Suolo e Salute

Anno: 2018

12° European Organic Congress: Nuovi approcci economici all’agricoltura biologica

12° European Organic Congress: Nuovi approcci economici all’agricoltura biologica

Incontri con noti economisti, gruppi di riflessione e aziende, per discutere le nuove prospettive del biologico. Suolo e Salute è tra gli sponsor dell’evento

Al via il 12° Congresso europeo del settore biologico, dal titolo “Biologico su ogni tavolo: un valore aggiunto per agricoltori, consumatori e società”, che si terrà a Vienna, dal 25 al 26 settembre 2018.

L’evento è dalle principali organizzazioni del biologico austriaco nonchè da alcune realtà internazionali, tra cui Suolo e Salute. Il congresso terminerà con una importante udienza plenaria, guidata da relatori di alto livello, intitolata: “Il ruolo del biologico nel futuro dell’economia: potenziamento contro nuovi approcci economici”. Questa sessione si concentrerà su nuovi modelli economici che possono innescare, su larga scala, una transizione verso un’agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente e che fornisca stabilità economica alle comunità rurali. Ciò può essere ottenuto rafforzando alcune tendenze già in uso oggi, come il sostegno pubblico all’agricoltura biologica nel quadro delle misure di sviluppo rurale della politica agricola comune. Oppure abbiamo bisogno di nuovi approcci economici come i sistemi di tassazione ecologica, proposti nel “economia per il bene comune”?

Questi le domande a cui si cercherà di rispondere nel congresso viennese. I biglietti possono essere acquistati online mentre il numero di posti è limitato.

Fonte: http://www.ifoam-eu.org/en/news/2018/06/28/12th-european-organic-congress-discussion-new-economic-approaches

#CambiamoAgricoltura organizza un incontro per analizzare la nuova PAC

#CambiamoAgricoltura organizza un incontro per analizzare la nuova PAC

Il Workshop “La PAC post 2020: Luci e ombre nella proposta di Regolamento” si svolgerà il 4 Luglio presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano

Le associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura aprono un workshop con accademici, esperti di diversi settori e portatori di interesse sul tema della PAC(Politica Agricola Comune), presentata 1° giugno 2018 dalla Commissione Europea. Un incontro allo scopo di analizzare da molteplici punti di vista la nuova proposta di regolamento per valutarne le ricadute sulla biodiversità e l’ambiente, il paesaggio, la messa in sicurezza del territorio, la salute dei cittadini e il welfare sociale delle aree rurali, il sostegno agli agricoltori che praticano un’agricoltura sostenibile. Il Workshop dal titolo “La PAC post 2020: Luci e ombre nella proposta di Regolamento” si svolgerà il 4 Luglio 2018 dalle 14.00 alle 18.00, presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli studi di Milano .

La giornata sarà strutturata in un momento collegiale e in 3 sottogruppi di lavoro dedicati e guidati da un moderatore.

  • GRUPPO 1. Scompare il Greening, come gestire il nuovo strumento degli Eco-scheme?
  • GRUPPO 2. Il piano nazionale strategico e le grandi sfide ambientali (acque, clima, rete natura2000, abbandono aree interne)
  • GRUPPO 3. Come poter favorire modelli innovativi e sostenibili (es. agricoltura biologica e agricoltura sociale) nella nuova PAC?

 

Fonte: http://feder.bio/workshop-la-pac-post-2020-luci-ombre-nella-proposta-regolamento-milano-mercoledi-4-luglio-2018/

Gli italiani scelgono la salute e la sostenibilità

Gli italiani scelgono la salute e la sostenibilità

Record di vendite per il biologico nei supermercati, l’acquisto consapevole che tutela l’ambiente

Si evince dai numeri forniti da AssoBio (associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici e naturali), sono 6,5 milioni le famiglie italiane che acquistano abitualmente biologico e 21,8 milioni quelle che lo scelgono saltuariamente. Numeri da record insomma, che confermano un trend già in crescita, nonostante il lieve arresto registrato quest’anno. Infatti dopo un triennio caratterizzato da un’impennata delle vendite del biologico a tassi annui tra il 18 e il 19%, nel 2018 il tasso si è fermato a un 10,5% di crescita. Nulla di strano o preoccupante se si considera che l’alimentare nel suo complesso aumenta soltanto del 2,8%, mentre  il biologico da solo rappresenta il 3,7% della spesa food.

I motivi di questa crescita possono essere individuati in vari fattori, fra cui l’aumento del 18% delle referenze nella grande distribuzione organizzata, che ha portato a un incremento delle vendite del 15,8% nei supermercati e dell’11,7% negli ipermercati nell’ultimo anno, e la lieve diminuzione dei prezzi. Ma il motivo d’acquisto più importante per la maggioranza degli acquirenti (secondo Nielsen, 76 consumatori su 100) è quello della sicurezza. Seguono poi la qualità, la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente.

Una scelta consapevole quella delle famiglie italiane che prediligono il biologico a discapito dell’agricoltura convenzionale. Infatti, ogni anno, in Italia l’agricoltura convenzionale usa 148.651.423kg di pesticidi di sintesi e 5.443.730.700kg di fertilizzanti, equivalenti a 527kg per ogni ettaro di suolo agricolo. In sintesi, per ogni chilo di prodotti non biologici che arriva sulle nostre tavole sono impiegati più di 50g fra pesticidi e fertilizzanti.

Numeri preoccupanti, che mettono in luce una grande contradizione del nostro paese. “L’Italia famosa nel mondo per il suo cibo” – spiega Roberto Pinton, segretario di AssoBio – “è anche il maggior consumatore di pesticidi per unità di superficie in Europa Occidentale.”

Secondo Roberto Zanoni, presidente di AssoBio, i rischi di una agricoltura intensiva, come buona parte di quella convenzionale, non sono da sottovalutare: “dopo settant’anni di ricorso dissennato alle sostanze chimiche di sintesi, ci troviamo con pochissima sostanza organica nei suoli e con una preoccupante presenza di residui di fitofarmaci nelle acque superficiali e in quelle delle falde profonde. A ciò si aggiunge la seria problematica dell’antibiotico-resistenza: in seguito all’impiego massiccio e indiscriminato di queste sostanze negli allevamenti.”

Fortunatamente gli italiani cominciano a scegliere consapevolmente e in Italia le aziende agricole che coltivano senza sostanze chimiche sono già 64.818, pari a circa il 14,5% della superficie agricola totale. Consumare alimenti biologici significa, tutelare la propria salute, fruire di prodotti ricchi di sostanze antiossidanti e antitumorali. Inoltre i sistemi di agricoltura biologica permettono di ripristinare la fertilità e la biodiversità del suolo e di ridurre il consumo di energia e l’inquinamento, nel rispetto e per la salute dell’ambiente.

Fonte: https://ilfattoalimentare.it/biologico-vendite-2018.html

Dati Sinab per le Marche, svolta biologica per le aziende anconetane: +18% negli ultimi due anni

Dati Sinab per le Marche, svolta biologica per le aziende anconetane: +18% negli ultimi due anni

Anche il capoluogo Marchigiano sceglie la sostenibilità e la sicurezza alimentare del biologico

Coldiretti Ancona ha rielaborato i dati dell’Albo regionale delle imprese biologiche che si occupano di produzione e trasformazione. Secondo questi ultimi dati Sinab per le Marche si registrano incrementi più consistenti di superficie coltivata con il sistema biologico per cereali (+50%), ortaggi (+66%) e vite (+18%), per un complessivo +18% negli ultimi due anni. Un successo quello del biologico nella provincia anconetana, che annovera ben 656 realtà operanti nel settore, di cui ben 37 aziende si sono iscritte in questa prima metà dell’anno.

Per Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Ancona: “L’attenzione per il cibo di qualità è in continua crescita sia da parte di chi lo produce, sia di chi lo acquista. Imprenditori agricoli e cittadini, scegliendo le produzioni sostenibili, siglano un patto di reciprocità che punta a valorizzare la gestione intelligente delle risorse, la tutela dei territori e la sicurezza alimentare. Sviluppare un’agricoltura rispettosa oggi è possibile e quanto mai necessaria”. Un trend positivo quello del capoluogo marchigiano, perfettamente in linea con le statistiche nazionali che vedono, secondo un’analisi Coldiretti su dati Nielsen, un aumento delle vendite di cibo biologico del 10,5% nel corso solo del primo quadrimestre 2018, dati importanti che confermano come sempre più italiani (sei su dieci, statisticamente) scelgono di portare sulla loro tavola prodotti più nutrienti e sostenibili.

Fonte: http://www.anconatoday.it/cronaca/coldiretti-bio-aziende-2018.html

Il CREA, Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo, propone una giornata di incontro tra ricercatori e  operatori del settore interessati al biologico

Il CREA, Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo, propone una giornata di incontro tra ricercatori e operatori del settore interessati al biologico

Il settore del biologico offre interessanti opportunità di reddito agli agricoltori, ma ci sono anche problemi di ordine tecnico da risolvere

L’agricoltura biologica è in costante crescita, lontano è ormai il ricordo di un mercato di nicchia. Per questo il settore del biologico offre interessanti opportunità di reddito agli agricoltori, che però devono affrontare e risolvere problemi di ordine tecnico per convertirsi a un’agricoltura più sana e sostenibile, in una parola: biologica.

Per questo motivo il CREA Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo (organismo che svolge ricerche con approcci integrati e multidisciplinari per il miglioramento genetico, la valorizzazione della biodiversità, l’innovazione agronomica e la coltivazione biologica di specie orticole, aromatiche e floricole ‐ ornamentali) propone una giornata di incontro tra ricercatori e operatori del settore interessati al biologico

I temi saranno il miglioramento genetico del pomodoro secondo un approccio tradizionale, partecipativo e con applicazione della biologia molecolare (Progetti LIVESEED e BRESOV),la diversificazione colturale attraverso la consociazione (coltivazione a strisce) e l’introduzione di colture minori (Progetto DIVERIMPACTS), la nutrizione delle piante orticole mediante diverse matrici fertilizzanti organiche e il potenziamento delle interazioni rizosferiche (Progetto SUREVEG), la tracciabilità delle produzioni biologiche rispetto alle produzioni convenzionali (Progetto INNOVABIO), la qualità delle produzioni orticole trasformate con impianti miniaturizzati (Progetto FAVORDENONDE).

L’incontro si terrà il Giovedì 05 Luglio 2018 a Monsampaolo del Tronto(AP), in Via Salaria 1, a partire dalle 8.30, di seguito il programma.

PROGRAMMA

8.30 ‐ 9.30 ‐ registrazione in campo

09.30 ‐ 13.00 ‐ visita interattiva ai campi biologici

 

-Saluti e presentazione del Centro

Teodoro Cardi (Direttore CREA Centro di Orticoltura e Florovivaismo)

-Introduzione alla giornata

Gabriele Campanelli (Ricercatore CREA)

 

Parte prima: il punto di vista dei portatori di interesse

-Agricoltura biologica: problematiche e aspettative degli imprenditori agricoli.

Roberto Battaglia (Presidente CIA province di L’Aquila ‐ Teramo)

-Popolazioni e varietà adatte al bio: le nuove sementi per il biologico.

Riccardo Bocci (Rete semi rurali e partner progetto LIVESEED)

-Problematiche nella moltiplicazione e nella commercializzazione delle sementi biologiche.

Antonio Lo Fiego (Arcoiris sementi e partner progetto LIVESEED)

-Esperienze di un fornitore di mezzi tecnici: evoluzione dell’approccio tecnico tra nutrizione e difesa.

Alfredo Piunti (P.B.E. SRL Grottammare, AP)

-La nuova sensibilità della ricerca per l’approccio partecipato.

Paolo Mucci e Laura Ridolfi (Associazione Sviluppo Rurale e partner progetto DIVERIMPACTS)

 

Parte seconda: le attività del mondo della ricerca

-La ricerca di ISI sementi per il miglioramento genetico delle orticole, il suo ruolo in LIVESEED.

Massimiliano Beretta (Isi Sementi e partner progetto LIVESEED)

-La qualità delle produzioni orticole dal campo alla trasformazione con impianti miniaturizzati: risultati progetto FAVORDENONDE.

Roberto Loscalzo (CREA)

-Presentazione dei progetti di ricerca per il biologico e visita interattiva delle prove in campo: DIVERIMPACTS, SUREVEG, LIVESEED, INNOVABIO, BRESOV.

Gabriele Campanelli, Nazzareno Acciarri,

Francesco Montemurro, Sara Sestili (CREA)

 

13.00 ‐ 14:00 ‐ light lunch

 

Fonte: https://www.wwoof.it/it/calendario/i-2-3789D9A0-0F2F-4775-8E68-05FD9AF64857_201807050630

L’imprenditore agricolo marchigiano Federico Marchini rieletto presidente di Anabio-Cia

L’imprenditore agricolo marchigiano Federico Marchini rieletto presidente di Anabio-Cia

Le stime: entro il 2020 il valore della produzione bio arriverà a quota 7 miliardi

Con il congresso dal titolo “Il biologico condiviso per l’affermazione di un network dei valori”, l’associazione Anabio si è riunita a Roma nell’Auditorium Cia “Giuseppe Avolio” per l’Assemblea elettiva nazionale. Il risultato: Secondo mandato alla guida dell’associazione per il biologico di Cia-Agricoltori Italiani, per Federico Marchini, l’imprenditore agricolo marchigiano, produttore di olio e cereali bio.

“Noi agricoltori abbiamo in mano una delle leve più potenti del pianeta, la terra. Abbiamo il compito, arduo e forse pretenzioso, di migliorarla, a cominciare dal linguaggio, perché occorrono termini nuovi se quelli esistenti sono mal usati, inadeguati o appaiono ancora privi di un corrispettivo concreto. La nostra ricchezza è prima di tutto nel capitale umano. Creare lavoro e lavoratori ad alto valore aggiunto deve essere la più grande ambizione e soddisfazione di un agricoltore. In Cia c’è terreno fertile su cui costruire il futuro del settore biologico, lavorando prima di tutto sulla partecipazione e lo scambio” Queste le parole di apertura per il secondo mandato di Marchini. Insieme a lui nomina rinnovata anche al direttore Antonio Sposicchi.

Nei supermercati viene acquistato il 48% dell’agroalimentare bio, negli ipermercati il 35%. Ci sono prodotti bio nella spesa dell’88% delle famiglie italiane, per lo più derivati dei cereali (+3,2%), frutta (+19,3%), ortaggi (+12,7%) e latticini (+3,2%) circa il 68% delle vendite totali non tradizionali. L’agricoltura biologica –secondo la previsione dell’Ufficio Studi Cia- arriverà a fatturare fino a 7 miliardi entro il 2020, superando così anche l’incremento del 30% prefissato nel 2016 dal Piano Strategico nazionale per lo sviluppo del settore.

Un settore, quello del biologico, uscito dall’empasse che lo voleva di nicchia per essere protagonista anche nella grande distribuzione, dove il comparto è arrivato oltre 1 miliardo e mezzo di vendite.

“Innovare e condividere in agricoltura, questa è la nostra sfida -ha commentato Dino Scanavino, presidente Cia nazionale- è’ centrale il ruolo della ricerca, come il coinvolgimento dei cittadini nella diffusione della conoscenza, dei valori del processo produttivo, passando per la salvaguardia dei luoghi, delle risorse e il rispetto dell’ambiente. Oggi va riconosciuto l’oggettivo contributo degli agricoltori allo sviluppo sostenibile”.

A noi non resta che augurare buona fortuna a Marchini e a tutta Anabio-Cia, nella convinzione di vedere le stime, da qui ai prossimi 3 anni, raggiunte se non facilmente superate.

Fonte: https://www.cia.it/news/notizie/anabio-cia-riconfermato-presidente-federico-marchini/