È pieno allarme siccità in Italia. A Roma l’acqua verrà presto razionata e anche il Vaticano ha chiuso le fontane per scongiurare l’impatto dell’emergenza.
La Calabria chiede lo stato di calamità per far fronte alle precipitazioni vicine allo zero. Pronte a seguirla Marche, Sicilia, Sardegna, Campania, Toscana, Emilia Romagna, Puglia. È pieno allarme siccità in Italia. Una perturbazione atlantica ha interessato in questi giorni alcune regioni settentrionali, ma non basterà.
Il governo prova a correre ai ripari. Il ministero delle politiche agricole ha infatti annunciato 3 linee di intervento per fronteggiare l’emergenza.
Allarme siccità: i dati del CREA
Il Crea, ente di ricerca del Mipaaf specializzato nel settore agroalimentare, ha esposto alcuni dati sull’emergenza siccità in corso in Italia, che aiutano a comprendere le dimensioni del fenomeno. Innanzitutto il caldo. La temperatura media, nel 2016, ha fatto segnare un nuovo record: +1,35° C rispetto al trentennio che va dal 1961 al 1990.
Negli ultimi mesi la situazione è andata peggiorando: +3,2°C in media rispetto alle temperature considerate normali. A questa anomalia termica si è aggiunta quella idrologica: rispetto alla media del mese di giugno, quest’anno si è registrato un calo delle precipitazioni del 53%.
Per citare un solo esempio concreto, il fiume Po è sceso di 3,23 metri sotto lo zero idrometrico. Dal bacino idrico del fiume dipende il 35% della produzione agricola nazionale. Basterebbe questo per avere contezza dell’enormità del problema.
La siccità generalizzata ha portato ovviamente a un grave danno economico per colture e allevamenti. Tra i settori più colpiti c’è quello cerealicolo: secondo alcune stime il calo di produzione sarebbe tra il 40 e il 50%.
Allarme siccità: gli interventi del Mipaaf
Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha reso noto, con una nota, di aver attivato alcune misure per contrastare l’allarme siccità. Sono tre gli assi principali di intervento.
- Attivazione del fondo di Solidarietà Nazionale. La Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento al Decreto Legge “Mezzogiorno” per consentire alle aziende colpite dalla siccità e che non hanno sottoscritto polizze assicurative di accedere ai benefici per favorire la ripresa dell’attività agricola, come previsto dalla legge 102/2004. La proposta deve passare al vaglio delle Regioni che hanno tempo fino al 30 dicembre 2017 per deliberare la declaratoria di eccezionalità degli eventi atmosferici.
- Aumento dell’anticipo sui Fondi Europei. Il Mipaaf si è poi rivolto alla Commissione europea per autorizzare l’erogazione di anticipi almeno fino al 70% sui pagamenti diretti e almeno fino all’85% sul sostegno previsto per le misure a superficie dello sviluppo rurale.
- Infrastrutture irrigue. Sul medio periodo, il Ministero ha inoltre attivato un bando per migliorare le infrastrutture irrigue. I termini chiuderanno il 31 agosto. È prevista una dotazione finanziaria di circa 600 milioni.
A quest’ultima voce vanno ad aggiungersi i 107,65 milioni di euro che il Mipaaf aveva già annunciato in giugno per opere riguardanti infrastrutture idriche (a cui andranno 92 milioni), difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche. In questa misura rientrano 6 opere irrigue cantierabili che partiranno nei primi mesi del 2018, tra cui la Ristrutturazione della Rilevata Dora del canale Cavour.
Allarme siccità, Martina: “In campo per la tutela degli agricoltori”
A commentare le misure, il ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina, che ha espresso vicinanza agli agricoltori:
«Siamo in campo – ha dichiarato – per tutelare i produttori agricoli che stanno subendo danni dalla prolungata siccità di queste settimane. Abbiamo sostenuto con forza l’emendamento approvato ieri al Senato per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale. È un intervento necessario anche per le aziende non assicurate per consentire l’utilizzo di strumenti concreti come la sospensione delle rate dei mutui e dei contributi assistenziali e previdenziali. Siamo pronti a collaborare con le Regioni nel censimento dei danni e la verifica delle condizioni per dichiarare lo stato di eccezionale avversità atmosferica. Allo stesso tempo abbiamo chiesto il via libera alla Commissione europea per aumentare gli anticipi dei fondi UE della politica agricola comune. Potremo così aumentare di oltre 700 milioni di euro le anticipazioni, portandole a 2,3 miliardi di euro a ottobre, e garantire più liquidità alle imprese agricole. Andiamo avanti anche nel piano strategico per dare ai nostri territori infrastrutture irrigue migliori, più efficienti e con meno spreco di acqua. È un intervento necessario guardando al medio periodo e all’effetto che il cambiamento climatico sta producendo sempre più spesso sulle nostre produzioni. È un tema cardine che affronteremo anche in occasione del G7 agricoltura di ottobre a Bergamo».
FONTI:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11511
http://www.repubblica.it/cronaca/2017/07/24/news/maltempo_pioggia_nord_siccita-171512904/