LATTE BIO DIECI ANNI DI CRESCITA
L’agricultural outlook della Commissione Ue attribuisce un ruolo di primo piano a latte e latticini bio, destinati ad arrivare all’8% del mercato (oggi sono al 3,5%) sostenuti dalla forte domanda interna ed estera e dalla sensibilità sul benessere animale
Gli obiettivi di sostenibilità di Bruxelles e i nuovi stili alimentari della popolazione del Vecchio Continente potrebbero tradursi in un rallentamento della crescita annua della produzione lattiera dell’UE (0,5% annuo), che raggiungerà i 162 milioni di t entro il 2031.
Standard ambientali più elevati
È quanto prevede l’agricultural Outlook 2021-2031 relativamente alle produzioni zootecniche. È probabile tuttavia che l’allevamento da latte punti a migliorare ulteriormente le pratiche agricole per raggiungere standard ambientali più elevati.
Un milione e mezzo di vacche in meno
In questo modo alternative come quella del latte biologico guadagnerebbe una quota di mercato maggiore, soprattutto se il consumo sarà supportato anche da misure di sostegno pubblico. Ciò si tradurrà in una decrescita contenuta della resa produttiva (1,2% rispetto all’1,9% nel 2011-2021) che compensi la forte riduzione del patrimonio bovino da latte (-1,5 milioni di vacche entro il 2031) anche come conseguenza delle politiche in favore del benessere animale. La produzione di latte biologico dovrebbe raggiungere così l’8% nel 2031 (3,5% nel 2019), fornendo valore economico, benefici ambientali e soddisfacendo le esigenze della società (ad es. benessere degli animali).
L’impennata della domanda asiatica
Nonostante questo rallentamento l’UE rimarrà il principale fornitore di prodotti lattiero-caseari sul mercato mondiale (30% del commercio globale di prodotti lattiero-caseari nel 2031), davanti a Nuova Zelanda e Stati Uniti. La maggiore crescita della domanda di prodotti lattiero-caseari si registrerà in Asia (oltre il 17% all’anno, esclusa l’India), trainata in particolare dall’aumento dei redditi e dall’occidentalizzazione delle diete. L’aumento della domanda riguarderà prodotti finali come formaggio e latticini freschi, ma potenzialmente anche materie prime a valore aggiunto per l’ulteriore lavorazione a livello nazionale. La domanda di prodotti lattiero-caseari biologici è in crescita in tutto il mondo e crea notevoli opportunità, anche per l’UE.