Suolo e Salute

Anno: 2022

LA PAC PREMIERÀ PIÙ L’INTEGRATO CHE IL BIOLOGICO?

LA PAC PREMIERÀ PIÙ L’INTEGRATO CHE IL BIOLOGICO?

Le associazioni di settore chiedono di garantire l’accordo Stato-Regioni per evitare la distorsione di una Pac che in Italia rischia di premiare più l’agricoltura integrata di quella bio

Piano d’azione per il biologico, Piano strategico nazionale per la nuova Pac: le scadenze sono vicine e la prossima edizione del Sana e dell’evento Rivoluzione bio offrirà l’occasione per conoscere in anteprima cosa bolle in pentola.

I programmi per il futuro

È infatti un periodo di intensa programmazione per il futuro dell’agricoltura biologica italiana, il piano strategico nazionale, in particolare, deve essere consegnato a Bruxelles entro il 30 settembre, ma le indiscrezioni finora filtrate su questi importanti documenti non sono all’altezza delle aspettative del settore.

L’intreccio tra ecoschemi e sviluppo rurale

Dal confronto tra Regioni e Ministero delle Politiche agricole sembra emergere infatti la distorsione di una politica agricola comunitaria che premierà in Italia più l’agricoltura integrata che quella biologica per effetto di un diabolico intreccio tra i contributi legati agli ecoschemi e a quelli per lo sviluppo rurale. Per questo le associazioni del biologico hanno inviato a fine agosto una lettera alle amministrazioni regionali per  garantire l’accordo Stato Regioni per incrementare gli stanziamenti dedicati al biologico.

L’obiettivo del Green deal

L’iniziativa è finalizzata anche a non pregiudicare il raggiungimento del 25% di superficie coltivata a bio entro il 2027 «come previsto dal Piano Strategico Nazionale, valutato positivamente dalla Commissione Ue». Alle Regioni che stanno definendo la destinazione delle risorse riservate allo sviluppo rurale, viene chiesto di confermare per il biologico gli stessi stanziamenti del periodo 2014-2022, oltre all’incremento necessario per il rispetto dell’accordo raggiunto in Conferenza Stato Regioni relativo ai 90 milioni di euro annui da trasferire dal primo al secondo pilastro con cofinanziamento delle Regioni.

«È indispensabile per le imprese agricole disporre di risorse adeguate a sostenere la conversione al biologico e a mantenere questa forma di agricoltura che tutela la fertilità del suolo, la biodiversità, oltre a contrastare il cambiamento climatico e supportare così la transizione ecologica tracciata dal Green Deal Europeo».

PIANO D’AZIONE PER IL BIO, L’ITALIA È IN RITARDO

PIANO D’AZIONE PER IL BIO, L’ITALIA È IN RITARDO

Conterrà gli strumenti per garantire l’obiettivo italiano di raggiungere il 25% di superficie bio con tre anno di anticipo. Ma dovrà anche consentire di mantenere l’equilibrio tra offerta e domanda

Piano d’azione per il biologico, Piano strategico nazionale per la nuova Pac. Come abbiamo messo in evidenza nel precedente articolo le scadenze sono vicine e la prossima edizione del Sana e dell’evento Rivoluzione bio offrirà l’occasione per conoscere in anteprima cosa bolle in pentola.

Il Piano di Azione Nazionale sul biologico, in particolare, sta per prendere forma e sarà uno dei fattori decisivi per realizzare la transizione verde della nostra agricoltura.

La promessa di Battistoni

Il sottosegretario all’Agricoltura con delega per il bio Francesco Battistoni, anche se non sarà presente, ha garantito che il Piano d’azione sarà comunque presentato in anteprima al Sana.

Contiene infatti le strategie per consentire al biologico italiano di raggiungere l’obiettivo del 25% di superficie agraria biologica entro il 2027, costituendo così la risposta alla principale osservazione mossa dalla Commissione europea al Piano strategico sulla riforma Pac 2023-2027 che deve essere presentato entro il 30 settembre.

Le risposte alla Commissione Ue

Nella prima bozza del Piano l’Italia aveva infatti indicato l’ambizione di raggiungere il 25% di Sau biologica addirittura con tre anni d’anticipo rispetto al resto d’Europa. Pur apprezzando l’intento, la Commissione ha bocciato il piano (“numerosi elementi sono mancanti, incompleti o incoerenti”) considerandolo debole, in particolare sugli obiettivi ambientali. Sul biologico il ministero è stato invitato «a chiarire in che modo le azioni proposte contribuiranno efficacemente all’ambizione prevista».

Il 2 settembre è scaduto il termine per la consultazione pubblica lanciata dal ministero delle Politiche agricole per permettere a cittadini, operatori economici e organizzazioni della società civile di dire la loro sulla proposta del Governo. Le associazioni di settore chiedono che si tenga conto di queste osservazioni per favorire la riconversione agroecologica della nostra agricoltura.

Gli antidoti per la crisi

In un articolo pubblicato sul settimanale Terra e Vita Roberto Pinton ha messo in evidenza i ritardi italiani e il fatto che il Piano d’azione è già in fase d’attuazione presso i Paesi europei che sono i nostri principali competitor.

In un periodo storico in cui la crisi economica inizia a incidere anche sui consumi dei prodotti di qualità, biologico in primis, il piano deve contenere al suo interno anche gli antidoti per consentire alla domanda del bio di espandersi allo stesso ritmo dell’offerta.

OK DI BRUXELLES AGLI STANZIAMENTI DELLA REGIONE TOSCANA PER IL BIO

OK DI BRUXELLES AGLI STANZIAMENTI DELLA REGIONE TOSCANA PER IL BIO

Via libera Ue alle modifiche del Psr della Toscana: novità per zone svantaggiate, biologico, benessere animale

È arrivata in porto la modifica al Piano di sviluppo rurale per il 2022 che la Giunta regionale ha presentato alla Commissione europea. Con la decisione n. 6113 del 22 agosto 2022 la Commissione europea ha infatti approvato tutte le modifiche al Programma presentate dalla Regione Toscana (ne avevamo parlato qui https://www.suoloesalute.it/la-toscana-prolunga-limpegno-economico-sul-bio/).

Le novità

Le principali novità introdotte per il settore agricolo toscano sono:

– l’incremento della dotazione finanziaria della misura 11 “Agricoltura biologica” – per il finanziamento della seconda annualità di impegno (2022) per tutte le aziende beneficiarie del bando 2021;

– l’introduzione della misura 14 “Benessere animale” per sostenere le imprese agro-zootecniche che si impegnano al raggiungimento di standard più avanzati di benessere animale, rispetto ai requisiti normativi di base, prevedendo una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro. Nelle prossime settimane la Giunta regionale darà il via all’iter della pubblicazione del relativo bando;

– l’incremento della dotazione finanziaria della misura 13 “indennità compensative per le zone svantaggiate” che consente l’aumento della dotazione dei bandi già pubblicati nel 2022, per 19 milioni di euro, con lo scopo di attenuare il rischio di abbandono dell’attività agricola nelle zone svantaggiate con l’erogazione per un anno di un’indennità a ettaro di Sau (Superficie agricola utilizzata).

Altre novità riguardano l’introduzione della priorità della filiera castanicola da frutto nei principi di selezione dei bandi, l’innalzamento delle aliquote di sostegno al massimo per i giovani agricoltori, l’introduzione dei distretti biologici nei principi di selezione dell’operazione 4.2.1“Sostegno a investimenti a favore della trasformazione/ commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli”.

Il commento dell’Assessora

Soddisfazione per le decisione comunitaria è stata espressa dall’assessora all’agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi, la quale sottolinea come con le modifiche proposte dalla Giunta regionale e approvate dalla Commissione si potrà dare immediata risposta a due importanti comparti del mondo agricolo regionale, quello zootecnico, con l’emissione del bando sul benessere animale, e quello biologico con il reperimento dell’intera dotazione finanziaria per soddisfare tutte le richieste prodotte delle aziende biologiche.

MICRORGANISMI, PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE PIÙ FACILI

MICRORGANISMI, PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE PIÙ FACILI

Via libera a 4 regolamenti di esecuzione per velocizzare la registrazione di mezzi di biocontrollo a base di microrganismi. Le valutazioni del rischio si limiteranno alla loro biologia ed ecologia

La transizione ecologica si baserà anche sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi mezzi di difesa.  Da novembre sarà infatti più facile registrare prodotti di origine biologica contro malattie e parassiti delle colture agrarie. Lo ricorda la versione online di Terra e Vita.

Quattro regolamenti applicativi

La Commissione europea ha infatti dato il via libera a 4 regolamenti applicativi che renderanno più rapida l’approvazione dei microrganismi da utilizzare come sostanze attive nei prodotti fitosanitari. L’obiettivo dichiarato dalla Commissione è quello di garantire agli agricoltori Ue alternative più sostenibili rispetto agli agrofarmaci di sintesi, contro i quali Bruxelles sta scatenando una vera e propria caccia alle streghe.

«La transizione – afferma Stella Kyriakides, Commissaria Ue alla Salute – verso sistemi alimentari più sostenibili significa trovare alternative agli agrofarmaci chimici». «La Commissione si impegna a facilitare questo processo aumentando la disponibilità di alternative biologiche e a basso rischio».

Più libertà per i PPP

Kiriakides ricorda che è già in atto una procedura accelerata per l’autorizzazione dei prodotti fitosanitari a basso rischio (PPP), compresi i prodotti biologici, ma queste parziali facilitazioni non sono state sufficienti a incentivare le registrazioni dei prodotti a base di microrganismi, il più grande gruppo di prodotti biologici utilizzati nei PPP.

Uno scoglio superato ora dai quattro nuovi regolamenti di esecuzione che si applicheranno a partire da novembre 2022 e che vanno a modificare il Reg 1107/2009, il Reg. 283/2013, il Reg 284/2013, e il Reg. 546/2011.

IL PIANO D’AZIONE PER IL BIO HA IL SUO INDICE

IL PIANO D’AZIONE PER IL BIO HA IL SUO INDICE

Marchio bio, piano di promozione, azioni per lo sviluppo del comparto: i titoli dei capitoli del Piano d’azione ci sono ed entro settembre a Sana saranno illustrati tutti i contenuti. Il sottosegretatio Battistoni: «Abbiamo individuato le azioni per lo sviluppo del comparto»

«Il comparto del biologico oggi ha fatto un altro passo in avanti. Come Ministero abbiamo avuto modo di presentare alle Associazioni di settore, ‘l’indice’ del Piano d’azione nazionale sul biologico, una misura contenuta nella legge approvata dal Parlamento a marzo scorso». Lo ha riferito il sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni, a margine dell’incontro sul settore organizzato il 27 luglio da Coldiretti.

Il nodo della promozione

«L’indice – ha spiegato il sottosegretario – implica l’individuazione delle azioni future per lo sviluppo del comparto attraverso la sempre maggiore informazione del consumatore». L’incontro ha permesso di presentare i tre assi e le sette azioni di intervento, oltre alla ricerca per realizzare la strategia che nei prossimi anni supporterà il settore, in linea con gli obiettivi nazionali ed europei.

Il marchio per il bio made in Italy

«Oggi è stato un passaggio importante perché ha ci permesso di condividere i passi fatti e quelli ancora da compiere con le organizzazioni e le associazioni, tracciando una strada comune di interventi». «È mia intenzione – ha concluso Battistoni – coinvolgere quanto prima le Regioni affinché il percorso delineato oggi possa avere un iter condiviso e univoco nella cornice di una crescita comune. A settembre, poi, in occasione del Sana, – ha concluso Battistoni – illustrerò al mondo del biologico lo stato d’avanzamento dei lavori sul ‘marchio bio’ e sulla campagna di comunicazione per incentivare i consumi».

SOMMARIVA TRA LE ECCELLENZE DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO SECONDO FORBES

SOMMARIVA TRA LE ECCELLENZE DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO SECONDO FORBES

Il magazine internazionale premia una delle realtà di punta delle produzione di olio extravergine bio di qualità, tra le prime realtà ad essere certificate da Suolo e Salute nel lontano 1972

L’eccellenza è un mix di intuizione, capacità professionale, esperienza, storia, pazienza… Forbes Italia, l’edizione italiana del magazine più diffuso al mondo su cultura economica, leadership imprenditoriale, innovazione e lifestyle aggiorna il suo inserto speciale annuale dedicato all’eccellenze dell’agroalimentare made in Italy e per l’olio spicca la presenza di Sommariva. Storico produttore di extravergine d’oliva e sottoli ad Albenga (Sv), certificato bio da Suolo e Salute dal 1972, un vero pioniere del green (ha il numero progressivo 009 tra le aziende di Suolo e Salute).

La ricetta di Agostino

«Amore e rispetto per la terra – elenca Agostino Sommariva, ceo dell’azienda ligure che oggi guida l’azienda con il supporto della moglie Anna e dei figli Alice e Gabriele -. Possiamo riassumerla così la semplice filosofia che da oltre 107 anni accompagna il nostro lavoro, fatto di passione e impegno nel trasformare i frutti della nostra meravigliosa terra».

L’azienda produce olio evo, pesto genovese, carciofini sott’olio, olive taggiasche e altre eccellenze della Liguria. Lo fa curando tutto il percorso della filiera: dalla scelta e la cura della materia prima, fino ad arrivare al processo produttivo e al confezionamento. L’obiettivo aziendale è produrre qualità, nel rispetto della sostenibilità ambientale.

Pioniere vero

«Mio padre Domenico – spiega Agostino – fu il pioniere del biologico in Italia insieme al professor Francesco Garofalo, fondatore di Suolo e Salute e Gino Girolomoni, fondatore della cooperativa Alce Nero nelle Marche». «Ottenemmo la prima certificazione biologica nel 1972 con “Suolo e Salute”, primo ente di certificazione biologica in Italia».

Tradizione, qualità, cultura

L’extravergine di oliva è per Sommariva il transfer ideale per unire territorio, ambiente e benessere. L’azienda produce una gamma di oli monovarietali e di blend che parte dal Cru Maina monocultivar taggiasco, il Cru Ruxia, extravergine biologico e Cru Muela che è l’extravergine 80% taggiasco e 20% altre varietà pignola, merlina e colombara. «Siamo sempre stati attenti alla salute sia dell’ambiente che delle persone. I nostri prodotti sono fatti con ingredienti che coltiviamo e produciamo personalmente. Per quanto riguarda il territorio, dal 2014 siamo certificati carbon trust, un titolo che attesta la riduzione di emissioni CO2. Inoltre utilizziamo solo fonti di energie rinnovabili».

Il riconoscimento di Forbes tiene conto della capacità dell’azienda Sommariva di unire tradizione famigliare, qualità artigianale e cultura. Il controllo di tutta la filiera produttiva consente a Sommariva di valorizzare una materia prima di estrema qualità attraverso un packaging originale ed elegante.