Suolo e Salute

Mese: Novembre 2017

Mercato bio globale: il mercato vale quasi 90 miliardi di dollari

Mercato bio globale: il mercato vale quasi 90 miliardi di dollari

Cresce il mercato bio in tutto il mondo: il fatturato sfiora ormai i 90 miliardi di dollari e la superficie agricola dedicata alla coltivazione senza prodotti chimici è in crescita quasi ovunque.

Ottime le performance registrate in Nord America, ma importante anche la crescita nei Paesi europei: i dati più interessanti negli ultimi anni arrivano da Francia e Svezia, ma mercati consolidati da decenni come Austria e Germania fanno registrare ancora numeri in crescita. E l’Italia? Si conferma tra le realtà più dinamiche.

La fotografia del settore arriva da un report di BIOFACH, il Salone degli Alimenti Biologici, la cui prossima edizione è prevista per il 14-17 febbraio 2017, a Norimberga, in Germania.

Ecco tutti i dati più interessanti forniti dagli organizzatori.

Mercato bio a livello globale: fatturato a 90 miliardi

Previsioni splendide per il futuro”, così Biofach definisce il futuro del mercato bio a livello globale. Un comparto che sta per toccare i 90 miliardi di dollari di fatturato. I tassi di crescita più alti sono stati registrati, al 2016, nel Nord America e nei Paesi dell’Europa settentrionale. Solo negli Stati Uniti, il fatturato è arrivato lo scorso anno a 43 miliardi di dollari (dati Ota – OrganicTradeAssociation) e il bio conquista una quota del 5% nel mercato agroalimentare.

Mercati in crescita anche in Europa. I comparti con i trend incrementali più forti in Germania, con una crescita di quasi il 10% nel 2016, e in Francia, con un plus di oltre il 20%. Buone notizie anche dal Regno Unito: + 7 per cento nello scorso anno. Con riferimento al 2015, invece, le nazioni che hanno registrato gli incrementi superiori (20% e più) sono stati Spagna, Irlanda e Svezia.

Cresce anche la SAU dedicata al biologico:

«Stando ai nostri calcoli – spiegano Helga Willer, Julia Lernoud e UrsNiggili del FiBL, Istituto svizzero di ricerche in agricoltura bio – nel 2016 la superficie biologica è aumentata in tutto il mondo di pressoché 5 milioni di ettari, cosa che si può considerare un risultato molto positivo».

In particolare, dal FiBL sottolineano il ruolo che sta avendo l’Australia nel settore: agli enormi pascoli estensivi già presenti nella nazione, si sono aggiunte negli ultimi mesi nuove aziende orientate al bio.

Il mercato bio in Europa

Sul fronte delle superfici agricole convertite al bio, troviamo forti incrementi nei Paesi europei in via di sviluppo: la Bulgaria incrementa del 35% la propria SAU biologica; segue la Croazia con un +23% e Cipro, +18%. Crescite più contenute, ma comunque importanti, sono state registrate in Francia, con i suoi 210mila ettari aggiuntivi, in Germania, 75.650 ettari, e in Spagna, +50mila ettari. Nel complesso, la superficie a bio in Europa cresce, malgrado la diminuzione registrata in Grecia, Polonia e Romania: 130mila gli ettari in meno nei 3 Paesi.

Austria e Germania: due mercati consolidati

Il report Biofach si concentra poi su alcune realtà europee particolarmente interessanti per delineare lo stato di salute del mercato bio nel Vecchio Continente. Innanzitutto, la Germania.

Il mercato del bio tedesco, che ha già una tradizione consolidata, ha visto una crescita del 9,9% lo scorso anno, arrivando a un fatturato di 9,48 miliardi di euro. Nel 2017, dovrebbe arrivare il superamento del traguardo dei 10 miliardi. Crescono soprattutto le vendite nei supermercati: +14,6% e 5,45 miliardi di euro di fatturato. I negozi specializzati raccolgono invece 2,85 miliardi, per una crescita del 5%.

Da più di vent’anni leader del settore, l’Austria si conferma particolarmente attiva in termini di produzione e consumo di biologico. Cresce ancora la quota del bio sul totale del fatturato alimentare: nel primo semestre 2017 è all’8,6% (era al 6,7 nel 2013). Nel dettaglio, vanno particolarmente forti le uova (20% la quota di mercato sul totale), il latte fresco (18%), le patate (16%) e verdura fresca (14%). In totale, il comparto registra un fatturato da 1,6 miliardi di euro, così suddiviso: 75% al commercio convenzionale, 19% ai negozi specializzati, 6% alla ristorazione. Restano al palo invece le aziende bio: nel 2015 erano 20.779, pressoché la stessa cifra registrata nella metà degli anni ’90.

Francia e Svezia: crescita impetuosa

Il report Biofach si sofferma anche su Francia e Svezia.

Oltralpe, i dati di vendita parlano di un mercato bio in crescita nel 2016 di 1,2 miliardi di euro rispetto all’anno precedente: +21,7% l’incremento in termini percentuali. Nel suo complesso, la nazione ha quindi raggiungo 6,7 miliardi di euro di fatturato. E il dato si riferisce ai soli canali del commercio convenzionale e della vendita diretta. A questi vanno ad aggiungersi i 411 milioni della ristorazione bio. Frutta e verdura i comparti che hanno registrato maggior successo: +33%. Buona la performance del secco, al +24%.

Continua inoltre la corsa della Svezia: dal 2014 a oggi, i tassi di crescita registrati dal comparto sono stabilmente tra il 30 e il 40%. Nel triennio considerato, le vendite sono raddoppiate, raggiungendo i 2,6 miliardi di euro. Nel primo semestre 2017, la crescita ha visto un certo rallentamento: le stime parlano di un 7-8% in più. Cresce anche la quota di bio nel mercato agroalimentare, ora al 9,3%.

Il mercato bio in Italia

Anche il nostro Paese, come da più parti annunciato, vede consolidarsi il mercato dei prodotti agroalimentari biologici. Aumenti vengono registrati sia sul fronte della superficie coltivata che nel numero di aziende. A fine 2016, sono stati 300mila gli ettari di SAU in conversione al bio, per un totale di 1,8 milioni di ettari e il 14,5% del totale della superficie agricola italiana. Crescono in particolare le aree coltivate a verdure (+49%), a cereali (+32) e oliveti e vigne (+23%). Le migliori performance vengono registrate nelle regioni del sud: Sicilia, Puglia e Calabria al top per superfici.

Sono 72.154 le aziende nel comparto, di cui quasi 56mila sono di agricoltori bio. Sul fronte delle vendite, il fatturato ha raggiunto i 3 miliardi di euro complessivi, con un incremento del 14%, con il commercio convenzionale in crescita al di sopra della media (+16%), mentre i negozi bio hanno registrato il +3,5%.

FONTI:

http://www.sinab.it/bionovita/biofach-ancora-trend-positivo-il-comparto-biologico

http://www.sinab.it/sites/default/files/share/Internationaler%20Marktbericht%20%20BIOFACH_it.pdf

Filiera del pomodoro e tracciabilità: il Mipaaf convoca tavolo di confronto

Filiera del pomodoro e tracciabilità: il Mipaaf convoca tavolo di confronto

L’8 novembre, al Palazzo dell’Agricoltura, si sono riuniti in presenza del Ministro Maurizio Martina i rappresentanti di organizzazioni agricole, sindacali, dell’industria, della grande distribuzione e i soggetti del terzo settore, per prendere parte al tavolo della filiera del pomodoro.

A renderlo noto lo stesso Ministero delle politiche agricole. Obiettivo dell’incontro, rilanciare un impegno comune sul fronte della trasparenza, della legalità e della tracciabilità del settore.

Filiera del pomodoro: trasparenza per difendere la credibilità

Come affermato dal Ministro Martina in una nota, il Tavolo della filiera del pomodoro è stato programmato per tutelare la credibilità dell’intero settore, una delle eccellenze più rappresentative del Made in Italy.

Tutti i rappresentanti della filiera sono stati convocati al fine di favorirne la sinergia e creare un percorso stabile di trasparenza e legalità:

«A questo scopo – ha affermato Martina – è stato creato un gruppo di lavoro ristretto che individui strumenti più efficaci per la totale tracciabilità dei prodotti in vista già della prossima campagna di raccolta. Nella stessa direzione va anche il decreto interministeriale che abbiamo firmato per introdurre in etichetta l’obbligo di indicazione dell’origine dei derivati del pomodoro. Su questo fronte continueremo il nostro pressing a Bruxelles affinché si arrivi a una scelta europea. Questo vuol dire garantire maggiori informazioni ai consumatori e rafforzare i rapporti tra chi produce e chi trasforma, nella massima trasparenza».

L’esigenza di una collaborazione tra i diversi attori della filiera è stata sottolineata anche da Maurizio Gardini, presidente di Alleanza delle Cooperative italiane:

«È necessario che tutti gli attori convergano verso un comune denominatore: valorizzazione e tutela del prodotto 100% Made in Italy e affermazione della legalità per il pieno rispetto della dignità di chi lavora. È una partita che si vince insieme, unendo le forze dai produttori ai sindacati dei lavoratori, per passare poi a chi trasforma e commercializza il prodotto».

Sono le parole dello stesso Gardini, a margine del Tavolo della filiera del pomodoro. Il compito delle Istituzioni, secondo il presidente di Alleanza delle Cooperative, è intensificare i controlli nelle campagne, colmando le lacune ancora presenti nel sistema.

FONTI:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11900

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/mondo_agricolo/2017/11/08/agricoltura-al-via-lavori-tavolo-su-filiera-del-pomodoro_55c33dc9-3a09-465f-9c13-c23b9ec99430.html

http://www.italiafruit.net/DettaglioNews/41914/in-primo-piano/il-pomodoro-fa-quadrato-per-la-legalita

Biologico Puglia: in arrivo lo sblocco dei pagamenti Agea

Biologico Puglia: in arrivo lo sblocco dei pagamenti Agea

Arriverà a breve lo sblocco dei pagamenti Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) per il settore Biologico in Puglia: ne dà notizia Leonardo Di Gioia, assessore all’agricoltura della giunta regionale.

Dopo il via libera dell’impianto di ulivi nelle aree colpite da Xylella, arriva una nuova buona notizia per il settore agroalimentare locale.

I fondi sbloccati saranno pari a circa 80 milioni di euro e saranno attivati attraverso le misure 10 e 11 del PSR Puglia 2014-2020.

Biologico Puglia, l’assessore: “Presto sbloccati i fondi Agea”

L’annuncio dello sblocco dei fondi Agea arriva per bocca di Di Gioia, che in una nota ha dato notizia dell’esito positivo di un incontro con i vertici dell’Agenzia svoltosi lunedì 6 novembre:

«L’ente pagatore dei fondi a valere sul PSR – ha dichiarato l’assessore –alla presenza delle associazioni agricole di categoria pugliesi, ha assicurato l’imminente sblocco dei pagamenti relativi alle domande ammesse a finanziamento delle Misure a superficie del PSR Puglia 2014-2020 attivati nel corso della campagna 2016 (Misura 10 “Agricoltura integrata” e Misura 11 “Agricoltura biologica”)».

Di Gioia ha inoltre ricordato come la giunta avesse “già qualche mese fa”, fatto presente ad AGEA “gli oggettivi ritardi relativi alla definizione delle domande ammesse a finanziamento e nel pagamento dei premi spettanti”. L’assessorato evidenziava infatti “il basso tasso di pagamento al termine dei pagamenti automatizzati relativi alle domande a superficie per la Campagna 2016”. Veniva inoltre rappresentata una certa “difficoltà nell’attivazione della procedura istruttoria, necessaria al trattamento delle domande del tutto o in parte pagate”.

Con l’ultimo incontro, l’Agenzia ha “prospettato la necessità di incrementare tale tasso di pagamento, provvedendo a mettere in atto tutte le misure per correggere e superare le anomalie delle domande non liquidate”. La procedura sarà sbloccata dunque attraverso il SIN, società che gestisce e sviluppa il sistema informativo agricolo nazionale:

«Questo per consentire – conclude Di Gioia –ai nostri Uffici regionali e nel più breve tempo possibile l’adozione dei provvedimenti amministrativi di ammissibilità agli aiuti per la Campagna 2016, nonché, e sin da subito, anche all’erogazione degli anticipi relativi alla Campagna 2017».

Biologico Puglia: sul piatto 80 milioni

Andiamo a vedere, in concreto, le cifre. L’intervento di Di Gioia si riferisce all’annualità 2016 per i pagamenti sulle domande per le misure a superficie, inserite nel Psr Puglia 2014-2020. Agli agricoltori che hanno aderito ai bandi considerati, spettano:

  • 39 milioni per l’agricoltura integrata (Misura 10)
  • 41,6 milioni per il biologico (Misura 11)

Complessivamente, dunque, parliamo di liquidazioni pari a 80,6 milioni di euro.

Si tratta di stanziamenti importanti, che possono dare ulteriore impulso al biologico pugliese, già posizionato tra i primi attori a livello nazionale. La Puglia infatti registra la seconda maggiore superficie regionale, in Italia, coltivata con metodo biologico. Nel 2016, nel nostro Paese tale quota raggiungeva quasi gli 1,8 milioni di ettari, in rialzo rispetto all’anno precedente di circa 300mila ha.

Dopo la Sicilia, che ha 363mila ettari coltivati a bio, il biologico in Puglia raggiunge la seconda posizione, con 255mila ha.

FONTI:

http://www.agenparl.com/di-gioia-a-breve-sbloccati-pagamenti-agea-agricoltura-biologica/

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2017/11/07/puglia-agricoltura-integrata-e-bio-verso-lo-sblocco-dei-pagamenti/56295

http://www.suoloesalute.it/aziende-agricole-biologiche-boom-3-regioni-del-sud-italia/

Biostimolanti: dal 27 al 30 novembre Miami ospiterà il Terzo congresso mondiale di settore

Biostimolanti: dal 27 al 30 novembre Miami ospiterà il Terzo congresso mondiale di settore

Dal 27 al 30 novembre, Miami ospiterà il Terzo congresso mondiale sui biostimolanti. Si tratta di un incontro tecnico e scientifico internazionale, volto ad analizzare le ultime conoscenze su questo tipo di prodotti, sempre più adoperati nella produzione agricola mondiale.

Biostimolanti: un mercato in crescita

Negli ultimi anni, i prodotti biostimolanti hanno suscitato un enorme interesse, sia dal punto di vista agronomico, che da quello economico. Le ultime stime prevedono che il mercato sfiorerà i 3 miliardi di dollari entro il 2021. Un fatturato che è quasi il doppio rispetto a quello registrato nel 2015.

Ed è proprio alla luce di questa crescita così rapida che il Terzo Congresso mondiale assume ancora maggior rilevanza. Soprattutto se si considera che non tutti i meccanismi legati al mercato sono stati ancora chiaramente compresi. A partire dall’ambito legislativo che dovrebbe regolamentare i prodotti e ha bisogno di essere definito e migliorato.

Si tratta di un comparto legato a temi ambientali, colturali e di sostenibilità. Sono varie le sostanze adoperate per la creazione dei biostimolanti: dagli estratti umidi e fulvici, ai prodotti a base di alghe, ai derivati animali e vegetali. La loro funzione è migliorare le performance agronomiche delle colture. I principi attivi di questi prodotti apportano modifiche anche significative all’intero sistema suolo-pianta, migliorandone l’efficienza, così come le capacità di recupero della pianta.

Il ruolo svolto dal Congresso sui biostimolanti

Lo scopo del Congresso è in parte quello di spiegare il ruolo e le modalità di impiego di questi prodotti. Si terranno, quindi, una serie di presentazioni e dibattiti sia a carattere generale che specifico.

Le principali tematiche trattate saranno incentrate su questi argomenti:

  • Effetto dei biostimolanti su crescita delle piante e fertilità del suolo;
  • Asportazione di nutrienti;
  • Produzione e qualità delle colture;
  • Tolleranza agli stress ambientali.

Si tratta di un’occasione unica nel suo genere, grazie anche all’eterogeneità dei rappresentanti che vi prenderanno parte: non ci saranno solo Istituzioni, accademie e agenzie governative, ma anche fornitori, distributori, agronomi e studiosi. Relatori internazionali esploreranno le nuove conoscenze tecnico-scientifiche acquisite e gli aspetti legislativi che ne regolano il mercato.

Ci sarà anche una parte espositiva, con stand di aziende provenienti da tutto il mondo, tra cui diverse imprese italiane.

FONTI:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/fertilizzanti/2017/11/06/terzo-congresso-sui-biostimolanti-in-scena-i-protagonisti/56274

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/fertilizzanti/2017/10/02/biostiomolanti-voce-ai-relatori-del-3-congresso-di-miami/55746

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/fertilizzanti/2017/09/04/verso-il-3-congresso-mondiale-sui-biostimolanti/55334

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/fertilizzanti/2017/03/13/terzo-congresso-mondiale-sui-biostimolanti/53147

Agricoltura bio: ESPP e IFOAM insieme per trattare l’utilizzo dei prodotti nutrizionali riciclati

Agricoltura bio: ESPP e IFOAM insieme per trattare l’utilizzo dei prodotti nutrizionali riciclati

Il prossimo 12 dicembre, IFOAM UE, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica, in comunione con l’ESPP, la Piattaforma Europea del Fosforo Sostenibile, organizzeranno una riunione degli stakeholder comunitari sull’utilizzo dei prodotti nutrizionali riciclati sulle colture di tipo biologico.

L’evento sarà incentrato principalmente su“Approvazione e valore dei fertilizzanti riciclati nell’agricoltura biologica”. Gli interlocutori del settore avranno modo di affrontare le sfide e i vantaggi che un uso sostenibile di queste sostanze può comportare nell’agricoltura biologica.

Durante l’incontro, saranno trattati nello specifico alcuni temi cari al settore. In particolare:

  • La necessità di introdurre il fosforo nell’agricoltura biologica;
  • La coerenza tra il riciclo delle fonti nutrizionali e il loro utilizzo sostenibile nelle colture biologiche;
  • L’approvazione di vari materiali secondari e prodotti riciclati per le coltivazioni biologiche, i distributori di prodotti bio e i consumatori.

L’incontro è gratuito e ci si può iscrivere a questo link: https://www.eventbrite.ca/e/recycled-nutrients-and-organic-food-tickets-38702699817?aff=es2

I dettagli e il programma dell’evento sarà inviato direttamente da ESPP con la conferma di registrazione.

ESPP e IFOAM: l’impegno a favore del bio

Qualche parola in più sugli organizzatori dell’evento. L’ESPP, la Piattaforma Europea del Fosforo Sostenibile promuove l’attuazione di una gestione ecologica di tale sostanza in Europa. In particolare, del suo riciclo. L’ESPP è un’organizzazione senza scopi di lucro, finanziata dai suoi membri. La sua mission è favorire il dialogo tra parti interessate e settoriali, creare reti, diffondere informazioni ed elaborare proposte congiunte con i responsabili politici. La piattaforma riunisce una gamma di varie industrie, che spaziano in diversi settori. Dalle aziende che si occupano di acqua e rifiuti, a quelle che trattano fertilizzanti biologici e minerali, dalle imprese che realizzano prodotti chimici a quelle esperte in tecnologie di riciclaggio. Oltre alle realtà aziendali, riunisce in sé anche Istituti di ricerca e gli enti pubblici.

IFOAM, la Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica è un’organizzazione che riunisce in sé gli attori protagonisti del settore biologico. L’organizzazione si batte per promuovere la coltivazione sostenibile e il cambiamento in tutto il mondo. Porta avanti proposte e idee articolate, lavorando attivamente con organizzazioni come FAO, IFAD, nonché direttamente con i governi di numerosi Paesi.

FONTE:

http://www.ifoam-eu.org/en/news/2017/11/03/european-stakeholder-meeting-potentials-and-challenges-use-recycled-nutrient

Controlli cibo biologico: intesa sul decreto in Conferenza Stato Regioni e Unificata

Controlli cibo biologico: intesa sul decreto in Conferenza Stato Regioni e Unificata

Coltivazione e trasformazione di cibo biologico: il decreto legislativo sui controlli in materia fa un nuovo passo in avanti.

Dopo le polemiche degli ultimi giorni – in cui diversi operatori del settore hanno sollevato dubbi e critiche sulla proposta – arriva l’intesa della Conferenza Stato Regioni e Unificata allo schema di decreto. L’intesa è arrivata durante la riunione del 26 ottobre, ma lo schema legislativo è stato pubblicato sul sito della Conferenza mercoledì 8 novembre.

L’intesa è sul testo del decreto che, lo ricordiamo, reca “Disposizioni di armonizzazione e razionalizzazione della normativa sui controlli in materia di produzione agricola e agroalimentare e biologica”. La Conferenza ha condizionato l’intesa “all’accoglimento integrale degli emendamenti contenuti nel documento consegnato”. Vediamo le modifiche introdotte.

Decreto controlli sul cibo biologico: gli emendamenti

Vediamo nel dettaglio le modifiche apportate allo schema di decreto.

I primi emendamenti riguardano l’articolo 3:

  • Al comma 2, si specifica che gli ‘organismi di controllo’ devono prestare istanza di autorizzazione ai sensi dell’art. 4, co. 1;
  • Al comma 4 vengono limitati alcuni poteri delle Province Autonome di Trento e Bolzano
  • Al comma 7 si esclude dalle attività di controllo il Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare

Articolo 4. Qui le modifiche più sostanziali riguardano i commi 8 e 9. Nel primo caso si sancisce che il medesimo personale non possa effettuare controlli su un medesimo operatore più di 3 visite ispettive consecutive (precedentemente il limite era di 3 anni). Il comma 9, che sanciva invece un divieto di effettuare controlli sul medesimo operatore per un periodo superiore ai 5 anni, viene abolito.

La modifica più sostanziale riguardo l’articolo 5 è invece al comma 10: in caso di mancata ottemperanza da parte dell’operatore alla diffida prevista al comma 9, il provvedimento sanzionatorio orariguarda la soppressione delle indicazioni biologiche.

L’art.6 determina gli obblighi a cui devono adempiere gli organismi di controllo, durante la propria attività di verifica. L’emendamento, in questo caso, riguarda i termini di scadenza per il rilascio del documento giustificativo e, laddove previsto, del certificato di conformità. Il termine, infatti, passa da 30 a 90 giorni.

Violazioni alla norma sui controlli per il cibo biologico: le sanzioni (art. 8-10)

Art.8. Cancellate integralmente le lettere dalla a) alla c) del comma 1. Nello specifico, le sanzioni amministrative pecuniarie agli organismi di controllo non saranno più comminate in questi casi:

  • rilascio del documento giustificativo e, ove richiesto, del certificato di conformità oltre i termini stabiliti dall’art.6, comma 1, lettera h;
  • applicazione del tariffario in maniera difforme rispetto a quello allegato all’istanza di cui all’art.4, comma 1;
  • mancata comunicazione al Ministero delle modifiche giuridiche o organizzative intervenute successivamente all’autorizzazione.

Restano validi gli altri casi indicati, con qualche modifica alle lettere h ed f. Alla lettera h, la dicitura “accetta la notifica” diventa “accetta l’assoggettamento” di un operatore precedentemente escluso. Non solo: i termini indicati dall’emanazione del provvedimento di esclusione vengono accorciati da 5 a 2 anni. Alla lettera f, la colpa dell’omissione della verifica delle azioni correttive non è riferita più anche alla diffida, ma solo alla sospensione o soppressione.

Cambia la materia di riferimento dell’art.10, ora riferita a“Sanzioni amministrative pecuniarie relative alla designazione, alla presentazione e all’uso commerciale”. Qui vengono cancellati i commi dal 4 al 9. Nello specifico, non saranno più ritenute valide le seguenti sanzioni:

  • sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 20.000 euro per chiunque non provvede a mettere in atto, nei tempi previsti, le procedure per il ritiro della merce, o l’eventuale comunicazione ai propri clienti della soppressione dei termini o delle indicazioni relative al metodo di produzione biologico;
  • la sanzione da 3.000 a 18.000 euro comminata a chiunque non consente o impedisce le verifiche dell’organismo di controllo;
  • la sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000 a 18.000 euro a chiunque sia stato applicato un provvedimento di soppressione delle indicazioni biologiche, in assenza di ricorso avverso o a seguito di decisione definitiva di rigetto del ricorso;
  • la multa da 3.000 a 18.000 euro a chiunque sia stato applicato un provvedimento di sospensione della certificazione biologica;
  • sanzione da 5.000 a 30.000 euro comminata a chiunque sia stato applicato un provvedimento definitivo di esclusione dal sistema biologico;
  • a chiunque non ottemperi nei termini stabiliti alla diffida, la sanzione da 300 a 1.500 euro.

Le ultime modifiche

Nell’art.11, al comma 1, le sanzioni amministrative saranno comminate anche a chi non è più inserito nel sistema di controllo, a seguito di esclusione o di recesso volontario. I commi 3 e 6 sono completamente cancellati. Ai commi 4 e 5, le sanzioni non saranno più applicate a chi è stato applicato un provvedimento di sospensione imputabile a morosità.

Nel nuovo art. 12, è esclusa l’applicazione della sanzione più grave, aumentata fino al triplo, per chi commette più violazioni della stessa disposizione.

Nel nuovo art. 14, sono prolungati i termini dell’attività di controllo sui medesimi operatori che passano da 18 a 24 mesi dalla scadenza prevista dall’art. 4, comma 9.

L’emendamento prevede l’inserimento nel nuovo art. 16 di una clausola di salvaguardia inerente l’applicazione delle disposizioni anche alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano, compatibilmente ai rispettivi statuti.

FONTI:

http://www.sinab.it/bionovita/controlli-sancita-l%E2%80%99intesa-dalla-conferenza-stato-regioni-ed-unificata

http://www.statoregioni.it/Documenti/DOC_060785_REP.%20132%20CU%20(P.%2012%20ODG).pdf

http://www.suoloesalute.it/decreto-controlli-nel-bio-le-aziende-italiane-scrivono-martina/