Suolo e Salute

Mese: Gennaio 2016

Pesticidi: messo a punto un nuovo strumento per valutare gli effetti dell’esposizione cumulativa

pesticidi SesPesticidi e rischi per la salute. Messo a punto un nuovo strumento informativo in grado di effettuare valutazioni dell’esposizione a più pesticidi contemporaneamente. Lo strumento sarà adoperato dall’EFSA e dai suoi partner europei per valutare l’impatto dei pesticidi sul funzionamento della tiroide e del sistema nervoso.

Il software adoperato, e noto con il nome di strumento Monte Carlo di valutazione del rischio (MCRA), è stato inizialmente sviluppato grazie a un progetto finanziato dalla Commissione europea e supervisionato dall’Istituto nazionale della salute pubblica e dell’ambiente dei Paesi Bassi (RIVM). Al progetto hanno partecipato ricercatori, scienziati e autorità di regolamentazione di 14 Paesi.

Nel 2015, l’EFSA ha finanziato una seconda fase di sviluppo dello strumento MCRA in modo da consentire la valutazione degli effetti cumulativi dati dall’esposizione di più pesticidi contenenti fino a 100 sostanze attive.

Anche per quest’anno, l’EFSA continuerà a promuovere migliorie tecniche allo strumento, in modo da rendere il software accessibile a utenti esterni e migliorare l’organizzazione e la formattazione dei dati.

Attualmente, si stanno effettuando delle valutazioni di prova in uno studio pilota condotto su un gruppo di prodotti fitosanitari che possono compromettere la funzionalità della tiroide e del sistema nervoso.

I risultati di tali rilevazioni saranno pubblicati entro la fine di quest’anno e verranno presi in considerazione dall’EFSA nella redazione di due relazioni scientifiche sulle v del rischio cumulativo sull’organismo, che l’Agenzia pubblicherà nel 2017.

I dati raccolti in questa prima fase contribuiranno a ottimizzare lo strumento MCRA, in modo che possa essere utilizzato per le decisioni normative relative ai livelli massimi di residui (LMR) di pesticidi negli alimenti.

Questo aspetto del progetto è coordinato in stretta collaborazione con la Commissione europea, che ha istituito un gruppo di lavoro al fine di garantire che il progetto soddisfi le esigenze dei gestori del rischio.

Luc Mohimont, dell’unità Pesticidi dell’EFSA, ha dichiarato: “Si tratta di un traguardo interessante e significativo. I progressi fatti nell’elaborazione di una metodologia volta a effettuare valutazioni dell’esposizione affidabili per più pesticidi ci avvicinano al nostro obiettivo finale: realizzare valutazioni del rischio complete degli effetti combinati che hanno sull’uomo gruppi di pesticidi e non solo singole sostanze chimiche“.

Le sostanze attualmente analizzate in questa prima fase di valutazione sono state individuate da esperti dell’EFSA, attraverso una metodologia concepita appositamente per la classificazione dei pesticidi in “gruppi di valutazione cumulativi”(CAG). Nei prossimi anni saranno definiti CAG per altri organi, tessuti e sistemi, valutando gli effetti dell’esposizione a fitofarmaci ad esempio sulle funzioni epatiche, renali e sul sistema riproduttivo.

Fonte:

http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/160127

Agricoltura biologica: ideato un nuovo metodo per il controllo delle piante infestanti

piante infestanti SesLe piante infestanti sono una piaga per i coltivatori biologici, che spesso devono investire tempo ed energie per trovare soluzioni alternative ed efficaci per proteggere i raccolti.

Un metodo relativamente nuovo per il controllo delle piante infestanti prende il nome di abrasive weeding, o weed blasting (una sorta di diserbo abrasivo) e potrebbe essere una soluzione molto vantaggiosa per gli agricoltori.

Il metodo, recentemente testato sul campo dalla University of Illinois, sembra essere infatti sorprendentemente efficace: la sua applicazione può portare a una riduzione delle erbacce in una percentuale compresa tra il 69 e il 97%.

Il weed blasting consiste nello spruzzare le piante infestanti con dei minuscoli frammenti graniglia biologica, attraverso l’ausilio di un compressore ad aria. Si tratta di un procedimento molto simile a quello della granigliatura o sabbiatura, adoperato in ambito industriale.

Durante il loro esperimento, i ricercatori dell’ University of Illinois hanno applicato un compressore ad aria alla cabina di un comunissimo trattore. La graniglia inserita all’interno del dispositivo era formata da gusci di noce tritati, granuli di tutolo di mais e farina di soia. Se applicato al giusto stadio di crescita delle piante, la forza abrasiva di questi piccoli frammenti di materiale biologico danneggia gravemente gambi e foglie di piante infestanti.

La granigliatura non distingue tra piante infestanti e colturali, dunque è necessario adoperare questo metodo in colture che sono sostanzialmente più robuste ed estese delle piante infestanti.

Anche se sono stati registrati alcuni danni visibili dopo l’applicazione del metodo nelle coltivazioni di pomodoro e peperoni, il danno non ha comunque influenzato la resa del raccolto. Tuttora sono in corso studi per determinare se le abrasioni dei tessuti vegetali possano comportare un aumento della suscettibilità delle piante alle malattie. I primi risultati sembrano comunque scongiurare questa ipotesi.

Un ulteriore vantaggio riscontrato nell’utilizzare questo metodo è il fatto che i coltivatori possono adoperare dei concimi biologici, come ad esempio la farina di soia, come materiale per la sabbiatura. 

L’idea che un coltivatore possa allo stesso tempo fertilizzare ed eliminare le erbacce in un unico passaggio è affascinante, ma non è ancora chiaro se il fertilizzante biologico possa essere assimilato efficacemente dalle piante al momento giusto.

Secondo i ricercatori, l’abrasive weeding influisce maggiormente su alcuni tipi di piante rispetto ad altre. Essenzialmente, più piccola è la piantina, meglio è. 

Il metodo è ancora in fase di sperimentazione in diverse colture orticole, tra cui broccoli e cavoli, con e senza ulteriori metodi di controllo delle piante infestanti. I primi risultati suggeriscono però che la presenza di pacciame polietilene o di un telo pacciamante biodegradabile aumenti fortemente il successo di questa soluzione. I ricercatori hanno inoltre ideato un dispositivo di sabbiatura meccanizzato, attualmente in fase di valutazione.

Fonti:

http://phys.org/news/2016-01-weed-blasting-method-farmers.html#jCp

Biogas Italy 2016: il futuro dell’agricoltura ?

biogas-italy-2016A Roma i prossimi 25 e 26 febbraio si farà il punto sulle tecnologie legate alla produzione e all’utilizzo di biogas

Torna Biogas Italy: la nuova edizione dell’evento internazionale dedicato alla digestione anaerobica si terrà a Roma giovedì 25 e venerdì 26 febbraio al Nazionale Spazio Eventi presso il Rome Life Hotel. Il tema di quest’anno è la rivoluzione agricola che vede protagonista il mondo del biogas e le prospettive di crescita e sviluppo del mondo agricolo e del pianeta nel rispetto e in ottemperanza alle recenti direttive di Cop21.

Le tecnologie che ruotano attorno alla produzione e all’utilizzo di questa risorsa saranno al centro del’evento targato Cib che si caratterizzerà per l’elevato contenuto scientifico attraverso l’organizzazione degli Stati generali del biogas 2016 che coinvolgeranno i massimi esperti nazionali e internazionali in materia.

Gli esperti del settore saranno chiamati a raccolta per creare un percorso di condivisione delle esperienze e dell’evoluzione della ricerca nel settore , per divulgare le migliori tecnologie, le migliori soluzioni e casi particolarmente efficienti e creare una rete per lo scambio di best practice. Inoltre, l’evento sarà la cornice dell’assemblea annuale dei soci Cib, che come ogni anno sarà occasione per fare un bilancio dell’anno in chiusura e di valutazione delle prospettive del settore biogas e biometano in Italia.

fonte: http://agronotizie.imagelinenetwork.com/bio-energie-rinnovabili/2016/01/18/biogas-italy-2016-la-rivoluzione-agricola/47125

La Tavola Rotonda di Federbio al Biofach 2016

biofach-2013-50La Tavola Rotonda chiamata “Prospettive per i mezzi tecnici per l’agricoltura biologica e biodinamica in Europa”  si terrà al Biofach 2016 il Venerdì 12 febbraio 2016 h. 15.00 18.00 Sala Budapest, NCC Ost

Con il crescere delle superfici investite ad agricoltura biologica
aumentano anche i rischi di un utilizzo improprio dei mezzi tecnici, in
taluni casi anche di quelli non previsti dal regolamento comunitario.
Per contro molte aziende stanno compiendo importanti sforzi tecnici ed
economici per lo sviluppo di nuove strategie e prodotti dedicati a
questo specifico settore.
Purtroppo in Europa tale comparto non è ancora adeguatamente regolato in
tutti i suoi diversi ambiti e spesso alcuni aspetti normativi inerenti i
prodotti fitosanitari ed i prodotti per la nutrizione possono essere
soggetti ad una diversa interpretazione da parte degli operatori, siano
essi agricoltori, tecnici o certificatori.
Risulta quindi auspicabile che l’agricoltura biologica, ovvero “la
forma” di agricoltura più controllata e certificata, possa disporre di
regole chiare per l’utilizzo di tali mezzi tecnici, ovvero di tutti quei
mezzi che sostituiscono (con l’aiuto fondamentale e le conoscenze
dell’agricoltore biologico) i prodotti di sintesi, la cui assenza è
ancora oggi percepita dal consumatore come il valore aggiunto rispetto
all’agricoltura convenzionale.
Tuttavia questa “virtuosità” impone altrettanta chiarezza e rigore nel
disciplinare sia l’utilizzo dei mezzi tecnici per la difesa contro le
malattie e i parassiti delle piante, sia dei prodotti impiegati per la
nutrizione delle stesse, passando anche attraverso l’utilizzo di
corretti schemi di certificazione.
In questo quadro FEDERBIO, IBMA, AIAB promuovono una tavola rotonda
per affrontare la problematica, evidenziandone le potenzialità e le
lacune, cercando di fornire soluzioni efficaci per gestire le principali
criticità emerse.

PROGRAMMA PROVVOSIRIO

h. 14.45 Registrazione dei partecipanti

Stato dell’arte dei mezzi tecnici per l’agricoltura biologica e
biodinamica in Europa – /Carlo Bazzocchi – FederBio/

Il futuro del Biocontrollo per l’Agricoltura Biologica – /David
Cary – IBMA Global/

Il futuro dei Biostimolanti per l’Agricoltura Biologica – /EBIC/
(invitato in attesa di conferma)

Nuove opportunità: le sostanze di base – /Patrice Marchand – ITAB
France/ (invitato in attesa di conferma)

Preparati Biodinamici e altri mezzi per la biodinamica – /Carlo
Triarico – Associazione per l’Agricoltura Biodinamica/

l futuro dei mezzi tecnici per l’Agricoltura Biologica – /Jutta
Kienzle – IFOAM/

La certificazione dei mezzi tecnici per l’Agricoltura Biologica –
/Vincenzo Vizioli – AIAB – Rappresentante EOCC/ (invitato in attesa
di conferma)

Interventi programmati

Il punto di vista delle Autorità Competenti

Bundesministerium für Ernährung und Landwirtschaft – Deutschland
(invitato in attesa di conferma)

Ministère de l’Agriculture, de l’Agroalimentaire et de la Forêt
-France (invitato in attesa di conferma)

Francesco Riva – Ministero delle politiche agricole alimentari e
forestali – Italia

A seguire interventi dei partecipanti e discussione

Moderatore: Carlo Bazzocchi

Il presente programma è provvisorio e potrà subire variazioni.

È prevista la traduzione simultanea italiano/inglese

IFOAM: “Per ingegneria genetica si applichi la legislazione OGM”

IFOAM UE, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica, ha pubblicato un documento in cui ribadisce la propria posizione sulle nuove tecniche di ingegneria genetica. Nel suo comunicato, la Federazione evidenzia le preoccupazioni in merito al parere giuridico che la Commissione Europea sarà chiamata a esprimere entro marzo 2016.

Selezione varietale inversa, innesti, cisgenesi e intragenesi, agroinfiltrazione, sono queste alcune delle nuove tecniche di miglioramento genetico vegetale al centro dell’analisi giuridica da parte dell’Esecutivo comunitario.

A marzo, l’UE dovrà valutare se queste colture rientrano o meno nell’ambito di applicazione della direttiva 2001/18/CE sull’emissione deliberata nell’ambiente di OGM e della direttiva 2009/41/CE sull’impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati.

Secondo IFOAM, non vi sono motivi giuridici o tecnici che consentano di aggirare la legislazione sugli OGM, portando a escludere per queste nuove tecniche di ingegneria genetica la valutazione del rischio e altri requisiti di legge che attualmente disciplinano gli OGM.

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Christopher Stopes, presidente IFOAM UE, avverte: “Le nuove tecniche comportano gli stessi potenziali rischi potenziali degli OGM attualmente sul mercato e non dovrebbero essere utilizzate nell’agricoltura biologica, né rilasciate nell’ambiente, tanto meno essere esentate dalla valutazione del rischio e dalla tracciabilità“.

Secondo il vicepresidente Thomas Fertl, ogni tentativo di esentare queste tecniche di ingegneria genetica dalla valutazione dei rischi, dalla tracciabilità e dall’etichettatura potrebbe creare caos nel mercato alimentare, in quello dei mangimi e delle sementi.

Secondo IFOAM il settore della coltivazione delle piante ha sì bisogno di innovazione e nuovi approcci agronomici, ma non di tecniche di ingegneria genetica che possono portare a effetti collaterali imprevedibili, e i cui benefici potrebbero andare solo alle aziende che li commercializzano.

Queste nuove tecniche di selezione vegetale, di cui si parla nel documento di sintesi pubblicato da IFOAM, interferiscono a livello sub-cellulare e genomico. Pertanto, secondo la Federazione, potrebbero non essere compatibili con i principi dell’agricoltura biologica e non devono essere utilizzate in tale settore. In conclusione, per IFOAM, la deregolamentazione delle nuove tecniche di produzione potrebbe minacciare la libertà di scelta degli allevatori, degli agricoltori e dei consumatori.

La Commissione Europea dovrà rendere note le sue conclusioni entro fine marzo e stabilire se alcune di queste nuove tecniche di selezione vegetale potranno essere introdotte in questa legislazione. L’interpretazione giuridica sarà poi sottoposta al vaglio dei diversi Stati membri, ai rappresentati del Parlamento europeo e alle parti interessate.

L’ultima parola sulla normativa UE, comunque, spetterà alla Corte di Giustizia Europea.

Fonti:

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2016/01/14/press-release-organic-sector-urges-commission-classify-new-genetic-engineering

http://www.ifoam-eu.org/sites/default/files/ifoameu_policy_npbts_position_final_20151210.pdf

http://www.greenews.info/rubriche/lunione-europea-davanti-alla-sfida-degli-ogm-2-0-20160118/

Il biologico conquista la Gdo: +20% di vendite in un anno

Il biologico conquista sempre più consumatori italiani. È quanto evidenziato dai dati sulla crescita del bio nel 2015, elaborati di ricerche di mercato Nielsen.

Secondo l’analisi presentata a BolognaFiere, in occasione di Marca, Salone internazionale sui prodotti a Marca del Distributore, il mercato del biologico italiano continua a rappresentare una grande opportunità per la distribuzione organizzata.

Nell’ultimo anno (novembre 2014 – novembre 2015) il valore delle vendite di prodotti biologici nella GDO è cresciuto di ben il 20%, raggiungendo un valore complessivo di 863,8 milioni di euro.

Biologico_logo

 

 

 

 

 

 

 

 

Il podio dei prodotti più venduti in Gdo vede piazzarsi al primo posto le uova biologiche  (vendite per oltre 61 milioni, +8,4% sull’anno precedente), seguite dall’alternativa a confetture e marmellate, le composte di frutta (oltre 60 milioni, +8,2%). Al terzo posto, invece, si piazzano le gallette di riso (sfiorano i 50 milioni, con un +21,4% rispetto all’anno precedente), seguite da frutta fresca (42 milioni, +12,4%), brick di bevande alla soia (+25,2% per un valore di oltre 37 milioni), pasta di semola (+29%, anche in questo caso 37 milioni), alimenti a base di soia (+37,3%, 35 milioni), ortaggi (+8,3%, oltre 30 milioni), latte fresco (+4,3%, 29 milioni).

In sintesi, nella Grande distribuzione organizzata, l’incremento medio per le prime 15 categorie è del 18,6%, con un mimino del +4,3% per il latte e un massimo del +47,7% per l’olio extravergine d’oliva. Non male, per un settore che esprime da un decennio tassi di crescita a due cifre, anche negli anni dell’ultima crisi dei consumi.

Ma non ci si può fermare a crogiolarsi sui dati. Secondo le organizzazioni di settore, infatti, è necessario tutelare il settore, favorendo il confronto tra gli attori protagonisti e utilizzando al meglio gli strumenti a disposizione, al fine di garantire qualità e integrità delle produzioni.

Per raggiungere questo scopo è necessaria inoltre la collaborazione delle istituzioni, che devono essere sollecitate al fine di favorire un approccio meno burocratico e più orientato allo sviluppo: magari prevedendo nel Piano d’azione nazionale iniziative di informazione al pubblico di cui diventino protagonisti gli operatori dello specializzato e della grande distribuzione.

Fonti:

http://www.focus.it/ambiente/ecologia/dalle-uova-all-olio-il-mercato-del-bio-vale-oltre-860-milioni-20percent-in-un-anno

http://www.greenstyle.it/prodotti-biologici-20-vendite-nel-2015-uova-al-primo-posto-182542.html