Suolo e Salute

Autore: Serena Leonetti

Nuove tecnologie per la concia biologica

Nuove tecnologie per la concia biologica

“Come nel convenzionale, anche nel biologico è richiesto un trattamento al seme in grado di assicurare rapido e uniforme attecchimento della coltura. Il tutto mediante tecnologie o approcci che siano di basso costo, efficaci e sopratutto consistenti in termini di ripetibilità dei risultati nel tempo e nei differenti contesti agronomici.”

Così dichiara in un’intervista Cesare Accinelli, professore associato del Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna.

“Noi stiamo lavorando su innovazioni che propongano qualcosa di veramente bio, ovvero un formulato per quello che nel trattamento al seme si chiama film coating (la sottile pellicola che avvolge il seme) con componenti ottenuti da fonti rinnovabili ed escludendo completamente molecole di sintesi. Lo sviluppo di tecnologie per il biologico deve escludere in partenza qualunque rischio di questo genere. Presso il nostro Dipartimento, oltre al formulato bio stiamo testando su mais dei metaboliti microbici adatti al film coating. L’impiego di metaboliti, anziché microorganismi, risolve il problema della shelf life del prodotto finale, ovvero la mancata o diminuita efficacia del prodotto a causa di ridotta vitalità dei microrganismi applicati che notoriamente è un problema non trascurabile in queste applicazioni. Prodotti con breve shelf life rendono infatti complicate la gestione di scorte sia di prodotto sia di semente trattata e quindi complicano la logistica commerciale.”

Un tema ricorrente riguardo la concia tradizionale delle sementi è il rischio di dispersione delle polveri. Secondo il professore, il dibattito accesso sulla questione polveri è complicato poiché non ci sono abbastanza dati scientifici sulla questione. Per questo motivo, il lavoro del professore mira a sviluppare una tecnologia di film coating che sia in grado di veicolare sostanze attive, con trascurabile rilascio di polveri.

 

Fonte: https://www.informatoreagrario.it/difesa-e-fertilizzazione/difesa/seminativi-difesa/nuove-tecnologie-al-servizio-della-concia-biologica/

Gli USA a favore dell’inquinamento delle acque

Gli USA a favore dell’inquinamento delle acque

Trump cancella il Clean Water Rule, la normativa introdotta da Obama nel 2015, che limitava le attività inquinanti nei pressi di ruscelli, zone umide e altri sprechi d’acqua.

Il regolamento garantiva tutele federali a corsi d’acqua sotterranei, ai fiumi e alle zone umide vicine, vietando per esempio nelle aree limitrofe ai corsi d’acqua l’uso di pesticidi nelle coltivazioni agricole o la costruzione di stabilimenti industriali inquinanti.

Secondo la nuova regolamentazione, che entrerà in vigore a dicembre, il numero di corsi d’acqua da controllare e proteggere diminuirà, lasciando completa libertà agli agricoltori, allevatori e industriali.

Proprio quest’ultimi sono in prima fila a sostenere la decisione del presidente. Mentre, molti gruppi ambientalisti sono preoccupati per le conseguenze dannose che subiranno le fonti idriche e gli habitat naturali.

“I tentativi da parte dell’amministrazione Trump di premiare chi inquina non conoscono limiti, sta abrogando queste importanti protezioni senza riguardo per la legge. Questa azione è immotivata e illegale e sarà certamente contestata in tribunale. Con le norme Obama era vietato arare, seminare, coltivare e utilizzare pesticidi vicino ai corsi d’acqua. L’amministrazione Trump sta elaborando un nuovo regolamento che riporterà di fatto il Paese agli standard stabiliti nel 1986; gli industriali già festeggiano la vittoria perché finora il processo di autorizzazione di impianti vicini ai corsi d’acqua era lungo e oneroso”, ha dichiarato il procurato generale della California Xavier Becerra.

 

Fonte: https://www.cambialaterra.it/2019/09/usa-tutti-liberi-di-inquinare-lacqua/

Parlamento Ue: non si concedano brevetti su prodotti ottenuti da incroci naturali

Parlamento Ue: non si concedano brevetti su prodotti ottenuti da incroci naturali

Il Parlamento europeo ha invitato la Commissione europea a fare tutto il possibile per convincere l’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) a non concedere brevetti su prodotti ottenuti da processi essenzialmente naturali: frutta e verdura, piante e sementi, ottenuti da processi di coltura convenzionali, come l’incrocio, non devono diventare brevettabili.

La questione era già stata affrontata nel marzo 2015, quando la commissione europea allargò il ricorso dell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) e decise che, nei casi riguardanti i pomodori e i broccoli, i prodotti ottenuti da processi naturali, come l’incrocio, potessero ottenere la tutela brevettuale. Nel dicembre 2015, il Parlamento europeo rispose con una risoluzione non vincolante, in cui si chiedeva di spiegare le norme UE e si rinnovava l’obiezione alla brevettabilità di tali prodotti.

In seguito, nel novembre 2016, l’UEB modificò la propria politica non concedendo tali brevetti. Decisione che fu respinta nel dicembre 2018 dalla commissione tecnica di ricorso dell’UEB.

La risoluzione approvata ora precede la scadenza del 1° ottobre, relativa alla presentazione di dichiarazioni sulla brevettabilità delle piante ottenute naturalmente all’organo di appello finale dell’Ufficio europeo dei brevetti.

Non solo, gli eurodeputati hanno richiesto all’UEB di non concedere le royalty per le nuove varietà ottenute con metodi naturali, ma hanno poi esortato l’UE a ripristinare la chiarezza giuridica in materia, chiedendo un accesso libero al materiale di riproduzione e alle informazioni: “Un accesso libero alle informazioni e al materiale vegetale presente in natura è essenziale per stimolare l’innovazione e la competitività nei settori dell’allevamento e dell’agricoltura, per sviluppare nuove varietà, migliorare la sicurezza alimentare e affrontare il cambiamento climatico”.

Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/parlamento-ue-no-brevetti-semi-e-animali-incroci-naturali-ACPALSl

13° BIOSALUS: il festival nazionale del biologico e del benessere olistico

13° BIOSALUS: il festival nazionale del biologico e del benessere olistico

I prossimi 5 e 6 ottobre 2019, a Urbino, si terrà la tredicesima edizione del BIOSALUS, il festival nazionale del biologico e del benessere olistico.

Il Festival si concentrerà a parlare del futuro, affrontando alcune delle emergenze che sono oggi sotto gli occhi di tutti: cambiamenti climatici, inquinamento, stress e salute. Durante la manifestazione ci saranno molti incontri con esperti, conferenza, dibattiti e approfondimenti incentrati sulle tematiche in questione.

Suolo e Salute parteciperà al Biosalus con un punto informativo sul biologico in generale e nello specifico sul sistema di controllo e certificazione.

 

Fonte: https://www.biosalusfestival.it

Il biologico è incompatibile con gli OGM

Il biologico è incompatibile con gli OGM

“Sugli OGM voglio aprire un confronto rapidamente anche con le parti imprenditoriali, è un tema delicato che non va affrontato in modo azzardato.”

Così dichiara il neo Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, Teresa Bellanova, alimentando le polemiche.

“Il regolamento che disciplina il biologico vieta, da sempre, l’uso degli organismi geneticamente modificati (OGM) sia nell’agricoltura che nei processi di lavorazione e trasformazione. È evidente che una strategia a sostegno del biologico e della transizione ecologica dell’agricoltura non è compatibile con gli organismi geneticamente modificati”, lo ha sottolineato il presidente FederBio, Maria Grazie Mammucini.

“Riteniamo inoltre che non sia compatibile neanche con la distintività del Made in Italy e delle Denominazioni di Origine Controllata, Protetta e IGP che stanno alla base del sistema agroalimentare italiano. Questa è da sempre la nostra posizione”, conclude Mammuccini.

 

Fonte: https://www.agricultura.it/2019/09/13/biologico-incompatibile-con-gli-ogm-mammuccini-federbio-dopo-apertura-ministro-bellanova-a-rischio-anche-distintivita-del-made-in-italy/

Giuseppe L’Abbate è il sottosegretario alle Politiche Agricole

Giuseppe L’Abbate è il sottosegretario alle Politiche Agricole

Trovato l’accordo tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico sui nomi dei sottosegretari.

Per l’Agricoltura, il sottosegretario del Mipaaft è Giuseppe L’Abbate, del Movimento Cinque Stelle.

Giuseppe L’Abbate, nato a Castellana Grotte (Bari) il 13 marzo 1985, residente a Polignano a Mare (Bari). Laureato in informatica e tecnologie per la produzione del software presso l’Università di Bari, ha lavorato nell’azienda di famiglia nel settore turistico.

Appassionati a temi dell’ambiente e della politica attiva, si è impegnato particolarmente sulla questione Xylella, sostenendo la scienza e contrastando i negazionisti.

 

Fonte: https://terraevita.edagricole.it/economia-e-politica-agricola/giuseppe-labbate-e-lunico-sottosegretario-alle-politiche-agricole/