Suolo e Salute

Autore: admin

‘GIUSTO PREZZO’ DEI CIBI, IL SETTORE BIO CHIEDE COSTI TRASPARENTI

‘GIUSTO PREZZO’ DEI CIBI, IL SETTORE BIO CHIEDE COSTI TRASPARENTI

Al via la campagna ‘Sosteniamo l’agricoltura’

“La corsa al ribasso dei prezzi del cibo ha conseguenze devastanti per l’agricoltura. Negli anni Settanta, in media, il 19% del prezzo del pane andava all’agricoltore; oggi è solo il 4%. Quasi cinque volte più basso. Lo stesso accade per molti altri alimenti mentre i costi di produzione continuano a salire. Occorre invertire la tendenza, ripagando il lavoro di chi produce”. E’ l’allarme e allo stesso tempo la richiesta del mondo del biologico, che chiede che venga riconosciuto il “giusto prezzo” dei cibi.

Le istanze sono ricevute e sostenute dalla campagna “Sosteniamo l’agricoltura”, iniziativa che parte dal progetto di trasparenza sui prezzi avviato da NaturaSì, una delle principali insegne del biologico in Europa .”Occorre -afferma Fabio Brescacin, presidente e fondatore di NaturaSì in un incontro a Roma – una rivoluzione del sistema. Solo in Europa, negli ultimi 15 anni, sono sparite oltre 5 milioni di aziende agricole. Tra il 2005 e il 2020, quasi il 40% delle attività ha abbandonato i campi. Per invertire questa tendenza, l’agricoltura deve tornare attrattiva soprattutto per i giovani.

Fonte: ANSA

Per approfondimenti:

https://greenplanet.net/sosteniamo-lagricoltura-naturasi-guida-la-rivoluzione-per-un-prezzo-giusto-ai-produttori/

IL VINO BIOLOGICO DEALCOLIZZATO È UNA REALTÀ

IL VINO BIOLOGICO DEALCOLIZZATO È UNA REALTÀ

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2025/405 DELLA COMMISSIONE del 13 dicembre 2024

Lo scorso 26 febbraio 2025 è stato pubblicato il Regolamento Delegato (UE) 2025/405 della Commissione del 13 dicembre 2024, che modifica il Regolamento (UE) 2018/848 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le pratiche enologiche.

Quali sono le principali modifiche?

Il nuovo atto normativo introduce la possibilità di produrre vino biologico dealcolizzato, precedentemente non consentito dal Regolamento (UE) 2018/848. Ciò è permesso attraverso due processi autorizzati: la distillazione sottovuoto e la parziale evaporazione sottovuoto. Queste tecniche possono essere utilizzate anche in maniera congiunta a patto che vengano rispettate le seguenti condizioni: titolo alcolometrico volumico non superiore a 0,5% vol; la temperatura massima non deve superare i 75°C e i pori di filtrazione non devono essere inferiori a 0,2 micrometri.

Si ricorda che i Regolamenti (CE) n. 606/2009 e (CE) n. 607/2009 sono stati abrogati dai Regolamenti delegati (UE) 2019/934 e (UE) 2019/33

Il Regolamento Delegato (UE) 2025/405 entrerà in vigore il 18 marzo 2025.

Per informazioni: info@suoloesalute.it

AGRICOLTURA BIOLOGICA RIGENERATIVA PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

AGRICOLTURA BIOLOGICA RIGENERATIVA PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

Dario Fornara, direttore del European Regenerative Organic Center (Eroc) di Parma spiega i vantaggi dell’applicazione di un approccio rigenerativo

L’agricoltura biologica rigenerativa è un particolare approccio alle coltivazioni basato su pratiche che aiutano ad accumulare sostanza organica nel suolo, rimuovendo il carbonio presente in atmosfera sotto forma di CO2 e fissandolo nel suolo stesso. L’accumulo di carbonio organico migliora sensibilmente la qualità del suolo, lo rigenera, consentendogli di tornare a svolgere un ruolo attivo e fornire tutti quei servizi ecosistemici di cui abbiamo bisogno.

Dario Fornara, dottore di Ricerca in Ecologia e direttore della Ricerca di Eroc (European Regenerative Organic Center), un centro per la ricerca e divulgazione sull’agricoltura biologica rigenerativa alle porte di Parma, ha avviato un progetto che ha ricevuto nel 2022, nel corso della manifestazione Ecomondo, il premio della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con Wwf e Crea (nell’ambito di Rete Rurale Nazionale).

Il Centro è nato nel 2021 da una partnership tra il Gruppo Davines, un’azienda cosmetica con circa 800 dipendenti in tutto il mondo e 230 milioni di fatturato e il Rodale Institute, pioniere dell’agricoltura rigenerativa sorto nel 1947 in Pennsylvania (Usa).

L’agricoltura biologica rigenerativa si focalizza sulla qualità del suolo, comprendendo un insieme di pratiche agronomiche che promuovono processi ecologici naturali e quindi migliorano la sua salute e la sua capacità di fornire i principali “servizi ecosistemici”, quali: la produzione di cibo; la fissazione del carbonio nei suoli agricoli – carbon farming, e di conseguenza la sottrazione di maggiore COdall’atmosfera rispetto ad un’agricoltura convenzionale intensiva; una migliore regolazione di acqua e nutrienti nei suoli agricoli; un aumento della biodiversità negli stessi suoli; la riduzione di infezioni e patogeni derivanti da produzioni e allevamenti intensivi; una maggior resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici.

Dopo più di un anno «Abbiamo notato un aumento della densità di lombrichi nei suoli trattati in modo rigenerativo organico, mentre in quelli convenzionali la densità è inferiore – afferma Dario Fornara. Questo ci segnala che qualcosa sta già cambiando nel suolo sottoposto a queste pratiche». Inoltre, si sono registrati dei cambiamenti anche dal punto di vista della concentrazione di azoto. «Le parcelle gestite in modo rigenerativo organico hanno manifestato un minore fabbisogno di azoto, perché grazie ai nostri trattamenti si sta creando uno stock di questa sostanza che non necessita di ulteriori aggiunte».

L’agricoltura biologica rigenerativa può aiutare in modo significativo la transizione ecologica perché ‘ripristina’ l’equilibrio della terra e la conservazione della biodiversità. SI tratta di un processo che richiede tempo e in cui il coinvolgimento e la valorizzazione del ruolo dell’agricoltore saranno fondamentali e imprescindibili.

 

Fonte: https://terraevita.edagricole.it/biologico/agricoltura-biologica-rigenerativa-una-strategia-per-la-transizione-ecologica/

 

SOSTAIN, UN MODELLO VIRTUOSO DI COLLABORAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ

SOSTAIN, UN MODELLO VIRTUOSO DI COLLABORAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ

Una bottiglia di appena 410 grammi per generare un taglio complessivo di 3552 tonnellate di anidride carbonica

Il disciplinare della fondazione SOStain Sicilia ha ottenuto il rating dello studio internazionale curato da Intertek per conto dei monopoli che in Svezia, Norvegia, Finlandia e Islanda gestiscono, con criteri estremamente selettivi, la vendita degli alcolici.

Questo riconoscimento si traduce nella conquista del più alto livello di competitività nelle gare di fornitura indette dalle società di proprietà statale per le importazioni nei quattro paesi nordici dove è massima l’attenzione all’impatto ambientale dei prodotti anche da parte dei consumatori.

«Questo risultato rappresenta un importante riconoscimento – afferma Alberto Tasca, presidente della fondazione SOStain Sicilia – all’impegno collettivo della Fondazione SOStain Sicilia e dei vitivinicoltori siciliani che hanno scelto di collaborare alla costruzione di un modello virtuoso di sostenibilità. La forza del progetto sta nel lavoro di squadra, nella condivisione di valori e di pratiche tra produttori che, insieme, dimostrano come sia possibile generare un impatto positivo per l’ambiente, per la società e per l’economia del territorio».

Il modello, aperto e replicabile, può diventare un punto di riferimento per altri territori, in Italia e nel mondo. È inoltre una grande opportunità strategica per promuovere i vini siciliani in mercati dove l’attenzione all’ambiente è fondamentale.

SOStain è l’unico disciplinare a coniugare gli indicatori del programma ministeriale VIVA con altri nove requisiti, contestualizzati su base territoriale come l’uso di tecnologie energeticamente efficienti, il controllo del peso delle bottiglie, la gestione sostenibile del vigneto, il divieto di diserbo chimico, la conservazione della biodiversità floristica e faunistica, l’impiego di materie prime locali, l’assenza di residui nei vini e la trasparenza nella comunicazione.

A SOStain Sicilia, ad oggi, aderiscono 44 aziende, per circa 23,6 milioni di bottiglie e 6.330 ettari di vigneti.

Uno dei requisiti qualificanti del programma SOStain è il controllo del peso della bottiglia di vetro che spesso è responsabile di oltre il 50% delle emissioni collegate a una bottiglia di vino. Questa bottiglia ha un peso di appena 410 grammi (per il formato da 0,75 litri la media nelle aziende italiane certificate VIVA si attesta a 590 grammi) ed è ottenuta al 90% da vetro riciclato, raccolto per intero sul territorio siciliano. Circa 10 milioni gli esemplari realizzati a tutto il 2024, con un conseguente taglio della CO2 pari a 3.552 tonnellate.

 

Per approdondimenti:

SOStain, ai vini siciliani una marcia in più sui mercati scandinavi

AGROFARMA SOSTERRÀ L’AGRICOLTURA BIOLOGICA

AGROFARMA SOSTERRÀ L’AGRICOLTURA BIOLOGICA

Protocollo d’intesa tra produttori biologici e industria degli agrofarmaci per rafforzare gli strumenti di difesa naturali

Firmato il protocollo di intesa tra Agrofarma e Federbio al Salone dell’agricoltura biologica a Bologna lo scorso 24 febbraio.

Si tratta di un fondamentale passo in avanti. In agricoltura biologica, alcuni strumenti di difesa sono autorizzati e utilizzati in aggiunta alle consuete pratiche agronomiche e meccaniche messe in atto preventivamente dai produttori. Gli agrofarmaci autorizzati nell’agricoltura green si basano su principi attivi naturali o di derivazione naturale come estratti vegetali, rame, zolfo o microrganismi.

«Di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici – ha spiegato la presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini – l’agricoltura bio ha bisogno di rafforzare gli strumenti di difesa naturali sviluppandone di nuovi. Una prospettiva importante anche per perseguire l’obiettivo fissato dal Green Deal del 25% di superfici agricole Ue coltivate con metodi bio».

«Quando serve – ha spiegato il presidente di Agrofarma, Paolo Tassani – anche l’agricoltura biologica può ricorrere agli agrofarmaci, potendo impiegare, a norma del regolamento Ue, un gruppo di sostanze attive, ampiamente utilizzato anche in agricoltura integrata e connotato da un profilo di bassa rischiosità. Siamo convinti che ricorrere a mezzi tecnici innovativi, ottimizzandone sempre più l’impiego attraverso la tecnologia, sarà una frontiera sempre più importante per l’intera agricoltura».

Necessari iter autorizzativi di nuove molecole e nuovi strumenti di difesa più rapidi da sostenere insieme.

 

Per approfondimenti:

https://feder.bio/accordo-storico-settore-bio-industria-degli-agrofarmaci/

https://www.ilsole24ore.com/art/federbio-e-agrofarma-sana-storico-accordo-collaborazione-AGUn7I0C