Suolo e Salute

Anno: 2015

Crolla la produzione di miele Made in Italy: l’allarme Coldiretti

E’ crollata verticalmente la produzione di miele made in Italy. Per le varietà d’acacia, castagno, agrumi e millefiori la produzione è praticamente dimezzata, causando tra l’altro il moltiplicarsi di furti non solo del prodotto, ma di intere arnie. Ad affermarlo Colfiretti che punta il dito sui cambiamenti climatici e sul diffondersi dell’Aethina tumida, coleottero definito il “killer delle api” che nei casi di infestazioni particolarmente serie può causare il danneggiamento dei favi, la perdita di miele e polline, fino alla distruzione completa della colonia. “Al crollo dei raccolti nazionali ha fatto seguito l ‘aumento del 17% delle importazioni dall ‘estero di miele naturale “, si legge in una nota della Confederazione sulla base di dati Istat: “due barattoli di miele su tre venduti in negozi e supermercati contengono in realtà miele straniero”, conferma Coldiretti, ricordando che “più di un terzo del miele importato proviene dall ‘Ungheria e quasi il 15% dalla Cina , ma anche da Romania, argentina e Spagna , dove sono permesse coltivazioni OGM che possono contaminare il polline senza alcuna indicazione in etichetta”.

Fonte: Coldiretti, Agrapress

Pubblicato Tutto Bio 2015

Giunge quest’anno alla sua 21esima edizione “Tutto bio, l’annuario del biologico realizzato da Bio Bank ed edito da Egaf Edizioni. 352 pagine stampate su carta ecologica che quest’anno sono dedicate in particolare al tema “Io? Riparto dal bio”: quattordici storie di altrettante persone che, con una scelta radicale, hanno deciso di cambiare vita e di dedicarsi integralmente all’agricoltura biologica. Oltre alle storie di questi “protagonisti del biologico”, l’annuario riporta ben 10.900 indirizzi di altrettanti operatori bio presenti nel nostro Paese e organizzati in settori: 37 fiere, 130 associazioni, 29 gruppi d’offerta, 2.903 aziende, 221 mercatini, 891 gruppi d’acquisto, 1.348 negozi, 13 supermercati e 241 e-commerce, cui si aggiungono 1.553 agriturismi, 406 tra ristoranti, trattorie e realtà simili, 11 organismi di controllo, 74 aziende e 105 aziende equosolidali. L’annuario si completa con una sezione dedicata alla Cosmesi e alla detegenza bio (con 10 organismi di controllo, 250 aziende, 105 profumerie e 104 e-commerce) e una alle realtà specificamente legate al mondo dell’infanzia (13 aziende di ristorazione, 1.249 mense scolastiche, 643 fattorie didattiche).

Oltre al volume, ulteriori informazioni sono disponibili sul nuovo portale responsivo http://www.biobank.it/ e su tutti i social media collegati: da Facebook a Twitter, da Google+ a Youtube, fino a Pinterest, per mostrare i mille volti del biologico italiano. E’ in fase di ultimazione poi ed atteso a breve il nuovo rapporto Bio Bank 2015, che riporterà le informazioni più aggiornate e le novità e riguardanti l’andamento degli ultimi cinque anni del biologico riferito a otto distinte categorie di operatori.

Fonte: Bio Bank

Biofach torna a crescere e l’Italia resta protagonista

Numeri confortanti quelli emersi dall’ultima edizione di Biofach, conclusasi la settimana scorsa a Norimberga. Dopo la flessione del 2014, che aveva fatto registrare un calo di circa 150 espositori rispetto all’edizione record del 2013 (con 2.413), quest’anno le realtà presenti alla kermesse sono state 2.348, segnando una ripresa di buon auspicio per le prossime edizioni. Sugli scudi ovviamente i padroni di casa della Germania, con 699 espositori, ma l’Italia resta in assoluto il primo paese “straniero” per presenze, con 322 espositori, seguita a grande distanza dalla Francia (156), dalla Spagna (121) e dall’Olanda (101). Malgrado il primato tra gli “ospiti”, il dato italiano in realtà rivela una flessione rispetto agli anni precedenti: dopo i 367 espositori dell’esposizione dei record del 2013, l’anno scorso gli italiani si son fermati a quota 350 per poi arrivare come detto ai 322 di quest’anno. A parte questo ristretto numero di Paesi, gli altri partecipanti hanno limitato la loro presenza a numeri inferiori ai 100 espositori. Resta significativa la presenza di paesi asiatici, su tutti Cina e India, presenti entrambe con 43 espositori a testa, il numero più alto di presenze per i due colossi orientali a Norimberga. Per quanto riguarda Vivaness, anche qui si è assistito a un recupero rispetto all’edizione precedente (202 espositori contro i 192 del 2014), anche se leggermente inferiori al 2013 (in cui era stata toccata quota 206). A Vivaness il primo espositore resta ovviamente la Germania mentre la Francia occupa il secondo gradino del podio con 42 espositori, seguita dal nostro Paese con 25.

Fonte: Greenplanet

Dal 20 al 22 a Milano “Oltre Expo: alleanze per nutrire il pianeta”

Con l’avvicinarsi di Expo 2015 si moltiplicano le iniziative legate ai temi dell’agricoltura, dell’ambiente e dell’alimentazione. In questo solco si colloca il XXIII° convegno dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica dal titolo “Oltre Expo: alleanze per nutrire il pianeta”, in programma all’Università Bocconi dal 20 al 22 febbraio prossimi. Assieme a Giulia Maria Mozzoni Crespi e a Carlo Triarico, in rappresentanza dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, alle due giornate parteciperanno fra gli altri il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il presidente di Slow Food Carlo Petrini, Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti; Mario Monti, presidente della Fondazione Bocconi, Andrea Carandini, presidente FAI-Fondo Ambiente Italiano; Riccardo Valentini, premio Nobel Pace 2007, Claudia Sorlini, presidente del Comitato scientifico Expo 2015 e Salvatore Veca, presidente onorario Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

Il convegno, articolato in tre giorni di relazioni e di studio, si rivolge al mondo accademico, economico, rurale, alla società civile e soprattutto ai giovani, nella convinzione che da questo ambito, potranno arrivare positive ricadute occupazionali ed economiche. Le prime due giornate, il 20 e il 21 febbraio, si svolgeranno presso l’Aula Magna Gobbi dell’Università Bocconi, e prevedono, in sezioni plenarie, la partecipazione di docenti universitari, ricercatori, agricoltori, medici, imprenditori, esperti di alimentazione e di ambiente. La terza giornata, domenica 22 gennaio, presso il Teatro “Franco Parenti”, sarà divulgativa e allargata alla partecipazione di tutti i cittadini. Per informazioni e iscrizioni: www.convegnobiodinamica.it. Il programma completo del convegno è disponibile a questo link.

Fonte: Ufficio stampa Ass. per l’Agricoltura Biodinamica

Bio sempre sugli scudi

Continua l’avanzata del biologico: secondo i dati elaborati dalla Società di ricerche di mercato Organic Monitor il mercato dei prodotti bio nel 2013 ha toccato 72 miliardi di dollari (pari a circa 55 miliardi di euro). Quest’anno per la prima volta sono disponibili anche i dati ufficiali riguardanti la Cina, che va ad occupare direttamente la quarta posizione assoluta con 2,4 miliardi di euro spesi nel corso del 2013. In cima alla classifica delle vendite resta la Svizzera, con una spesa media pro-capite di 210 euro, seguita dalla Danimarca con 163 euro. Cresce anche il numero dei produttori, ben due milioni nel 2013, con la conferma dell’India (che ne conta 650.000), seguita da Uganda (189,000) e Messico (169,703). A livello di superfici, nel corso del 2013 sono stati coltivati a bio 43,1 milioni di ettari, addirittura 6 milioni in più rispetto all’anno precedente. Boom di coltivazioni bio in particolare in Oceania, cresciuta del 42% grazie soprattutto alle performances dell’Australia che con 17,2 milioni di ettari si conferma il paese con la maggiore superficie agricola coltivata a biologico. A seguire l’Argentina (3,2 milioni) e gli Stati Uniti (2,2 milioni).

Ben il 40% dei terreni bio si trova in Oceania (17,3 milioni di ettari), seguita dall’Europa (11,5 milioni di ettari pari al 27%) e dall’America Latina (6,6 milioni di ettari, il 15% del totale). La percentuale maggiore di terreni agricoli biologici è registrata nelle Isole Falkland (36,3%) seguite dal Liechtenstein (31%) e dall’Austria (19,5%). E sono ben 11 i Paesi in cui più del 10% della superficie agricola è coltivata a biologico.

Fonte: FIBL, Sinab

TTIP, si parla di anche di Indicazioni Geografiche

Cautela e pragmatismo nelle parole di Ignacio Garcia Bercero, capo negoziatore dell’Unione Europea nell’ambito dei negoziati sul TTIP. “Abbiamo discusso di indicazioni geografiche nell’ambito del tema dei diritti di proprietà intellettuale”, ha dichiarato Bercero nel corso della conferenza stampa tenutasi al termine dell’ottavo round di negoziati. Per Bercero l’idea non è tanto “di arrivare ad una armonizzazione, ma di trovare un modo pragmatico per andare avanti su questi temi”, con l’obiettivo di “ottenere una migliore protezione delle indicazioni geografiche europee negli Stati Uniti”. Di avviso simile il capo negoziatore americano Dan Mullaney secondo il quale “bisogna essere consapevoli” del fatto che “certi prodotti a indicazione geografica europei sono andati e continuano ad andare molto bene negli States: è da tempoche ne discutiamo, bisogna parlarne con spirito pragmatico”. Riguardo all’accordo, è intervenuto nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio Europeo Tusk dichiarando che “UE e Stati Uniti faranno tutti gli sforzi necessari per concludere un accordo che sia vantaggioso per ambo le parti entro la fine dell’anno”.

Fonte: Agrapress