CARO ENERGIA, COME SALVARE SEMINE E PRODUZIONE
Balzo delle bollette energetiche e dei costi delle materie prime, agricoltori biologici e convenzionali indecisi sulle semine anche a causa della chiusura di alcune strutture di trasformazione che annunciano che non assorbiranno materia prima Dalle serre agli agriturismi la richiesta di provvedimenti straordinari che frenino la crisi e tutelino la catena del valore
Contro il caro bollette, il Governo metta in campo misure che tengano conto anche delle esigenze specifiche del mondo agricolo e zootecnico, agrituristico e florovivaistico con molte colture invernali in serra, stalle e strutture, la cui anche minima sussistenza sta facendo lievitare i costi di produzione per effetto di un complessivo aumento delle materie prime, ormai superiore al 50%.
Filiere del valore a rischio
Lo chiedono tutte le organizzazioni agricole segnalando anche il rischio di chiusura di strutture di trasformazione che mettono in discussione l’assorbimento di molte colture orticole e industriali. La “tempesta energetica” sta così già compromettendo le semine di produzioni importanti, nel convenzionale e anche nel biologico, mettendo a repentaglio la catena del valore nelle filiere agroalimentari, patrimonio nazionale da 550 miliardi di euro.
Attenuare l’impatto
In particolare Cia-Agricoltori Italiani, nelle ore decisive in cui l’esecutivo sta lavorando a nuove misure per attenuare l’impatto del caro energia su famiglie e imprese con le più piccole a rischio chiusura totale, ricorda che in tutta Italia non c’è settore al riparo. Da mesi i rincari su concimi, gasolio ed energia mettono in crisi in particolare le piccole e medie imprese. Eurostat rileva un balzo della bolletta elettrica del 75,6% in più e per il gas addirittura del 133,5%. In queste condizioni le semina e, quindi, la produzione del 2022 è in forte discussione per molte aziende.
Prezzi di beni e servizi
Anche per gli agriturismi il caro bollette rappresenta una scure sulle imprese del settore strette tra necessità di tenuta economica e il rischio di dover aumenta i prezzi di beni e servizi a discapito dei clienti. «Occorrono più risorse e misure incisive, anche a contrasto dei rischi speculativi -dichiara il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino-. Il Governo scongiuri anche i rincari al dettaglio che la filiera non potrebbe in alcun modo sopportare. Bisogna -conclude Scanavino- tenere alta l’attenzione lungo la catena del valore e della distribuzione”.