L’autorizzazione del pesticida Clorpirifos non è idonea
Una ricerca pubblicata su Environmental Health ha affermato che l’autorizzazione all’uso del pesticida Clorpirifos si basava su dati errati.
“Le nostre osservazioni suggeriscono che le conclusioni nelle relazioni di prova presentate dal produttore possono essere fuorvianti. Questa discrepanza influisce sulla capacità delle autorità di regolamentazione di eseguire una valutazione valida e sicura di questi pesticidi. La differenza tra i dati di partenza e le conclusioni nei rapporti di prova indica una potenziale esistenza di pregiudizi che richiederebbero un’attenzione normativa e una possibile soluzione” scrivono gli autori della ricerca.
Negli anni Novanta venne condotta una ricerca sulla neurotossicità del clorpirifos, uno dei pesticidi più usati in agricoltura, dichiarandone la poca dannosità per l’uomo: ma i dati erano errati.
“Per valutare l’effetto del clorpirifos sul cervello dei ratti in gestazione, l’azienda ha calcolato la media dell’effetto prodotto su tutte le regioni del cervello analizzate, correlate all’effetto sul peso del cervello. Un vero gioco di prestigioso: considerare solo l’effetto medio ha la conseguenza di mascherare l’impatto su specifiche regioni del cervello”.
Un chiaro invito alle autorità di controllo, Ue, Echa ed Efsa, di ragionare su un’ipotetica sospensione dell’uso del pesticida, che dovranno raggiungere un verdetto entro gennaio 2019.