Suolo e Salute

Mese: Maggio 2023

ALLUVIONE IN ROMAGNA, LA SOLIDARIETÀ DI SUOLO E SALUTE

ALLUVIONE IN ROMAGNA, LA SOLIDARIETÀ DI SUOLO E SALUTE

L’impatto della doppia calamità naturale che ha colpito Emilia-Romagna e Marche il 2 e 16 maggio è pesante anche per l’agricoltura bio. Suolo e Salute è vicina alle persone e alle aziende colpite ed è pronta a fare la sua parte per supportare gli operatori bio delle aree colpite

Una doppia alluvione nel giro di due settimane, più di cinquecento millimetri di pioggia caduti in due sole notti, 24 fiumi esondati, 12 mila ettari allagati, più di 300 frane, 36mila sfollati e, purtroppo, 15 morti.

Il 70% dei danni all’agricoltura

Sono le cifre dell’estesa calamità naturale che ha colpito la Romagna, l’Emilia orientale e il nord delle Marche lo scorso 16 maggio, aggravando il bilancio delle forti piogge che avevano colpito lo stesso areale il 2 maggio. Un vero dramma per l’agricoltura, anche di quella bio, in un territorio a fortissima vocazione agroalimentare. Secondo le prime stime il 70% dei danni è infatti a carico del comparto primario e gli impatti sono di due tipologie. A quelli causati in pianura dalle esondazioni e dagli allagamenti prolungati nel tempo occorre aggiungere l’effetto del pesante dissesto idrogeologico che riguarda tutta la catena appenninica che va da Bologna a Cesena, un territorio ad altissima concentrazione di biologico, con profonde ferite causate da frane e smottamenti sia sui suoli agricoli che su quelli forestali.

Suolo e Salute è pronta a fare la sua parte

Suolo e Salute esprime la propria vicinanza e solidarietà alle colleghe della nostra sede Emilia-Romagna di Faenza e a tutte le persone e alle aziende colpite da questa immane tragedia. Molte delle aziende colpite sono certificate da Suolo e Salute e per queste la società sta valutando un pacchetto di sostegno che sarà deciso in via definitiva alla luce del numero complessivo delle unità produttive colpite e dell’entità dei danni subiti dalle singole aziende.

Nel contempo siamo in contatto con le autorità per ricevere disposizioni riguardo alle attività di controllo considerando le innumerevoli difficoltà degli operatori, sia sul piano produttivo che strutturale, sia riguardo alla mobilità ancora difficile in molte zone alluvionate e montane interessate dalle frane.

L’impegno del bio contro il climate change

L’impatto dell’alluvione è stato amplificato dall’effetto dei precedenti quattro mesi di siccità invernale che hanno provocato fessurazioni e spaccature in cui si sono poi infiltrate le acque piovane provocando i disastri che vediamo ora.

Ciò che sta capitando mette in evidenza la necessità di impegnarci per contrastare con tutti i mezzi e con tutte le competenze l’impatto del cambiamento climatico. L’agricoltura biologica è in prima linea, con la sua massima attenzione alla biodiversità e alla fertilità organica del suolo.

 

L’ORGANIC FOOD CONFERENCE RIACCENDE IL FARO DEL BIO

L’ORGANIC FOOD CONFERENCE RIACCENDE IL FARO DEL BIO

Suolo e Salute partner dell’evento internazionale organizzato a San Sepolcro da Ifoam Organics Europe e che ha messo al centro le sfide del bio in un mondo che cambia e che è sempre più assediato dalla crescita dilagante del greenwashing

Il faro del bio indica la strada della sostenibilità nel mare tempestoso del greenwashing. L’Organic Food Conference (#OFC2023) ne ha amplificato la luce. “Le sfide di un mondo che cambia” era il tema del summit del Bio europeo organizzato da Ifoam Organics Europe a San Sepolcro (Ar) gli scorsi 22 e 23 maggio. Un evento di successo, con una partecipazione variegata, costituita da aziende del bio, rappresentanti istituzionali, ricercatori e studenti di scienze e tecnologie agroalimentari, media e semplici appassionati. Sotto i riflettori alcuni dei temi caldi del settore biologico, affrontati con relatori di alto livello.

Tempi duri che richiedono impegni forti

La prima giornata, organizzata con la sponsorship di Suolo e Salute, ha messo al centro il tema delle sfide di sostenibilità poste dalla strategia Farm to Fork dell’Ue.  I lavori sono stati aperti dal presidente di Ifoam Organics Europe, Jan Plagge, che ha espresso vicinanza alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione, sottolineando quali rischi giungono dal trascurare l’ambiente e la sostenibilità. L’appassionato intervento del Cav. Valentino Mercati, fondatore di Aboca, azienda leader nel settore delle officinali bio ha esortato le imprese a lavorare per sostenere – non sabotare – la vita attraverso scelte come quelle della conversione al biologico. All’evento ha partecipato Alessandro D’Elia, direttore generale di Suolo e Salute, in rappresentanza dell’Organismo di controllo e certificazione.

Il dibattito, moderato da Eduardo Cuoco di Ifoam Organics, ha messo in luce come il settore stia affrontando tempi difficili. «L’intero sistema agroalimentare cerca di cavalcare il treno della sostenibilità». «Come pioniere, il biologico dovrà sforzarsi di migliorare alzando l’asticella della produzione biologica e non accontentarsi di standard minimi».

Sul calo dei consumi nel bio è intervenuto il presidente Ismea, Angelo Frascarelli. «L’Italia ha fatto una scelta politica importante – ha detto – ovvero quella di far crescere la superficie bio puntando al 30% entro il 2030».

«Una scelta impegnativa, coraggiosa ma pericolosa perché se aumenta l’offerta, ma cala la domanda. Ora rischia di essere vittima del suo successo».

Migliorare la comunicazione

Tra le contromisure proposte quella di legare maggiormente l’immagine del bio alla sostenibilità, per emergere da quella che ormai è diventata la “giungla verde” del greenwashing . «Il biologico dovrebbe proporsi come strumento chiave per i modelli di business e soddisfare le esigenze di un consumatore sempre più sensibile a questi temi».

La contabilizzazione dei vantaggi in termini di servizi ecosistemici della produzione agricola pende in maniera significativa in favore del bio. Tra le soluzioni proposte quella quindi di esplicitare nei prezzi dei prodotti questo divario per comunicare la sostenibilità ai consumatori e bilanciare quello che oggi appare un divario di prezzo rispetto ai prodotti convenzionali che penalizza il bio.

«In più occorre mettere in evidenza che il settore biologico produce in un mondo inquinato, e non tutti i possibili percorsi di contaminazione sono stati ancora adeguatamente studiati». «Ma con una buona conoscenza dei rischi, orientamenti per i produttori biologici e misure di controllo proporzionate, il settore può combattere le frodi e continuare a produrre prodotti biologici sani».

Investimenti strategici e più coerenza

La seconda giornata, in collaborazione con Assobio, ha condiviso gli obiettivi del programma Being organic che spinge a promuovere nel Vecchio Continente un livello di consumo in armonia con l‘obiettivo di triplicare la superficie bio europea entro il 2030. Nel primo focus, moderato da Roberto Pinton, membro del board di Ifoam Organics Europe, Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio ha chiesto scelte coerenti da parte degli Stati membri per raggiungere gli obiettivi del Green Deal del 25% di superficie agraria bio e della riduzione del 50% degli agrofarmaci entro il 2030. «Occorrono – ha detto- investimenti strategici su ricerca e innovazione e una comunicazione integrata per diffondere i valori del bio tra i consumatori». «E soprattutto più coerenza per affrontare un tema sfidante come quello degli usi sostenibili dei mezzi tecnici in agricoltura posto dal dibattuto regolamento sui fitofarmaci».

«La comunicazione del bio è sfidante – ha commentato invece Sarah Compson di Ifoam Organics Europe nel secondo panel “Organic for all ages”». «Per comunicare meglio il cibo bio -ha aggiunto- occorre puntare di più sulle emozioni che procura, sulle ragioni del cuore, con una comunicazione che, oltre ad essere chiara, coerente e credibile sia contagiosa».

 

ACCRESCI LE TUE COMPETENZE BIO!

ACCRESCI LE TUE COMPETENZE BIO!

Iscriviti al corso di formazione online sulle tecniche di base in agricoltura biologica di Assocertbio. Investi 43 ore dal 7 giugno al 27 luglio per soddisfare la tua sete di conoscenze

Il convenzionale punta sugli input tecnici, il bio sulle competenze tecniche. La formazione continua è basilare in questo metodo di produzione e per soddisfare la sete di conoscenza di produttori, tecnici o semplici appassionati Assocertbio organizza il Corso di formazione online sulle tecniche di base in agricoltura biologica che si terrà dal 07 giugno al 27 luglio (per un totale di 43 ore). Si tratta di un’occasione unica per conoscere le tecniche agronomiche, di allevamento e di trasformazione previsti dal metodo bio seguendo le lezioni tenute da diversi esperti del settore.

I requisiti

 

Per partecipare al Corso è necessario essere in possesso di uno dei seguenti titolo di studio:

  • diploma di laurea o di scuola secondaria di secondo grado in scienze agrarie,
  • scienze e tecnologie alimentari, medicina veterinaria, biologia, acquacoltura e igiene delle produzioni ittiche,
  • scienze delle produzioni animali, diploma di perito agrario, agrotecnico, alimentarista ed equipollenti.

 

Le iscrizioni sono ancora aperte. Per ulteriori informazioni al link presente in locandina o sul portale di Assocertbio alla pagina seguente https://www.assocertbio.it/index.php/news/attivita-associazione/132-aperte-le-iscrizioni-al-corso-di-formazione-online-sulle-tecniche-di-base-in-agricoltura-biologica

 

 

FESTA DEL BIO FA IL PIENONE A ROMA

FESTA DEL BIO FA IL PIENONE A ROMA

Centinaia di presenze all’acquario romano nell’ultimo fine settimana di maggio. Contrasto al climate change e biodiversità gli argomenti al centro dei dibattiti

Sono stati centinaia i consumatori che nell’ultimo fine settimana di maggio hanno animato gli spazi dell’acquario romano, dove è andata in scena l’edizione 2023 della Festa del Bio. L’evento è organizzato da FederBio con la partecipazione di Legambiente, Slow Food Italia, Lipu, WWF Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, AssoBio, Anabio-CIA, Anaprobio-Copagri, Altromercato, NaturaSì, Pancrazio Spa, Coalizione CambiamoAgricoltura, Cambia la Terra e Kyoto Club.

I temi al centro dell’evento

Nell’ambito della Festa si è parlato di come contrastare gli effetti di questo clima sempre più imprevedibile, del ruolo fondamentale dell’agricoltura bio nella tutela delle api e degli altri insetti impollinatori da cui dipende il 35% della produzione agricola mondiale, e dell’importanza degli allevamenti al pascolo basati sul benessere animale e sul miglioramento delle condizioni di vita del bestiame allevato. Mentre gli agricoltori, che si trovano a fronteggiare ogni giorno gli effetti del cambiamento climatico, hanno raccontato come grazie al passaggio all’agroecologia siano riusciti a migliorare le produzioni.

Grande interesse, ma il mercato rallenta

«È stata un’occasione di divertimento – spiega la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini –ma anche di riflessione, informazione e sensibilizzazione affinché i cittadini possano scegliere consapevolmente per sostenere un metodo di produzione in grado di contrastare il cambiamento climatico e la crisi di biodiversità che sta attraversando il Pianeta».

«La riuscita dell’iniziativa – dice il presidente di Anaprobio Italia Ignazio Cirronis – e il buon riscontro di pubblico testimoniano ulteriormente la vitalità di un comparto intorno al quale cresce l’interesse dell’opinione pubblica».

 

I PROGRESSI EUROPEI NELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

I PROGRESSI EUROPEI NELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Il resoconto di Eurostat sui progressi del Vecchio Continente  riguardo ai 17 obiettivi del millennio tracciati dall’Onu. Gentiloni (Commissario all’economia): «Ulteriori grandi progressi sono attesi con la progressiva implementazione del Green deal da parte degli Stati membri e dall’obiettivo del 25% di Sau bio»

Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, ha pubblicato il documento “Sustainable development in the European Union – Monitoring report on progress towards the Sdgs in the Eu context, 2023 edition” (Sviluppo sostenibile nell’Unione europea – relazione di monitoraggio sui progressi verso gli Sdgs nel contesto dell’Ue, edizione 2023).

I 17 Millennium Goals

Il rapporto fornisce una panoramica statistica dei progressi verso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) nell’Ue, evidenziando che negli ultimi cinque anni «l’Unione europea ha compiuto progressi nella maggior parte degli obiettivi, in linea con le priorità della Commissione in settori chiave come il Green deal (patto verde per l’Europa), l’ottavo programma d’azione per l’ambiente e il piano d’azione sul quadro europeo dei diritti sociali».

Il vecchio continente avrebbe compiuto forti progressi su molti obiettivi socio-economici, mentre si prevedono ulteriori miglioramenti in campo ambientale, man mano che gli stati membri attuano gli ambiziosi obiettivi del Green deal, tra cui quello di arrivare al 25% di agricoltura bio.

«Per la prima volta – rileva Eurostat -, il rapporto analizza l’impatto a breve termine delle crisi attuali sugli Sdgs. Tra queste, la crisi energetica nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina e le scosse della pandemia».

Le attese riguardo al Green deal

A tale proposito, il commissario all’economia Paolo Gentiloni ha dichiarato che «l’economia europea ha dimostrato una notevole capacità di recupero dopo la crisi degli ultimi tre anni». «Tuttavia, dobbiamo continuare ad affrontare le sfide strutturali, confermando il nostro impegno per la transizione ecologica e digitale». «Gli obiettivi di sviluppo sostenibile restano la nostra bussola in questi sforzi collettivi. Il rapporto fornisce dati affidabili che ci permettono di monitorare i progressi verso i nostri obiettivi a medio termine».

 

 

SLITTA DI UN MESE IL PROGRAMMA ANNUALE DI PRODUZIONE

SLITTA DI UN MESE IL PROGRAMMA ANNUALE DI PRODUZIONE

Il termine di presentazione del Pap viene prorogato dal 15 maggio al 15 giugno. Decisioni analoghe per la presentazione della Domanda Unica Pac e per la domanda di adesione al Sqnpi

Un decreto dell’ultimo minuto proroga dal 15 maggio al 15 giugno il termine di presentazione dei Programmi Annuali di Produzione (Pap). Il decreto firmato l’11 maggio dal capo di dipartimento Diqpai del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste Stefano Scalera  è immediatamente applicabile.  Il Pap è il documento con cui gli operatori biologici devono indicare le previsioni di produzione per l’anno in corso ed è obbligatorio come stabilito dal Decreto Ministeriale n. 18321 del 9 agosto 2012.

Il tempo delle proroghe

L’attuale forma è individuata dal Decreto Dipartimentale n. 22877 del 17 gennaio 2023. La proroga è in linea con le analoghe decisioni riguardo allo slittamento, sempre al 15 giugno per la presentazione al Sian della Domanda Unica Pachttps://terraevita.edagricole.it/pac-e-psr/domanda-unica-pac-ci-sara-tempo-fino-al-15-giugno-per-presentarla/, per dare la possibilità ad agricoltori e tecnici di metabolizzare le nuove norme della programmazione della Politica agricola appena rinnovata.

Più tempo anche per la domanda al Sian di adesione al SQNPI (sistema di qualità nazionale produzione integrata, leggi l’intervista ad Alessandro D’Elia, dg di Suolo e Salute su questa tematica). Il termine ultimo anche in questo caso è prorogato al 15 giugno.