PAP, PRESENTAZIONE PROROGATA AL 15 MAGGIO 2021
È stato prorogato dal 31 gennaio 2021 al prossimo 15 maggio il termine di presentazione dei PAP, i Programmi Annuali di Produzione vegetale, zootecnica, d’acquacoltura, delle preparazioni e delle importazioni con metodo biologico. A stabilirlo è il DM n. 42241 del 28 gennaio 2021, con il quale il Mipaaf, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, modifica le indicazioni introdotte dal precedente Decreto ministeriale n. 18321 del 9 agosto 2012.
Una decisione, questa, presa a seguito delle richieste avanzate dal mondo associativo e da alcune amministrazioni regionali in considerazione dell’emergenza sanitaria ancora in corso, oltre che di alcune questioni tecniche ancora sul tavolo. Tra queste, l’adozione del fascicolo aziendale in modalità grafica da parte dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), che ha comportato il riposizionamento dei limiti catastali e la conseguente ridefinizione della consistenza territoriale per ciascuna azienda agricola. Tale nuova consistenza territoriale potrebbe tra l’altro determinare il rischio di disallineamenti con i dati presenti nella notifica di attività biologica, e impedire pertanto l’inserimento delle informazioni previsionali contenute nei PAP nel Sistema Informativo Biologico (SIB).
Il PAP, che riporta infatti le produzioni previste per l’anno in corso, resta obbligatorio per tutte le aziende biologiche certificate, indipendentemente dal tipo di produzione: vegetale, zootecnica o di acquacoltura. Da presentare esclusivamente per via telematica, può essere effettuato in proprio dalle aziende che hanno accesso agli appositi servizi informatici regionali, o compilato tramite professionisti abilitati, o infine attraverso il supporto di un Centro di assistenza agricola (Caa).
“Le proroghe concesse per la presentazione dei PAP, creano non pochi problemi organizzativi per gli organismi di controllo e certificazione – commenta Alessandro D’Elia, direttore generale di Suolo e Salute – soprattutto riguardo alla pianificazione dei controlli e per i prelievi campioni. E’ una situazione, purtroppo, che si ripete ogni anno e non si comprende il motivo di continuare a mantenere a livello normativo una data, quella del 31 gennaio, per poi cambiarla ogni anno. Si spera, almeno per quest’anno, che il Ministero non vada oltre la data del 15 maggio”.
Fonte: Suolo e Salute