Al Sana Up si è discusso di giusto prezzo, tracciabilità e blockchain dei prodotti bio
Lo scorso 14 e 15 gennaio 2020, si sono tenute Marca e Sana Up alla Fiera di Bologna, durante le quali si è parlato di biologico, in particolare di giusto prezzo, di tracciabilità e di blockchain.
Il prodotto biologico è un prodotto che non si caratterizza principalmente per l’assenza di residui, ma per la garanzia di un processo di lavoro che segue precise regole. Da questa premessa parliamo di giusto prezzo, tracciabilità e blockchain, elementi che vanno “a braccetto”.
“Produrre rispettando i valori del territorio e del prodotto costa di più e questa spesa deve essere giustamente remunerata. Solo una filiera trasparente, correttamente tracciata, può evidenziare questi costi che dovrebbero essere evidenziati attraverso una Cun (Commissione unica nazionale) appositamente realizzata”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio.
La blockchain è uno strumento che ha lo scopo di evidenziare in maniera trasparente i processi produttivi, e può essere adottato anche dall’agricoltura biologica. Questa nuova tecnologia permetterà di effettuare dei “virtual audit” direttamente su campo: questo permetterà di avere sempre sotto controllo i propri prodotti, salvaguardandone la qualità in maniera costante.
Proprio legati a questo importante tema si ricorda che Suolo e Salute, in occasione dei festeggiamenti del cinquantennale, lo scorso settembre a Bologna, ha dedicato una intera sessione del Talk show al “Costo del cibo e suo reale valore. La giusta visione del biologico” a cui hanno partecipato, oltre al presidente Angelo Costa e al direttore generale Alessandro D’Elia, anche Eduardo Cuoco direttore di IFOAM Ue, Antonio Iaderosa di ICQRF, il prof. Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, l’imprenditrice Cristina Adelmi, Rosario Trifiletti e Massimiliano Borgia, giornalista e presidente dell’associazione “pensare il cibo”.