo e delle acque superficiali e favorendo la diversificazione colturale, la biodiversità e il benessere degli animali.

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Le operazioni proposte nell’ambito della Misura 11 contribuiscono al soddisfacimento delle seguenti priorità:

  • salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità, compreso nelle zone Natura 2000, nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, nell’agricoltura ad alto valore naturalistico, nonché dell’assetto paesaggistico dell’Europa;
  • migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e dei pesticidi;
  • prevenzione dell’erosione dei suoli e migliore gestione degli stessi.

Le disposizioni sono inoltre volte a incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale.

La Misura 11 finanzia gli impegni derivanti dall’adesione al metodo di produzione biologica in conformità al regolamento CE n. 834/07 e s.m.i. e al regolamento CE n. 889/08.

Il finanziamento consiste in un “premio” annuo che compensa il richiedente per i minori redditi e/o i maggiori costi che derivano dall’esecuzione degli impegni connessi alla conversione al metodo di produzione biologico o al suo mantenimento. La superficie aziendale oggetto di pagamento è quella compresa nel territorio della Regione Lombardia. Sono ammessi a pagamento anche i terreni aziendali situati in altre regioni confinanti, qualora contigui a quelli situati nel territorio della Lombardia.

La misura 11 è articolata in due sottomisure:

  • Pagamento al fine di adottare pratiche e metodi di produzione biologica
  • Pagamento al fine di mantenere pratiche e metodi di produzione biologica

La Misura 11 si applica su tutto il territorio regionale e la durata degli impegni per le aziende che aderiscono nell’anno 2015 è di 6 anni.

Le aziende che possono aderire alla presente operazione devono essere iscritte nell’elenco regionale degli operatori biologici alla data di presentazione della domanda di aiuto. La perdita della certificazione come operatore biologico, durante il periodo di impegno, comporta la decadenza totale della domanda con conseguente restituzione dei premi percepiti.

Le risorse finanziarie disponibili per il presente bando ammontano a 7milioni di euro.

Le domande possono essere presentate, in via telematica, entro il 15 giugno oppure entro il 15 luglio con riduzione del contributo.

Fonti:

http://www.consultazioniburl.servizirl.it/ConsultazioneBurl/

http://www.adnkronos.com/fatti/pa-informa/economia/2015/05/28/psr-misura-agricoltura-biologica_gyUKzVxgEdHqalCUSQgwKP.html?refresh_ce

http://www.finanziamentinews.it/article/05684/2014-2020-milioni-euro-agricoltura-biologica

Expo: il 10 giugno si parla di prospettive e opportunità del settore biologico

Mercoledì 10 giugno all’interno dell’Expo di Milano, presso il Teatro della Terra all’interno del Parco della Biodiversità, si terrà l’assemblea costitutiva di Eco-Bio Confesercenti, il nuovo sindacato rappresentante le attività commerciali e turistiche del mondo del biologico, naturale ed eco-sostenibile.

Durante l’evento, alle ore 11:30, si terrà un convegno dal titolo “Le prospettive e le opportunità del settore biologico e naturale”.

I relatori saranno: Paolo Carnemolla, Presidente Nazionale di Federbio, con cui Eco-Bio Confesercenti è associata, Roberto Pinton, Segretario Nazionale AssoBio, l’Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e naturali, Massimo Govoni, segretario AssispeBio, l’Associazione nazionale dei tecnici ispettori per le produzioni biologiche, e Marco Mascagni, Presidente Eco-Bio Confesercenti Bologna.

Eco Bio Confesercenti è una associazione nata nel 2012 all’interno della Confesercenti di Bologna che accoglie trasversalmente tutte le attività legate al mondo del biologico, naturale e sostenibile, con l’obiettivo di rappresentare e valorizzare il settore in ambito istituzionale e promuovere le attività associate. Nel 2013 ha accolto anche l’Associazione Negozi Biologici, categoria che raggruppa i negozi e supermercati specializzati nella vendita di prodotti biologici al dettaglio.

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Quanti fossero interessati a partecipare dovranno compilare la scheda di partecipazione allegata ed inviarla, entro e non oltre giovedì 4 giugno, alla segreteria di Confesercenti.

Per informazioni e per visualizzare il programma, potete visitare il sito: http://www.ecobio.bo.it/page_1/Home.html

Fonti:

http://www.ecobio.bo.it

http://www.federbio.it/agenda.php?nid=935

Etichettatura alimenti: passo indietro dell’Ue sull’origine obbligatoria

Nei giorni scorsi, la Commissione Europea ha reso noti due rapporti sull’indicazione di origine obbligatoria in etichetta per alcune categorie di prodotti alimentari. I report riguardano: il primo, latte, prodotti a base di latte e carni “minori”, come carne di coniglio, cavallo e cacciagione; il secondo, i prodotti non trasformati, “mono-ingrediente” o che contengono un ingrediente che rappresenta oltre il 50% dell’alimento (riso, pasta, succhi, conserve di pomodoro).

Secondo l’esecutivo Ue, per queste tipologie di alimenti è consigliabile “un’etichettatura volontaria, in combinazione con regimi di etichettatura obbligatoria per alcune categorie di prodotti “, al posto di un obbligo a livello comunitario.

La ragione addotta sembrerebbe essere il fatto che, secondo la Commissione Europea,  l’etichettatura obbligatoria per i prodotti lattiero-caseari avrebbe un “impatto diseguale” per i produttori, rendendola più onerosa per alcuni rispetto ad altri. Cosa che varrebbe anche per le carni minori, per la pasta, per la passata di pomodoro, il succo d’arancia e così via.

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Un parere criticato da molti, a partire dal nostro ministero delle Politiche Agricole e che andrebbe contro la volontà dei consumatori italiani di conoscere l’origine delle materie prime presenti in tutti gli alimenti.

Queste le parole del ministro Maurizio Martina: “Ci aspettavamo molto di più dalla Commissione europea, faremo sentire forte la nostra voce nel Consiglio dei ministri dell’agricoltura Ue perché riteniamo fondamentale dare informazioni trasparenti al consumatore sulla provenienza delle materie prime. Il rapporto purtroppo non ci soddisfa, ma affronteremo con determinazione la questione tenendo conto delle risposte dei consumatori italiani alla nostra consultazione pubblica”.

Enrico Brivio, portavoce per la Salute e la Sicurezza alimentare della Commissione europea, ha spiegato che “l’etichetta d’origine volontaria è consigliabile perché non impone carichi amministrativi non necessari alle autorità nazionali e agli operatori del settore“.

Anche Paolo De Castro, coordinatore S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha espresso il suo disappunto sul parere dell’esecutivo europeo: “Noi siamo molto negativi nei confronti di questi due report perché vanno nettamente contro ciò che avevamo votato in Parlamento e in particolare in Commissione Agricoltura. Appena i rapporti arriveranno in aula all’Europarlamento faremo rumore e difenderemo la nostra linea. Noi siamo a favore dell’indicazione d’origine per garantire informazioni trasparenti al consumatore. In particolare avevamo approvato un documento sul mono-ingrediente proprio per tutelare le conserve alimentari. Del resto la Commissione conosce bene casi come quello dei pomodori provenienti dalla Cina, non mi spiego questa chiusura totale“.

Secondo Coldiretti, l’indicazione della Commissione Europea sarebbe contraddittoria rispetto al percorso intrapreso fino adesso e che ha portato all’obbligo, in vigore dal primo aprile 2015, di indicare in etichetta il luogo di allevamento e macellazione delle carni di maiale, capra e pecora. Il presidente Roberto Moncalvo ha infatti affermato che “in un difficile momento di crisi bisogna portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza per dare a tutti la possibilità di fare scelte di acquisto consapevoli e sostenere l’agricoltura e il lavoro delle imprese agricole del territorio”.

I rapporti dell’esecutivo Ue saranno inviati a Europarlamento e Consiglio, per un’eventuale discussione in materia.

Fonti:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=2324

http://www.repubblica.it/economia/2015/05/21/news/latte_pasta_e_riso_dietrofront_dell_europa_sull_etichette_d_origine-114922896/

http://www.coldiretti.it/news/Pagine/335—20-Maggio-2015.aspx

http://ec.europa.eu/agriculture/newsroom/205_en.htm