Suolo e Salute

Autore: admin

La disobbedienza civile continua: il caso Xylella in Puglia

“ Se qualcuno avrà sradicato o avrà abbattuto un olivo sia di proprietà dello stato dia di proprietà privata sarà giudicato dal tribunale e se sarà riconosciuto colpevole verrà punito con la pena di morte”. Questo passo di Aristotele della “Costituzione degli Ateniesi” pare giustificare qualsiasi intervento volto alla tutela delle piante millenarie di ulivo tanto preziose per gli olivicoltori pugliesi, convinti che il diktat della UE sulle eradicazioni non abbia ormai più ragion d’essere.

Gli agricoltori guidano la protesta nelle province di Lecce e Brindisi: blocchi stradali, proteste, ronde notturne, frantoi chiusi e 300 nuovi alberi piantati in barba ai divieti.

La recente protesta ha costretto la chiusura provvisoria di un tratto della strada statale 613 “Brindisi-Lecce” in corrispondenza del bivio per Torchiarolo al km 17,000, in provincia di Brindisi. 50 manifestanti contrari alle eradicazioni degli ulivi disposte dal documento per l’emergenza Xylella. Sul posto la polizia avrebbe convinto i dimostranti, più in là, a liberare parte della carreggiata. “La terra tua amala e difendila”, recita uno degli striscioni presenti che ricorda il brano dialettale di un noto gruppo salentino.
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Negli scorsi giorni, infatti, sono proseguiti a ritmo incalzante gli sradicamenti “volontari” ad opera dei proprietari delle millenarie piante. Tanto quelle giudicate infette, quanto le altre situate nel raggio di cento metri. Necessario, anche se doloroso, cedere alle richieste stabilite dai agli alti vertici della politica europea, altrimenti subentra il rischio di incorrere in procedimenti penali. E molti proprietari terrieri – che ricevono degli indennizzi in base alla quantità degli alberi tagliati – pur di evitare guai giudiziari obbediscono.

Già lo scorso Sabato, sempre in zona Torchiarolo, alcuni manifestanti fermarono l’operazione di espianto all’interno di un fondo appartenente ad un signore di Trepuzzi. E qualche giorno prima bloccarono sempre la circolazione lungo l’area stradale che collega Brindisi al capoluogo salentino.

La parola d’ordine è quindi: ripiantare ulivi, ovunque, in barba al divieto di reimpianto. Trecento ne sono stati messi a dimora, clandestinamente, solo nello scorso fine settimana. Si acquistano dai vivai del nord della Puglia, poiché su quelli salentini vige l’embargo. E poi, pala e piante e la foto su Facebook, senza identificare il luogo, ma facendo capire la forza di questo esempio di disobbedienza civile attiva

fonti: http://www.leccenews24.it/cronaca/-la-terra-tua-amala-e-difendila-gli-agricoltori-non-si-arrendono-al-piano-silletti-e-bloccano-la-brindisi-lecce.htm

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/21/xylella-blocchi-stradali-e-boicottaggi-nel-salento-e-disobbedienza-civile/2149486/

Expo 2015: il Brasile e l’UE ritengono il biologico la chiave innovativa per risolvere le sfide di oggi

MILANO, 19 ottobre, 2015 – Il Ministero della Scienza, Tecnologia e Innovazione brasiliano – MCTI – e la piattaforma tecnologica europea di Organic Food and Farming per la ricerca e l’innovazione – TP Organics – hanno firmato un protocollo d’intesa al fine di promuovere l’innovazione e migliorare l’apprendimento reciproco riguardo all’ agricoltura biologica e all’ agroecologia in UE e nel Brasile.

“L’agricoltura biologica e l’ agroecologia stanno dimostrando di essere fattori chiave per risolvere le sfide sociali di oggi: tra le quali l’obiettivo ‘Fame Zero’. Aumentare il sostegno per la ricerca biologica e l’innovazione moltiplicherà l’impatto della produzione biologica sulla sicurezza alimentare globale, pur mantenendo servizi ecosistemici “. Ha detto Eduardo Cuoco, capo della segreteria TP Organics. “Siamo molto orgogliosi di essere stati riconosciuti come partner principale per promuovere la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo di agroecologia e agricoltura biologica in Brasile.”

logo_tp-organics_500 x 250“Questo manda un messaggio forte al mondo: il Brasile, uno dei principali attori ha annunciato un mondo che produce soluzioni biologiche alle grandi sfide. La nostra cooperazione aprirà la strada per l’apprendimento reciproco e l’innovazione nella produzione biologica in entrambe le regioni “, ha aggiunto Marco Schlüter, direttore di IFOAM UE e membro del Comitato Direttivo TP Organics.

“Vogliamo beneficiare della vasta conoscenza ed esperienza delle parti interessate al biologico dell’UE per aiutare i nostri agricoltori a ridurre la loro dipendenza da fattori agro-industriali e per consentire loro di creare mezzi di sussistenza stabili”, Ha dichiarato il brasiliano Eron Bezerra, Segretario di Stato per l’inclusione sociale del Ministero della Scienza, Tecnologia e Innovazione. “Sono convinto che la produzione biologica non è importante solo per mezzi per migliorare la sostenibilità della nostra produzione alimentare, ma così contribuirà a fornire una migliore reddito per i nostri produttori e altre parti interessate nelle zone rurali”.

Il 16 ottobre, MCTI e TP Organics avevano firmato un memorandum d’intesa per avviare una cooperazione in materia di sicurezza e nutrizione, agroecologia e sistemi alimentari biologici. La cerimonia della firma si è svolta presso Milano Expo 2015 in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione. Una folta delegazione ha partecipato alla cerimonia della firma, tra cui José Caetano Minchillo, Presidente della Fondazione della Banca del Brasile; Danniel Gobbi dal Ministero brasiliano per lo Sviluppo Agricolo; Alexandra Vieira, coordinatore generale di sicurezza alimentare del MCTI; e Guilherme Wiedman, Coordinatore della Tecnologia per la Città Sostenibile del programma del MCTI.

fonte: www.tporganics.eu

Psr Veneto 2014-2020: definiti i criteri di priorità per accedere ai finanziamenti

Si completa il quadro dei criteri per accedere ai finanziamenti del Psr Veneto 2014-2020.

Nei giorni scorsi, in occasione del Comitato di Sorveglianza del Programma di sviluppo rurale, la Regione Veneto ha illustrato ai rappresentanti della Commissione europea, del Ministero delle politiche agricole e delle categorie dei rappresentanti dello sviluppo rurale regionale, il lavoro di definizione dei criteri di priorità relativi a 9 misure del programma.

Al centro del dibattito, il completamento dei criteri per la “Misura 4”, che sostiene gli investimenti e la competitività delle imprese del settore. In particolare, sono stati valutati i criteri relativi agli interventi per la realizzazione delle infrastrutture viarie silvopastorali, per il recupero naturalistico di spazi aperti montani e collinari degradati, per l’introduzione di infrastrutture verdi e per la realizzazione di strutture per la valorizzazione della biodiversità naturalistica.

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Attenzione particolare è stata data inoltre ai criteri per la Misura 16 che, rispetto alle precedenti programmazioni, si è dimostrata particolarmente innovativa. In tale ambito, sono state presentate le modalità e gli elementi attraverso i quali saranno selezionati i Gruppi operativi del Partenariato europeo agricolo per l’innovazione, oltre ai progetti pilota per lo sviluppo di nuovi prodotti e processi in agricoltura, nonché i Gruppi di cooperazione ed i progetti collettivi previsti dai diversi interventi della Misura.

I criteri di priorità, che  rendono direttamente applicabili  i “principi di selezione” già approvati con il Psr Veneto, sono un elemento a cui i potenziali beneficiari del programma devono prestare molta attenzione, sia nell’ambito dei bandi di finanziamento che, soprattutto, nel momento in cui elaborano la domanda di aiuto.

I criteri condivisi dal Comitato di sorveglianza del 14 ottobre saranno approvati nelle prossime settimane dalla Giunta Regionale, a completamento del quadro di criteri già adottato in  settembre, per le altre Misure, che sono disponibili nel portale regionale all’interno del Bollettino ufficiale regionale.

Per accedere ai criteri di priorità – Psr Veneto 2014-2020 (DGR n.1177) è possibile consultare il seguente link: http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=306525

Fonti:

http://www.regione.veneto.it/web/guest/comunicati-stampa/dettaglio-comunicati?_spp_detailId=2950387

http://www.askanews.it/regioni/veneto/psr-veneto-completato-quadro-criteri-per-accesso-finanziamenti_711634735.htm

Biologico: è boom di vendite. Raggiunti gli 80 miliardi di dollari di fatturato

Biologico: è boom nel mercato mondiale. Negli ultimi 15 anni, il mercato mondiale dei prodotti biologici è più che quintuplicato, raggiungendo un valore di 80 miliardi di dollari.

Di questo, e di tanto altro, si parlerà durante il Biofach, il Salone degli Alimenti Biologici, che si terrà a Norimberga dal 10 al 13 febbraio 2016.

Ritornando ai dati di settore, Amarjit Sahota, dell’agenzia londinese Organic Monitor, spiega bene l’incredibile crescita che il bio ha avuto negli ultimi anni:  “Dal 1999 gli alimenti e le bevande biologici hanno visto un incremento enorme. Allora il volume di mercato raggiungeva appena i 15 miliardi di dollari. Nel 2013 si contavano già 72 miliardi. Attualmente i dati del 2014 sono ancora in fase di elaborazione, tuttavia pare che ci si avvicini alla soglia degli 80 miliardi di dollari“.

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Di conseguenza, anche la superficie mondiale coltivata ad agricoltura biologica ha subito un incremento, raggiungendo nel 2013 i 43,1 milioni di ettari.

Ad aggiudicarsi il primato all’interno del mercato europeo è la Germania, il cui fatturato, nel 2014, è cresciuto del 4,8%. In cifre assolute si parla di un fatturato, realizzato con cibi e bevande venduti nei negozi al dettaglio, passato da 7,55 a 7, 91 miliardi di euro. Dati elaborati dall’Arbeitskreis Biomarkt, in base alle ricerche di mercato effettuate dagli istituti tedeschi Gesellschaft für Konsumforschung GfK, Nielsen, BioVista e la Klaus Braun Kommunikationsberatung.

Bene anche la Francia, che pur rimanendo ancora indietro alla Germania, continua a recuperare terreno: il 2014 ha fatto registrare un più 10% nelle vendite, per un fatturato di circa 5 miliardi di euro. Nove consumatori su dieci scelgono come minimo di tanto in tanto prodotti bio, sei su dieci almeno una volta al mese. Di conseguenza, le superfici coltivate convertite al biologico sono aumentate del 4%, arrivando a superare, complessivamente, quota 1,1 milioni di ettari.

Anche il Nord Europa ha visto negli ultimi anni una crescita, pur registrando notevoli differenze tra Paese e Paese: mentre la Danimarca ha ottenuto un più 8% di fatturato, la Norvegia ha fatto registrare solo l’1,4%.

La Danimarca, inoltre, è il Paese che esporta il maggior quantitativo di prodotti biologici, cosa che gli ha permesso di realizzare, nel 2014, introiti pari a 204 milioni di euro.

Boom anche nel mercato svedese: il fatturato proveniente dalla vendita dei prodotti biologici è aumentato di ben il 38% raggiungendo una quota di mercato del 5,6%. Stando ai dati forniti da Ekoweb, alla fine del 2014 le vendite si aggiravano su 1,6 miliardi di euro.

Fa fatica invece la Gran Bretagna: con una crescita del 4%, il settore degli alimenti biologici ha realizzato nel Regno Unito un fatturato di 1,86 miliardi di sterline (2,53 miliardi di euro).

Molto bene la situazione Oltreoceano, dove gli Usa hanno registrato una crescita dell’11%, raggiungendo un valore pari a 35,9 miliardi di dollari (31,6 miliardi di euro).

E il mercato italiano?

Nel nostro Paese, il mercato biologico è cresciuto nel 2014 dell’8%. Un giro d’affari che vale circa 2,6 miliardi. Anche la prima metà del 2015 ha registrato una crescita straordinaria del mercato dei prodotti biologici.

Fonti:

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2015/10/16/cresce-mercato-globale-del-bio-quota-miliardi-dollari_C1TuFJ939fwBzgqucaT0WL.html?refresh_ce

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/tendenze/2015/01/08/cresce-mercato-bio-italia-nel-vale-oltre-miliardi_hJOiHCDDD1AxOkNn4R7usI.html?refresh_ce

http://www.feder.bio/comunicati-stampa.php?nid=955

 

Apicoltura biologica: una necessità per il futuro e un’opportunità per il presente

Le api, si sa, sono di vitale importanza per la sopravvivenza dell’agricoltura e degli esseri umani. Eppure, l’ape risulta essere una specie in pericolo di estinzione, a causa di uno sperpero dissennato da parte dell’uomo delle risorse della terra.

Per incoraggiare l’apicoltura biologica e fermare il declino di questa situazione, l’Organizzazione Internazionale per l’Agricoltura Biologica (IFOAM) ha istituito un Forum per l’apicoltura.

La sua creazione è il frutto di un’iniziativa congiunta di IFOAM, FiBL (Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica), Coopsol (una cooperativa di apicoltori argentini), ECOSUR (un istituto di ricerca messicano per lo sviluppo di energia sostenibile), Demeter (Associazione per l’agricoltura biodinamica) e APICON (una società di consulenza di apicoltura).

 

 

 

 

 

 

 

 

I membri fondatori hanno eletto Manfred Fürst, team leader del dipartimento internazionale dell’associazione per il biologico Naturland, come coordinatore del gruppo.

Il primo appuntamento importante per il forum sarà l’organizzazione della Conferenza mondiale sull’apicoltura biologica che si terrà tra il 6 e il 10 settembre 2016, in Argentina.

L’evento sarà gestito in collaborazione con Apimondia, la Federazione Internazionale delle associazioni di apicoltori, e Coopsol, cooperativa argentina di apicoltura.

Ecco le parole del coordinatore Manfred Fürst:  “L’Argentina è uno dei principali produttori al mondo di colture OGM, quindi dovremo ovviamente trattare i problemi causati dalla contaminazione genetica. Dovremo però anche concentrarci sul contributo che l’apicoltura biologica può dare alle zone rurali e sono fiducioso che questo inciterà il movimento biologico in Argentina“.

L’impulso per la creazione di questo nuovo forum è venuto dalla Conferenza mondiale che si è tenuta in Messico nel 2012. Il successo che ha riscontrato questo evento ha motivato ECOSUR, Naturland e FiBL a creare un’istituzione informale che unisca le forze per promuovere l’apicoltura biologica in tutto il mondo, obiettivo principale alla base del Forum IFOAM, che ben si accompagna al desiderio di incoraggiare le pratiche tradizionali impiegate dall’apicoltura sostenibile.

I compiti da affrontare sono molti e vari. Uno di loro è espandere le attuali norme del settore, che finora si sono concentrate soprattutto sugli aspetti qualitativi del miele e degli altri prodotti collegati a questa attività, per dare maggior peso alle esigenze specifiche delle api.

In un contesto mondiale in cui gli apicoltori assistono impotenti al grave depauperamento delle loro colonie di api, l’istituzione di questo forum è una speranza affinché la consapevolezza dell’estrema necessità di eliminare le pratiche che danneggiano l’ambiente e le api si estenda quanto più possibile. L’incontro è anche un’occasione per garantire agli apicoltori una fonte di reddito sostenibile.

Fonte:

http://www.ifoam.bio/en/news/2015/10/15/press-release-ifoam-organics-international-establishes-apiculture-forum

Il Parlamento Europeo va nella giusta direzione. Ma gli ostacoli rimangono

Il recente voto in seno alla commissione del Parlamento europeo per l’Agricoltura (AGRI) modifica in maniera significativa la proposta della Commissione per una nuova legislazione sul biologico.

“IFOAM UE sostiene il rifiuto del Comitato della proposta della Commissione di introdurre una soglia per le sostanze non autorizzate e il suo suggerimento di armonizzare meglio le procedure di indagine in caso di contaminazione “, sottolinea Christopher Stopes, presidente di IFOAM UE.

“Tuttavia, la clausola di rivedere nuovamente la questione nel 2020 minaccia le probabilità di successo. Un nuovo periodo di 5 anni di incertezza del diritto è assolutamente inaccettabile per il settore biologico e deve essere esclusa da un nuovo regolamento”, aggiunge Marco Schlüter, direttore di IFOAM EU .Inoltre, il principio che “chi inquina paga” non può essere capovolto: gli agricoltori biologici non devono essere ritenuti responsabili per la contaminazione derivante da agricoltura convenzionale o intensiva. Questo principio è valido oggi e anche nel 2020.

parlamento europeo
parlamento europeo

“Nel settore del controllo del biologico il Parlamento ha inviato un segnale molto chiaro circa il suo valore nella catena di fornitura e il ruolo dei controlli annuali per mantenere la fiducia dei consumatori di prodotti biologici”, dice il vicepresidente Sabine Eigenschink. “Mantenere il controllo annuale obbligatorio, mantenendo i requisiti di controllo specifici nel regolamento del biologico e rifiutando l’eccesso di oneri amministrativi o fiscali per i negozi che vendono alimenti biologici restano le questioni centrali per il movimento biologico”.

“E ‘bene che la commissione abbia riconosciuto la realtà di attori biologici e garantisca una certa flessibilità nella realizzazione di un mercato sempre più aperto ai prodotti biologici in Europa. Ciò è particolarmente importante per i paesi in cui il biologico è meno sviluppato, soprattutto nei nuovi Stati membri”, ricorda Albena Simeonova, membro IFOAM del Consiglio UE  della Bulgaria. “Nella stessa linea, accogliamo con favore i suggerimenti per migliorare la situazione attuale. Ad esempio, avere un approccio graduale verso l’obiettivo di 100% sementi biologici è molto costruttivo”.

Tutti gli ingredienti per un dialogo costruttivo tra gli attori della filiera paiono esserci; tuttavia un sacco di ostacoli devono ancora essere superati se si vuole sviluppare un regolamento del biologico coerente che sostenga l’ulteriore crescita del mercato in Europa. Una cosa è chiara:. “I cittadini europei vogliono più biologico, non meno “, sottolinea il Consigliere Jan Plagge. “Le istituzioni dell’UE hanno quindi una grande responsabilità. IFOAM UE invita ora in poi tutte le istituzioni europee a lavorare in modo costruttivo ed offre il suo sostegno a tutte le istituzioni dell’UE per raggiungere questo obiettivo”