“Un giusto prezzo per un prodotto agricolo di qualità”
Lo scorso 25 febbraio, a Roma, si è tenuta la conferenza “Un giusto prezzo per un prodotto agricolo di qualità: per gli agricoltori, per chi lavora, per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.”
La conferenza, organizzata da Mountain Partnership Fao con EcorNaturaSì, Legambiente, Banca Etica, GOEL-Gruppo Cooperativo, Cooperazione Italiana e ministero delle politiche agricole e forestali, ha voluto promuovere una discussione tra produttori e consumatori sulla parità di retribuzione per i prodotti agricoli di qualità.
“Oggi, il prezzo per i prodotti agricoli sta diminuendo, producendo in tal modo un compenso ingiusto per gli agricoltori. Il prezzo non è giusto per gli agricoltori che ricevono ben pochi compensi per il loro lavoro. Così come per i consumatori, che pagano meno in termini economici ma perdono in termini di cibo, ambiente e salute. Schiacciata tra queste contraddizioni, l’agricoltura non può compensare adeguatamente coloro che lavorano nel settore alimentare. Questo fenomeno è diffuso in tutto il mondo ed è particolarmente pronunciato nelle regioni di montagna, che sono tra le più marginali in termini sociali, politici ed economici. Le montagne soffrono per una filiera lunga che vede l’intervento di troppi intermediari” sottolinea la Mountain Partnership.
“Il messaggio che, cerchiamo di comunicare ai consumatori è il valore aggiunto di questi prodotti: coltivati senza pesticidi e fertilizzanti chimici, spesso in ambienti e climi ostili, spesso manualmente, spesso da comunità di sole donne, in aree isolate, emarginate, lontane dai mercati. Un cibo sano e di qualità deve essere sostenuto da prezzi adeguati che compensino in modo adeguato il lavoro di cui tutti noi beneficiamo, e da cui dipende la nostra salute e la salute del nostro pianeta”, dichiara Giorgio Grussu, coordinatore di Mountain Partnership.
Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, continua l’intervento dichiarando che ci vuole trasparenza dei prezzi per una scelta più consapevole da parte del cittadino, ribadendo che ci vuole prima di tutto rispetto per l’ambiente, dei lavoratori e degli agricoltori onesti che spesso subiscono la concorrenza sleale di quelli disonesti.
Per combattere questa tendenza al ribasso e allo sfruttamento dei lavorati si sta già muovendo una piccola parte del mondo agricolo e della distribuzione, soprattutto da parte dell’agricoltura biologica.
“Il primo passo da compiere è quello di riconoscere agli agricoltori il giusto prezzo per i loro prodotti, perché l’agricoltura cessi di essere un’attività inquinante e distruttiva del pianeta e una causa di sfruttamento lavorativo dei braccianti. Quello che viene pagato agli agricoltori non riesce a coprire i costi del lavoro e delle risorse impiegate, e il nostro impegno è quello di garantire ai nostri clienti un prodotto non solo di qualità, ma che offra garanzie di giustizia sociale per i lavoratori coinvolti e il massimo sforzo per la salvaguardia del pianeta. Proprio la salute del pianeta dipende anche da un giusto prezzo da riconoscere agli agricoltori, in modo da garantire cibo sano, la tutela della terra, l’abbattimento del rischio di impoverimento del suolo e la diminuzione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. Rischi che continuiamo a vedere quotidianamente sotto i nostri occhi” ha evidenziato Brescacin.
Alessandra Pesce, sottosegretaria di Stato del ministero delle politiche agricole e forestali, conclude il dibattito: “Occorre preservare le attività agricole nelle aree montane dove a causa del progressivo spopolamento, il presidio del territorio e la conservazione dell’ambiente naturale sono a rischio. Si devono individuare interventi organici, mirati a favorire i processi di aggregazione tra i produttori, che permettono una riduzione dei costi di produzione e un più forte potere contrattuale. È fondamentale riconoscere a questi prodotti il giusto prezzo, non solo per la qualità, ma per il loro plus intrinseco legato alla sostenibilità ambientale”.
Fonte: http://www.greenreport.it/news/agricoltura/il-giusto-prezzo-per-il-cibo-contro-il-caporalato-per-lambiente-e-per-le-aziende-agricole/