FederBio risponde allo studio svedese dedicato all’agricoltura biologica
Uno studio svedese, condotto dalla Tecnological University di Chalmers in Svezia, pubblicato dalla rivista Nature, punta il dito contro l’agricoltura biologica, ritenuta anch’essa inquinante più o meno come quella convenzionale.
A rispondere ci ha pensato il presidente di FederBio, Paolo Carnemolla, che ha definito le teorie proposte dallo studio “discutibili”.
Lo studio ha rilevato, secondo delle ricerche, che il metodo biologico sarebbe più impattante sul clima, poiché per produrre la stessa quantità di cibo necessiterebbe di maggiore superficie coltivabile. Per avere più terre coltivabili si dovrebbero mettere a coltura più terre naturali, disboscando il Pianeta.
Il presidente sottolinea come il disboscamento sia già un fenomeno in atto e praticato da chi fa agricoltura convenzionale, che fa uso di pesticidi, distruggendo l’ambiente e impoverendo le popolazioni locali. Non è quindi l’agricoltura biologica la responsabile del cambiamento climatico.
L’agricoltura biologica tutela l’ambiente, vieta l’uso di pesticidi e produce alimenti più sani. Inoltre, la sostanza organica nel terreno, il principale elemento dell’agricoltura bio, non solo pensa a nutrire le piante coltivate e il terreno, ma è anche un serbatoio di carbonio necessario per combattere il cambiamento climatico.
La ricerca svedese si è dimostrata superficiale, basata su dati non approfonditi o poco compresi, che considera solo un’area poco significativa.
Fonte: https://www.agricultura.it/2019/04/27/studio-svedese-su-nature-in-materia-di-sostenibilita-la-risposta-del-presidente-federbio/