Suolo e Salute

Anno: 2017

Prodotti biologici: secondo gli ultimi dati l’Italia è seconda in Europa


Anno record per l’agricoltura e i prodotti biologici italiani
. I dati dell’edizione 2017 del rapporto “Il Mondo dell’agricoltura biologica”, confermano un trend in crescita, soprattutto per quanto riguarda le superfici coltivate.

Nel 2015, il bio è stato praticato su 50,9 milioni di ettari in 179 paesi nel Mondo. Ben 6,5 milioni di ettari in più rispetto al 2014. La maggiore crescita mai registrata fino ad oggi.

A livello globale, il mercato vale più di 80 milioni, con 2,4 milioni di operatori impiegati. Il 7,2% in più dell’anno precedente.

Ecco i risultati, nello specifico, del rapporto a cura dell’Istituto di ricerca per l’agricoltura biologica (Fibl) e dalla Federazione internazionale dei movimenti per l’agricoltura biologica (Ifoam).

Italia al secondo posto per superfici coltivate ad agricoltura biologica

Nella classifica generale, l’Italia spicca per numero di superfici convertite ad agricoltura biologica. Il nostro Paese, infatti, guadagna il secondo posto in Europa per estensione: 1,5 milioni di ettari. Fa meglio solo la Spagna, a quota 2 milioni.

Il Bel paese si aggiudica invece la sesta piazza nella classifica mondiale. Il Paese più bio del mondo è oggi l’Australia, con ben 22,7 milioni di ettari coltivati con tecniche sostenibili. Seguono il continente europeo, con 12,7 milioni di ettari e l’America Latina con 6,7 milioni di ettari.

I mercati in cui il settore dei prodotti biologici rende di più sono: Usa, con 35,8 miliardi di euro, Germania, con 8,6 miliardi, e Francia, a quota 5,5 miliardi.

L’India è invece il Paese con il maggior numero al mondo di produttori biologici: ben 585 mila. Al secondo e terzo posto l’Etiopia, con 203 mila unità, e il Messico (200 mila).

Prodotti biologici: trend in continua crescita

L’Italia registra ottimi numeri anche in tema di produttori bio: sono oltre 52mila gli operatori del settore, un buon 15% in più rispetto agli anni precedenti.

Le aziende certificate sono il 3,6% del totale, per un giro d’affari di circa 3 miliardi.

Ma il settore cresce senza sosta in tutto il mondo. La domanda dei consumatori aumenta e si riflette nei numeri positivi registrati dai vari Paesi. Nel 2015, evidenzia il rapporto, la maggior parte dei principali mercati hanno registrato tassi di crescita a due cifre.

Fonti:

http://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/mondo_agricolo/2017/03/02/agricoltura-2015-record-per-biologico-mercato-da-75-mld_112b24d7-592b-4b49-9fb9-8f38bbb45499.html

http://www.lastampa.it/2017/03/06/italia/cronache/agricoltura/il-bio-eccellenza-ditalia-e-i-ritardi-della-politica-il47z3DRgfkC5iCufCVPGM/pagina.html

http://www.green.it/biofach-2017/

 

Biometano: il Governo punta a licenziare il decreto in estate

Novità sul fronte del decreto interministeriale sul biometano italiano. Giovanni Perrella del Ministero dello Sviluppo Economico, è intervenuto in occasione di Biogas Italy, evento annuale organizzato dal “Consorzio italiano biogas”, confermando la prossima approvazione del provvedimento.

Biometano: cosa prevede il decreto

Dal 15 dicembre 2016 al 13 gennaio di quest’anno il MISE ha avviato una consultazione pubblica sulla bozza del decreto interministeriale su biometano e biocarburanti. Conclusa questa fase di auditing aperta agli stakeholder del settore, il Ministero si dice pronto all’approvazione, che dovrebbe arrivare entro l’estate.

L’occasione per l’annuncio sono stati gli Stati generali del biogas e del biometano, andati in scena a Roma.

«Il nuovo decreto in preparazione prevede un sostegno ai biocarburanti avanzati che pone il biometano in prima linea», ha spiegato Perrella in occasione di Biogas Italy. «Il decreto prevede un tetto di 1,1 miliardi di metri cubi, sufficiente a raggiungere il target di consumo al 2020 del 10% sul totale dei carburanti. Secondo le stime esposte proprio a Biogas Italy, le potenzialità del biometano saranno maggiori, ma siamo disponibili a rivedere i limiti se dovesse esserci uno sviluppo più consistente».

Il settore del biogas in Italia

Sul tema è intervenuto Piero Gattoni, presidente CIB. Mentre si attende il provvedimento ministeriale, ha dichiarato, «le aziende sono già pronte». Il settore infatti «ha mobilitato investimenti per 4 miliardi di euro, creando oltre 1.200 impianti a biogas e 12.000 occupati stabili». Ad oggi, la potenza installata è pari a circa 1200 mega Watt. L’80% dell’energia prodotta è derivata dal mondo agricolo, grazie alla valorizzazione dei reflui e dei sottoprodotti. Numeri che rendono l’Italia seconda in Europa per la produzione di biogas.

Il decreto del MISE potrebbe quindi dare nuovo impulso a un settore già in forte espansione:

«Ci auguriamo che il processo normativo si concluda al più presto», conclude Gattoni. «L’obiettivo è di dare concretezza a una potenzialità che nel prossimo futuro può rappresentare fino al 15% del fabbisogno nazionale di gas naturale».

FONTI:

http://www.informatoreagrario.it/ita/News/scheda.asp?ID=3226

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2016/12/15/biometano-via-consultazioni-pubbliche-sul-nuovo-decreto_vCgXGEbb6FKmCg49r4TSyH.html?refresh_ce

http://www.adnkronos.com/soldi/economia/2016/11/09/via-ecomondo-piattaforma-tecnologica-nazionale-sul-bio-metano_3Jlh1Ee1X9sDOpjCW2pYhL.html?refresh_ce

Sostenere l’agricoltura biologica per contrastare la fame nel mondo

Fame nel mondo: è l’agricoltura biologica l’unica strada da percorrere per nutrire il pianeta. Questo, in sintesi, il messaggio dell’ultimo rapporto realizzato dall’istituto di ricerca FiBL e da IFOAM.

Il rapporto, intitolato “The World of Organic Agriculture: Statistics and Emerging Trends”, è stato presentato in occasione di Biofach, Salone leader mondiale degli alimenti biologici, conclusosi domenica a Norimberga.

Secondo il documento, sono l’Asia, l’Africa e l’America Latina le aree che ospitano il maggior numero di produttori biologici di tutto il mondo. Ben tre quarti degli operatori di settore risiede in queste zone.

In testa l’India, con le sue 585.200 unità, seguita dall’Etiopia, a quota 203.602 e dal Messico, 200.039.

Dati che, come afferma FederBio in un comunicato stampa, non solo scardinano la vecchia convinzione che l’agricoltura biologica sia un tipo di coltivazione elitaria, ma evidenziano allo stesso tempo come il bio sia uno strumento concreto per migliorare la qualità di vita degli agricoltori.

Agricoltura biologica per contrastare la fame nel mondo

Secondo Federbio, l’agricoltura biologica è la chiave di volta per garantire lo sviluppo della sicurezza alimentare, combattere la fame nel mondo, e mettere a disposizione delle popolazioni più povere cibo sano e sostenibile.

Il rapporto, aggiornato al 2015, evidenzia come il settore sia in crescita sotto tutti i fronti: quello economico, con un fatturato di 75 miliardi di euro, per superficie, con un più 14,7% di terre coltivate a biologico rispetto all’anno precedente, e per numero di produttori, con un più 7,2%.

I numeri dell’Africa

Il biologico segna numeri importanti anche in Africa. Qui, nel 2015, la produzione sostenibile di avocado, frutta tropicale e cacao ha registrato una forte crescita. Merito anche degli incentivi e della pianificazione strategica del settore, supportata dall’African Union.

I numeri dell’Asia

Allo stesso modo, anche il continente asiatico ha registrato un’importante crescita del mercato interno biologico. È la Cina a fare da traino, sia in termini di dimensioni di mercato, con un fatturato di 4,7 miliardi di euro, che di superficie agricola, con 1,6 milioni di ettari coltivati.

I numeri dell’America Latina

L’America Latina è la terza area al mondo per estensione di territori coltivati ad agricoltura biologica. L’Oceania si aggiudica il primo posto, seguita dall’Europa. La forza dell’America Latina sono le amministrazioni locali, che si sono rimboccate le maniche per agevolare i produttori locali, nonostante la riduzione dei supporti governativi all’agricoltura biologica.

Perché il biologico può combattere la fame nel mondo

Il ruolo del biologico nella lotta alla fame nel mondo è spiegato bene nell’intervento di Paolo Carnemolla, presidente FerBio:

«L’agricoltura biologica gioca un ruolo fondamentale nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto in aree caratterizzate da scarsità di risorse e dove piccole unità familiari sono legate a una gestione tradizionale della terra. È stato dimostrato come in queste zone l’agricoltura biologica sia più efficiente. Non solo per i costi più bassi determinati dal reimpiego delle sementi e dalla rinuncia a fertilizzanti chimici e pesticidi, ma anche per rese uguali e superiori all’agricoltura convenzionale nel lungo periodo. Rese che sono conseguenza del ripristino della sostanza organica nel terreno, in grado anche di diminuire l’impatto della siccità e di contrastare la desertificazione».

 

FONTI:

https://www.greenbiz.it/biologico/15490-agricoltura-biologica-fame-mondo

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=1124

La coltivazione del pomodoro da industria bio: aspetti agronomici e tematiche legate alla certificazione

Si terrà Martedì 14 Marzo, dalle ore 9.30 fino alle 13.30, un incontro tecnico che tratterà “La coltivazione del pomodoro da industria bio: aspetti agronomici e tematiche legate alla certificazione” . L’incontro organizzato da Suolo e Salute si terrà presso la Sala Bertonazzi c/o Palazzo dell’Agricoltura di Piacenza in  Via Cristoforo Colombo, 35.

Il direttore tecnico nazionale di Suolo e Salute, Alessandro D’Elia presenterà le problematiche legate alla certificazione del pomodoro da industria biologico, mentre Carlo Bazzocchi, tecnico consulente nel settore delle produzioni biologiche, parlerà della coltivazione del pomodoro da industria bio: aspetti agronomici e problematiche.

Per ulteriori informazioni: 344 04 11 921 oppure i.saltari@suoloesalute.it

Per visualizzare la locandina Clicca qui Incontro-Tecnico_pomodoro-da-industria-bio.pdf (731 download )

Terremoto: Agea eroga 50 milioni di euro a sostegno del settore agroalimentare

Agea eroga 50 milioni di euro di fondi europei per lo sviluppo rurale delle zone colpite dal terremoto di agosto e ottobre 2016. A renderlo noto il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Agea dispone l’anticipo dei pagamenti per dare respiro alle zone colpite

In un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi, il Mipaaf ha confermato l’autorizzazione da parte di Agea al pagamento anticipato di 13mila domande, relative alle misure per la sostenibilità, per il biologico e per indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici.

Pagamenti che si aggiungono a quelli già autorizzati precedentemente per un importo di circa 9 milioni di euro e riferiti a 4.146 domande.

Ecco, nel dettaglio, come sono state ripartite le risorse a livello regionale:

  • Abruzzo: 7,5 milioni
  • Lazio: 2 milioni
  • Marche: 11,7 milioni
  • Umbria: 28,4 milioni

«Si tratta di risorse che servono a dare immediata liquidità in una fase complicata come questa, per contribuire alla continuità produttiva delle imprese agricole e degli allevamenti della zona». Queste le parole del Ministro Maurizio Martina sull’erogazione Agea.

Terremoto: la situazione rimane grave

Purtroppo, nonostante gli interventi e l’anticipo dei pagamenti, la situazione nelle zone colpite dal sisma resta grave.

Secondo stime Coldiretti, non più del 15% degli animali “sfollati” potranno essere ospitati nelle stalle provvisorie annunciate. Si conta inoltre una vera e propria strage, con oltre diecimila capi morti, feriti e abortiti per l’effetto congiunto del terremoto e del maltempo.

L’iniziativa di Agea è stata accolta con favore dall’associazione di categoria, ma non basta. Il terremoto, infatti, ha anche portato a un crollo drastico del mercato locale che rischia di far morire l’economia e danneggiare gli agricoltori e gli allevatori che hanno deciso di rimanere nelle proprie terre.

Effetti negativi che si ripercuotono tra l’altro anche nel settore agrituristico. Le aziende danneggiate non sono solo le oltre 650 strutture che si trovano nel cratere del sisma, ma anche quelle non colpite dal sisma, che hanno visto sfumare una buona fetta di fatturato annuo.

Fonti:

http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2017/02/27/terremoto-boccata-d-ossigeno-da-50-milioni/53049

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10951

http://www.coldiretti.it/news/Pagine/143—24-Febbraio-2017.aspx

12 Stelle del Biologico di Accredia

Vi presentiamo il video informativo di ACCREDIA.

Oggi il cittadino è spesso di fronte ad una domanda: ” Chi garantisce il mio prodotto biologico“. La risposta è: ” Le 12 stelle del biologico”, il simbolo-logo che garantisce la certificazione secondo tutti i criteri del biologico.

Questo è reso possibile dalla filiera di controllo e alle autorità pubbliche che vigilano: Il Ministero delle Politiche Agricole, le Regioni e le P.A., il Comando dei Carabinieri, le Capitanerie di Porto, la Guardia Costiera.

ACCREDIA è l’Ente unico di accreditazione che controlla gli stessi organismi di certificazione biologica con ispezioni presso le loro sedi e le aziende del bio. Il risultato è che quando troviamo le 12 stelle del biologico possiamo dormire sonno tranquilli.