In America è scontro tra i sostenitori della coltura acquaponica e quelli della “tradizionale” agricoltura biologica. Ad accendere la miccia delle proteste, un provvedimento del governo federale di Washington che mette a rischio la certificazione delle colture “senza terra”.
Fino ad oggi, infatti, chi coltivava negli Stati Uniti utilizzando acquaponica e idroponica poteva legittimamente richiedere, per i propri prodotti, il marchio “organic”, corrispondente alla nostra dicitura “biologico”. Questo perché, nonostante il metodo di coltivazione sia diverso da quello comunemente adoperato, i prodotti coltivati nelle vasche rispettano a tutti gli effetti le norme in vigore e quindi possono essere certificati come biologici.
L’acquaponica è una particolare tecnica che coniuga l’acquacoltura, ovvero l’allevamento di pesci e crostacei, alla coltivazione idroponica di vegetali.
Con le colture acquaponiche, ad esempio, è possibile associare l’allevamento di pesci commestibili alla coltivazione di pomodori, zucchine e insalata, senza il bisogno di occupare terreno.
In sintesi, in un impianto acquaponico l’acqua della vasca dove vengono allevati i pesci viene utilizzata per irrigare speciali letti di crescita, privi di terra e concime, dove si trovano le piante.
L’acqua, ricca di sostanze nutrienti provenienti dal metabolismo degli animali, viene adoperata per lo sviluppo delle piante, grazie anche all’azione biochimica di alcuni microrganismi coltivati all’interno dei letti di crescita. Così, sostanze considerate di rifiuto vengono trasformate in fertilizzanti naturali e assorbiti dalle radici delle colture.
Le piante a loro volta purificano l’acqua delle vasche, garantendo il benessere degli animali e determinando un continuo scambio reciproco di benefici. Questo sistema porta con sé diversi vantaggi, perché si traduce in un risparmio idrico del 90% e la fertilizzazione costante accelera notevolmente la crescita dei vegetali.
Secondo gli addetti ai lavori, una delle motivazioni che hanno portato il governo federale a mettere a rischio la certificazione dipende proprio dalla costante diffusione di queste tecniche, a discapito del comparto agricolo “tradizionale”.
I sostenitori della coltura acquaponica hanno così deciso di avviare una petizione online che chiede di non modificare la legge.
Fonti:
http://www.rinnovabili.it/ambiente/usa-biologico-guerra-acquaponica-222/
https://petitions.whitehouse.gov/petition/usda-dont-ban-aquaponics-and-organic-hydro-organic-farming