Si chiamano Community Supported Agriculture (Agricoltura sostenuta da comunità) e costituiscono uno stretti rapporto economico e sociale tra produttori e consumatori di prodotti bio. Nel vicentino l’esempio di “La corte dei mestieri” che assicura ogni settimana ai soci una cassetta da 5 chili di ortofrutta e prodotti trasformati bio
Anche in Italia compaiono i primi esempi di “Agricoltura sostenuta da comunità” (nota anche come agricoltura civica), Community Supported Agriculture, una nuova formula di conduzione agricola che in Germania vede oltre 700 aziende all’attivo. Le Comunità a Supporto dell’Agricoltura (CSA) sono costituite solidalmente da soci, sia agricoltori sia cittadini che li sostengono.
Il budget fissato in anticipo
Questi ultimi contribuiscono al mantenimento dell’azienda, individuando ogni anno in anticipo i fabbisogni degli agricoltori e stabilendo un budget che verrà coperto solidalmente dai soci per garantire la stabilità economica delle fattorie coinvolte. Ciascun socio contribuisce così alla produzione, secondo le necessità della fattoria, dalla semina al raccolto. I prodotti agricoli vengono poi ridistribuiti settimanalmente pro quota ai soci per il fabbisogno interno.
La corte dei mestieri
Il settimanale Terra e Vita illustra l’esempio di “La corte dei mestieri”, impresa biodinamica di Giorgia Almasio a Grumolo (Vi). Assieme al marito Cristiano Gazzola sono soci fondatori della CSA con sede nel paese vicentino che oggi conta 86 soci, dai 20 agli 84 anni, abitanti in diverse province venete. I soci ricevono tutte le settimane più di quello che avrebbero acquistato ai costi di mercato, in una cassetta di almeno 5 kg di ortaggi misti, frutta, oltre a prodotti trasformati.
Varietà locali
Giorgia e Cristiano, insegnanti della scuola Steineriana, hanno fondato l’Associazione Culturale Antroposofica La Corte dei Mestieri insieme a 5 famiglie 9anni fa, nel 2013, prevedendo fin dall’inizio di sposare le attività agricole e di valorizzazione del territorio con quelle pedagogiche basate sull’interazione dei bambini con la terra.
L’azienda agricola è articolata in 14 ettari e mezzo di collina, di cui 5 a ortaggi, cereali e frutteto e 5 ettari a prati pascoli. L’orto è su 17 parcelle a rotazione, con tutti gli ortaggi coltivabili sul territorio secondo la stagione: Broccolo Fiolaro di Creazzo, Cipolla di Zugliano, 6 varietà diverse di pomodori, 7 varietà locali di zucchine, 4 di melanzane, 5 di peperoni, tutti i tipi di brassicacee dal Cavolo nero di Toscana, al Cavolo Navone, al Sedano Rampa. Tutte le parcelle sono consociate.
L’avvio dell’allevamento
L’azienda sta introducendo gli animali: un pascolo turnato di capre, pecore e vacche non decornate, maiali e pollai mobili per le galline che passano nel paddock. Le 9 famiglie di api per ora producono miele riservato principalmente alla mensa degli studenti.