Secondo una nota Coldiretti la frenata dell’inflazione nel nostro Paese è dovuta anche “al crollo dei prezzi dei vegetali freschi, che fanno segnare la maggior diminuzione tra tutti i beni di largo consumo, ma a scendere drasticamente sono anche le quotazioni della frutta”. “L’’andamento dei prezzi riflette certamente l’andamento stagionale, ma è soprattutto il risultato di una situazione difficile sul lato dei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981”. Nell’anno in corso, secondo la confederazione, sono stati in particolare i prodotti della dieta mediterranea a subire il maggiore taglio della spesa alimentare, pari in media al 2% e che “non ha risparmiato nessun prodotto della tavola”. Per questa seconda metà dell’anno è lecito attendere una leggera inversione di tendenza, perché sarà proprio la spesa alimentare, continua la nota, “che rappresenta la seconda voce dei budget familiari, a beneficiare maggiormente del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati che destinano una quota rilevante del proprio reddito all’acquisto del cibo”.
Fonte: Agrapress