Suolo e Salute

Mese: Febbraio 2025

L’AGRICOLTURA BIODINAMICA PREMIATA DALLA SCIENZA

L’AGRICOLTURA BIODINAMICA PREMIATA DALLA SCIENZA

Un dossier pubblicato dall’istituto di ricerca FiBL evidenzia l’efficacia dell’agricoltura biodinamica sotto il profilo della fertilità del suolo e della biodiversità

FiBL, uno dei principali istituti di ricerca in agricoltura biologica al mondo, ha pubblicato un dossier che fornisce una panoramica dei risultati del DOK Trial, un esperimento che da oltre 40 anni mette a confronto le performance di sistemi di coltivazione convenzionali, biologici e biodinamici. I risultati su fertilità del suolo, clima e biodiversità premiano l’agricoltura biodinamica.

 

«Rispetto ai sistemi fertilizzati convenzionalmente con input chimici, le rese biologiche e biodinamiche di patate, grano, mais, soia e trifoglio sono in media del 15% inferiori», afferma El-Hage Scialabba, ecologa, ex-dirigente della FAO (Nazioni Unite) e collaboratrice del Swette Center dell’Università statale dell’Arizona (USA). «Ma la quantità di azoto, di carbonio organico (SOC), il pH e la qualità biologica del suolo del sistema biodinamico risultano costantemente e nettamente superiori ai sistemi biologico e convenzionali. Inoltre, le emissioni di gas serra del suolo nei sistemi biologico e biodinamico sono in media 56% inferiori dei sistemi convenzionali, con il sistema biodinamico che si distingue in termini di emissioni inferiori di metano e di protossido di azoto. Applicando una valutazione del ciclo di vita agli studi DOK dal 1985 al 1998, l’utilizzo energetico e il potenziale di riscaldamento globale del sistema biodinamico è il più performante, sia per ettaro che per kg di raccolto».

 

Secondo Alessandro Piccolo, professore ordinario di chimica agraria dell’Università di Napoli Federico II e premio Fondazione Alexander von Humboldt (DE) per la chimica dell’Humus, la massa di dati ottenuti in più di 40 anni di sperimentazione fuga ogni dubbio sulla superiorità ecologica (chimica, fisica e biologica) e di controllo dei gas serra dell’agricoltura biodinamica.

 

 

Per approfondimenti:

https://terraevita.edagricole.it/biologico/la-scienza-premia-lagricoltura-biodinamica/?utm_term=1266697+-+https%3A//terraevita.edagricole.it/biologico/la-scienza-premia-lagricoltura-biodinamica/&utm_campaign=Campagne+B-NBM+Biodinamica+News+-+biodinamica_NL_20250110&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=172394+-+85240+%282025-01-10%29

 

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0065211324000737?via%3Dihub

ENTRO IL 2030 IL VINO BIOLOGICO TRIPLICHERÀ IL PROPRIO VALORE

ENTRO IL 2030 IL VINO BIOLOGICO TRIPLICHERÀ IL PROPRIO VALORE

Il vino biologico non è solo una tendenza, ma una trasformazione strutturale del mercato vinicolo e una scelta strategica per il futuro

Secondo un’analisi di InsighAce Analytic, il mercato globale del vino biologico è destinato a triplicare entro il 2030, raggiungendo un valore di 25 miliardi di dollari, rispetto ai 9 miliardi registrati nel 2021.

 

Con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’11,3%, il comparto biologico si distingue come una delle aree più dinamiche dell’industria vinicola globale. Il crescente interesse delle nuove generazioni di consumatori, le innovazioni nella produzione e nel packaging e una sempre maggiore sensibilità nei confronti della sostenibilità ambientale rappresentano i principali fattori che alimentano questa espansione.

 

Negli Stati Uniti, Regno Unito e Australia, il 30% dei consumatori di vino biologico associa questa categoria a un livello qualitativo superiore rispetto ai vini convenzionali. La loro preferenza per prodotti che coniugano qualità, etica e sostenibilità sta influenzando significativamente il mercato, incentivando i produttori ad adottare pratiche agricole più rispettose dell’ambiente e a ottenere certificazioni biologiche riconosciute.

 

In Europa, il vino biologico gode di un radicamento ancora più profondo, con Francia, Italia e Germania che si confermano ai vertici sia per la produzione che per il consumo.

Il vecchio continente rimane il centro nevralgico della viticoltura biologica, grazie a condizioni climatiche favorevoli e a un impegno crescente verso la sostenibilità, confermandosi il principale riferimento per il segmento bio, sia in termini di volume di produzione che di innovazione enologica.

 

Asia-Pacifico, America Latina e Medio Oriente mostrano tassi di crescita significativi, sostenuti da una maggiore disponibilità di vini biologici e una crescente consapevolezza dei consumatori.

 

La transizione verso una viticoltura più sostenibile riguarda anche il loro packaging: bottiglie più leggere, che riducono il consumo di vetro e le emissioni di CO₂ durante il trasporto e vini in lattina, che offrono praticità e riducono lo spreco.

 

Fonte: https://www.igrandivini.com/news/vino-biologico-in-forte-crescita/

 

ENTRO IL 2030 IL VINO BIOLOGICO TRIPLICHERÀ IL PROPRIO VALORE

Il vino biologico non è solo una tendenza, ma una trasformazione strutturale del mercato vinicolo e una scelta strategica per il futuro

Secondo un’analisi di InsighAce Analytic, il mercato globale del vino biologico è destinato a triplicare entro il 2030, raggiungendo un valore di 25 miliardi di dollari, rispetto ai 9 miliardi registrati nel 2021.

 

Con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) dell’11,3%, il comparto biologico si distingue come una delle aree più dinamiche dell’industria vinicola globale. Il crescente interesse delle nuove generazioni di consumatori, le innovazioni nella produzione e nel packaging e una sempre maggiore sensibilità nei confronti della sostenibilità ambientale rappresentano i principali fattori che alimentano questa espansione.

 

Negli Stati Uniti, Regno Unito e Australia, il 30% dei consumatori di vino biologico associa questa categoria a un livello qualitativo superiore rispetto ai vini convenzionali. La loro preferenza per prodotti che coniugano qualità, etica e sostenibilità sta influenzando significativamente il mercato, incentivando i produttori ad adottare pratiche agricole più rispettose dell’ambiente e a ottenere certificazioni biologiche riconosciute.

 

In Europa, il vino biologico gode di un radicamento ancora più profondo, con Francia, Italia e Germania che si confermano ai vertici sia per la produzione che per il consumo.

Il vecchio continente rimane il centro nevralgico della viticoltura biologica, grazie a condizioni climatiche favorevoli e a un impegno crescente verso la sostenibilità, confermandosi il principale riferimento per il segmento bio, sia in termini di volume di produzione che di innovazione enologica.

 

Asia-Pacifico, America Latina e Medio Oriente mostrano tassi di crescita significativi, sostenuti da una maggiore disponibilità di vini biologici e una crescente consapevolezza dei consumatori.

 

La transizione verso una viticoltura più sostenibile riguarda anche il loro packaging: bottiglie più leggere, che riducono il consumo di vetro e le emissioni di CO₂ durante il trasporto e vini in lattina, che offrono praticità e riducono lo spreco.

 

Vino biologico in forte crescita con una stima di 25 miliardi di dollari nel 2030

AL VIA IL BIOFACH 2025

AL VIA IL BIOFACH 2025

L’Appuntamento Globale per l’Innovazione, la Sostenibilità e le Nuove Tendenze del Biologico, adesso anche in digitale

Inizia oggi a Norimberga l’edizione di BIOFACH 2025, la fiera internazionale di riferimento per il settore del biologico. L’evento prevede anche una versione digitale, accessibile tramite la piattaforma BIOFACH Digital, che permetterà a esperti e professionisti del settore di collegarsi facilmente da qualsiasi parte del mondo.

L’evento si conferma come un punto di riferimento indispensabile per il networking e l’aggiornamento professionale, offrendo una visione completa delle dinamiche del mercato biologico.

BIOFACH 2025 sarà anche l’occasione per scoprire aree speciali e iniziative innovative che daranno voce alle sfide e alle opportunità del biologico, creando spazi di approfondimento e di scambio.

Suolo e Salute come ogni anno sarà presente alla kermesse di Norimberga con il proprio stand istituzionale al Padiglione 4, stand 588. Vi aspettiamo!

 

IL CUORE DELL’ENOLOGIA ITALIANA SEMPRE PIÙ GREEN

IL CUORE DELL’ENOLOGIA ITALIANA SEMPRE PIÙ GREEN

Un Mare di foglie 2025 celebra il successo del vino. La sostenibilità è la strada obbligata per garantire alle generazioni future vini capaci di raccontare una storia vera e rispettosa dell’ambiente in cui vengono realizzati

Suolo e Salute ha preso parte a Un Mare di Foglie 2025, l’evento dedicato alla valorizzazione dell’enologia sostenibile biologica, ospitato nella Stazione Marittima di Salerno lo scorso 18 e 19 gennaio 2025. La manifestazione, che ha celebrato le eccellenze vitivinicole italiane green recensite nella sesta edizione di Guida Bio, ha registrato una straordinaria partecipazione. I visitatori hanno potuto degustare oltre 1000 etichette recensite da Guida Bio 2025, discutere con i produttori oltre che approfondire le storie e le tecniche che contraddistinguono il mondo del vino biologico. Grande interesse per la presentazione ufficiale della Guida al Teatro Pier Paolo Pasolini e la cerimonia di premiazione delle prestigiose Foglie d’Oro, assegnate alle referenze che si sono diversificate per qualità, tipicità ed eleganza.

Tra gli ospiti d’eccezione intervenuti: Florindo Rubbettino, CEO di Rubbettino Editore; Alessandro D’Elia, Direttore Generale di Suolo e Salute; Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio; Vincenzo Mercurio, acclamato enologo; Marco Tonni, agronomo e rappresentante del Gruppo Sata; Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, ed Ettore Bellelli, Presidente di Coldiretti Campania.

 

 

Per approfondimenti:

https://winetalesmagazine.com/blendnews/il-futuro-del-vino-e-green-grande-successo-per-un-mare-di-foglie-2025-levento-di-guida-bio-che-celebra-le-eccellenze-italiane/?fbclid=IwY2xjawILDApleHRuA2FlbQIxMQABHTp40nG_CeRGAnihx0mz3TXDYDIGG0RzoSrhVQMwH0sdTb-wyQmyolVfAQ_aem_NWnyU9t2-JQSTHAPC00bmA

IL FATTORE “BIO” AUMENTA LA SALUBRITÀ DELLA DIETA MEDITERRANEA

IL FATTORE “BIO” AUMENTA LA SALUBRITÀ DELLA DIETA MEDITERRANEA

La campagna social “Il Bio dentro di noi” per far conoscere i risultati della ricerca dell’Università di Tor Vergata. La dieta bio-mediterranea aumenta i batteri buoni

Assumere vegetali, cereali, legumi, frutta e poche proteine animali, specie se biologici, migliora la salute di chi lo fa. Lo studio condotto dal dipartimento di Biodinamica e Prevenzione dell’università di Tor Vergata nasce dal protocollo IMOD (Italian Mediterranean Organic Diet), realizzato per il progetto “MOdello di prOgettazione della rete dei sistemi di sicurezza alimentare, qualità nutrizionale e nutrigenomica della Dieta Mediterranea per la difesa della salute in Italia: applicazione del processo Nutrient Analysis of Critical Control Point-MOOD”.

Nello specifico, l’obiettivo della ricerca, i cui risultati sono stati presentati alla Camera dei Deputati, è stato verificare gli effetti della Dieta Mediterranea Italiana (IMD), composta da alimenti biologici rispetto a quelli convenzionali, sulla composizione corporea e sui parametri biochimici in individui sani e pazienti con Malattia Renale Cronica (CKD) e valutare la riduzione dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari (CVD) e la progressione delle malattie renali.

I risultati mostrano che un regime alimentare mediterraneo, basato su cibi ottenuti con metodi di coltivazione biologica, apporta benefici al microbiota intestinale e riduce l’insorgenza di malattie.

Per Approfondimenti:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20388092/ https://www.ilbiodentrodinoi.it/