Suolo e Salute

Autore: admin

Controlli sulla produzione agroalimentare Bio. Arma a doppio taglio?

Controlli sulla produzione agroalimentare Bio. Arma a doppio taglio?

Stretta in materia di produzione agroalimentare biologica: più sanzioni e più confusione. MIPAAF ha approvato il decreto sui controlli a garanzia delle produzioni biologiche; soddisfatto il ministro Maurizio Martina.

Il decreto però presenta diverse problematiche.

I prodotti biologici importati hanno registrato un incremento del 32% tra il 2012 e il 2015. Sebbene i prodotti biologici siano più costosi rispetto ai prodotti ottenuti con tecniche convenzionali, il mercato stenta a soddisfare la domanda e il sovrapprezzo che i consumatori sono disposti a pagare ha incoraggiato negli anni la vendita di prodotti biologici fraudolenti.

In risposta a tali fenomeni il legislatore italiano ha inteso armonizzare la disciplina dei controlli sulla produzione biologica.

Il decreto del 22 febbraio contiene i principi e le disposizioni per l’armonizzazione, la razionalizzazione e la regolazione del sistema dei controlli e di certificazione delle attività di produzione, trasformazione, commercializzazione, importazione di prodotti ottenuti secondo il metodo di agricoltura biologica, in conformità con la normativa dell’Unione europea e costituisce testo unico in materia di controlli in tale settore, ai sensi dell’articolo 5 della legge 28 luglio 2016, n. 154.

Ricordiamo che il Ministero è, l’autorità responsabile della vigilanza sugli organismi di controllo e del controllo sugli operatori. Prima di analizzare nello specifico il decreto, in prima battuta occorre precisare che il provvedimento mira a rendere più efficiente l’intero sistema dei controlli, anche a specifica tutela dei consumatori e della leale concorrenza tra gli operatori. La gestazione della normativa in questione è stata fortemente influenzata dal boom delle frodi nel settore biologico oltre che dall’attenzione europea su un sistema italiano che si dimostrava troppo permissivo.

La legislazione d’urgenza però, in qualsiasi settore di interesse, si caratterizza inevitabilmente per lo scarso equilibrio finendo, sovente, per partorire testi normativi mediaticamente apprezzati ma scarsamente efficaci.

Gli obiettivi perseguiti sono quelli di garantire una maggiore tutela del consumatore in un contesto normativo unitario e semplificato, rendendo il sistema dei controlli veramente terzo e più efficace anche sotto il profilo della repressione.

Il decreto conferma che il Mipaaf è l’autorità competente per l’organizzazione dei controlli e che delega tali compiti ad organismi di controllo privati e autorizzati. Diversamente all’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero, al Comando unità tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri, nonché alle Regioni, negli ambiti territoriali di competenza, spetta la competenza in materia di vigilanza e controllo sugli organismi di controllo.

Il correttivo più significativo è però rappresentato dal divieto di detenere partecipazioni, dirette o indirette, nella struttura proprietaria da parte di operatori e associazioni di operatori negli organismi preposti al controllo, prassi largamente diffusa nel contesto italiano.

Nello svolgimento dell’attività di controllo, gli organismi eseguono ispezioni al fine di accertare eventuali infrazioni e irregolarità, nonché inosservanze, riguardanti la qualificazione biologica dei prodotti.

L’accertamento di una o più infrazioni, irregolarità, inosservanze comporta varie pene che vanno dalla diffida scritta, con l’invito scritto a correggere le inadempienze, alla soppressione delle indicazioni biologiche, che comporta il divieto per l’operatore di riportare le indicazioni relative al metodo di produzione biologica, nell’etichettatura e nella pubblicità.

Il decreto, in profonda discontinuità con il passato, affianca a tali misure di carattere amministrativo, le nuove sanzioni pecuniarie, che rischiano, nella logica scelta, di costituire un limite alla concorrenza per gli operatori italiani.

Ne discende che un operatore nel settore dell’agricoltura e produzione biologica, potrà essere sottoposto a provvedimenti di sospensione, revoca od estromissione ed al contempo per i medesimi fatti costretto a pagare una somma di entità variabile fino ad un massimo di 30.000 Euro. A prescindere da ogni considerazione di ordine tecnico – giuridico il rischio maggiore è quello di aver costituito un sistema sanzionatorio repressivo e limitante la concorrenza, in cui il prezzo per la sanzione è maggiore dei benefici connessi a tale metodo produttivo.

Sembra dunque che gli obiettivi sbandierati dal decreto in concreto non siano stati raggiunti, anzi essendo stato determinato un cortocircuito nella filiera del biologico. Maggiori e migliori controlli erano necessari ma il legislatore ha forse esagerato non ponderando compiutamente gli interessi in gioco.

Fonte: https://www.newsfood.com/ispezione-e-controlli-produzione-agroalimentari-bio-si-ma-a-quale-prezzo/

Annuario dei Dati ambientali Ispra: continua la distruzione del territorio, bene agricoltura bio e qualità dell’aria

Annuario dei Dati ambientali Ispra: continua la distruzione del territorio, bene agricoltura bio e qualità dell’aria

Preoccupanti i dati per il consumo del suolo, ma emergono anche dati positivi, a cominciare dai 300mila ettari di terreno convertiti ad agricoltura biologica nel 2016, con il numero di operatori del settore cresciuto del +20,3%

A un anno dall’entrata in vigore della legge 132/2016, che istituisce il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), è stata presentata anche la prima edizione del Rapporto Ambiente (Snpa), prodotto finale di un complesso lavoro di reporting che, attraverso la presentazione delle attività svolte nel Sistema, fornisce un quadro aggiornato della situazione ambientale nel Paese.

Esplode il consumo di territorio. Bene l’agricoltura bio
Il consumo di suolo in Italia continua a crescere, pur segnando un importante rallentamento negli ultimi anni. Circa 23.000 km2 del territorio nazionale sono ormai persi irrimediabilmente e, con loro, i rispettivi servizi ecosistemici. Solo in 6 mesi, tra il 2015 e il 2016, sono stati consumati 5000 ettari di territorio, equivalenti a 5700 campi di calcio. Oltre 300.000 ettari, nel 2016, sono stati convertiti ad agricoltura biologica: un’estensione pari quasi a quella della Regione Valle d’Aosta. E cresce il numero di operatori del settore (+20,3%) che sceglie questa tipologia di agricoltura, che tende a valorizzare e conservare i sistemi biologici produttivi, senza il ricorso a sostanze chimiche di sintesi.

Migliora la qualità dell’aria. Non in città.
In particolare sono numerosi e significativi i segnali di miglioramento della qualità dell’aria: le emissioni dei principali inquinanti continuano infatti a diminuire, così come i livelli atmosferici di alcuni inquinanti mostrano trend generalmente decrescenti.

Diesel, il nemico è particolato
In continua diminuzione le emissioni delle autovetture, grazie alle nuove immatricolazioni: in particolare, nel 2015 le emissioni di CO2 sono scese notevolmente, raggiungendo i 115,1 grammi di CO2 per km (nel 2005 lo stesso valore era 149,5). Riguardo alle emissioni di composti nocivi, i dati relativi a veicoli euro 6 immatricolati nel 2014 mostrano che, per quanto riguarda gli ossidi di azoto, il confronto tra i fattori di emissione vede il diesel caratterizzato da valori sensibilmente maggiori rispetto agli altri carburantit; Gpl, benzina e gas naturale compresso presentano emissioni progressivamente decrescenti, con scostamenti tra loro non elevatissimi..

Riufiti, riciclati per il 45%
In crescita la produzione dei rifiuti urbani (+2%), in linea con l’andamento degli indicatori socio-economici. La discarica non è la forma di gestione più diffusa. Il riciclaggio delle diverse frazioni provenienti dalla raccolta differenziata o dagli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani raggiunge, infatti, nel suo insieme il 45% della produzione.

Le acque? Contaminate dai pesticidi.
In che condizioni versano le nostre acque? Il 43% dei fiumi e il 20% dei laghi raggiungono l’obiettivo di qualità per stato ecologico; il 75% dei fiumi e il 48% dei laghi, invece, raggiungono l’obiettivo di qualità per lo stato chimico. Non si arresta, inoltre, il livello di contaminazione da pesticidi. Inquinati 370 punti di monitoraggio (23,8% del totale) di acque superficiali, con concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali.

Fonte: http://www.lastampa.it/2018/03/20/scienza/ambiente/inchiesta/ispra-migliora-laria-ma-boom-per-il-consumo-del-suolo-b7rJbOScafhwjhgNdDUJlL/pagina.html

Nell’agricoltura sociale vince il biologico. La Rete rurale presenta il rapporto sull’agricoltura sociale in Italia.

Nell’agricoltura sociale vince il biologico. La Rete rurale presenta il rapporto sull’agricoltura sociale in Italia.

L’agricoltura sociale  attraverso iniziative promosse in ambito agricolo e alimentare da aziende agricole, ma anche cooperative sociali, intende favorire il reinserimento terapeutico di soggetti svantaggiati nella comunità e al contempo produrre beni.

Negli ultimi cinque anni in Italia si è registrato un incremento significativo delle esperienze di agricoltura sociale che sempre meglio riescono a coniugare gli elementi che la caratterizzano da sempre quali, inclusione, legalità, attenzione all’ambiente, a una forma innovativa di sviluppo sostenibile

Il Rapporto, presentato oggi al Mipaaf, prova a fotografare il fenomeno, una mappatura parziale svolta nel 2016 su 1.200 realtà censite; l’indagine è stata realizzata da CreaPB e Inapp.

L’agricoltura sociale è diffusa su tutto il nostro territorio ma con intensità differenti. E’ una realtà complessa, diversificata per territorio, forma giuridica e finalità.

La forma giuridica prevalente è la cooperativa sociale che rappresenta il 46% sul totale, seguita dall’azienda individuale (19%).Forte la propensione alle coltivazioni biologiche o biodinamiche, tecniche colturali adottate dal 68% delle aziende. Tra i canali di vendita per i prodotti di agricoltura sociale, il più utilizzato è quello della vendita diretta (60%), seguito dai gruppi di acquisto (35%). L’elaborazoine dei dati evidenzia, inoltre, che l’attività sociale maggiormente praticata è quella relativa all’inserimento socio lavorativo (71%).

ll 54% del totale delle aziende svolge attività rivolte a persone con disabilità. L’analisi economica dimostra che le realtà censite sono aziende di piccole-medie dimensioni tra 8mila-25mila euro di fatturato (13,4% delle aziende).

La distribuzione delle fonti di finanziamento per l’agricoltura sociale è per il 60% da fondi pubblici. Per quanto riguarda gli investimenti, poco più della metà delle aziende (55%) dichiara di aver fatto investimenti economici in proprio o facendo ricorso a finanziamenti privati negli ultimi 5 anni nell’ambito dell’agricoltura sociale.

Fonte: https://terraevita.edagricole.it/featured/dallagricoltura-sociale-coesione-sviluppo-economico/

In arrivo i nuovi corsi Accademia Bio

In arrivo i nuovi corsi Accademia Bio

Partenza prevista per aprile 2018:

divisi su base regionale, i corsi saranno incentrati sugli aspetti tecnici dell’agricoltura biologica per la formazioni di figure professionali come tecnico ispettore del biologico o operatore in agricoltura biologica.

Al momento si stanno raccogliendo le manifestazioni di interesse ai corsi e gli iscritti verranno poi ricontattati per chiedere una conferma di iscrizione e comunicare date e sede del corso.

Per maggiorni informazioni visitare :
http://www.accademiabio.it

Premio BIOL 2018: miglior olio biologico

Premio BIOL 2018: miglior olio biologico

Il Premio Biol, premio per il miglior olio extravergine di oliva, assegna ogni anno ad oli selezionati le medaglie Extragold. Gli oli vengono poi pubblicati sulla Guida Biol disponibile sul sito della manifestazione.

 

Fondato dal C.I.B.I. nel 1996, il Premio Biol promuove ormai da quattro edizioni il BIOLNOVELLO, rassegna riservata all’olio extravergine di oliva biologico della nuova stagione, ovvero, per i paesi del mediterraneo prodotto prima del 15 novembre di ogni anno.

 

L’idea nasce con lo scopo consentire ai produttori una promozione dell’olio nel momento più strategico per la commercializzazione e fornisce delle indicazioni alle famiglie che vogliono fare provviste per la propria dispensa. Permette inoltre una valutazione intermedia al produttore in modo tale da apportare eventuali modifiche al processo di produzione e stoccaggio dei campioni prima della partecipazione al Premio BIOL.

 

Tutte le informazioni ed il regolamento al link PREMIO BIOL

 

Fonte: http://www.sinab.it/bionovita/biol-2018

Prima Conferenza Internazionale sui Grani antichi: storia e benefici

Prima Conferenza Internazionale sui Grani antichi: storia e benefici

La storia dei grani antichi, i benefici del loro utilizzo e il confronto con i cereali moderni sono i temi centrali del dibattito.

KAMUT®, IFOAM e Alma Mater Studiorum – Università di Bologna presentano a Bologna dal 13 al 15 giugno 2018 la 1st International Conference of Wheat Landraces for Healthy Food System, la prima conferenza internazionale sui grani antichi; un appuntamento che radunerà ricercatori da tutto il mondo per presentare le ultime ricerche in questo campo, con un focus sulle caratteristiche nutrizionali e i benefici per la salute. Tre giorni all’insegna di alimentazione, ricerca e salute, ma anche sistemi agricoli, aromi e sapori, nonché prospettive di mercato.

Di fronte al numero crescente di persone che soffrono di disturbi alimentari legati al consumo di grano come celiachia e sensibilità al glutine (tra il 12% e il 20% nei paesi industrializzati), diventa sempre più importante capire le cause dei problemi di sensibilità e intolleranza al grano moderno e il vantaggio che può derivare da un’alimentazione a base di cereali antichi.

La conferenza è promossa e organizzata dal marchio KAMUT®IFOAM – Organics International e dall’Università di Bologna, nata da un’idea di Bob Quinn, pioniere del biologico e Presidente di Kamut International ltd e Kamut Enterprises of Europe bvba. 

Fonte: http://www.meteoweb.eu/2018/03/grani-antichi-bologna-la-conferenza-internazionale-dal-13-al-15-giugno-2018/1060839/