Suolo e Salute

Anno: 2015

Presentata a Roma l’Associazione per la Lotta all’Italian Sounding

E’ stata presentata a Roma martedì scorso 24 febbraio l’Associazione per la Lotta all’Italian Sounding in Germania. Con l’occasione Confagricoltura, le Camere di Commercio Italiane di Francoforte e Monaco di Baviera e diverse altre associaizoni hanno firmato lo Statuto. L’associazione agirà contro le violazioni a danno dei consumatori, in base a quanto previsto dalla legge tedesca, che concede la possibilità di intervenire contro l’illecito solo ad una determinata categoria di associazioni (tra le quali appunto camere di commercio e le associazioni di consumatori). “Con questa associazione – ha dichiarato il vicepresidente Confagri Consalvo – costruiamo una difesa seria” in difesa di nomi e denominazioni italiani che “”troppo spesso utilizzati per reclamizzare prodotti non italiani”. Gli ha fatto eco il Direttore Generale Confagri Mastrobuono secondo il quale “nei “mercati maturi” come la Germania l’Italian Sounding rappresenta un’opportunità che va colta difendendo il podotto e creando un canale di difesa efficace in tempi brevi”.

Fonte: Agrapress

Dal 18 al 20 marzo a Bari il 20° Premio Biol

Vent’anni all’insegna delle eccellenze olivicole biologiche, selezionate in tutto il mondo. Per celebrare la cifra tonda il Premio Biol, la manifestazione-concorso che pone a confronto in Puglia i migliori oli bio-extravergini dei vari continenti, dopo le edizioni andriesi torna a Bari. Dopo le edizioni tenutesi ad Andria, torna a Bari quest’anno in occasione del ventennale il Premio Biol , concorso dedicato ai migliori extravergini biologici del mondo. L’evento si terrà dal 18 al 20 marzo presso la Fiera del Levante e vedrà come nelle scorse edizioni diverse attività di contorno che affiancheranno il concorso: eventi culturali, incontri gastronomici e tecnici e tutto quanto ruota in mondo all’affascinante mondo dell’extravergine bio. La giuria, composta come sempre da esperti provenienti da diverse regioni olivicole del mondo, oltre al Premio Biol, destinato al al migliore olio extravergine biologico imbottigliato all’origine e pronto per la commercializzazione, premierà con il “BiolPack” il miglior packaging e deciderà anche per altri riconoscimenti territoriali e tematici previsti, come nel caso di BiolKids, premio che coinvolge gli alunni delle scuole elementari regionali.

Fonte: Premio Biol, Sinab

Dall’ICE un nuovo report sul bio tedesco

E’ stata pubblicata nei giorni scorsi la nota elaborata dall’ICE riguardo al mercato tedesco dei prodotti agroalimentari biologici. I dati dell’elaborazione si riferiscono all’anno 2013 ed evidenziano l’importanza del settore bio in Germania. Nel corso del 2013 infatti il fatturato ha raggiunto i 7 miliardi di euro facendo della Germania il paese con il più alto fatturato europeo nel settore dell’agroalimentare bio. Ogni cittadino tedesco nel corso del 2013 ha speso mediamente 86 euro in un anno per l’acquisto di prodotti provenienti da agricoltura biologica. Un dato ancora ben lontano dai 189 € spesi mediamente da uno svizzero o dai 159 € di un cittadino danese, ma decisamente superiori rispetto ai 31€ dell’Italia. Le uova si confermano la tipologia di prodotto con la più elevata percentuale di vendite bio, pari all’8,5% del totale. Nel caso degli ortaggi il valore scende al 5,7% ma con alcune eccezioni particolarmente significative. E’ questo ad esempio il caso delle carote, per le quali ben il 40% dell’intero mercato è rappresentato da prodotti biologici. Meno significative al contrario le percenutali relative a pollame, carne e formaggi, con quote non superiori al 2%. Buoni anche i dati riferiti al latte (5,2%9 e allo yogurt (5%), mentre burro e formaggi si attestano rispettivamente al 2,4% e all’1,9%. Il rapporto ICE sottolinea la forte fluttuazione nell’acquisto dei prodotti bio da parte dle consumatore tedesco, con variazioni per alcune tipologie merceologiche decisamente significative. Ad esempio nel 2013 sono calati di oltre il 7% gli acquisti di carne fresca, pane e uova, mentre sono aumentati il consumo di prodotti derivati dalla carne (+7,6%), il latter (+6%) e la frutta fresca (+4,5%). Attualmente l’agroalimentare bio rappresenta poco meno del 4% dell’intera spesa agroalimentare tedesca, confermando il trend positivo degli ultimi anni. A differenza di alcuni anni fa, oggi è possibile fare acquisti bio non solo nei negozi specializzati ma in moltissimi esercizi diversi, comprenda la GDO che attualmente rappresenta il canale di distribuzione e vendita più importante.

Fonte: ICE, Sinab

TP Organics presenta l’agenda strategica per la ricerca

TP Organics è la piattaforma tecnologica europea (PTE) per gli alimenti biologici e la ricerca agricola. L’approccio di TP Organics integra il punto di vista del settore biologico e quello della società civile con lo scopo di offrire una prospettiva di ampio respiro in grado di affrontare al meglio le sfide attuali. Come le altre piattaforme tecnologiche europee, TP Organics svolge un ruolo chiave nell’individuare i settori chiave in cui investire in termini di ricerca e sviluppo.

E proprio TP Organics, in occasione dell’ultimo Biofach, ha presentato la sua nuova Agenda Strategica di Ricerca e Innovazione.

Questo documento descrive quali le priorità nei settori della ricerca e dell’innovazione per il settore biologico europeo, con uno sguardo al 2020. Affrontare queste sfide sarà fondamentale per sostenere ulteriormente lo sviluppo del settore e rafforzarne la competitività.

La nuova agenda sarà utilizzata come strumento prioritario per la mobilizzazione di finanziamenti dell’UE e per l’attivazione dei programmi nazionali di ricerca.

L’agenda è strutturata in otto capitoli:

  • Il processo di sviluppo dell’Agenda
  • Una visione per sistemi di agricoltura e alimentazione biologici sostenibili
  • Esigenze di ricerca e innovazione relative al regolamento del biologico
  • Potenziamento delle aree rurali: contributo del settore biologico al miglioramento delle condizioni di vita
  • Intensificazione eco-funzionale: produttività, stabilità e resilienza degli ecosistemi agricoli
  • Cibo per la salute e il benessere: la qualità degli alimenti, dieta sana e qualità della vit
  • Le priorità per la produttività e la sostenibilità agricola europea.
  • I prossimi passi

Secondo TP Organics è necessario destinare almeno il 10% del bilancio Horizon 2020 per l’agricoltura e la produzione alimentare (sfida sociale 2) al settore biologico Horizon 2020 è il nuovo Programma di finanziamento destinato alle attività di ricerca della Commissione europea: attivato a partire dal 1° gennaio 2014 durerà fino al 31 dicembre 2020 con un budget stanziato superiore ai 70 miliardi di €.

L’agenda è consultabile in lingua inglese a questo link.

Fonte: Ifoam EU

Da Silva (FAO): l’agricoltura deve cambiare

“Il modello di produzione agricola che predomina oggi non è adatto per le nuove sfide alla sicurezza alimentare del 21 ° secolo”. A sostenerlo il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva nel corso del suo intervento in occasione del Forum Internazionale per l’agricoltura e i cambiamenti climatici di Parigi. Se da un lato il numero delle persone che soffrono la fame è stato ridotto di 100 milioni negli ultimi dieci anni, 805 milioni di persone non hanno ancora la possibilità di mangiare in maniera regolare, ha dichiarato in un discorso rivolgendosi a ministri, scienziati, agricoltori e rappresentanti della società civile riuniti nel capitale francese.
L’aumento della produzione è stato a lungo visto come la strada naturale per porre fine al problema della fame – ma oggi, anche se il mondo produce cibo a sufficienza per sfamare tutti, la fame rimane un problema, ha sottolineato. “Dal momento che la produzione di cibo non è una condizione sufficiente per garantire la sicurezza alimentare, significa che il modo in cui stiamo producendo non è più accettabile”. “Quello adottato attualmente è un modello di produzione che non è in grado di impedire il consumo dei suoli e la perdita di biodiversità, che sono entrambi beni essenziali, soprattutto per le generazioni future. Abbiamo bisogno di un cambiamento di paradigma: i sistemi alimentari devono essere più sostenibili, inclusivi e flessibili”, ha aggiunto.

Secondo il Direttore Generale della FAO, l’agricoltura deve svolgere un ruolo centrale non solo nel garantire la sicurezza alimentare, ma anche nell’opporsi agli effetti del cambiamento climatico e nel contribuire ad una sostanziale riduzione delle emissioni di gas serra: “gli impatti dei cambiamenti climatici non sono più una “semplice” minaccia, sono ormai una realtà ben chiara che abbiamo davanti ai nostri occhi”, ha ammonito Da Silva, aggiungendo: “il cambiamento climatico non avrà effetti solamente sulla produzione di cibo, ma anche sulla disponibilità di cibo e la stabilità delle forniture. E in un’economia interdipendente globale quale quella atuale, il cambiamento climatico rende il mercato mondiale di prodotti agricoli meno prevedibile e più volatile”.

Va sottolineato che il 2015 è stato proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come Anno Internazionale dei Suoli, e la FAO sta svolgendo un ruolo leader per il coordinamento delle attività nel corso dell’anno.Un nuovo approccio promettente, ha detto Graziano da Silva, è quello noto come “climate-smart agricolture”, ovvero un modello che consente di modulare le pratiche agricole per renderle più adattabili e resistenti alle pressioni ambientali, riducendo allo stesso tempo i propri impatti di sull’ambiente.

La FAO è promotrice della Global Alliance on Climate-Smart Agricolture, un’ampia coalizione di soggetti interessati composta da governi, agricoltori, produttori alimentari, trasformatori, venditori, organizzazioni scientifiche ed educative, attori della società civile; agenzie multilaterali e internazionali e del settore privato istituita nel settembre scorso dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di individuare soluzioni per l’agricoltura compatibili coi nuovi scenari indotti dai cambiamenti climativi. Il Direttore Generale della FAO ha anche evidenziato che l'”agro-ecologia”, rappresenta un nuovo approccio in grado di traghettare l’agricoltura e la produzione di cibo verso una direzione di maggiore sostenibilità. L’approccio agro-ecologico infatti applica le teorie ecologiche alla gestione dei sistemi agricoli, al fine di renderli più produttivi preservando al tempo stesso le risorse naturali.

Il Forum di Parigi è stato il primo di una serie di eventi che condurranno all’atteso e cruciale COP21, il Vertice sul Clima previsto a dicembre di quest’anno.

Fonte: Crop Biotech

IFOAM EU: il regolamento del bio UE deve sostenere lo sviluppo del settore

L’11 febbraio 2015, giorno di apertura del Biofach, i responsabili politici dell’UE e moltissimi protagonisti del mondo del biologico si sono riuniti per discutere il futuro del regolamento bio nel corso dell’”Eu Policy Day” organizzato da IFOAM EU & BioFach. Il messaggio proveniente dal movimento biologico europeo è stato chiaro: il metodo biologico è l’unico criterio di produzione agricola realmente sostenibile disciplinato a livello UE e nonostante la crisi finanziaria in corso continua a crescere in tutta Europa. Il nuovo regolamento sul bio dovràquindi sostenere pienamente lo sviluppo dinamico del settore e non rappresentare un fattore di minaccia o rallentamento della sua crescita.

Nel corso della cerimonia di apertura, il nuovo Commissario Europeo all’Agricoltura, Phil Hogan, ha promesso un rinnovamento del settore e un approccio mirato a trovare soluzioni concrete per tutto il biologico europeo. Gli hanno fatto eco diverse personalità di spicco di Bruxelles che hanno ribadito il loro impegno ad ascoltare le esigenze del settore.L’eurodeputato verde Martin Häusling, relatore del Parlamento europeo, ha dichiarato: “Non vogliamo una revisione completa della normativa biologica europea, ma una riforma che funzioni in concreto. Questa è la nostra ambizione in Parlamento”.

Armands Krauze, Sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole lettone (ricordiamo che la Presidenza di turno dopo il semestre italiano è oggi della LEttonia), ha ribadito l’importanza fondamentale del settore biologico per tutta l’Unione, dato il suo imprescindibile contributo al raggiungimento degli obiettivi si sostenibilità, competittività e crescita che si è data l’UE stessa.

Il vicepresidente di IFOAM Sabine Eigenschink ha voluto sottolineare l’importanza del nuovo regolamento in gestazione: “non si tratta di decidere solo di questioni politiche, dobbiamo garantire al settore del biologico che alla fine del percorso si avrà a disposizione un regolamento in grado di semplificare la vita quotidiana di tutti gli operatori del biologico”. “Al momento – ha proseguito la Eigenschink – sembra che le istituzioni dell’UE sottovalutino il tempo necessario perchè tutto ciò venga garantito. E proprio per questo motivo IFOAM UE ha offerto la propria esperienza per facilitare questo percorso. Tuttavia, realisticamente, non è possibile raggiungere questo obiettivo entro giugno 2015”. Dello stesso avviso Per Kolster, presidente di Organic Denmark, secondo il quale “la qualità della proposta finale è di fondamentale importanza, e questo non deve essere sacrificato sull’altare della velocità del processo.” Kolster ha anche sottolineato che il settore del biologico europeo deve guardare al futuro e pensare a nuove soluzioni in grado di raggiungere standard più elevati per affrontare al meglio le nuove sfide che si presenteranno nel prossimo futuro.

“E’ un bene che la Commissione abbia riconosciuto i problemi che ancora riguardano la proposta”, ha dichiarato Christopher Stopes, presidente IFOAM UE: “ci sono precise proposte che IFOAM UE ha messo sul tavolo, raccogliendo l’invito delle istituzioni dell’Unione Europea a fornire soluzioni concrete. Siamo ansiosi di continuare il lavoro con loro”. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito di IFOAM EU a questo indirizzo.Www.ifoam-eu.org

Fonte: Organic Market