Suolo e Salute

Autore: admin

“Prodotto di montagna” marchio di qualità

“Prodotto di montagna” marchio di qualità

I consumatori potranno così riconoscere più facilmente dalle etichette le produzioni e supportare queste attività e il loro valore non solo economico, ma sociale e ambientale.

Il Ministro Maurizio Martina ha presentato oggi a Sondrio il marchio identificativo del regime di qualità ‘prodotto di montagna’ «Il nostro obiettivo – ha dichiarato – è valorizzare meglio il lavoro dei produttori delle zone montane. Parliamo del 17% del totale delle imprese agricole italiane e di un terzo degli allevamenti.

Con il regime di qualità e questo nuovo marchio i consumatori potranno riconoscere più facilmente dalle etichette le produzioni e supportare queste attività e il loro valore non solo economico, ma sociale e ambientale. In questi anni abbiamo messo in campo una serie di interventi utili per supportare le aziende agricole di montagna.

Ora è cruciale dare continuità a questo lavoro, perché il futuro delle nostre montagne è il futuro di una parte importante della nostra identità».

Fonte: https://terraevita.edagricole.it/featured/al-via-marchio-qualita-prodotto-montagna/

 

 

La Corte dei Conti europea passa al vaglio il sistema di controllo degli alimenti biologici

La Corte dei Conti europea passa al vaglio il sistema di controllo degli alimenti biologici

Il biologico cresce. Crescono le vendite al dettaglio, la superficie coltivata a bio, le importazioni di prodotti biologici; di pari passo cresce anche la necessità di controllare tali produzioni.

La Corte dei Conti europea sta infatti realizzando un audit sulle verifiche che vengono eseguite nell’Unione europea sui cibi biologici.

Sarà esaminato il sistema di controllo che regola la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l’importazione di prodotti biologici. “L’intento – spiega la Corte dei Conti europea – è di appurare se i consumatori possano nutrire oggi maggiore fiducia nel fatto che i prodotti siano effettivamente biologici rispetto a quanto non avvenisse nel 2012, anno dell’ultimo audit di questo settore”.

Questo però comporta il rischio del falso bio. “Sebbene i prodotti biologici siano più costosi rispetto ai prodotti ottenuti con tecniche convenzionali, il mercato stenta a soddisfare la domanda e il sovrapprezzo che i consumatori sono disposti a pagare potrebbe incoraggiare la vendita di prodotti biologici fraudolenti”. Dice la Corte dei Conti.

Sostiene il responsabile dell’audit Nikolaos Milionis: “La sfida cui è confrontato il settore biologico consiste nell’assicurare una costante crescita della domanda e dell’offerta, preservando al contempo la fiducia dei consumatori”.

Fonte: http://www.helpconsumatori.it/alimentazione/bio__nuove_tendenze/biologico-corte-dei-conti-europea-esaminera-il-sistema-di-controllo-degli-alimenti-bio/120459

Greenpeace: «I neonicotinoidi mettono gravemente a rischio le api». L’EFSA conferma.

Greenpeace: «I neonicotinoidi mettono gravemente a rischio le api». L’EFSA conferma.

Un rapporto pubblicato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) conferma la pericolosità per le api di tre insetticidi neonicotinoidi largamente utilizzati: imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam.

Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace, dice: «L’Italia e gli altri Paesi europei devono smetterla di tergiversare e sostenere pienamente il bando permanente dei neonicotinoidi proposto dall’Ue. Sarebbe un primo passo concreto per prevenire il catastrofico collasso delle popolazioni di api».

L’Italia si era già espressa negativamente al bando temporaneo votato nel 2013, attualmente, dopo ripetute richieste e nonostante l’appello rivolto al ministro Martina da parte di quasi 140 mila persone, ancora si attende una risposta.

Oltre a imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, Greenpeace chiede anche il divieto per altri quattro neonicotinoidi, il cui uso è attualmente permesso in Ue: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone.

 

Sul sito http://salviamoleapi.org/firma-ora/ dell’organizzazione ambientalista si può aderire alla petizione per chiedere il bando dei pesticidi dannosi per api e altri impollinatori.

 

Fonte: http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/comunicati/Pesticidi-lEFSA-conferma-gli-insetticidi-neonicotinoidi-sono-pericolosi-per-le-api-Greenpeace-subito-un-bando-permanente/Puzzle

Parte OIP l’innovativa piattaforma informatica per la  rintracciabilità nel biologico

Parte OIP l’innovativa piattaforma informatica per la rintracciabilità nel biologico

COMUNICATO STAMPA N°02/2018

Bologna, 21 febbraio 2018

 

Parte OIP l’innovativa piattaforma informatica per la rintracciabilità nel biologico

E’ stata presentata a Bologna la piattaforma OIP (Organic Integrity Platform) per la rintracciabilità dei prodotti bio. Si parte con cereali e granaglie, ma presto prenderà in considerazione anche pomodoro da industria e olio extra vergine d’oliva, tutti prodotti di punta per il biologico italiano.

Si è tenuto ieri a Bologna il primo incontro rivolto alle imprese che vogliono entrare nella rete OIP (Organic Integrity Platform), il sistema di rintracciabilità informatica dedicata prodotti biologici: cereali e granaglie, riso, pomodoro da industria e olio extra vergine d’oliva. Quando OIP entrerà a pieno regime di funzionamento consentirà di seguire i prodotti biologici dal campo coltivato fino al primo trasformatore. Il progresso non sarà solo una maggiore conoscenza e trasparenza sulla storia dei prodotti, ma anche una maggiore assicurazione contro eventuali intrusioni e illeciti in un mercato regolamentato come quello bio.

OIP permette al settore delle produzioni biologiche di porsi ancora una volta all’avanguardia dell’intero comparto agroalimentare: sistemi così complessi di rintracciabilità sono ancora piuttosto rari, anche se rappresenteranno una delle maggiori prospettive per lo sviluppo di un mercato che già ora vanta ritmi di crescita costantemente a doppia cifra.

L’esigenza del sistema di rintracciabilità risponde a quanto richiesto da Accredia, l’ente di accreditamento italiano, e dal Ministero delle Politiche agricole (MiPAAF). OIP comincia subito con cereali e granaglie e successivamente con pomodori e olive in funzione dell’inizio delle rispettive campagne agrarie; l’uso della piattaforma sarà operativo a partire dal prossimo 1 Marzo.

Gli organismi di certificazione aderenti ad OIP sono Bioagricert, BIOS, CCPB, Ecogruppo, ICEA, Sidel e Suolo e Salute. I prossimi incontri per gli operatori si terranno a Foggia il 27 febbraio ed a Catania il 6 marzo 2018. Per informazioni: sviluppo@suoloesalute.it

 

Ufficio Stampa Suolo e Salute

ufficiostampa@suoloesalute.it

Le città  del bio e ifoam ue uniscono le forze per portare il biologico sulle tavole di tutta europa

Le città del bio e ifoam ue uniscono le forze per portare il biologico sulle tavole di tutta europa

Oggi l’Europa ha fatto un passo avanti verso la trasformazione del cibo e dell’agricoltura.

La “Organic City Network Europe” e l’IFOAM EU hanno firmato un Memorandum of Understanding a Biofach per dare una base solida alla loro collaborazione, per lavorare insieme verso un sistema alimentare e agricolo equo, rispettoso dell’ambiente, salutare e attento. La “Organic City Network Europe” e l’IFOAM EU coopereranno sul futuro della politica agricola comune (PAC), delle catene di approvvigionamento alimentari regionali e locali, delle politiche di Green Public Procurement (GPP), della ricerca e dell’innovazione, del costo reale del cibo, la trasparenza delle catene di approvvigionamento e l’accesso alla terra per i nuovi agricoltori biologici.

Claudio Serafini, direttore di “Organic Cities Network Europe“, è entusiasta del fatto che le città siano sempre più riconosciute come importanti attori nella trasformazione della politica agricola europea: “Dall’inizio del secolo, le città e le regioni europee hanno giocato un ruolo sempre più importante nel promuovere l’agricoltura biologica, l’industria biologica e il cibo biologico. Le città vantano un patrimonio di esperienza su come contribuire a una politica agricola europea che persegua la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile, migliori la qualità della vita dei residenti locali e regionali e contribuisca al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, sugli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e nel patto politico per gli alimenti urbani di Milano. ”

“Il movimento biologico europeo vuole assumere un ruolo guida nella trasformazione del sistema alimentare in un sistema sostenibile, sia in Europa che a livello globale”, afferma Eduardo Cuoco, direttore di IFOAM EU “Tale trasformazione deve essere uno sforzo congiunto dell’intero settore alimentare e i responsabili politici. Le autorità locali svolgeranno un ruolo importante nel garantire che i cittadini europei abbiano accesso al cibo biologico.

Politiche quali gli appalti verdi nelle mense pubbliche stimoleranno diete sostenibili, lo sviluppo di filiere locali e regionali di produzione biologica e aumenteranno la consapevolezza del pubblico sui prodotti alimentari biologici.

Siamo sicuri che questa collaborazione contribuirà a rendere la nostra “visione biologica per l’Europa fino al 2030” una realtà .

fonte: http://www.ifoam-eu.org/en/news/2018/02/15/press-release-organic-cities-ifoam-eu-join-forces-bring-organic-every-table-europe

Cresce ancora il mercato bio, sempre più terre e agricoltori

Cresce ancora il mercato bio, sempre più terre e agricoltori

Il settore biologico è in piena espansione: più produttori (2,7 milioni), più terra (57,8 milioni di ettari) e un mercato in crescita, diffuso in 178 Paesi, per un valore globale di quasi 90 miliardi di dollari, pari a più di 72 mld di euro.

 

I dati (di fine 2016) dell’edizione 2018 dello studio ‘Il mondo dell’agricoltura biologica’ pubblicato da Fibl e Ifoam – Organics International, e presentato alla fiera biologica mondiale Biofach 2018 a Norimberga, mostrano che la tendenza positiva osservata negli anni passati continua. L’indagine è supportata dal Segretariato di Stato svizzero per gli Affari economici (Seco), dall’International Trade Centre (Itc) e dalla NürnbergMesse, gli organizzatori della fiera Biofach.

 

Il mercato biologico globale continua, dunque, a crescere. La società di ricerche di mercato Ecovia Intelligence stima che il mercato globale del biologico abbia raggiunto gli 89,7 miliardi di dollari nel 2016 (oltre 72 miliardi di euro).

 

Gli Stati Uniti sono il mercato leader con circa 43,1 miliardi di dollari, seguiti da Germania, Francia e Cina. Nel 2016, la maggior parte dei principali mercati ha continuato a mostrare tassi di crescita a due cifre e il mercato biologico francese è cresciuto del 22%. La spesa pro capite più alta è stata registrata in Svizzera (274 euro) e la Danimarca ha raggiunto la più alta quota di mercato (il 9,7% sul totale del mercato alimentare). Ancora. Nel 2016 si contano 2,7 milioni di produttori biologici nel mondo.

La terra. A fine del 2016 risultano dedicati al bio 57,8 milioni di ettari, con una crescita di 7,5 milioni di ettari rispetto al 2015, la più alta mai registrata. L’Australia è il Paese con la più grande superficie agricola biologica (27,2 milioni di ettari), seguita dall’Argentina (3 milioni di ettari) e dalla Cina (2,3 milioni di ettari).

Settore bio in crescita anche nel vecchio Continente. Secondo i dati dell’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica Fibl e dell’Agricultural Market Information Company-Ami, quasi tutti i principali mercati hanno registrato tassi di crescita a due cifre: le vendite al dettaglio in Europa, nel 2016, sono state valutate in 33,5 miliardi di euro (30,7 miliardi di euro nell’Unione europea).

 

L’Europa rappresenta il secondo più grande mercato unico per i prodotti biologici nel mondo dopo gli Stati Uniti con un tasso di crescita a doppia cifra, per la seconda volta dalla crisi finanziaria, dell’11% (Unione Europea 12%). Nel decennio 2007-2016, il valore dei mercati europei e dell’Unione europea è più che raddoppiato. In Europa, i consumatori spendono 41 euro in cibo biologico a persona (Unione europea: 61 euro).

In Europa, 13,5 milioni di ettari sono dedicati al biologici nel 2016, nell’Unione europea 12,1 milioni di ettari (+6,7% in Europa e +8,2% nell’Unione europea). La crescita, di quasi un milione di ettari, è stata superiore rispetto al 2015 e sostanzialmente più elevata rispetto ai primi anni del decennio in corso.

Con oltre 2 milioni di ettari, la Spagna continua ad essere il Paese con la più grande area biologica in Europa, seguita dall’Italia (1,8 milioni di ettari, +300mila) e dalla Francia (1,5 milioni di ettari, +200mila). In crescita anche il numero di produttori: oltre 370mila in Europa, quasi 300mila nell’Unione europea (+7% in Europa, +10% nell’Ue) nel 2016.

fonte: http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2018/02/19/piu-terra-agricoltori-cresce-bio-nel-mondo_Be7782HUX7lb6unEKop7YI.html?refresh_ce