Suolo e Salute

Autore: Serena Leonetti

Gli aromi naturali negli alimenti biologici: cosa cambia con il nuovo Regolamento Europeo.

Gli aromi naturali negli alimenti biologici: cosa cambia con il nuovo Regolamento Europeo.

Nel 2021 entrerà in vigore il nuovo Regolamento europea sull’etichettatura dei prodotti biologici.

Tra le varie novità, saranno introdotte delle regole più severe per l’impiego di aromi naturali, che ad oggi non sono considerati “ingredienti agricoli”. Oggi le regole sono diverse. Per essere etichettato e certificato come bio, il 95% degli ingredienti deve essere biologico e solo il 5% degli ingredienti agricoli può provenire da fonti non biologiche. Gli aromi naturali ad oggi sono esclusi dal computo del 95% perchè non considerati “ingredienti agricoli” anche se la normativa del bio autorizza solo aromi naturali e non anche di sintesi.

Dal 2021 gli aromi naturali saranno considerati ingredienti agricoli e entrano a far parte del computo del 95% e per essere ammessi nella ricetta la percentuale di materiale derivato da una fonte nominata naturale dovrà essere pari o superiore al 95%, oppure estratti al 100% da una fonte nominata naturale. Le aziende hanno un anno di tempo per riformulare eventuali ricette che contengono aromi naturali.

L’Ufficio Approvazioni Etichette di Suolo e Salute è disponibile per fornire ulteriori informazioni o chiarimenti in merito, pertanto, se interessati si chiede di inviare una e-mail al seguente indirizzo: etichette@suoloesalute.it

Fonte: https://ilsalvagente.it/2020/01/27/aromi-naturali-la-ue-vara-stretta-sulluso-negli-alimenti-biologici/

https://www.foodnavigator.com/News/Promotional-Features/How-are-EU-regulations-changing-for-organic-flavourings-and-extracts

Europa: dal 2012 la superficie coltivata a biologico è cresciuta del 34%

Europa: dal 2012 la superficie coltivata a biologico è cresciuta del 34%

Dai dati trasmessi da Eurostat, la superficie agricola coltivata a biologico nell’Unione Europea è cresciuta del 34% dal 2012.

L’area organica totale è la somma dell’area in conversione e dell’area certificata. Prima che un’area possa essere certificata come “biologica”, deve essere sottoposta a un processo di conversione, che può richiedere 2-3 anni a seconda della coltura.

Tra gli Stati membri dell’UE, i paesi con le maggiori quote di superficie coltivata a biologico nel 2018 sono stati l’Austria (24,1% della superficie agricola utilizzata totale), l’Estonia (20,6%) e la Svezia (20,3 %), seguita da Italia (15,2%), Repubblica Ceca (14,8%), Lettonia (14,5%), Finlandia (13,1%) e Slovenia (10,0%).

Nei restanti Stati Membri dell’UE, la percentuale di superficie coltivata a biologico è stata inferiore al 10%. Le percentuali più basse sono state osservate a Malta (0,4%), in Romania (2,4%), in Bulgaria, in Irlanda e nel Regno Unito (ognuna con il 2,6%).

Fonte: https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Organic_farming_statistics

https://www.ruminantia.it/eurostat-agricoltura-la-superficie-coltivata-a-biologico-dellue-e-in-crescita-del-34-dal-2012/

PAP: il DM proroga il termine di presentazione

PAP: il DM proroga il termine di presentazione

Il DM n. 18321 del 9 agosto 2012 recante “Disposizioni per la gestione informatizzata dei programmi annuali di produzione vegetale, zootecnica, d’acquacoltura, delle preparazioni e delle importazioni con metodo biologico e per la gestione informatizzata del documento giustificativo e del certificato di conformità ai sensi del Reg. (CE) n. 834 del Consiglio del 28 giugno 2017 e successive modifiche ed integrazioni”.

Con il DM n. 6514 del 30 gennaio 2020 il Mipaaf ha ritenuto necessario prorogare il termine di presentazione dei programmi annuali di produzione, individuato dall’art. 2 del Decreto ministeriale n. 18321/2012, dal 31 gennaio al 15 maggio 2020.

DM n. 6514 del 30 gennaio 2020

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/termine-di-presentazione-dei-pap-il-dm-di-proroga

Plauso di Suolo e Salute per la nascita della “Re Soil Foundation”

Plauso di Suolo e Salute per la nascita della “Re Soil Foundation”

Il suolo è una delle risorse naturali più importanti del pianeta perché, insieme all’acqua, fornisce elementi essenziali per la vita. Non è una risorsa rinnovabile quindi, se non protetto, è soggetto a depauperamento.

Il Politecnico di Torino, l’Università di Bologna e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals, si sono uniti per creare la “Re Soil Foundation”: una nuova alleata per la tutela del suolo.

Suolo e Salute, per la sua storia, ha partecipato all’evento di presentazione tenutosi al Grand Hotel de la Minerve a Roma il 27 gennaio scorso.

La fondazione è nata con l’obiettivo di promuovere la ricerca scientifica e tecnologica, le attività di formazione e divulgazione per la difesa del suolo in tutti i suoi aspetti con l’obiettivo di rigenerare delle formule produttive basate su “bioeconomia” sostenibile ponendo al centro i territori.

Catia Bastioli, AD di Novamont e membro della Mission Board sul suolo della Ue, ha spiegato: “Re Soil Foundation” si occuperà di favorire l’educazione e la formazione a tutti i livelli, dalle scuole elementari alle università, di favorire progetti territoriali in cui sperimentare sul campo le diverse soluzioni tecnologiche e lavorerà sullo sviluppo di standard adeguati per la qualità del suolo come riportare la materia organica in suolo. Il suolo è una risorsa non rinnovabile.” Tra i dati allarmanti lanciati anche nella Giornata Mondiale del suolo del 5 dicembre scorso ricordano che per formarne uno strato di soli 10 centimetri ci vogliono ben 2mila anni. In Italia più del 4% del territorio è sterile e oltre il 21% è considerato a rischio desertificazione.

Con i terreni fertili del Pianeta si potrebbero assorbire tutte le emissioni da combustibili fossili dell’intera Ue. Il concetto di rigenerazione territoriale al centro della nuova fondazione.

“La creazione di una strategia di bioeconomia sostenibile, basata sui territori, parte dall’utilizzo di rifiuti organici come compost per ridare fertilità ai terreni. In Europa su un totale di 96 milioni di tonnellate di rifiuto organico, soltanto il 33% viene riciclato mentre il 66% finisce ancora in discarica. L’Italia sta un po’ meglio, con un riciclo intorno al 50%, ma resta ancora moltissimo da fare”, ha sottolineato la Bastioli.

All’evento ha partecipato Alessandro D’Elia, direttore generale di Suolo e Salute, che commenta: “la nostra azienda, per la sua storia, ha una forte vicinanza e obiettivi comuni con la neo fondazione. Infatti tutto è scritto nel nostro nome, nel binomio suolo e salute, cioè dall’equilibrio naturale del suolo dipende la salute degli animali e dell’uomo. Partendo da questa giusta visione, fin dal 1969, anno di nascita dell’Associazione Suolo e Salute abbiamo promosso il metodo organico minerale e lo sviluppo dell’agricoltura biologica. Accogliamo con grande interesse “Re Soil Foundation” a cui non faremo mancare il nostro pieno supporto e la collaborazione“.

Fonte: https://www.huffingtonpost.it/entry/nasce-re-soil-foundation-il-suolo-ha-una-nuova-alleata_it_5e3198f4c5b690f105766ea9

BioFach 2020: Suolo e Salute presente al Padiglione 4 allo stand 336

BioFach 2020: Suolo e Salute presente al Padiglione 4 allo stand 336

Torna la Fiera mondiale leader per alimenti biologici, dal 12 al 15 febbraio 2020, a Norimberga: il BioFach.

BioFach è il luogo in cui le persone condividono il loro interesse appassionato per i cibi biologici, un’opportunità per i professionisti in visita di incontrare produttori biologici del mercato biologico e trarre ispirazione dalle ultime tendenze di settore.

Tutti i prodotti in mostra sono certificati ai sensi dei Regolamenti europei o delle direttive di accreditamento dell’IFOAM, patrono della manifestazione.

Per saperne di più: https://www.biofach.de/en

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/torna-biofach-dal-12-al-15-febbraio-norimberga

Nel carrello degli italiani: 6,5 miliardi di euro di eco-sostenibilità

Nel carrello degli italiani: 6,5 miliardi di euro di eco-sostenibilità

Nomisma, a Marca 2020, ha presentato nuovi dati sul consumo italiano: l’eco-sostenibilità nel carrello degli italiani varrebbe ben 6,5 miliardi di euro tra food e non food.

Ciò a dimostrazione che il consumatore è sempre più attento nelle scelte di prodotti sani e a basso impatto sull’ecosistema. Il 61% dei consumatori, infatti, ha dichiarato di essere disposto a cambiare le proprie abitudini per adottare uno stile di vita più sano e rispettoso per l’ambiente. Il riconoscimento del consumatore verso un prodotto certificato e la trasparenza della filiera sull’etichetta sono due fattori molto apprezzati dagli italiani.

In concreto, lo studio riporta il livello di gradimento per italiani verso: i prodotti biologici (42%), confezioni fatte con materiali riciclati o a basso impatto ambientale (37%), utilizzi di fonti di energia rinnovabili in fase di produzione (31%) e garanzia di un giusto reddito ai lavoratori (24%).

Nonostante quanto riportato, c’è ancora molto da lavorare: il 41% degli italiani non è disposto a pagare di più i prodotti “etici” e a questi si aggiunge un ulteriore 26% che dichiara una disponibilità molto bassa a sostenere un differenziale di costo.

 

Fonte: https://www.mark-up.it/leco-sostenibilita-nel-carrello-degli-italiani-vale-65-miliardi-di-euro/