Il Ministero delle politiche agricole rende noto, attraverso un comunicato, dell’approvazione di una legge alla Camera che promuove interventi di ripristino, recupero e salvaguardia degli agrumeti caratteristici.
Previsto un fondo di 3 milioni di euro per l’implementazione della norma. Vediamo tutti i dettagli.
Agrumeti caratteristici: le caratteristiche
Cosa si intende per agrumeto caratteristico? Per il Mipaaf, si tratta di aree che “hanno particolare pregio varietale paesaggistico, storico e ambientale”. Gli agrumeti interessati sono inoltre localizzati “in aree vocate alla coltivazione di specie agrumicole dove le caratteristiche climatiche e ambientali siano capaci di conferire al prodotto specifiche caratteristiche”.
In particolare, leggiamo nella comunicazione della XIII Commissione Agricoltura, “le zone interessate dagli interventi svolgono un importante presidio del territorio in zone territoriali a rischio di spopolamento e di dissesto idrogeologico”.
La maggior parte delle aree interessate riguarda le arance, che coprono quasi il 60% degli agrumeti. Seguono le clementine al 19% e i limoni al 17.
Nello specifico, le varietà di arance più diffuse in Italia (dati Ismea), sono:
- Tarocco Comune: 42,5% delle superfici totali
- Navelina: 18,2%
- Tarocco Gallo: 10,4%
- Moro: 9,3%
- Sanguinello: 5,1%
- Tarocco nocellare: 4,5%
- Washington Navel: 2,6%
Agrumeti caratteristici: l’intervento della Camera
La legge, approvata definitivamente dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, nasce dall’unificazione dei testi di varie norme presentate negli scorsi mesi (C. 55 Cirielli, C. 341 Catanoso, C. 440 Mongiello, C. 741 Oliverio, C. 761 Russo, C. 1125 Caon e C. 1399 Catanoso). Approvata all’unanimità, la proposta ha trovato il favore di tutte le forze politiche in campo.
Nello specifico, il decreto istituisce un Fondo per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici. La dotazione del Fondo, per il 2017, è di 3 milioni di euro. L’assegnazione dei contributi darà priorità alle tecniche di allevamento tradizionale e all’agricoltura integrata e biologica. Gli interventi ammessi, inoltre, devono essere rispettosi del paesaggio e puntare al mantenimento delle identità locali.
Per l’implementazione effettiva del provvedimento, devono ora intervenire il Mipaaf, le Regioni e i Comuni interessati.
Il Ministero, in particolare, deve individuare “i territori nei quali sono ubicati gli agrumeti caratteristici e [definire] i criteri e le tipologie degli interventi ammessi ai contributi”. I contributi potranno essere richiesti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali e saranno destinati alla copertura parziale degli investimenti necessari per il ripristino delle coltivazioni.
Sono però le Regioni, sentiti i Comuni competenti per territorio e i consorzi di tutela delle produzioni agrumicole, a dover assegnare i fondi. In particolare, gli enti regionali definiscono modalità e tempi per la presentazione delle domande e l’assegnazione dei contributi. Provvedono infine alla formazione della graduatoria e all’erogazione degli aiuti.
Alle Regioni sono anche demandate le necessarie misure di controllo e le eventuali sanzioni comminate.
Agrumeti caratteristici: Sud protagonista
Buona parte degli agrumeti interessati dal provvedimento sono ubicati nel Meridione. Principalmente, “nella riviera ionica della Sicilia, nella riviera ionica e tirrenica della Calabria, nella penisola sorrentina, nella costiera amalfitana e nelle isole del Golfo di Napoli, nel Gargano”. L’unica area dislocata nel centro-nord è quella intorno al lago di Garda.
D’altronde sono 3 regioni del Sud quelle con la più alta quota di produzione di agrumi. La Sicilia, con più di 85mila ettari investiti. La Calabria, con 37mila. La Puglia con 10mila. Insieme, i 3 territori rappresentano più del 90% del totale delle aree coltivate ad agrumi.
Un aspetto, questo, sottolineato anche da Pietro Molinaro, presidente regionale di Coldiretti Calabria, che plaude al provvedimento:
«Questo– commenta –èun ottimo esempio di riconoscimento dell’agricoltura sostenibile e di salvaguardia della distintività delle nostre ricchezze naturali poiché riconosce agli agrumicoltori un ruolo fondamentale nella tutela ambientale e paesaggistica soprattutto in alcune aree ad alto rischio di dissesto idrogeologico».
Il Ministro Martina: “Italia Paese a vocazione agrumicola”
Anche il Ministro Martina esprime soddisfazione per l’approvazione definitiva della legge:
«L’approvazione di questo provvedimento– hacommentato –èmolto importante per questo settore perché consentirà di sostenere e salvaguardare i territori a particolare vocazione agrumicola del nostro Paese che negli ultimi anni hanno dovuto attraversare una fase complicata. Riconoscere l’importanza di queste aree significa compiere un importante passo in avanti per lo sviluppo sostenibile».
FONTI:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11483
http://www.camera.it/leg17/465?tema=salvaguardia_degli_agrumeti_caratteristici#m