Il testo che segue trae spunto da un articolo di Karin Heinze apparso su Organic Market
In conclusione del Congresso Mondiale Ifoam tenutosi a Istanbul dal 13 al 15 ottobre scorsi, l’amministratore delegato Ifoam Markus Arbenz da un lato ha sottolineato gli sviluppi importanti del settore biologico negli ultimi anni, dall’altro ha stigmatizzato l’urgenza di estendere all’intera popolazione mondiale i principi di sicurezza alimentare, sostenibilità ed equità: unità produttive locali, vie di trasporto quanto più possibile brevi e metodi di produzione innovativi in agricoltura (a partire dal biologico, ovviamente) sono, a suo avviso, la chiave per una produzione sufficiente a prezzi economicamente sostenibili. Secondo Arbenz è giunto il tempo in cui siano finalmente integrati nel prezzo del cibo anche i costi ambientali legati all’agricoltura convenzionale: solo in questo modo i prezzi della produzione biologica potranno davvero essere comparabili e non più percepiti come elitari. Tra gli esempi portati al Congresso Ifoam quello del Buthan, il cui ministro dell’agricoltura, Lyonpo Yeshey Dorji, ha illustrato sugli sforzi compiuti dal proprio paese per assicurare che tutte le coltivazioni siano biologiche al 100% entro il 2020 (il Buthan, lo ricordiamo, è celebre nel mondo per il progetto innovativo di misurare il prodotto nazionale lordo in termini di felicità dei suoi cittadini).
Un incoraggiamento è provenuto anche dal segretario dell’IFAD (il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite) Rasit Pertev, che ha incoraggiato il movimento biologico ad essere sempre più coinvolto nelle questioni politiche e a rendere più accessibile la certificazione per i piccoli agricoltori, nella direzione di un “bio 3.0”. In calce al Congresso Mondiale si è quindi scolta l’Assemblea generale IFOAM (il 16 e 17 ottobre 2014) che ha visto la partecipazione di 292 delegati con diritto di voto da circa 40 nazioni. Con l’occasione, il Presidente IFOAM Andre Leu ha illustrato i punti nodali delle attività dell’organizzazione, a cominciare da una più massiccia presenza sul web per contribuire ad una crescente diffusione dell’attività di Ifoam. Markus Arbenz invece, in qualità di Amministratore Delegato Ifoam, ha fornito un’accurata panoramica del bilancio che probabilmente quest’anno registrerà un deficit di circa 100.000 : Arbenz si è detto rammaricato del fatto che, malgrado l’espansione dei mercati biologici in tutto il mondo, IFOAM ha avuto in proporzione poche risorse finanziarie a sua disposizione. Per quanto riguarda invece le attività in corso e in programma, l’attività Ifoam in questo periodo si concentrà in particolare su un’intensificazione delle attività politiche su scala internazionale (per esempio, in ambito Nazioni Unite) e sulla promozione del lavoro delle aziende a conduzione familiare, particolarmente in considerazione del fatto che il 2014 è l’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare.
Per quanto riguarda l’attività Ifoam nel mondo, nuovi gruppi continuano a formarsi, a cominciare dal gruppo asiatico (che ha già 100 membri), dal gruppo Ifoam nato nella zona asiatica di lingua russa, in Iran e in Sud Africa. Roberto Ugas ha poi presentato la strategia di IFOAM per i prossimi tre anni: in particolare, due importanti progetti riguarderanno lo sviluppo delle regioni di montagna in Nepal, Pakistan, Kirghizistan, Etiopia e Perù. Nel corso della sessione plenaria, inoltre, sono state presentate le candidature dei paesi che intendevano ospitare il Congresso Mondiale 2017:Brasile, Cina, India e Russia. Alla fine, l’Assemblea Generale ha scelto l’India: l’appuntamento per il prossimo Congresso Mondiale IFOAM dell’Agricoltura Biologica sarà pertanto a Nuova Delhi nel 2017.
Fonte: Organic Marketm, IFOAM