Suolo e Salute

Anno: 2018

È l’agricoltura convenzionale che fa uso maggiormente del Rame

È l’agricoltura convenzionale che fa uso maggiormente del Rame

Dall’ Unione Europea, di recente, è arrivata la proposta di ridurre i limiti consentiti per l’utilizzo del Rame (da 6 Kg a 4 Kg per ettaro all’anno), con l’obiettivo di una progressiva messa al bando nell’agricoltura biologica.

Perché si parla del rame come di un problema legato solo al biologico, se la maggior parte dei consumi avviene proprio in agricoltura convenzionale?

Si è aperto così un dibattito sull’utilizzo del rame come fitofarmaco in viticoltura, e sul vino biologico:
– Da una parte abbiamo i viticoltori biologici che studiano e ricercano la maniera di limitare o sostituire l’uso di questo metallo, ponendosi il problema della concentrazione di rame che si può accumulare nel terreno.
– Dall’altra parte abbiamo i viticoltori convenzionali, fiancheggiati spesso da giornalisti e da persone con poca conoscenza del settore, che puntano il dito contro gli esperti del settore biologico accusandoli di inquinare il suolo con il rame.

Da alcune indagini è emerso che le aziende biologiche, soggette a controlli periodici per la quantità di rame utilizzata, non superano mai i limiti consentiti e che l’utilizzo di rame era maggiore quando seguivano un’agricoltura tradizionale, raggiungendo facilmente i 6-7 Kg per anno.

Fonte:  http://www.slowfood.it/bando-agli-equivoci-sul-rame-lagricoltura-convenzionale-lo-consuma-piu-di-quella-biologica/

L’ Agricoltura Biologica una cura per i cambiamenti climatici

L’ Agricoltura Biologica una cura per i cambiamenti climatici

Negli ultimi 17 anni, le emissioni globali delle colture agricole e zootecniche hanno avuto un incremento di oltre il 14%, raggiungendo gli oltre 5,3 miliardi di tonnellate di CO2 prodotta.

Lo sapevate che il biologico può essere una cura per mitigare i cambiamenti climatici e ad aiutare gli agricoltori ad adattarsi alle mutevoli condizioni climatiche? Ma come?

Esiste una connessione diretta tra le emissioni di protossido d’azoto e la quantità di fertilizzante azotato applicato ai terreni agricoli. Oltre un terzo delle emissioni sono dovute all’azione dell’uomo quali, ad esempio, quelle prodotte dall’agricoltura (fertilizzanti sintetici, coltivazione dei suoli), dall’allevamento, dalla combustione della biomassa e dai processi industriali (per esempio, produzione di acido adipico e nitrico). Il protossido di azoto è un gas serra particolarmente stabile in atmosfera ed è da 200 a 300 volte più efficace del biossido di carbonio nel catturare energia riscaldando l’atmosfera.

Le aziende agricole che fanno uso del protossido d’azoto emettono circa il 40% delle emissioni agricole dell’UE. Un impatto ambientale fortissimo: al riscaldamento dell’atmosfera 1 Kg di protossido di azoto è circa 300 volte maggiore dell’impatto di 1 Kg di anidride carbonica.
Chi pratica l’agricoltura biologica non fa uso di questo tipo di fertilizzanti sintetici, ma crea cicli di nutrienti chiusi, riducendo al minimo le perdite. Il biologico ha un sistema di produzione sostenibile e rispettoso del clima.

Il contributo dell’agricoltura biologica non arriva solo dal non usare fertilizzanti sintetici e pesticidi, ma anche perché riesce ad immagazzinare il carbonio nel suolo. Queste sono alcune delle operazioni che permettono il ritorno del carbonio nel terreno:

– Lavorazione minima
– Restituzione dei residui colturali al suolo
– Uso di colture di copertura
– Rotazioni delle colture
– Maggiore integrazione dei legumi per il fissaggio dell’azoto

Otteniamo così un aumento della produttività e meno dispendio di carbonio nell’atmosfera.

Gli agricoltori oggi, a causa del cambiamento climatico, affrontano piogge imprevedibili, degrado del suolo, parassiti e malattie nuove o diverse.
Se, invece, si avesse un’agricoltura interamente biologica, gli agricoltori riuscirebbero ad adattarsi meglio al clima perché l’alto contenuto di sostanza organica nel suolo e la copertura di questo aiutano a prevenire la perdita di nutrienti e acqua. Ciò rende i terreni più resistenti a inondazioni, siccità e degrado, e le colture ai parassiti e alle malattie.

Il conclusione, il Biologico aiuta a ridurre le emissioni di carbonio, migliora la fertilità dei terreni e migliora la resilienza del clima.

Fonte: https://www.organicwithoutboundaries.bio/2018/09/12/climate-change-mitigation/

Pubblicato il Nuovo Decreto n. 6793 del MIPAAFT

Pubblicato il Nuovo Decreto n. 6793 del MIPAAFT

Il 5 Settembre 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il decreto del MIPAAFT del 18 Luglio 2018 n. 6793.

“Disposizioni per l’attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007 e n. 889/2008 e loro successive modifiche e integrazioni, relativi alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici. Abrogazione e sostituzione del decreto n. 18354 del 27 novembre 2009.”

Tra i tanti argomenti trattati, il decreto prevede:
– Nuove norme specifiche per la tracciabilità del riso biologico
– Elenco ufficiale di tipi genetici a lento accrescimento in relazione alle specie avicole
– Aggiornamento dei prodotti impiegati come corroboranti.

Il documento è scaricabile da: http://www.suoloesalute.it/wp-content/uploads/2018/09/Decreto-n.-6793-del-18-Luglio-2018-.pdf

SUOLO E SALUTE è sponsor del 12th EUROPEAN ORGANIC CONGRESS

SUOLO E SALUTE è sponsor del 12th EUROPEAN ORGANIC CONGRESS

Il 25-26 Settembre 2018 si terrà a Vienna il 12° EUROPEAN ORGANIC CONGRESS. La manifestazione è organizzata da IFOAM EU e BIO AUSTRIA.

Tra le varie analisi di proiezione dell’agricoltura biologica in Europa e i possibili campi di ulteriore sviluppo, tra i temi all’ordine del giorno dell’evento vi è il focus sulle interazioni positive tra gli attori del settore, compreso i soggetti che hanno la responsabilità politica, per aumentare sinergie virtuose. L’obiettivo è quello di far crescere ancora di più i numeri del biologico europeo, aumentare la redditività delle filiere, delle imprese coinvolte e delle comunità rurali senza mai tralasciare il vero “mandato”, e cioè quello della difesa dell’ambiente, dell’agroecosistema e della tutela della salute del consumatore.
Suolo e Salute, oltre ad essere sponsor della manifestazione e prossimo membro di IFOAM EU, non poteva mancare all’appuntamento, visto anche la rappresentatività di operatori controllati e certificati in Italia: 18.800 aziende bio e 650.000 ettari, molto oltre il 25% del totale del biologico italiano. Parteciperanno all’evento il Presidente Angelo Costa e il Direttore Tecnico Alessandro D’Elia.

Il programma del congresso è scaricabile al seguente link: http://organic-congress-ifoameu.org/programme/

 

I fondi pubblici? A chi fa uso di pesticidi!

I fondi pubblici? A chi fa uso di pesticidi!

Quasi tutte le sovvenzioni europee e nazionali spettano all’agricoltura che inquina, che utilizza pesticidi, diserbanti e fertilizzanti sintetici. La politica agricola sovvenziona per il 97,7% l’agricoltura convenzionale: chi inquina viene pagato.

Al Sana 2018 viene presentato il Rapporto “Cambia la Terra. Così l’agricoltura convenzionale inquina l’economia (oltre che al Pianeta) – No ai pesticidi, sì al Biologico”, progetto di informazione e sensibilizzazione voluto da FederBio con Isde-Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu e WWF. Nel Rapporto viene dichiarato che la maggior parte dei fondi per l’agricoltura finiscono nel vecchio modello agricolo, quello che fa uso di prodotti chimici.

E la salute dell’ambiente? La salute nostra? E l’agricoltura biologica?

L’agricoltura Biologica, nonostante il suo 14,5% di Superficie Agricola Utilizzata (SAU), riceve solo il 2,3% delle risorse europee, circa sei volte meno di quanto le spetterebbe.

Ma non solo, perché sono gli agricoltori  a sostenere i costi prodotti dall’inquinamento causato dalla chimica di sintesi: chi non inquina paga di più.

“Italiani ed europei pagano per sostenere pratiche agricole che vanno contro l’ambiente e contro la loro salute, a partire da quella degli stessi agricoltori. Un impatto economico e ambientale disastroso.” dice Maria Grazie Mammuccini di FederBio.

 

Fonte: http://www.lastampa.it/2018/09/08/scienza/gli-aiuti-pubblici-solo-allagricoltura-che-inquina-e-usa-pesticidi-aVUIV3COMzlatL81b4la2I/pagina.html