Suolo e Salute

Anno: 2015

Sri Lanka: tè biologico con emissioni di gas serra pari a zero

Il Tea Estates Bogawantalawa dello Sri Lanka sta diversificando la produzione di tè verde e tè biologico per tenersi al passo del cambiamento dei gusti dei consumatori. D.J. Ambani, presidente della società, ha affermato che l’azienda è stata in grado di stabilire il proprio impianto di produzione di tè verde nella Tenuta Norwood nelle colline centrali sotto la sua strategia di diversificazione dei tipi di tè in produzione. “La società ha inoltre ottenuto la certificazione biologica per la sua tenuta Rockwood permettendo ai centri di produzione Norwood per produrre sia tè verde biologico e tè neri per soddisfare la crescente domanda del mercato di tali prodotti del tè di Ceylon premium.”

tè bio sri lanka

L’azienda ha ampliato la propria area di coltivazione di the biologico ed ha “intenzione di convertire più terre di tè per la produzione biologica in altri stabilimenti del tè situate in Bogawantalawa”, ha detto Ambani agli azionisti nella relazione annuale della società.

La Bogawantalawa Tea Estates divenne anche la prima impresa in Sri Lanka ad aver ottenuto il certificato Carbon Footprint, con un Carbon Footprint di 0,47 kg di CO2 per 1 Kg di tè fatto. Il certificato che viene assegnato dal Carbon Fund dello Sri Lanka sotto il Ministero dell’Ambiente, indica un esempio di agricoltura biologica con emissioni vicino allo zero per le attività di produzione.

Ogm: Italia sempre più vicina al divieto di coltivazione su tutto il territorio nazionale

Lo scorso 1 ottobre, a soli due giorni dalla scadenza, l’Italia si è aggiunta agli altri Paesi europei che hanno formalmente notificato alla Commissione europea l’intenzione di mettere al bando le coltivazioni Ogm. In totale, sono 19 gli Stati membri che hanno deciso di bandire gli organismi geneticamente modificati dal proprio territorio: Austria, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Slovenia, e Ungheria, mentre la Gran Bretagna ha presentato domanda per Scozia, Galles e Irlanda del nord ed il Belgio per la Vallonia.

Le richieste sono state inviate in attuazione della nuova Direttiva europea 2015/412 che consente agli Stati membri di decidere autonomamente di negare o meno gli Ogm.

OGM-Natura-Cartello

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La nostra scelta – ha commentato il ministro Martina – guarda alle caratteristiche del modello agricolo italiano, che vince e si rafforza puntando sempre di più sulla qualità e sulla distintività. Abbiamo un patrimonio unico di biodiversità che rappresenta un valore non solo da tutelare, ma da promuovere“.

La notizia è stata accolta positivamente da Greenpeace e Coldiretti. Quest’ultima ha commentato che, ad oggi, le superfici seminate a transgenico nell’Unione europea non solo sono del tutto marginali rispetto al totale ma addirittura in calo nel 2014 con una diminuzione del 3%. Dati che confermano la crescente diffidenza nei confronti di questa tecnologia.

Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy” ha commentato Andrea Moncalvo, presidente Coldiretti.

Queste, invece, le parole di Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia: “Adesso dobbiamo bloccare l’approvazione di nuovi Ogm e rivedere completamente il processo di valutazione dei rischi e di autorizzazione degli Ogm a livello europeo. È un impegno che il Commissario Juncker deve mantenere“.

A luglio 2014, ricorda Adnkronos, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker evidenziò come la Commissione non avrebbe dovuto andare contro la maggioranza dei Paesi Ue sulle colture Ogm, eppure non si è ancora pervenuti a una proposta di legge per realizzare questo obiettivo.

Già nel 2008, i ministri dell’Ambiente dell’UE avevano chiesto all’unanimità di rivedere la procedura di autorizzazione. Ad oggi, la Commissione non è ancora intervenuta in merito e le attuali valutazioni di rischio dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) continuano a ignorare lo spirito e la lettera di quanto previsto dalla Direttiva 2001/18, che prevede test approfonditi e indipendenti per gli Ogm.

Fonti:

http://www.repubblica.it/ambiente/2015/10/01/news/ogm_l_italia_notifica_alla_ue_la_richiesta_divieto_coltura-124083624/

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/istituzioni/2015/10/01/ansa-ogm-italia-notifica-a-ue-richiesta-divieto-coltivazione_8c98836e-0726-4d4c-9c6b-a0dd3f50af28.html

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2015/10/01/italia-ogm-free-greenpeace-verso-messa-bando_PsIuuNlSVRRmGBjovnkTdJ.html?refresh_ce

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2015-10-05/ogm-coldiretti-l-italia-richiesta-vietare-coltivazioni-altri-18-paesi-ue–192117.shtml?uuid=ACoj3WAB

 

Bio sui banchi di scuola: il piano nazionale che punta alla formazione scolastica e professionale

Ripensare in chiave biologica il mondo della formazione scolastica, universitaria e professionale. È questa la sfida proposta durante il convegno “Il contributo della Bioagricoltura all’istruzione e alla formazione professionale”, promosso dall’associazione Agricoltura Biodinamica, che si è tenuto il 29 settembre scorso all’Expo di Milano.

Del resto, i dati sono chiari: l’Italia è seconda al mondo per superfici destinate al biodinamico, le aziende che utilizzano questa specifica modalità di coltivazione sono più di mille e i prodotti sono un’eccellenza a livello mondiale. Non solo: la superficie destinata al bio ha raggiunto ormai l’11% circa della superficie agricola nazionale, e i consumi sono in netto aumento. Le esportazioni fanno da traino al settore, l’unico che esce dalla crisi economica con un saldo in attivo.

Un contesto del genere può e deve diventare uno stimolo per un percorso di rinnovamento, economico, sociale e culturale.

agricoltura biodinamica

 

 

 

 

 

 

 

 

Ne è convinto Carlo Triarico, presidente dell’associazione Agricoltura Biodinamica: “L’agricoltura biologica e biodinamica italiana è senza dubbio un’eccellenza a livello mondiale e può a pieno titolo, nella sua accezione più complessiva, rappresentare una chiave di rinnovamento sociale. In questa visione, la formazione non è pensata per essere indirizzata solo a professioni strettamente agricole“.

La proposta, dunque, è quella di mettere in piedi un vero e proprio piano nazionale, basato almeno su due corsi universitari specifici sull’agricoltura biologica e biodinamica, educazione alimentare nelle scuole, orti scolastici, mense biologiche in tutti gli istituti italiani.

Il Piano, pensato sul ruolo multifunzionale dell’agricoltura, punta dunque sia alla formazione per i tecnici, che per gli esperti di accoglienza e turismo, alimentazione, valorizzazione del patrimonio rurale e culturale, gestione del territorio, impatto ambientale, interventi sociali in agricoltura.

Le proposte sono tante e contemplano anche la promozione del bio negli ambienti scolastici: da percorsi di educazione alimentare, alla presenza di mense biologiche in tutte le scuole, alla realizzazione di orti e giardini nelle strutture educative. Oltre naturalmente all’istituzione di percorsi di istruzione secondaria di secondo grado per tecnici e professionali agrari, almeno due corsi di laurea in Italia dedicati all’agricoltura biologica e biodinamica.

Per quanto riguarda i corsi di laurea già esistenti in Agraria, durante il convegno, è emersa la necessità di introdurre almeno una cattedra in bioagricoltura, integrando gli insegnamenti con corsi mirati all’innovazione del settore. Almeno due cattedre nel Paese dovrebbero essere dedicate all’agricoltura biodinamica. Infine è stata evidenziata anche la necessità di istituire dottorati di ricerca, borse post dottorato, assegni di ricerca e programmi di ricerca per favorire le attività in bioagricoltura nelle università italiane.

Fonti:

http://www.milanopost.info/2015/09/30/expo-crescono-coltivazioni-e-consumi-bio-un-settore-che-chiede-piu-spazio-a-scuola/

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/professioni/2015/09/29/formazione-scolastica-professionale-piano-nazionale-punta-bio_DGiN566BHYOneIRRYYiTXN.html?refresh_ce

7 proposte per l’agricoltura sostenibile del futuro

L’agricoltura biologica del futuro passa attraverso sette principi basilari, raccolti all’interno del rapporto “Agricoltura sostenibile: sette principi per un nuovo modello che metta al centro le persone”, pubblicato da Greenpeace International.

Nel suo rapporto, l’organizzazione ambientalista descrive un sistema basato sulle più recenti innovazioni scientifiche, che consente di produrre alimenti sani, in sinergia con la natura e non a danno della stessa.

Come afferma Federica Ferrario, responsabile campagna agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia: “Il futuro dell’agricoltura europea è nelle mani degli agricoltori che lavorano con pratiche ecologiche e sostenibili. Svolgono un lavoro cruciale per la nostra società e per questo motivo è necessario e urgente sostenerli. La politica deve ascoltare chi chiede cibo sano e agricoltura sostenibile, reindirizzando i sussidi verso chi pratica forme di agricoltura ecologica“.

agricoltura sostenibile

 

 

 

 

 

 

 

Ecco, in sintesi, i sette principi proposti dall’organizzazione.

  1. Restituire il controllo sulla filiera alimentare a chi produce e chi consuma, strappandolo alle multinazionali dell’agrochimica.
  2. Sovranità alimentare. L’agricoltura sostenibile contribuisce allo sviluppo rurale e alla lotta contro la fame e la povertà, garantendo alle comunità locali la disponibilità di alimenti sani, sicuri ed economicamente sostenibili.
  3. Produrre e consumare meglio, diminuendo il consumo di carne e minimizzando l’utilizzo di suolo per la produzione di agro-energia.
  4. Incoraggiare la (bio)diversità lungo tutta la filiera, dal seme al piatto con interventi a tutto campo, dalla produzione sementiera all’educazione al consumo.
  5. Proteggere e aumentare la fertilità del suolo, attraverso la promozione di pratiche colturali idonee ed eliminando quelle che invece consumano o avvelenano il suolo stesso.
  6. Consentire agli agricoltori di tenere sotto controllo parassiti e piante infestanti, attraverso soluzioni sostenibili (già esistenti) che garantiscono protezione e rese senza l’impiego dei pesticidi chimici che danneggiano il suolo, l’acqua, gli ecosistemi e la salute di agricoltori e consumatori.
  7. Rafforzare la nostra agricoltura, perché il sistema di produzione del cibo riesca ad adattarsi in maniera efficace a un contesto di cambiamenti climatici e di instabilità economica.

Il rapporto completo è scaricabile a questo link: http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2015/agricoltura/EcoFarming-ITA.pdf

Fonti:

http://www.lastampa.it/2015/10/02/scienza/ambiente/il-caso/greenpeace-sette-proposte-per-lagricoltura-sostenibile-del-futuro-4pftiEjLNRBB7O4WN0MHxO/pagina.html

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2015/05/19/agricoltura-salvera-mondo-greenpeace-sette-proposte-per-futuro-sostenibile_k4vGfQsOMDOLCif9JgepaJ.html?refresh_ce

http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2015/agricoltura/EcoFarming-ITA.pdf

I vermi come sentinelle dell’agricoltura biologica

Un gruppo di ricerca scientifica dell’Università Riverside della California, ha sequenziato il genoma di cinque nematodi , in particolare, di vermi tondi microscopici che possono essere utilizzati in agricoltura come pesticida biologico.

“In questo particolare sequenziamento di nematodi speravamo di imparare qualcosa sull’evoluzione dei nematodi in generale e sul loro utilizzo come parassita biologico “, ha detto Adler R. Dillman, il professore di parassitologia presso il Dipartimento di Nematologia. “Anche se questi nematodi sono ampiamente utilizzati nel controllo biologico contro insetti dannosi all’agricoltura, la loro efficacia nel campo è limitato. Ora, con la sequenza genomica saremo in grado di utilizzare queste informazioni genetiche negli sforzi per migliorare l’efficacia di questi parassiti per evitare danni di insetti in coltivazioni importanti “.

nematodiI risultati dello studio appaiono on-line in Genome Biology.

I cinque nematodi – Steinernema carpocapsae, S. feltiae, S. glaseri, S. monticolum e S. scapterisci – , sono commercializzati come nematodi favorevoli. Gli Steinernema sono considerati insetti patogeni, perché possono rapidamente uccidere un insetto ospite.

Dillman ha spiegato che il suo team di ricerca ha anche imparato di più sulla regolazione genica e l’evoluzione dei genomi in generale in quanto confrontato i cinque sequenze con altri nematodi e mette in evidenza la profilazione della propria università nel campo dell’ambiente e dell’ecologia.

“UCR ( Università della California Riverside ) è unica ad avere un reparto di Nematologia con esperti sta studiando una varietà di nematodi e la loro importanza in agricoltura biologica, ecologia, e parassitismo”, ha detto Dillman.

“In particolare abbiamo trovato le istruzioni del genoma per accensione e lo spegnimento dei geni che sono coinvolti nello sviluppo dei neuroni e muscoli” e “Abbiamo anche trovato un certo numero di famiglie di geni che sembrano essere coinvolti nel parassitismo degli insetti da vermi e siamo entusiasti di continuare a studiare questi in esperimenti futuri.”

Per saperne di più su: http://phys.org/news/2015-09-scientists-sequence-genomes-microscopic-worms.html#jCp

Suolo e Salute al Biodiversity Park di EXPO 2015 in occasione della Settimana del Biologico

L’appuntamento imperdibile è iniziato il 29 settembre e proseguirà fino al 3 ottobre e si chiama Settimana del Biologico. Un programma denso di iniziative importanti che vanno ad aggiungersi a quelle già svolte fino ad oggi a partire dal fatidico 16 maggio scorso, giorno dell’inaugurazione del Biodiversity Park di Expo Milano 2015. La giornata di festa è iniziata nella Piazza del Bio con la degustazione di numerosi prodotti biologici provenienti da aziende certificate ed è proseguita con la festosa parata che nel primo pomeriggio si è distesa lungo il decumano ed è proseguita per piazza Italia fino al ritorno al Parco della Biodiversità. Un percorso che ha entusiasmato il pubblico di Expo che in migliaia ha accolto con applausi il coloratissimo corteo capeggiato da Paolo Carnemolla, presidente di Federbio, da Andrea Olivero vice Ministro alle Politiche Agricole con delega al Biologico e da Duccio Campagnoli, presidente di Bologna Fiere. Alla parata hanno partecipato diversi esponenti del mondo del biologico, del biodinamico e di Lega Ambiente.

premiazione articoloInoltre hanno partecipato la mascotte Foody, danzatori, musicisti, molte aziende agricole bio ed esponenti di Cascina Triulza, il Padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015. Suolo e Salute è stata rappresentata dal presidente Angelo Costa e dal direttore Alessandro D’Elia. La bellissima giornata di festa è culminata alla fine della parata con la consegna da parte di Duccio Campagnoli ad Andrea Olivero della “Carta del Bio”, il documento che sottolinea il valore dell’agricoltura biologica capace di nutrire il Pianeta e l’essere umano del futuro, di sostenere l’agricoltura familiare e di tutelare la biodiversità. Inoltre, sono stati premiati con una targa di ringraziamento tutti gli sponsor del Parco della Biodiversità e tra questi non poteva mancare Suolo e Salute, uno dei principali attori del mondo del bio essendo il primo organismo di controllo e certificazione in Italia per numero di aziende e per superfici controllate. La targa è stata ritirata dal presidente Angelo Costa.

La settimana del biologico è proseguita ieri con l’incontro Ambasciatori del Territorio, produttori di cibo e di bellezza promosso da Alce Nero in collaborazione con Legambiente dedicato agli agricoltori e agli artigiani che insieme al cibo offrono bellezza e mantenimento della fertilità dei suoli. Venerdì 2 ottobre è in programma l’evento Montagne del Mediterraneo, un progetto per il futuro che rappresenta un’occasione per conoscere le bellezze paesaggistiche italiane e per comprendere quanto sia importante la loro tutela per il futuro del Pianeta e dell’uomo. Le giornate “a tutto bio” del Biodiversity Park sono allietate dai concerti di Sentieri selvaggi, una delle band selezionate da “Feeding Music Expo 2015”, il concorso internazionale musicale bandito da Padiglione Italia per far emergere i giovani compositori.