Le crescenti emissioni di CO2 da parte dell’uomo stanno avendo un impatto sempre più preoccupante sul clima, portando ad un innalzamento della temperatura planetaria che da tempo preoccupa molto gli scienziati. Spesso in passato l’agricoltura è salita sul banco degli imputati per le ingenti quantità di anidride carbonica e gas serra clima-alteranti emessi in atmosfera. Ma nuove acquisizioni ridefiniscono questo scenario, attribuendo un ruolo potenzialmente decisivo all’agricoltura biologica nella lotta ai cambiamenti climatici. E’ ciò che sostengono ad esempio i ricercatori del Rodale Institute, secondo le cui stime l’utilizzo su larga scala del metodo biologico potrebbe risultare importantissimo proprio per far fronte al problema. Se venisse adottato su scala mondiale un modello bio per il settore agricolo, saremmo in grado di ridurre addirittura del 40% il totale delle emissioni annue di CO2 che, proprio attraverso le coltivazioni biologiche, potrebbero essere sequestrate dall’atmosfera e immagazzinate nel terreno. In questo modo, sostengono le stime, sarebbe possibile diminuire di circa 21 miliardi di tonnellate la CO2 emessa in atmosfera: una cifra enorme che, per avere un’idea più precisa, corrisponde a quanto emesso da oltre 4 miliardi di autoveicoli. Con l’incredibile potenzialità di invertire il trend e addirittura ridurre, nel medio periodo, i livelli di CO2 presenti in atmosfera e responsabili in larga parte degli sconvolgimenti climatici sotto gli occhi di tutti noi.
Fonte: Greenbiz