Suolo e Salute

Anno: 2022

PIEMONTE, 2,5 MILIONI PER AGRICOLTURA BIO E INTEGRATA

PIEMONTE, 2,5 MILIONI PER AGRICOLTURA BIO E INTEGRATA

Lo stanziamento mira a completare le graduatorie delle misure 10 e 11 del Psr 2014-22. Ma mentre all’agroambiente vengono destinati 2,3 milioni di euro, al bio solo 200mila, una cifra che non soddisferà tutte le richieste

Il Piemonte ama più l’integrato che il biologico. L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha infatti assegnato 2,5 milioni di euro complessivi a integrazione delle risorse finanziarie dei bandi 2022 del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2022 relativi alle misure agro climatico ambientali e agricoltura biologica.

I bandi 2022

«Con questa ulteriore dotazione finanziaria – precisa Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura – la Regione Piemonte garantisce il sostegno alle aziende agricole piemontesi che hanno partecipato ai bandi 2022 per interventi a favore della biodiversità nelle risaie, per le tecniche di agricoltura conservativa, per l’allevamento di razze autoctone minacciate di abbandono, per la gestione ecosostenibile dei pascoli e per la conversione all’agricoltura biologica».

Sostegni sbilanciati sull’agroambiente

L’ulteriore stanziamento permetterà la copertura di tutti i beneficiari ammessi in graduatoria della misura del Psr sull’agroambiente e della maggioranza dei beneficiari della misura sull’agricoltura biologica.

Nello specifico 2.376.000 euro sono a integrazione del bando della misura 10 “Impegni agro climatico ambientali”, che ha una dotazione finanziaria di 4,5 milioni di euro, 200.000 euro sono ad integrazione del bando da 2,7 milioni di euro della misura 11.1.1 “Conversione all’agricoltura biologica”. La presentazione delle domande per entrambi i bandi è scaduta nel mese di giugno 2022 ed è in corso la definizione delle graduatorie dei soggetti finanziabili.

MENSE SCOLASTICHE CON INGREDIENTI LOCALI E BIO A ROMA

MENSE SCOLASTICHE CON INGREDIENTI LOCALI E BIO A ROMA

La società Sodexo lancia il menù “Buono Così” da prodotti bio, tipici e a filiera corta con la collaborazione di esperti dietisti

Arriva nella Capitale “Buono così: Gusto, Benessere, Qualità”. Si tratta di un progetto per le mense realizzato da Sodexo, azienda multinazionale di origine francese, numero uno al mondo nel campo dei servizi di ristorazione e dei servizi alle imprese.

Salute e rispetto dell’ambiente

L’iniziativa mira a garantire agli alunni delle scuole del Municipio I menu buoni e sostenibili attraverso un’accurata selezione delle migliori materie prime, e la predisposizione di menù vari ed equilibrati. «Vogliamo tener conto – afferma Sodexo in un comunicato- delle esigenze di salute e di rispetto dell’ambiente e del territorio con il ricorso a prodotti di stagione che impattino positivamente sull’ambiente, provenienti da produzioni sostenibili».

I numeri

Le scuole interessate dal progetto sono 43, i bambini serviti ogni giorno 8.000. Il 77% dei prodotti utilizzati per creare i menu sono Bio, Dop, Igp, Equo Solidali, a Filiera Corta, provenienti da agricoltura sociale o da territori terremotati.

«Con il nuovo concept “Buono Così”- afferma Piero Pini, direttore regionale scuole, sanità e senior del Centro Sud Italia di Sodexo- ci impegniamo a intensificare ulteriormente il rapporto con i nostri fornitori e produttori, per poter offrire un servizio di qualità attraverso una rete qualificata di operatori». Sodexi si avvale della collaborazione di team di esperti come la “Food Intelligence”, composta da nutrizionisti e tecnologi alimentari, per la progettazione di menu equilibrati e sani, affiancati dall’equipe di dietisti che valorizza e divulga il valore della corretta alimentazione.

SPAGNA SEMPRE PIÙ BIO

SPAGNA SEMPRE PIÙ BIO

Dai dati relativi al 2021 erge la forte crescita delle colture frutticole e degli allevamenti

La Spagna fa sul serio nel settore biologico. I dati statistici ufficiali relativi all’anno 2021 sono infatti stati di recente pubblicati dal Ministero spagnolo dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione (MAPA).

Boom delle arboree

Per quanto riguarda la produzione vegetale, spicca l’aumento degli ettari dedicati alle colture permanenti (+18%), soprattutto frutta a guscio (+35%), banane e colture subtropicali (+25%), agrumi (21%) e oliveti (16%). Nell’ambito dei seminativi (+15%), si è registrata una crescita delle colture foraggere per l’alimentazione animale (+39%).

L’espansione degli allevamenti

In termini di produzione animale, gli allevamenti bio sono aumentati a 9.247 (+20% rispetto all’anno precedente). In particolare gli aumenti si sono verificati nel settore degli ovini (+24%), bovini (+22%), caprini (+15%) e suini (+15%). Il numero di capi di bestiame è aumentato soprattutto nei bovini (+20%), negli ovini (+17%), nei suini (+11%) e nei caprini (+9%). L’acquacoltura biologica ha ridotto la sua produzione a 4.891 tonnellate (-35%), ma spicca la produzione di cozze con 2.806 tonnellate. Il numero di aziende di acquacoltura è diminuito del -4%, attestandosi a 167 unità.

Operatori e trasformatori

Il numero di operatori è aumentato del 16% rispetto al 2020 e si attesta ora a 58.485 unità. Questo aumento si è verificato in quasi tutte le attività: produttori primari (19%), trasformatori (12%) e commercianti (7%). Se si considera che uno stesso operatore può svolgere più attività diverse, il numero totale di attività ha raggiunto 62.320, con un aumento del 16,87% rispetto all’anno precedente.

Le attività di trasformazione industriale sono cresciute del 5%, raggiungendo quota 10.920. La produzione vegetale ha raggiunto le 9.436 unità, includendo la manipolazione e la conservazione di frutta e verdura e la produzione di bevande. La produzione animale è salita a 1.484, in particolare l’industria della carne e del latte.

DIETA MEDITERRANEA, VERSO UN AGGIORNAMENTO DELLA PRASSI UNI/ISO

DIETA MEDITERRANEA, VERSO UN AGGIORNAMENTO DELLA PRASSI UNI/ISO

Ciheam promuove un incontro per avviare il processo di adeguamento

Avviare il processo di aggiornamento della prassi uni/iso (la best practice presente sulla piattaforma della dg sante europea).

Un incontro a Bari

È l’obiettivo di un incontro che si è svolto al Ciheam di Bari. Organizzato dall’Osservatorio Dieta mediterranea, organismo del quale fanno parte Ciheam bari, Ordine nazionale biologi, Uni/iso e Università di parthenope .

Nel corso dell’evento è stata presentata la prassi di riferimento, approvata dall’Uni, utile per la promozione di uno stile di vita favorevole allo sviluppo sostenibile.

Un percorso di aggiornamento

«Si tratta – rende noto un comunicato stampa del Ciheam  – dell’avvio di un percorso di aggiornamento ed integrazione con la dimensione della sostenibilità, verso una vera e propria normazione certificata di azioni, pratiche e comportamenti dei soggetti e delle organizzazioni, definendone regole, protocolli, conformità delle diverse componenti con la ‘dieta mediterranea’ intesa come stile di vita e modello alimentare in grado di concorrere all’attuazione dell’agenda onu 2030 per lo sviluppo sostenibile».

UN VADEMECUM PER RICONOSCERE I PRODOTTI BIO

UN VADEMECUM PER RICONOSCERE I PRODOTTI BIO

La proposta di Aiab per tutelare un consumo consapevole e sostenere il mercato del bio

Lanciato da Aiab-Associazione italiana agricoltura biologica il vademecum del bio. L’iniziativa mira ad aiutare, accompagnare e consigliare i consumatori a una scelta consapevole e a districarsi «nella giungla di etichette in modo da riconoscere il vero biologico».

Oltre al logo c’è di più

Il logo del bio (Eurofoglia) è ovviamente l’elemento più importante per la sicurezza della biologicità di un alimento, assieme però anche all’origine della materia prima (agricoltura Italia o agricoltura regione- agricoltura Ue, agricoltura non Ue, agricoltura Ue/non Ue). Inoltre l’etichetta deve avere Il codice di un organismo di controllo come Suolo e Salute (esempio: It-bio-123), contenere It- codice Iso internazionale che identifica il paese dell’organismo di controllo, la dicitura bio in vigore in Italia (Eko, Eco, Org per altri Paesi) e 123-codice numerico identificativo dell’organismo di controllo che certifica l’operatore.

Il commento di Romano

«L’Italia – afferma Giuseppe Romano, presidente nazionale di Aiab – ad oggi vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale agricolo, il 17%, a fronte della quota media Ue ancora ferma al 9%. Nonostante questo, però, in Italia vengono spesi ogni anno poco più di 3 milioni di euro per l’acquisto di prodotti bio, mentre in Germania, ad esempio, quasi 15 milioni».

«Questo per diversi motivi, ma principalmente perché c’è anche una grande confusione su cosa significhi scegliere un prodotto bio e come riconoscerlo. Occorre abituarsi a leggere le etichette e riconoscere cosa acquistiamo per la nostra dieta quotidiana. Per questo abbiamo pensato a questo semplice vademecum per contribuire a fare chiarezza ed aiutare i consumatori a riconoscere i prodotti biologici».

AGRICOLTORI IN PIAZZA CONTRO L’AUMENTO BOOM DEI COSTI ENERGETICI

AGRICOLTORI IN PIAZZA CONTRO L’AUMENTO BOOM DEI COSTI ENERGETICI

Manifestazione di migliaia di produttori al Parco Sempione di Milano. Ettore PRANDINI (COLDIRETTI) chiede al prossimo Governo di risolvere cinque priorità

Corre l’inflazione arrivando a settembre a +8,9% (livello record dal 1985), mentre da ottobre la bolletta elettrica aumenta del 59%. Le conseguenze sono sempre più drammatiche per i bilanci delle famiglie italiane ma anche delle nostre aziende agricole.

Dissenso organizzato

Una situazione insostenibile che spinge i produttori a testimoniare il loro dissenso con clamorose manifestazioni di protesta come quella che si è tenuta nel parco Sempione di Milano al villaggio Coldiretti. Migliaia di produttori agricoli hanno infatti denunciato il rischio di una corsa dei costi che minaccia la sopravvivenza stessa del made in Italy a tavola.

Le 5 richieste di Prandini

In seguito a questa manifestazione il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha chiesto al prossimo Governo di concentrarsi su cinque priorità:

  • sfruttare i fondi del Pnrr per garantire la sovranità alimentare ed energetica e ammodernare la rete logistica;
  • rafforzare il ministero dell’agroalimentare e difendere i 35 miliardi di fondi europei legati alla prossima Pac oggi a rischio;
  • ribadire il no al nutriscore, al cibo sintetico e agli accordi internazionali che penalizzano il made in Italy;
  • fermare l’invasione di cinghiali;
  • realizzare un piano invasi per garantire acqua in tempi di siccità.

Pnrr, tram da non perdere

In particolare Prandini ha chiesto di non perdere il tram del Pnrr ritenendo fondamentale sfruttare i bandi a partire da quelli già pubblicati, dalle filiere al fotovoltaico che apre alla possibilita’ di installare pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 20mila stalle e cascine senza consumo di suolo, fino a quello della logistica per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti, superando il gap di competitività rispetto ai Pesi competitor.

Pac a rischio

Sulla politica agricola comune Coldiretti ritiene necessario superare le osservazioni di Bruxelles sul piano strategico nazionale per far partire la nuova programmazione dal 1° gennaio 2023 e difendere la dotazione finanziaria di 35 miliardi per sostenere l’impegno degli agricoltori italiani verso l’innovazione, la sostenibilità e il miglioramento delle rese produttive.