TAGLIO DEGLI AGROFARMACI, BRUXELLES DISCRIMINA IL BIO
La Commissione Ambiente dell’EuroParlamento vota in favore della bozza di regolamento sugli usi sostenibili. IFOAM Organics Europe mette però in luce le resistenze dei deputati a correggere un indice di rischio che, non tenendo conto dei dosaggi per unità di superficie, finisce per discriminare le sostanze naturali utilizzate dall’agricoltura biologica
La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo vota in favore del taglio degli agrofarmaci in Europa. Dopo le resistenze del Consiglio Ue e le remore della Commissione agricoltura, sempre dell’EuroParlamento (ne avevamo parlato qui), la proposta del regolamento sugli usi sostenibili degli agrofarmaci (Sur) riprende nuovo slancio. Si tratta dello strumento con cui, secondo le intenzioni della Commissione, si dovrebbe realizzare l’obiettivo Farm To Fork del dimezzamento dei prodotti fitosanitari nell’agricoltura Ue entro il 2030.
Trilogo in corso
IFOAM Organics Europe ha accolto con favore un voto che apre nuove prospettive nei negoziati in corso tra Commissione, Parlamento e Consiglio Ue sulla riduzione dei pesticidi.
In una nota stampa l’associazione che mette in rete i movimenti dell’agricoltura biologica europea avverte però che «Occorre ancora correggere l’indicatore fuorviante per misurare l’uso e il rischio dei pesticidi». IFOAM OE aveva infatti messo in guardia riguardo all’utilizzo fuorviante dell’indicatore di rischio HRI 1, che corregge il peso dei diversi prodotti fitosanitari, relativamente al calcolo di riduzione richiesto dalla F2F, in base al loro impatto ecotossicologico.
Il paradosso dell’aceto
Tuttavia il fatto di non avere tenuto conto delle diverse dosi efficaci per unità di superfici produce, secondo un recente studio di IFOAM, effetti paradossali.
In base all’attuale interpretazione dell’indice HRI 1 risulterebbe infatti più sostenibile diminuire l’utilizzo, ed esempio, di una sostanza di base ad effetto erbicida come l’aceto rispetto a diserbanti come glifosate o florasulam.
Eduardo Cuoco, Direttore di IFOAM Organics Europe, ha dichiarato: «Ridurre l’uso di pesticidi sintetici dovrebbe rimanere una priorità per tutti i politici che hanno a cuore la salute degli agricoltori e dei cittadini, la qualità dell’acqua e la protezione della natura». «Per questo il movimento biologico accoglie con favore lo sforzo di Sarah Wiener, relatrice della bozza Sur approvata dalla Commissione Ambiente».
Sostanze naturali discriminate
«È positivo che la maggior parte delle pratiche agronomiche biologiche e delle sostanze naturali siano riconosciute come agenti di biocontrollo, e quindi esentati dal calcolo dell’HRI 1, ma deploriamo che una coalizione di eurodeputati demagogici abbia impedito di raggiungere un compromesso per fissare la proposta Sur con un indicatore affidabile che non porti alla riduzione artificiale e che non discrimini le sostanze naturali». «Per garantire la credibilità della normativa invitiamo gli eurodeputati a correggere tale indicatore nel corso della prossima votazione in assemblea plenaria».
IFOAM ricorda che la metodologia HRI è stata criticata anche dalla Corte dei conti europea e da istituzioni scientifiche come l’UBA (Agenzia tedesca per l’ambiente) per due motivi:
– dà l’impressione che gli Stati membri riducano l’uso di pesticidi quando in realtà non è così,
– dà l’impressione che l’agricoltura biologica sia il problema piuttosto che la soluzione, poiché discrimina le sostanze naturali, che vengono utilizzate a dosaggi maggiori rispetto ai pesticidi sintetici.