Un progetto di durata triennale, AE4EU, mirato a una transizione incisiva che unisca le forze verso una svolta agroecologica e la modifica dei sistemi che la abbracciano.
Azioni congiunte nell’ambito di ricerca, innovazione e formazione, verso modelli di agricoltura e alimentazione maggiormente compatibili con l’ambiente e la salvaguardia della biodiversità. Obiettivo di AE4EU è affrontare temi strategici per il Millenio, come: il degrado del suolo, il fenomeno dell’erosione, la qualità dell’acqua, il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare.
Sovvenzionato dai finanziamenti del programma europeo Horizon 2020, i partner del progetto sono dodici, tra istituti di alta formazione internazionale in tema agricolo e alimentare: ISARA (FR), University of Gastronomic Sciences (IT), Agroecology Europe (BE), Coventry University (UK), THÜNEN-INSTITUT (DE), Wageningen University & R. (NL), Agroecologiki (GR), CREA (IT), University of Santiago de Compostela (SP), Eco Ruralis (RO), Swedish University of Agricultural Sciences (SE), European Coordination Via Campesina (BE).
Il progetto, pensato con un approccio multidisciplinare e traslato su più settori, consentirà la costruzione di una rete europea sul tema agroecologico. Si intende partire dalla costruzione di un Hub, piattaforma in grado di mettere in comunicazione i diversi stakeholder e attraverso una più approfondita analisi degli scenari politici, fornire indicazioni al fine di abbinare a intervento politico, contesto territoriale specifico di esercizio – tutto questo tenendo presente gli obiettivi del Green Deal europeo, di Farm To Fork e della PAC – .
A partecipare alla realizzazione delle diverse azioni previste, sarà il già citato CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) che vedrà le basi della costruzione dei Living Labs e delle Infrastrutture di Ricerca per l’agroecologia, sintetizzate nell’European Joint Partnership – Accelerating farming system transition: agroecology living labs and research infrastructures –, il cui lancio è previsto alla fine del 2022.
Conservare le qualità del suolo con lavorazioni meno intense o nulle del terreno, per preservarne la fertilità organica e il risparmio di combustibili fossili; allevare razze di animali autoctone introducendo solo varietà locali, al fine di conservare la biodiversità; migliorare la qualità del cibo e il legame tra produzioni agricole e territorio, questi, solo alcuni esempi di ciò che significa fare agroecologia.
L’idea è quindi quella di moltiplicare e rinforzarne le esperienze in corso all’interno dell’Unione europea, così da accelerare la trasformazione dei sistemi che ne fanno parte, da un punto di vista più sostenibile sul piano ambientale, sociale ed economico.
Fonte: Sinab