Suolo e Salute

Anno: 2019

Biologico: la soluzione ai cambiamenti climatici

Biologico: la soluzione ai cambiamenti climatici

L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) nel rapporto “Climate change adaptation in the agricultural sector in Europe”, lo scorso 5 settembre, ha lanciato l’allarme sulle devastanti conseguenze che porterà la crisi climatica all’agricoltura nei Paesi dell’Europa meridionale, compresa l’Italia.

Tra trent’anni ondate di calore, siccità, alluvioni ed eventi meteorologici estremi faranno diminuire la produzione delle coltivazioni non irrigue del 50%.

“L’impatto dei cambiamenti climatici si sta già facendo sentire sui nostri campi: estati caldissime o, al contrario, troppo piovose stanno mettendo a serio rischio le colture mediterranee”, commentano le associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica della campagna “Cambia la Terra”: come già sottolineato nel Rapporto Cambia la Terra 2018, occorre che le politiche agricole nazionali ed europee smettano di premiare chi inquina, chi abusa di pesticidi dannosi per la fertilità dei suoli e la salute umana e incentivino le pratiche agricole rispettose del Pianeta. Il biologico può essere una delle risposte per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici perché: la pratica agricola permette un assorbimento della CO2 dei suoli è del 3,5%; Aumenta la sostanza organica nel terreno ed esclude il ricorso a sostanze di sintesi e riduce gli input esterni.

 

Fonte: http://www.greenplanet.net/agricoltura-bio-contro-la-crisi-climatica-italia-a-rischio/

Suolo e Salute al SANA 2019

Suolo e Salute al SANA 2019

Bologna, 5 settembre 2019

Al via domani, 6 settembre, la principale fiera del biologico italiano, il 31° SANA. Una manifestazione che nel tempo si è accreditata come interprete e vetrina, a livello italiano e internazionale, di un mercato in continua crescita ed evoluzione. Il biologico negli anni è passato da settore di nicchia a driver di una nuova politica di sviluppo agricolo, coniugando la salvaguardia delle risorse naturali con la crescita socio-economica delle aree rurali, soprattutto quelle più svantaggiate.

Alessandro D’Elia, direttore generale di Suolo e Salute, afferma: “Questo nuovo paradigma di sviluppo si è diffuso grazie a SANA, ma anche grazie ai tanti attori che hanno fortemente creduto nel biologico. Tra questi, in primo piano, vi è la nostra società che trae origini dall’Associazione Suolo e Salute, fondata a Torino nel 1969, pioniera nello sviluppo e nella promozione del metodo dell’agricoltura biologica. Oggi, in veste di organismo di controllo e certificazione, con la passione di sempre, Suolo e Salute continua a dare il suo fattivo contributo per aumentare le garanzie e la credibilità del settore”.

Suolo e Salute, che proprio ieri ha festeggiato il suo cinquantannele a Palazzo de Toschi a Bologna, è il primo organismo di controllo e certificazione del biologico in Italia, con circa 19.000 aziende certificate e oltre 600.000 ettari controllati, di seguito il Link al comunicato stampa:

https://www.suoloesalute.it/la-giusta-visione-del-biologico-cinquantennale-di-suolo-e-salute-4-settembre/

Suolo e Salute non poteva di certo mancare all’evento con i propri spazi espositivi. Saremo lieti di incontrarvi al Padiglione 29,  Stand D/40 – E/39.

VI ASPETTIAMO!

Per informazioni: sviluppo@suoloesalute.itufficiostampa@suoloesalute.it

La Giusta Visione del biologico. Cinquantennale di Suolo e Salute: comunicato stampa 4 settembre

La Giusta Visione del biologico. Cinquantennale di Suolo e Salute: comunicato stampa 4 settembre

Bologna, 04 settembre 2019. Il biologico è stato la “primavera” dell’agricoltura. È stato la scintilla che ha riacceso la luce e risvegliato i campi dal lungo sonno nel quale erano caduti dopo che su di loro era sceso il buio a causa dell’utilizzo massiccio della chimica. Questo in estrema sintesi il messaggio della lettura con cui Ivano Marescotti ha inaugurato la festa per i cinquant’anni di Suolo e Salute, il primo organismo italiano di certificazione del biologico, che si è svolta oggi a Palazzo de Toschi a Bologna.

 

«Suolo e Salute nacque quando l’urbanizzazione selvaggia la faceva da padrona e nei campi la chimica imperava – ricorda il presidente dell’organismo certificatore Angelo Costaallora qualcuno immaginò un futuro diverso per l’agricoltura e sviluppò il metodo organico minerale, che negli anni è diventato biologico. Se allora chi pensò di cambiare le cose poteva sembrare un pazzo o un visionario – aggiunge Costa – oggi, dopo cinquant’anni, c’è una grande attenzione per un’alimentazione sana e per il rispetto dell’ambiente, due pilastri dell’agricoltura biologica. E finalmente anche l’Università e il mondo della ricerca hanno iniziato a prestare attenzione a questo mondo, contribuendo alla sua crescita. Oggi celebriamo con orgoglio il lungo percorso fatto finora ma continueremo a lavorare per cercare di dare garanzie ai consumatori».

 

«Il biologico si è dimostrato una scelta vincente per le aziende agricole che si trovano in zone svantaggiate, come ad esempio quelle appenniniche – sottolinea il direttore generale di Suolo e Salute Alessandro D’Eliaconsentendo loro di fare reddito, ma anche di presidiare il territorio evitando lo spopolamento e l’erosione».

 

Quanto costa davvero il cibo che mangiamo

L’evento, oltre che celebrare la ricorrenza è stato un momento per fare il punto sull’agricoltura biologica e sull’importanza che riveste per l’economia, l’ambiente e i territori dove si pratica, e la salute umana. Eduardo Cuoco, direttore di Ifoam Ue, ha spiegato come un cibo convenzionale abbia un costo per la comunità mediamente doppio rispetto a uno biologico se si considerano i costi per il maggior utilizzo di energia e risorse, oltre a quelli necessari per ripristinare l’ecosistema.

Cuoco ha mostrato uno studio realizzato da Ifoam in Germania. Per bonificare le falde acquifere dai trattamenti con agrofarmaci fatti su un ettaro di patate lo Stato tedesco spende 1.298 euro l’anno, mentre per lo stesso ettaro di patate coltivato in biologico la spesa scende a 0,4 euro.

 

L’importanza del biologico per l’economia e i territori

Il biologico è fondamentale per i territori svantaggiati, quelli lontani dalle grandi infrastrutture oppure con un’orografia complicata. E l’Italia è piena di zone fragili e soggette all’abbandono, come la Val di Vara in Liguria o la Val di Castro nelle Marche, due aree dove Suolo e Salute certifica

molte aziende biologiche. «L’agricoltura biologica è stato il valore aggiunto che ci ha permesso di continuare a fare il nostro lavoro – racconta Cristina Adelmi, allevatrice della Val di Vara il cui latte biologico è certificato da Suolo e Salute – i costi di produzione sono molto alti ma grazie ai contributi comunitari riusciamo a far quadrare i conti e a popolare un territorio che altrimenti rischierebbe l’abbandono».

 

L’agricoltura biologica va sostenuta

Coltivare o allevare seguendo il metodo biologico è più costoso rispetto ai metodi convenzionali e le rese sono inferiori. Il maggior costo dei prodotti biologici non basta per coprire il gap. Ecco allora che il reddito delle aziende biologiche è sostenuto dai contributi comunitari. L’agricoltura biologica italiana riceve dall’Unione europea 240 milioni l’anno attraverso la Pac. Sono tanti o pochi? «Dipende – ha fatto notare Angelo Frascarelli, docente di Politica agroalimentare all’Università di Perugia – bisogna dare valore ai prodotti biologici costruendo filiere e sottoscrivendo contratti di filiera, utilizzando le nuove tecnologie nei campi e migliorando la logistica».

Un sondaggio condotto da Eurobarometro ha rivelato che i cittadini europei chiedono alla nuova Pac di essere attenta ad ambiente e salute: proprio quello che fa l’agricoltura biologica.

Gli alimenti biologici sono un valore importantissimo per i consumatori – ha sottolineato Rosario Trefiletti, presidente di Indagini 3, centro studi su consumi e ambiente – ma oggi le famiglie italiane hanno un problema di potere d’acquisto e quindi il biologico non è accessibile a tutti. Poi c’è un problema di suddivisione della distribuzione valore lungo la filiera: bisognerebbe riequilibrare le cose e remunerare di più i produttori».

 

La comunicazione del biologico

I consumatori sono sempre più diffidenti e allo stesso tempo più attenti ed esigenti nei confronti del cibo. Per questo cercano sempre più informazioni sugli alimenti che acquistano. Ecco perché c’è bisogno di una comunicazione adeguata di tutto quello che riguarda la produzione agroalimentare e in particolare del biologico.

«Al biologico manca una “confindustria” che ne difenda gli interessi e faccia massa critica anche a livello comunicativo – ha detto Massimiliano Borgia, giornalista e presidente dell’associazione “Pensare il cibo”. Oggi tutto ciò che ha a che fare con la comunicazione del cibo è molto importante nelle redazioni di giornali e tv, non è più confinata a una piccola sezione come un tempo. Però a fare notizia sono sempre gli scandali e le truffe, mentre bisognerebbe comunicare di più il reale valore del biologico e quanto sia controllato. I “furbi” siano una ristrettissima minoranza rispetto a chi lavora in modo onesto».

 

L’importanza dei controlli

Sono 4.200 le ispezioni eseguite dall’Ispettorato repressione frodi del Mipaaft nel 2018 e nei primi sei mesi di quest’anno c’è stato un incremento del 18%.

«L’attività di controllo e certificazione è una garanzia di trasparenza e autenticità per il prodotto biologico, quindi contribuisce a dare valore a un prodotto biologico – ha spiegato il dirigente dell’Icqrf per Lombardia, Emilia Romagna e Marche Antonio Iaderosa – in questo modo si crea un rapporto di fiducia con il consumatore, dato che il biologico valorizza origine e tradizione degli alimenti».

 

Il cibo come cura e filosofia di vita

«Esiste una medicina che cura e una che previene. Ci sono malattie che si contraggono da acqua, cibo, aria e dai luoghi che si frequentano». Con queste parole di Ippocrate il filosofo Umberto Galimberti ha iniziato la sua lectio magistralis che ha chiuso la manifestazione dedicata ai 50 anni di Suolo e Salute. E dunque, quante malattie potremmo evitare se mettessimo in pratica il consiglio di Ippocrate?

«Nel corso dei secoli, ma in particolare negli ultimi decenni è cambiata la percezione della natura – ha fatto notare Galimberti – l’abbiamo piegata alla tecnica e al sistema industriale assoggettandola al profitto, così è successo anche all’agricoltura: cibi transgenici e agricoltura superintensiva che fa largo uso della chimica». Facile supporre che se vivesse oggi Ippocrate sarebbe un fan dell’agricoltura biologica.

 

Suolo e Salute: i numeri

Con 19.000 operatori certificati (il 26% del totale), corrispondenti a quasi 600.000 ettari (28% della superficie agricola biologica italiana), Suolo e Salute è il primo organismo certificatore del biologico in Italia. Sono 18 gli uffici sul territorio, dove lavorano oltre 130 impiegati e consulenti. Il 70% di loro è laureato e il 55% sono donne. Ben 270 sono i tecnici ispettori che eseguono 27.500 controlli l’anno. Negli ultimi anni Suolo e Salute è cresciuta molto; dal 2009 al 2018 le aziende di produzione vegetale certificate sono cresciute dell’80%, quelle di trasformazione del 66% mentre la superficie agricola certificata bio è aumentata del 96%.

 

 

Ufficio stampa:

e-mail: eventi@suoloesalute.it

Tel: +39 347.8443169

La Giusta Visione del biologico. Cinquantennale di Suolo e Salute

La Giusta Visione del biologico. Cinquantennale di Suolo e Salute

Bologna, 02 settembre 2019. Qual è il valore reale del cibo che mangiamo e quale il suo giusto prezzo? Conosciamo tutti i “costi nascosti” che contribuiscono a determinare l’incidenza del processo produttivo di un alimento sull’ambiente e sulla società? E sappiamo cos’è e cosa rappresenta a livello socio-economico e ambientale un prodotto biologico?

Queste le domande alle quali si proverà a rispondere durante il talk show organizzato per celebrare i 50 anni di Suolo e Salute, il primo organismo di certificazione per il biologico italiano, nato nel 1969. Mercoledì 4 settembre 2019 alle 9:30 a Palazzo De’ Toschi (Piazza Minghetti 4, Bologna), esponenti delle istituzioni nazionali, del mondo accademico, dell’informazione e produttori biologici si ritroveranno per ragionare sul ruolo del settore biologico avrà nel futuro dell’agricoltura italiana e del sistema agroalimentare della penisola nel suo complesso. L’evento si concluderà con la lectio magistralis dal titolo Il cibo, metafora dell’esistenza, tenuta dal filosofo Umberto Galimberti.

A fine 2017 in Italia erano 1,9 milioni gli ettari coltivati in biologico (15,6% della superficie agricola del Paese), di questi 134.509 sono in Emilia-Romagna (+225% rispetto al 2008), quinta regione italiana per superficie dietro Sicilia, Calabria, Puglia e Lazio. Il giro d’affari del biologico in Italia, tra consumi interni ed esportazioni, supera i 5 miliardi di euro. Le aziende inserite nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica sono quasi 76.000.

Il vero valore del biologico

Realizzato con il patrocinio del Mipaaft, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna a pochi giorni dal Sana, il salone del biologico che si terrà negli spazi della Fiera del capoluogo emiliano dal 6 al 9 settembre, l’evento dal titolo La Giusta Visione del biologico. Cinquantennale di Suolo e Salute, oltre a una festa per i 50 anni dell’organismo di certificazione, sarà un momento di riflessione e divulgazione su un metodo di coltivazione e allevamento che aiuta a mantenere la fertilità del suolo, favorisce lo sviluppo della biodiversità, contribuisce a difendere le falde acquifere e a mantenere l’antropizzazione della montagna e delle aree marginali. Il biologico concorre a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, riduce l’uso delle risorse naturali, incentiva il benessere animale e quello economico del territorio, in particolare delle piccole comunità rurali.

«L’agricoltura biologica  è in grado di creare esternalità positive con effetti tangibili a livello ambientale, sociale ed economico – commenta il direttore generale di Suolo e SaluteAlessandro D’Eliala “giusta visione” dell’Associazione Suolo e Salute trova in questo il suo coronamento e oggi, dopo cinquant’anni, siamo orgogliosi e impegnati con la stessa passione che animava l’Associazione, nella salvaguardia dei principi fondativi dell’agricoltura biologica gestendo un accurato servizio di controllo e certificazione a tutela dei consumatori».

«Non possiamo permetterci di spezzare l’equilibrio naturale che lega produzione e territorio, ecologia ed economia – avverte il presidente di Suolo e Salute Angelo Costail 4 settembre si parlerà di questo in occasione del cinquantennale dell’Associazione Suolo e Salute, un traguardo che vogliamo condividere con tutti coloro che hanno sostenuto, difeso e affiancato il nostro impegno».

La partecipazione è a invito.

 

Programma dettagliato della giornata:

Ore 09.30 Registrazione partecipanti e welcome coffee

Ore 10.00 Apertura dei lavori. I 50 anni di Suolo e Salute: una bella storia da raccontare. Lettura di Ivano Marescotti

Ore 10.25 Saluti di Virginio Merola, sindaco di Bologna

Ore 10.30 Talk show Costo del cibo e suo reale valore. La giusta visione del biologico

Intervengono:

Angelo Costa – presidente di Suolo e Salute

Alessandro D’Elia – direttore generale di Suolo e Salute

Eduardo Cuoco – direttore di Ifoam Ue

Stefano Vaccari – capo dipartimento Icqrf (Mipaaft)

Cristina Adelmi – azienda zootecnica biologica

Angelo Frascarelli – Dipartimento Scienze Agrarie – Università di Perugia

Rosario Trefiletti – presidente di Indagini 3, centro studi su consumi e ambiente

Massimiliano Borgia – giornalista e presidente dell’associazione “Pensare il Cibo”

Modera:

Lorenzo Tosi giornalista di Edagricole – Terra e Vita

Ore 12.15 Intervento di Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo uscente (invitato, ma la sua partecipazione è in dubbio considerati gli eventi politici delle ultime settimane).

Ore 12.30 Il cibo, metafora dell’esistenza. Lectio magistralis tenuta dal filosofo Umberto Galimberti

A seguire lunch buffet

 

Scarica il programma

Su Terra e Vita parlano di noi

Nuove prove sperimentali in viticoltura e frutticoltura bio

Nuove prove sperimentali in viticoltura e frutticoltura bio

La Fondazione E. Mach, i giorni 7 e 8 agosto presso la loro sede a San Michele all’Adige (TN), presenterà nuove prove sperimentali in viticoltura e frutticoltura biologica.

La giornata del 7 sarà dedicata alla viticoltura, con il seguente programma:

9.00  Introduzione alla giornata e presentazione delle attività dell’Unità Agricoltura Biologica nel 2019
Roberto Zanzotti – Unità Agricoltura Biologica FEM-CTT

9.10  Qualità biologica del suolo: confronto gestioni vigneto
Marco Ippolito – Unità Agricoltura Biologica FEM-CTT

9.30   Gradi di stabilità del carbonio organico in suoli viticoli a diversa gestione
Raffaella Morelli – Unità Agricoltura Biologica FEM-CTT

9.50   Ancora quanto rame?
Cristina Micheloni – Presidente AIAB Friuli Venezia Giulia

10.10 Prove in pieno campo condotte nel 2019 per il controllo di peronospora e oidio
Luisa Mattedi – Unità Agricoltura Biologica FEM-CTT

10.30  Controlli e situazione fitosanitaria 2019 nelle aziende biologiche in Trentino
Roberto Lucin – Unità Agricoltura Biologica FEM-CTT

10.50   Discussione

11.00   Visita alle prove sperimentali

12.30   Conclusione della mattinata

Il pomeriggio della giornata dell’8 agosto, invece l’attenzione sarà posta sul settore frutticolo.

 

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/fondazione-e-mach-presentazione-prove-sperimentali-viticoltura-e-frutticoltura-biologica

Il biologico si fa spazio a San Marino

Il biologico si fa spazio a San Marino

La Segreteria di Stato per gli Affari Esterni e la Segreteria di Stato per il Territorio, l’Ambiente e il Turismo con entusiasmo rendono noti i progressi raggiunti in agricoltura biologica nella Repubblica di San Marino.

“Si sta finalmente delineando quella soluzione, da tempo auspicata, che consentirà al nostro Paese di entrare finalmente nel mercato del biologico. Un progetto alla cui realizzazione l’esecutivo sta lavorando attraverso un piano che coinvolgerà l’intero territorio della Repubblica in tutta la filiera, dalla produzione, alla trasformazione e commercializzazione dei nostri prodotti biologici”.

“Hanno portato a compimento la procedura interna necessaria per porre il Comitato di cooperazione e di unione doganale nelle condizioni di poter adottare, in un prossimo futuro, una decisione che consentirà alla Repubblica di San Marino di essere equiparata agli Stati membri dell’Ue nel settore degli scambi di prodotti agricoli, in particolare quelli biologici, tra l’Ue e la Repubblica di San Marino e di facilitare, dunque, il commercio in questo settore”, hanno aggiunto poi le due Segreterie.

 

Fonte: http://www.libertas.sm/notizie/2019/07/22/san-marino-sempre-pi-dentro-il-mercato-del-biologico.html