VINO, UN SETTORE AD ALTA SOSTENIBILITÀ

A Sana Slow Wine Fair di Bologna Confagricoltura e Reale Mutua presentano il rapporto 2022 “Agricoltura 100”. Dalla radiografia di 2.196 aziende su quattro parametri di gestione d’impresa emerge l’attenzione alla qualità e alla valorizzazione del capitale umano del settore vitivinicolo bio

«Le imprese agricole italiane sono a un livello alto di sostenibilità, ma quelle vitivinicole sono a un livello ancora più alto, e ciò è dovuto a motivi culturali e di relazione con il territorio». Ad affermarlo è Enea Dallaglio, partner di Innovation Team e curatore del rapporto 2022 “Agricoltura 100” di Confagricoltura e Reale Mutua, presentato alla Sana Slow Wine Fair, la prima fiera internazionale del “vino buono, pulito e giusto” organizzata da Bologna Fiere con la direzione artistica di Slow Food.

234 variabili di quattro indicatori

L’indagine ha coinvolto 2.162 aziende agricole italiane di cui 492 imprese vitivinicole. Come spiega Dallaglio, sono stati individuate 234 variabili, suddivise in quattro microaree (sostenibilità ambientale e sociale, gestione dei rischi e delle relazioni e qualità dello sviluppo).

«Il bello del vino bio è la sua diffusione del territorio – conclude Dallaglio – l’Italia è una terra di eccellenza e c’è consapevolezza che l’attenzione alla qualità e alla sostenibilità possa rappresentare un elemento di business».

L’attenzione al capitale umano

Secondo il report, l’attenzione alla qualità delle produzioni è un tratto distintivo del settore, con il 66,1% delle aziende intervistate che dichiara di aver ridotto l’uso dei fertilizzanti. Il 70,4%, inoltre, ha organizzato attività per la valorizzazione del capitale umano e il 63,3% ha migliorato la sicurezza nei luoghi di lavoro.

«L’obiettivo del rapporto – dice Virginia Antonini, direttrice comunicazione e sostenibilità di Reale Group – è quello di diffondere un’adesione sempre più alta ai criteri di sostenibilità come fattore strategico per le imprese».

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