Suolo e Salute

Anno: 2020

A B/OPEN SI È DISCUSSO DELLO SVILUPPO DEL BIOLOGICO NELLA GDO

A B/OPEN SI È DISCUSSO DELLO SVILUPPO DEL BIOLOGICO NELLA GDO

Durante l’evento digitale B/OPEN, organizzato da Verona Fiere e conclusosi lo scorso 24 novembre, è stata presentata la ricerca “The Future o Food 2020” condotta dall’agenzia di brand experience Future Brand. Dalla ricerca è emerso quanto ormai l’essere bio non basti più, il consumatore è sempre più votato verso prodotti di alta qualità e che tengano conto degli aspetti ambientali, per preservare il mondo che abitiamo.

Stefano Buschi, Strategy Director di Future Brand, ha commentato così la loro ricerca: “Il bio ha reso il consumatore più consapevole nella fase di acquisto, che è sempre più indirizzata verso prodotti non processati, ha stimolato la ricerca di prodotti premium e, infine, ha creato la coscienza di una responsabilità nei confronti del mondo in cui viviamo. Il biologico – ha spiegato – non è più solo un requisito. Sarà opportuno, quindi, saper raccontare la sostenibilità, prediligere produzioni locali, e fare spazio alla biodiversità”.

All’evento hanno partecipato anche i responsabili di marchi della GDO:

Qui il commento di  Carmen Quatrale, responsabile del marchio Viviverde di Coop Italia “Il biologico per noi è una risposta a un numero sempre crescente di consumatori. Da circa 20 anni siamo nel mondo delle private label con il nostro marchio e già negli anni Ottanta avevamo prodotti bio sui nostri scaffali. Investiamo nel bio e nella sostenibilità e ci facciamo promotori di un cambiamento culturale sul tema della sostenibilità. Grazie alla Gdo – ha concluso – il mercato è stato allargato, anche grazie al fatto che i prezzi sono molto più accessibili. Ai nostri fornitori chiediamo il rispetto di un protocollo più stringente rispetto alle normative vigenti e operiamo controlli periodici per garantire qualità e trasparenza”.

Il direttore vendite di Carrefour, Roberto Simonetto, ha sottolineato “il biologico è il punto di riferimento della transizione alimentare verso la sostenibilità. Oggi il 93% dei nostri clienti acquista biologico”.

“Il bio – ha osservato la responsabile della comunicazione Lidl Italia, Alessia Bonifazi – è ormai un’abitudine consolidata di consumo, che per noi rientra in un progetto più ampio che si basa su tutela dell’ambiente e del clima, corretta alimentazione, contributo concreto alla comunità”.

A B/OPEN ha partecipato anche Suolo e Salute, in veste di espositore virtuale e partner della manifestazione di Verona Fiera.

Fonte: ansa.it

MINISTRA BELLANOVA: “BIOLOGICO COMPARTO STRATEGICO PER L’AGRICOLTURA ITALIANA. INVESTIAMO IN RICERCA E INNOVAZIONE”

MINISTRA BELLANOVA: “BIOLOGICO COMPARTO STRATEGICO PER L’AGRICOLTURA ITALIANA. INVESTIAMO IN RICERCA E INNOVAZIONE”

Vi riportiamo di seguito il comunicato stampa della Ministra Teresa Bellanova pubblicato sul sito del MIPAAF dopo il suo intervento nell’incontro “Green Deal – La corsa al bio” a B/OPEN, la manifestazione bio di Verona Fiere, quest’anno in versione on-line a causa dell’emergenza covid-19.

 “Il biologico italiano ha saputo, nel corso degli anni, guadagnare spazi di mercato sempre più rilevanti, sfruttando le possibilità offerte dai diversi canali commerciali, raggiungendo nel 2019 la cifra record di 3,3 miliardi di euro, con un 4% di incidenza sul totale della spesa per l’agroalimentare. Gli ultimi dati SINAB mostrano che anche le superfici agricole dedicate al bio sono cresciute del 79% negli ultimi 10 anni, raggiungendo oggi il 15,8% dell’incidenza di superficie bio sulla SAU totale.  L’Italia si trova quindi in una posizione privilegiata nel percorso delineato dal Green Deal tenuto conto che la media europea di incidenza del bio è pari all’8%.

Ricordo inoltre che l’Italia è prima in Europa per numero di operatori, con oltre 80.000 aziende bio. Ci troviamo oggi al termine dell’orizzonte temporale fissato dal Piano Strategico Nazionale per il Biologico del 2016. Molto è stato fatto, dal momento che entrambi gli obiettivi allora fissati possono dirsi sostanzialmente raggiunti: aumento del 50% della SAU coltivata a biologico tra il 2014 ed il 2020 (da 1.367.912 ha nel 2014 a 1.993.236 ha nel 2019) e, per gli stessi anni, incremento del fatturato del mercato bio del 30%. Risultati rilevanti che vanno sottolineati”
Così la Ministra Teresa Bellanova al B/Open Digital Edition organizzato oggi da Verona Fiere, intervenendo al focus “Green Deal, la corsa al bio”.
“La mia partecipazione vuole anche testimoniare l’impegno personale a sostegno del biologico, che ritengo comparto di strategica rilevanza per tutta l’agricoltura italiana”, ha evidenziato la Ministra. “Un comparto, l’ho ripetuto in varie occasioni, che può e deve contribuire in maniera determinante al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e delle connesse strategie Farm to Fork e Biodiversità”.
“Tra le misure che hanno sostenuto il settore in questi anni” – ha ricordato Bellanova – “vorrei citare l’istituzione delle mense bio per tutte le scuole di ogni ordine e grado, con 5 milioni di euro stanziati anche quest’anno, e finalizzati ad attività di promozione ed educazione ma soprattutto ad abbassare il costo dei pasti biologici a carico delle famiglie”.
E ancora: “Uno dei punti su cui il Ministero ha investito di più è poi quello della ricerca e l’innovazione. E’ ormai prossima la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo bando per la ricerca in agricoltura biologica del valore di 4 milioni e 200 mila euro. Tra i punti qualificanti del bando troviamo l’obbligo di coinvolgere le aziende agricole sin dall’inizio dei progetti, perché l’innovazione deve essere prontamente trasferibile al settore e non rimanere nei cassetti dei ricercatori o negli archivi ministeriali”.
Nel corso del suo intervento Bellanova ha ricordato, infine, che: “Grazie a un ulteriore finanziamento di 1 milione e 600mila euro, è stato possibile dare avvio a 11 nuovi progetti transnazionali nell’ambito dello strumento europeo “Core OrganicCofund” finalizzati allo sviluppo di sistemi alimentari più sostenibili dalla produzione al consumo”.

NASCE IL DISTRETTO BIOLOGICO NELLE MARCHE

NASCE IL DISTRETTO BIOLOGICO NELLE MARCHE

Nelle vallate del Cesano e del Matauro, in una delle zone più belle delle Marche, sta nascendo il progetto per creare un distretto biologico dal nome “Terre Marchigiane”. In questi luoghi già noti per le loro eccellenze agroalimentare e ambientale.

Anabio Marche, associazione senza scopo di lucro che è nata per promuovere lo sviluppo e l’aggregazione degli agricoltori italiani, e le amministrazioni del territorio pesarese fanno da traino, in un territorio fortemente vocato per il biologico, dove è significativa la presenza di aziende bio. La maggior parte di queste aziende sono certificate da Suolo e Salute, organismo di controllo e certificazione storicamente presente nelle Marche, dove oggi controlla e certifica oltre il 60% del biologico regionale, con sede legale e direzione regionale a Fano (www.suoloesalute.it).

«Da una recente ricerca – spiega la presidente di Anabio Marche Sara Tomassini – la provincia di Pesaro e Urbino risulta essere la quarta in Italia per aziende biologiche con agriturismo. La Cia Marche, con la sua associazione Anabio e la federazione provinciale Coldiretti, ha già contattato e avuto l’adesione informale di oltre cinquanta aziende del biologico. Il distretto è uno strumento innovativo di organizzazione territoriale, volto sia ad incrementare il ruolo multifunzionale del settore primario, sia a migliorare le prestazioni agro-ambientali in chiave sostenibile. Superando il concetto di azienda biologica come unità produttiva isolata, i distretti rappresentano ‘luoghi’ di addensamento e di intreccio delle filiere agroalimentari biologiche, di valorizzazione delle tipicità locali e della qualità ambientale, di sperimentazione di politiche e strumenti efficaci di sviluppo economico e sociale».

Il distretto biologico, una volta costituito, potrà partecipare ai bandi europei, per accedere ai fondi del PSR 2021-2027 per promuovere lo sviluppo agricolo ed agrituristico e il commercio dei prodotti enogastronomici locali.

Fonte: agricultura.it

DOMANI A B/OPEN L’ESEMPIO DI RETE OIP

DOMANI A B/OPEN L’ESEMPIO DI RETE OIP

Domani, 24 novembre, dalle ore 16:00 alle 17:30, nell’ambito di B/OPEN (l’iniziativa dedicata al biologico di Veronafiere che si svolgerà in modalità digitale) ASSOCERTBIO, in collaborazione con EXE.IT e rete OIP organizzerà il webinar dal titolo “Strumenti digitali per la valorizzazione e il controllo della filiera di cereali e granaglie: l’esempio di rete O.I.P.” che intende porre alcune riflessioni sul ruolo della digitalizzazione come strumento di crescita e miglioramento per il Sistema di Controllo e Certificazione del biologico, illustrando l’esempio della piattaforma OIP (Organic Integrity Platform”) e le peculiarità e novità della Rete OIP – Organic Integrity Platform, creata da ASSOCERTBIO e unica in Italia a mettere in rete più Organismi di Controllo. 

 Durante l’evento interverranno Riccardo Cozzo (Direttore rete O.I.P.) e Peppe Ricci (Research & Development EXE.IT srl sb): l’evento sarà l’occasione per conoscere nel dettaglio il funzionamento e le novità della piattaforma OIP.

Per partecipare al webinar 
1. è necessario innanzitutto registrarsi a BO/PEN cliccando sul seguente link:
https://hubs.li/H0zm6500 
2. Quindi si potrà selezionare, nell’ambito del programma dei webinar/convegni di BOPEN, il webinar Strumenti digitali per la valorizzazione e il controllo della filiera di cereali e granaglie: l’esempio di rete O.I.P.” ed effettuare la registrazione al webinar stesso.

LEGGE SUL BIOLOGICO: “APPROVAZIONE DELL’ITER ENTRO UN PAIO DI SETTIMANE”

LEGGE SUL BIOLOGICO: “APPROVAZIONE DELL’ITER ENTRO UN PAIO DI SETTIMANE”

Il presidente della Commissione Agricoltura del Senato, il leghista Gianpaolo Vallardi, ha dichiarato che, visti ormai i pareri favorevoli delle varie forze politiche, tra circa due settimane si concluderà l’iter d’approvazione sull’agricoltura biologica.

Il presidente di Lagambiente ha commentato «Questa legge permetterebbe un rilancio e un sostegno del settore biologico, di incentivare la realizzazione di biodistretti, la formazione degli agricoltori per gestire al meglio questo settore e darebbe impulso e linfa vitale ad un comparto che ha visto negli ultimi anni una notevole crescita e che permette all’Italia di essere leader europeo. Tra l’altro un dispositivo di questo tipo permetterebbe anche di ricevere con maggiore efficacia le risorse che la commissione Ue ha stanziato e stanzierà per l’agricoltura biologica. Siamo soddisfatti dell’annuncio da parte del presidente Vallardi e seguiremo con attenzione i lavori in commissione per definire quest’ultimo passaggio, dopo il quale si potrà procedere all’approvazione finale del testo in Aula atteso da troppo tempo».

Vallardi, durante il webinar “Le strategie Europee al centro dello sviluppo per il settore florovivaistico nazionale” ha incontrato il presidente dei Florovivaisti italiani Aldo Alberto, che ha commentato così la notizia «La maggiore minaccia alla biodiversità è rappresentata dal degrado dei territori e degli habitat naturali in assenza di infrastrutture verdi, nella loro indispensabile funzione di connettori biologici. E’, dunque, necessaria una strategia politica complessiva che armonizzi ambienti urbani e aree naturali tramite un dialogo costante col nostro settore. Anche sulla questione climatica, sarà indispensabile il pieno impegno del florovivaismo per l’attuazione dell’ampio programma di riforestazione e ammodernamento del patrimonio arboreo che dovrà essere attuato. L’altro asse portante del Green Deal, la strategia “Farm to fork”, avrà ugualmente impatto sul sistema produttivo florovivaistico, che dovrà produrre con il massimo rispetto degli standard qualitativi e ambientali, ampliando notevolmente gli investimenti tecnologici»

 

FONTE: https://www.greenreport.it/news/agricoltura/agricoltura-biologica-vallardi-lega-entro-15-giorni-concluso-liter-della-legge-in-commissione-al-senato/

AGRICOLTURA BIODINAMICA: UN SISTEMA VIRTUOSO

AGRICOLTURA BIODINAMICA: UN SISTEMA VIRTUOSO

Lo scorso 12 novembre, all’interno del Convegno Internazionale di Biodinamica, si è tenuto il primo dei 3 incontri che verteva sull’analisi dei dati del comparto, le strategie e lo sviluppo del modello Italiano per il Green Deal, la nascita della Società Scientifica di Biodinamica e l’istituzione della Borsa di Ricerca intitolata a Giulia Maria Crespi.

L’evento ha dato la possibilità di confrontarsi sul percorso verso una sostenibilità sempre più importante nel comparto agroalimentare, ed ha visto protagonisti diversi atenei e associazioni di settore.

Come ormai di consueto, è stato fatto un focus sull’impatto della pandemia a livello planetario e sui suoi abitanti, sottolineando quanto sia importante mobilitarsi tutti verso un sistema che tenga conto degli aspetti socio economici, culturali ed energetici.

Analizzando il sistema Italia si ha di fronte un buon scenario di partenza, infatti vantiamo un alto numero di aziende biologiche, 80643 operatori (dati 2019), che nonostante il lockdown ha mostrato un incremento di crescita dell’11% delle vendite nella GDO. C’è da sottolineare però, che il biodinamico può costituire una proposta ancora più d’eccelenza grazie ai suoi numeri:

  • con oltre il 95% di prodotto esportato
  • 13309 euro per ettaro di fatturato annuo, rispetto ai 3207 della media nazionale
  • 19 addetti in media ad azienda, rispetto ai 2 dell’agricoltura convenzionale

Con l’arrivo dei fondi per l’agricoltura del Recovery Fund, che ammontano a 925 milioni di euro, e ai 38,7 miliardi di euro della prossima PAC, è ormai vitale concentrare le forze verso un’economia green che possa sviluppare sempre di più un’agricoltura sostenibile; come sostiene il presidente dell’Associazione Demeter Italia, Enrico Amico “A ottobre sono stato chiamato dalla Commissione Europea per illustrare le linee guida Demeter dell’agricoltura biodinamica, a questo riguardo, che già applicano tutte le nuove indicazioni delle istituzioni continentali per il Green Deal in agricoltura e costituiscono il modello più calzante per supportare tutti gli agricoltori italiani nella sfida della sostenibilità”.
Nell’incontro era presente, come moderatore, Carlo Triarico, presidente dell’associazione per l’Agricoltura Biodinamica e co-fondatore dell’appena nata Società di Scienza Biodinamiche insieme al professore di Chimica Agraria ed Ecologia del Federico II di Napoli Alessandro Piccolo che è intervenuto dicendo: “L’agricoltura biodinamica in Italia è in costante crescita, il numero di aziende è raddoppiato in 10 anni e i problemi ai quali risponde con soluzioni concrete contribuiscono a fare dell’Italia il primo paese esportatore biodinamico in Europa. Mancava però al nostro paese una Società scientifica di Scienze biodinamiche, per il confronto e la collaborazione dei diversi ricercatori impegnati in questa disciplina”.

 

Le prossime due date del convegno saranno lunedì 30 novembre e giovedì 10 dicembre.

 

Fonte: https://www.greenplanet.net/biodinamico-un-sistema-deccellenza-per-salvare-leconomia-italiana/